Autore: Stefano Lo Verme

Pochissimi personaggi, nella storia del rock, possono vantare una longevità e soprattutto una forza iconica paragonabili a quelle di Tina Turner: un’artista che ha saputo cavalcare diverse epoche e stili, facendo conoscere il proprio nome e la propria voce a un pubblico che comprende almeno tre generazioni differenti. Dagli esordi alla fine degli anni Cinquanta al sodalizio professionale con Ike Turner, da cui avrebbe preso il cognome e al quale sarebbe stata legata anche da un matrimonio rivelatosi a dir poco turbolento, per poi reinventarsi negli anni Ottanta come una delle massime superstar dell’industria discografica, tanto da guadagnarsi l’appellativo di…

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Quando il pubblico ha cominciato a conoscerla, all’inizio degli anni Novanta, era la ragazza del North Carolina che dietro il pianoforte, con il suo sguardo infuocato, una cascata di riccioli color rosso fuoco e una voce inconfondibile, dava forma a passioni, fragilità e demoni attraverso le proprie canzoni. Dall’exploit di Little Earthquakes, nel 1992, Tori Amos è stata consacrata ben presto come regina dell’alternative rock e portabandiera di una nuova generazione di cantautrici, insieme a colleghe come Björk e PJ Harvey. Un talento, quello di Myra Ellen Amos (lo pseudonimo Tori deriva da un suo vecchio soprannome, riferito al pino…

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Una foto di Jonathan Coe

Se c’è uno scrittore che, negli ultimi trent’anni, ha saputo raccontare la società e la cultura britanniche e i loro mutamenti, adottando una pluralità di punti di vista ma sempre in maniera personalissima e carica d’empatia, si tratta senz’altro di Jonathan Coe. Classe 1961, nato nella città di Bromsgrove, a breve distanza da Birmingham, Coe pubblica il suo primo libro, Donna per caso, nel 1987, distinguendosi fin dalle sue prime opere per la capacità di aderire appieno alla prospettiva dei propri personaggi. Ecco, questo è forse il tratto distintivo della produzione di Coe: pochi autori contemporanei sono in grado di…

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Pochi gruppi, nella storia della musica, possono vantare una parabola lunga, sorprendente e travagliata come quella dei Fleetwood Mac: una parabola caratterizzata da rivoluzioni stilistiche e cambiamenti di formazione, successi giganteschi e inquietudini interne, che non di rado si sono riversate nelle canzoni del loro repertorio. Nati nell’estate del 1967 a Londra, per volontà del chitarrista blues Peter Green e del batterista Mick Fleetwood, ai quali presto si sarebbe aggiunto il bassista John McVie (da qui la scelta del nome della band), i Fleetwood Mac pubblicano il loro primo album qualche mese più tardi, imponendosi in particolare sulla scena britannica.…

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Immergersi nelle tenebre e risalire verso la luce, abbandonandosi fra spirali di inquietudine e vortici celestiali. Ascoltare un disco dei Cocteau Twins equivale, in effetti, a un lungo viaggio verso la notte: l’ingresso in una dimensione altra, in cui le note riescono a far prendere forma a figure dell’inconscio e a suggestioni impossibili da descrivere a parole. Le parole, del resto, appaiono come l’elemento meno significativo nella musica dei Cocteau Twins; o meglio, spesso vengono utilizzate come puro significante da cui creare allitterazioni e giochi fonetici, affidati alla voce di Elizabeth Fraser. Ed è proprio quella voce angelica e cristallina…

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Eurythmics

A partire dalla metà degli anni Settanta, un decennio che in campo musicale è contraddistinto da innovazioni e commistioni di ogni tipo, c’è un elemento che si affaccia con sempre maggior insistenza nell’ambito del pop internazionale: si tratta dell’elettronica. Da un lato si registra un crescente interesse per le suggestioni offerte dalla tecnologia e dalla fantascienza, dall’altro un allontanamento dalla presunta ‘purezza’ del rock e del folk in direzione di una musica volutamente ibrida, artificiale, in grado di esprimere un senso di distacco da se stessi e dalla realtà. È in quest’ottica che dalla Germania salgono alla ribalta i Kraftwerk,…

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Don’t cry, don’t raise your eye It’s only teenage wasteland All’alba degli anni Settanta, gli Who si trovano di fronte a una decisione cruciale: cosa fare dopo aver realizzato una monumentale opera rock, Tommy, destinata ad entrare nella storia della musica popolare? What’s next?, verrebbe da chiedersi. La risposta dell’infaticabile Pete Townshend non si fa attendere: aumentare le ambizioni, puntare ancora più in alto… verso il futuro, addirittura. Nasce così il progetto di Lifehouse, dramma musicale di fantascienza in cui il rock ’n’ roll viene proposto come una forza primitiva e dirompente, l’unica in grado di salvare un mondo devastato…

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I say the right things but act the wrong way I like it right here but I cannot stay I watch the TV, forget what I’m told Well, I am too young and they are too old «[…] l’album di debutto degli Strokes è puro rock & roll newyorkese: tutta l’aggressività da marciapiede avvolta in elegante pelle nera». Nella recensione di Is This It pubblicata da Rolling Stone l’11 ottobre 2001, gli Strokes vengono definiti senza mezzi termini «la miglior giovane rock band in America»: non si tratta dell’iperbole di una singola rivista, ma di una delle innumerevoli voci del…

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L’immagine con cui, nel giugno 1981, il grande pubblico conosce per la prima volta le Go-Go’s è quella offerta dal video musicale del loro singolo di debutto, Our Lips Are Sealed: cinque ragazze poco più che ventenni che percorrono le strade assolate di Los Angeles a bordo di una Buick decappottabile rosso fuoco, sorridendo alla macchina da presa, facendo sosta in un negozio di biancheria intima (il celeberrimo Trashy Lingerie) e infine tuffandosi in una fontana all’angolo di Santa Monica Boulevard. L’allegria e la spensieratezza che trapelano da ogni scena del video sono rimarcate dalla vivacità della canzone, connotata da…

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Il “secolo breve”, per prendere in prestito l’espressione coniata da Eric J. Hobsbawm, è stato soprattutto l’età delle dittature: un’epoca storica contrassegnata da incessanti conflitti fra i modelli democratici e i regimi autoritari o totalitari. Dalle due guerre mondiali alla Guerra Fredda, dai nazifascismi europei allo stalinismo sovietico, passando per le feroci dittature che avrebbero segnato ampie aree del Sud America, dell’Africa e dell’Asia, il ventesimo secolo ha dovuto fare i conti più e più volte con lo spettro della privazione della libertà. Un tema che, inevitabilmente, non poteva non influenzare l’arte, il cinema e la letteratura: e in quest’ultimo…

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Joni Mitchell suona la chitarra

Blue songs are like tattoos, you know I’ve been to sea before Crown and anchor me or let me sail away La ricerca di stabilità, come una nave ancorata al porto, e la voglia di riprendere il largo: sono i due desideri, complementari e inconciliabili, descritti da Joni Mitchell nei primi versi di Blue, brano eponimo dell’album più celebrato della sua carriera. È il 22 giugno 1971 quando la cantautrice nata a Fort Macleod, in Canada, dà alle stampe Blue: il quarto tassello di un percorso discografico che, dalle radici folk degli esordi (Song to a Seagull, 1968, e Clouds,…

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A wondrous, woven magic in bits of blue and gold A tapestry to feel and see, impossible to hold Il 19 giugno 1971, l’annus mirabilis nella storia della musica, Tapestry di Carole King scalza Sticky Fingers dei Rolling Stones dal primo posto della Billboard 200, la classifica degli album più venduti negli Stati Uniti; in quella stessa data anche It’s Too Late, la canzone di lancio dell’LP, si guadagna il numero uno, dominando per cinque settimane la classifica dei singoli. Si apre ufficialmente l’estate di Carole King: Tapestry, secondo album della cantautrice newyorkese, avrebbe mantenuto per quindici settimane consecutive il…

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Pass the pub that wrecks your body And the church, all they want is your money The Queen is dead, boys, and it’s so lonely on a limb. La Regina è morta, proclama con imperturbabile distacco la voce di Morrissey; è lo stesso annuncio riportato sotto il nome della band in cima alla copertina di The Queen Is Dead, occupata dal mezzobusto di un irriconoscibile Alain Delon tratto dal fotogramma del film Il ribelle di Algeri. È il 16 giugno 1986 quando viene dato alle stampe il terzo album di studio degli Smiths, e il contenuto della canzone d’apertura non…

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L’autobiografia presidenziale costituisce una tradizione che tutti gli (ex) inquilini della Casa Bianca hanno mantenuto fin dai tempi di Calvin Coolidge, e che pertanto prosegue senza interruzioni da quasi un secolo. Una tradizione rispettata da Barack Obama nell’autunno del 2020, a quasi quattro anni dalla conclusione del suo secondo mandato, con Una terra promessa: un titolo ricollegabile all’elogio dell’unità e della speranza abilmente sintetizzato, fin dalla campagna elettorale del 2008, nel celeberrimo slogan Yes, we can. Certo, quell’A Promised Land stampato in copertina sopra un sorridente primo piano di Obama potrebbe indurre a immaginarsi un libro legato alla retorica inossidabile…

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«From the cradle bars comes a beckoning voice/ It sends you spinning, you have no choice/ You hear laughter cracking through the walls/ It sends you spinning, you have no choice». I primi versi di Spellbound, con la voce di Siouxsie Sioux che ci dipinge uno scenario da thriller su una melodia sinistra e incalzante, già rappresentano una dichiarazione d’intenti: l’immersione in una notte nerissima, destinata a dipanarsi lungo l’arco di quarantuno minuti e di nove canzoni magnifiche. È il 6 giugno 1981 quando la Polydor pubblica Juju, quarto album di Siouxsie and the Banshees, e la dark wave è…

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«Strano, ho già visto quel volto/ L’ho visto intorno alla mia porta/ Come un falco che avventa la preda/ Come la notte che aspetta il giorno»: la prima strofa di I’ve Seen That Face Before (Libertango) è un’immersione nel regno dell’inquietudine, l’incipit in medias res di un racconto noir accompagnato dal suono di una fisarmonica. La melodia, inconfondibile, è quella di Libertango, la composizione più celebre del musicista argentino Astor Piazzolla, mentre la voce che ci proietta in questo oscuro incanto appartiene a Grace Jones. È il maggio 1981 quando I’ve Seen That Face Before (Libertango), rivisitazione del classico di…

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Il 17 marzo l’Italia compie 160 anni: infatti in quella data, nel 1861, il Regno di Sardegna si trasformava ufficialmente nel Regno d’Italia, segnando un punto di svolta nel Risorgimento e la concretizzazione di un progetto travagliato e complesso. Da lì a breve, il neonato Stato italiano avrebbe affrontato una Terza Guerra d’Indipendenza, avrebbe strappato Roma al controllo dello Stato Pontificio e poi, nel secolo a venire, si sarebbe imbarcato in due conflitti mondiali, fino alla Liberazione dal nazifascismo e al passaggio all’ordinamento repubblicano. Sono alcune delle tappe fondamentali di un percorso, storico e sociale, che il cinema si è…

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Se gli anni Ottanta furono, per molti aspetti, il decennio delle contaminazioni e del postmoderno, forse non dovrebbe stupirci che il maggior successo discografico del 1981 sia stato un pezzo quale Bette Davis Eyes, cavallo di battaglia della cantante californiana Kim Carnes. Chiunque all’epoca abbia mai acceso una radio ricorderà sicuramente questo tormentone che, nell’autunno del 1981, dominò le classifiche anche in Italia; ma pure riascoltandola oggi, a quarant’anni di distanza, Bette Davis Eyes rivela uno charme irresistibile, in grado di far presa tanto sui Millennials stregati dalla cultura pop degli anni Ottanta, quanto sull’ascoltatore occasionale, pronto a farsi irretire…

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