Avete presente il cucchiaino infilato nella bottiglia di spumante aperta? Non serve a niente.
No, neppure un pochino. Neppure se vostra zia Preconcetta porta a favore un aneddoto risalente al Capodanno 1986.
No.
Ovvio, il modo migliore per conservare una bottiglia di vino una volta aperta è svuotarla nei calici. Che sia un prosecco di bassa lega, un vino qualsiasi o un Louis Roederer Cristal Champagne portato da vostra zia di cui sopra, fa lo stesso: il tempo e l’ossigeno sono nemici del gusto che state cercando da quel vino. Per cui, prima il liquido magico sparisce, meglio è per tutti.
D’altronde, se una sera avete voglia di un solo bicchiere per cena, perché privarsene? Perché altrimenti non finite la bottiglia e il prosecco si sgasa o il Chianti si ossida? Bravǝ, la risposta che state pensando è quella giusta. Per fortuna è un problema comune, perciò da tempo la tecnologia ci è venuta in aiuto, e noi veniamo in aiuto a voi con questa microguida su come conservare una bottiglia di vino aperta.
1. Usa il tappo originale!
L’anidride carbonica esce dallo spumante e se ne va per l’aere, e l’ossigeno entra a rovinarne il sapore. Idem per i vini fermi, ma almeno questi ultimi non prendono quel piacevole sentore di succo di limone e acqua sporca. Se proprio non avete altro, richiudete la bottiglia col tappo originale. Se è un tappo a fungo, tagliatelo in modo da farlo rientrare in sede, e rimettete anche la gabbietta a posto – se nel frattempo non l’avete distrutta giocandoci – cosicché la pressione interna non lo faccia saltare di nuovo.
Durata extra: Un giorno per gli spumanti, qualche giorno per i fermi.
2. Prendi i tappi con guarnizione
Si trovano nel reparto attrezzi cucina di qualsiasi supermercato, di solito a pochi euro la tonnellata. La maggior parte è disegnata sia per i vini fermi che per gli spumanti, anche se per questi ultimi è preferibile averne del tipo progettato appositamente (vedi sotto). Fanno parte anche di quasi tutti i kit regalo per sommelier dilettanti.
Lasciano comunque all’interno l’ossigeno che è entrato e non sono a tenuta perfettamente stagna. Pertanto, funzionano meglio in combinazione con il frigorifero.
Durata extra: un giorno per gli spumanti, anche una settimana per i fermi.
3. Spumanti? Usa i tappi con guarnizione appositi
Praticamente identici ai precedenti, ma progettati per funzionare meglio con le bottiglie di spumante: più larghi, con una presa più forte sul collo della bottiglia per resistere alla pressione interna, e spesso un’estetica più accattivante rispetto ai fratellini del punto 2.
Questo perché – brevissima lezione di fisica – la CO2 che apprezziamo negli spumanti rimane nel liquido solo finché la bottiglia è piena e ben tappata, e togliere il tappo significa inevitabilmente liberarla. Anche tappandola con il miglior tappo ermetico, tenderà comunque a uscire dal vino fino a quando la pressione del gas fuori e dentro il liquido non saranno le stesse. Per questo, conservare davvero una bollicina è una missione impossibile: l’entropia è contro di voi, svuotate le bottiglie!
Durata extra: qualche giorno.
4. Aspira l’aria con la pompa a vuoto
Cominciamo a ragionare. Se l’aria è nemica della conservazione, quale è il modo migliore per rallentare l’ossidazione che toglierla del tutto?
Il sistema, facile ed economico, è costituito da due parti: un tappo vero e proprio – solitamente in gomma e dotato di valvola – e una pompetta che, posizionatavi sopra, aspira manualmente l’aria dall’interno.
La pompetta non deve rimanere sulla bottiglia, quindi con un set di tappi si possono conservare più vini nello stesso momento. Il frigorifero (non indispensabile) aiuterà ulteriormente.
Ovviamente non è tecnologia aerospaziale, quindi l’aria tenderà a rientrare lentamente… e va da sé che NON può funzionare con gli spumanti.
Durata extra: fino a un mese.
5. Vuoi fare il pro? Usa il Coravin
Eccoci al livello pro. Il Coravin è uno strumento inventato nel 2011 da Greg Lambrecht, ingegnere appassionato di vino che ebbe l’idea di sviluppare – a partire da aghi medicali – un sistema per prelevare il vino dalle bottiglie di vino senza aprirle, sfruttando l’elasticità (principalmente del sughero, ma anche di altri materiali).
Va da sé che non può funzionare con tappi duri (metallo, vetro, plastiche dure…) e non è particolarmente adatto per gli spumanti, ma per tutti le altre tipologie è stata una vera piccola rivoluzione nel mondo della degustazione. Funziona penetrando nel tappo chiuso tramite un sottile ago e iniettando gas Argon – che essendo un gas nobile non va ad interagire col liquido – prelevando quindi la dose desiderata di vino. Ritirando l’ago il tappo torna naturalmente a chiudersi, e il prodotto all’interno non subirà ulteriori modifiche.
Portatile, comodo, fashion. Non economico. Se siete professionisti probabilmente ne avete già bisogno, mentre per appassionati ha senso specialmente quando si comincia a collezionare vini importanti. Il nuovo modello chiamato Pivot è più simile invece ad una pompa a vuoto.
Durata extra: illimitata.
6. Metti un wine dispenser nel tuo winebar
Qui non parliamo tanto di conservazione, ma di servizio. Il wine dispenser, inventato da un macellaio toscano e oggi diffuso in tutto il mondo, è una macchina spillatrice che permette di servire vino da una o più bottiglie aperte, conservandole più a lungo a temperatura corretta e tramite insufflazione di argon o altro gas nobile. Usato in moltissimi winebar e ristoranti che offrono la possibilità di degustare vini importanti al calice. Non ha altrettanta ragion d’essere per un uso domestico.
Essendo la bottiglia stappata, anche la migliore delle macchine non può impedire che l’ossigeno fluisca, seppur lentamente, nella bottiglia. Quindi rimane uno strumento comodo per la ristorazione, ma sconsigliato per altri usi.
Durata extra: fino a tre settimane.
A proposito di conservazione… avete già letto il nostro articolo sulle migliori cantinette vino freestanding e da incasso?