Ancora oggi, la storia della Sardegna rimane avvolta in un misto di mistero e fascino, fattore che ha portato ad un approfondimento delle sue testimonianze storiche. In particolare, la cronologia sarda si è contraddistinta per la presenza della civiltà nuragica, nome legato all’edificazioni di costruzioni in pietra chiamate “nuraghi”; tali fortificazioni sorsero in un periodo compreso tra il 1700 e il 700 a.C. circa, seguendo una struttura costituita da 1 o più camere sormontate da una pseudo cupola. Assieme ai nuraghi nacquero anche altre tipologie di architetture, a scopo funerario, cultuale o abitativo; a loro volta, essi hanno lasciato segni del loro passaggio, dando vita ad aree archeologiche particolarmente suggestive e ricche di significato. Detto questo, entriamo nel vivo dell’articolo e parliamo di quali sono i 20 migliori siti archeologici in Sardegna da ammirare in tutta la loro imponenza.
1. Su Nuraxi di Barumini – Medio Campidano (SU)

Risalente proprio all’età nuragica, il villaggio nuragico Su Nuraxi è uno dei più grandi della Sardegna e si trova a Barumini, comune della provincia del Sud Sardegna. Esso si struttura in un nuraghe dalla forma quadrilobata, ossia costituita da 4 torri angolari e una centrale; intorno alla costruzione fu poi edificato il villaggio, con un numero di abitanti oscillante tra 100 e 1000. Negli anni ’50 il sito fu oggetto di scavi da parte dell’archeologo Giovanni Lilliu e nel 1997 è stato ufficialmente dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.
Dove si trova: viale Su Nuraxi, 09021 Barumini (SU)
Informazioni: http://www.fondazionebarumini.it/it/
Contatti: 070 9368128/[email protected]
2. Area Archeologica di Nora – Pula (CA)

L’Area Archeologica di Nora è una delle più conosciute dell’isola e trova ubicazione presso Pula, in provincia di Cagliari. Il sito fu sede di insediamenti fenici e successivamente punici, finendo poi nel 227 a.C. sotto diretto controllo dei Romani. A partire dal XIX secolo, gli scavi avviati portarono alla luce porzioni di 2 necropoli punica e romana, zone funerarie dove dare degna sepoltura ai defunti. Alcuni reperti sono attualmente conservati presso il Museo Archeologico Comunale “Giovanni Patroni”, sempre a Pula.
Dove si trova: 09010 Nora (CA)
Informazioni: https://www.facebook.com/NoraZonaArcheologica/
Contatti: 070 920 9366/[email protected]
3. Area Archeologica di Tharros – Cabras (OR)
La denominazione dell’Area Archeologica oristanese di Tharros si può ricollegare ad una derivazione protosarda, più precisamente alla radice tarr-, riscontrabile anche in altre zone d’Italia. La sua costruzione si riferisce ad un insediamento edificato dai Fenici intorno all’VIII secolo a.C., successivamente fortificato e conquistato nel 238 a.C. dai Romani; prima di essere totalmente abbandonato, il sito fu anche capitale del Giudicato di Arborea, ente statale indipendente di età medievale. Gli svariati ritrovamenti archeologici sono conservati in diversi musei, come quello Archeologico Nazionale di Cagliari e il British Museum di Londra.
Dove si trova: SP6, 09072 Cabras (OR)
Informazioni: https://www.tharros.sardegna.it/
Contatti: 0783 370019/[email protected]
4. Tempio di Antas – Sardus Pater – Fluminimaggiore (SU)
Lungo la tratta che collega la zona dell’Iglesiente a Fluminimaggiore spicca il Tempio di Antas, famoso fin dall’epoca del geografo Tolomeo (II secolo d.C.); l’area si sviluppa come sovrapposizione tra un insediamento nuragico e 2 santuari, dedicati al dio sardo Sardus Pater Babai. Tale culto è attestato anche dall’iscrizione presente sulla sommità del Tempio, il quale conobbe un restauro rispettivamente in età romana e nuovamente negli anni ’60; il sito poi fu oggetto di ricerche archeologiche, che portarono alla luce vari oggetti rituali e una necropoli, scoperta negli anni ’80.
Dove si trova: SS 126 – Strada per Antas Bivio per Antas dalla, SS126, 09010 Fluminimaggiore (SU)
Informazioni: https://startuno.it/tempio-di-antas/
Contatti: 347 817 4989/[email protected]
5. Altare prenuragico di Monte d’Accoddi – Sassari
Scoperto nel 1947, il sito di Monte d’Accoddi nel sassarese rappresenta una tipologia di altare unico nel suo genere: esso, infatti, sarebbe l’unico esemplare europeo di ziqqurat, ossia strutture religiose a più livelli diffuse nell’antica Mesopotamia. La costruzione si erge sopra una precedente edificazione – il cosiddetto “Tempio Rosso” – e sorse con la funzione di riunire le comunità del prenuragico (VI millennio a.C.- fine III millennio a.C.) per eseguire riti legati alla fertilità. L’altare fu distrutto e venne successivamente ricostruito intorno al 2800 a.C con l’aspetto che si può ammirare oggi.
Dove si trova: SV Monte d’Accoddi, 07100 Sassari (SS)
Informazioni: https://www.comune.sassari.it/it/amministrazione/luoghi/luogo/Monte-dAccoddi/
Contatti: 0792008072/[email protected]
6. Pozzo Sacro di Santa Cristina – Paulilatino (OR)
Definibile più propriamente come Santuario nuragico, Santa Cristina è un sito costituito da 2 differenti aree: la prima è quella legata al pozzo sacro di età nuragica, mentre 200 chilometri a sud-est troviamo un nuraghe e il relativo villaggio. Nel corso del XIX secolo vennero pubblicate le prime definizioni e riflessioni sul luogo, alimentando un certo interesse archeologico; i primi scavi, tuttavia, partirono solo a metà ‘900 e proseguirono fino agli anni 2000. Di particolare interesse, il pozzo aveva una funzione devozionale, in quanto il culto delle acque era molto diffuso tra la popolazione autoctona.
Dove si trova: località Santa Cristina, s.n, 09070, Paulilatino (OR)
Informazioni: https://www.pozzosantacristina.com/
Contatti: +39 0785 55438/[email protected]
7. Nuraghe Arrubiu – Orroli (SU)

Il Nuraghe Arrubiu è una costruzione risalente al 1500 a.C. ed è considerato il più articolato complesso nuragico della Sardegna; formato da 5 torri angolari più un forte centrale, la denominazione “Arrubiu” – che in sardo significa “rosso” – si riferisce al colore rossiccio dei materiali che lo compongono. Nella fattispecie, la cromia potrebbe legarsi a tracce di ferro presenti sulle rocce oppure alla presenza di licheni sulle stesse pareti. La sua imponenza è unica, in quanto ad oggi è il solo nuraghe dotato di 5 torrette conosciuto: la complessità è data anche dalla struttura originale del mastio, dotata di 2 piani e un terrazzo.
Dove si trova: località Su Pranu, 09061 Orroli (SU)
Informazioni: http://www.nuraghearrubiu.it/
Contatti: 0782 847269/3297867983
8. Fonte Sacra di Su Tempiesu – Orune (NU)
Sempre in collegamento con il culto nuragico delle acque possiamo parlare della Fonte Sacra di Su Tempiesu, ad Orune in provincia di Nuoro. Realizzato in trachite e basalto, il sito fu popolato in un periodo compreso tra l’Età del Bronzo e quella del Ferro, ossia tra il XIII secolo a.C. e il IX secolo a.C. Come nel pozzo di Santa Cristina, l’accesso è consentito attraverso una scalinata, che conduce ad una camera “a tholos”, ossia costituita da una falsa cupola. Come testimonianza della presenza umana, sono stati rinvenuti numerosi oggetti votivi, come bracciali, anelli, pugnali e statuette.
Dove si trova: Str. di Sa Costa ‘e Sa Binza, 08020 Orune (NU)
Informazioni: http://www.sutempiesu.it/
Contatti: 328 7565148/[email protected]
9. Nuraghe Losa – Abbasanta (OR)
Traducibile in italiano come “Nuraghe delle pietre”, il Nuraghe Losa di Abbasanta presenta una struttura triangolare, costruita con possenti blocchi di basalto. La sua origine risalirebbe all’Età del Bronzo, ossia tra il XV e il XIV secolo a.C.; tutt’attorno, l’area circostante ospita resti di un villaggio, con capanne circolari databili tra l’Età del Bronzo e quella del Ferro (XIII-IX secolo a.C.). Inoltre, alcuni scavi hanno portato alla luce ulteriori insediamenti di derivazione punica e romana, segnale che l’area continuò ad essere popolata anche successivamente.
Dove si trova: SS 131 Carlo Felice, 09071 Abbasanta (OR)
Informazioni: https://www.nuraghelosa.net/
Contatti: 0785 52302/ [email protected]
10. Necropoli di Montessu – Villaperuccio (SU)
A circa 1 chilometro dal comune di Villaperuccio sorge la necropoli di Montessu, sito archeologico del IV-II millennio a.C. in passato atto alla sepoltura dei defunti; si tratta di tipologie a “domus de Janas”, ossia tombe prenuragiche scavate nella roccia e legate al mito delle cosiddette Janas, fatine leggendarie che abitavano questi piccoli cunicoli. La maggior parte della cavità funerarie della necropoli sono dotate di un vestibolo e di varie camere, raggiungibili attraverso dei corridoi; l’area limitrofa comprende altre costruzioni storiche, come per esempio 2 nuraghi.
Dove si trova: 09010 Villaperuccio (SU)
Informazioni: https://www.facebook.com/MontessuAreaArcheologica
Contatti: 0781 188 8258/[email protected]
11. Tomba dei giganti di Coddu Vecchiu – Arzachena (SS)
La Tomba dei Giganti di Coddu Vecchiu – o Coddu Vecchju – si trova ad Arzachena, in provincia di Sassari; la tipologia di costruzione prende tale denominazione riferendosi alla mole imponente, elemento che ha permesso il suo utilizzo come sepoltura collettiva. La cronologia edificativa dell’area sassarese si può distinguere in varie fasi, che partono dall’Età del Bronzo Antico (1800-1600 a.C.) fino a quella del Bronzo Medio (1600-1400 a.C.). Nelle vicinanze del sito troviamo il nuraghe La Prisgiona, circondato da un villaggio di circa un centinaio di capanne.
Dove si trova: 07021 Arzachena (SS)
Informazioni: https://www.gesecoarzachena.it/?page_id=1246
Contatti: 345 576 0643/[email protected]
12. Terme Romane di Forum Traiani – Fordongianus (OR)
Collocato sulla parte sinistra del fiume Tirso, il complesso termale Forum Traiani prende il nome dall’Imperatore Traiano, il quale chiamò in questo modo il paese di Fordongianus. Il sito fu portato all’attenzione dallo storico Giuseppe Manno, il quale nel 1860 pubblicò una prima descrizione del Forum; i primi scavi partirono solamente 40 anni dopo, delineando una struttura a 2 stabilimenti, rispettivamente adibiti allo sfruttamento dell’acqua calda e all’utilizzo di fonti di calore artificiali.
Dove si trova: SP33, 10, 09083 Fordongianus (OR)
Informazioni: https://www.forumtraiani.it/antiche-terme-romane-fordongianus/
Contatti: +39 0783 60157/[email protected]
13. Sito Archeologico Monte Prama – Cabras (OR)

Il sito archeologico di Monte Prama è soprattutto conosciuto per il ritrovamento dei cosiddetti “Giganti”, statue di grandi dimensioni rinvenute nel 1974 proprio a Cabras, nella penisola del Sinis; esse furono individuate entro una necropoli formata attualmente da circa 150 tombe. Il sito è stato poi oggetto di altri scavi, che hanno evidenziato come oltre ad insediamenti nuragici fossero presenti anche tracce di altre costruzioni. Stando ad alcune ricerche, le imponenti sculture sarebbero servite come strumento decorativo del luogo funerario e rappresenterebbero guerrieri o figure di un certo rango.
Dove si trova: strada provinciale 7 09072 Cabras (OR)
Informazioni: https://monteprama.it/dove-siamo/area-archeologica/
Contatti: [email protected]
14. Nuraghe Santu Antine – Torralba (SS)
Traducibile dal sardo come “Nuraghe di San Costantino”, il nuraghe Santu Antine di Torralba si presenta avvolto da un imponente sistema murario, che in antichità serviva per proteggere il territorio ed avvistare i nemici da lontano. In particolare, la struttura presenta 3 torri, al cui centro svetta un mastio principale; al suo interno si estende un cortile e un pozzo profondo circa 20 metri, mentre 7 diversi ingressi permettono l’accesso alle varie torri. Anche qui vi sono resti di un villaggio sorto attorno alla fortezza nuragica, riutilizzato poi anche in epoca romana.
Dove si trova: SP21, 07048 Torralba (SS)
Informazioni: https://www.nuraghesantuantine.it/
Contatti: 079 847481/[email protected]
15. Complesso nuragico di Palmavera – Alghero (SS)
Rimanendo sempre a Sassari possiamo ammirare il complesso nuragico di Palmavera, ai piedi del monte omonimo in provincia di Alghero; risalente ad un periodo compreso tra il XVIII e l’VIII secolo a. C., esso comprende un nuraghe e i resti di un villaggio di circa 50 unità abitative. La fortezza nuragica si articola in modo suggestivo, in quanto consta di 2 torri centrali circondate da un bastione altrettanto elaborato. Tra i vari ambienti presenti, risulta interessante la Capanna delle Riunioni, luogo deputato al dibattito e al culto autoctono.
Dove si trova: SS 127 bis km 45, 07040 Fertilia, Alghero (SS)
Informazioni: https://nuraghepalmavera.it/
Contatti: 39 329 4385947/[email protected]
16. Nuraghe Genna Maria – Villanovaforru (SU)
Anche qui siamo di fronte ad un complesso più articolato, dotato di nuraghe centrale e villaggio circostante: oltre a 3 torri perimetrali, il nuraghe Genna Maria era attorniato da una cinta muraria ulteriormente protetta da altre 4 costruzioni più esterne. Risalenti al IX secolo a.C., le abitazioni confinanti di forma ellittica, rettangolare e quadrangolare hanno portato alla luce vari reperti, tra cui utensili, recipienti ed anfore; tali oggetti hanno consentito di approfondire e di avere un quadro più chiaro della quotidianità del tempo.
Dove si trova: 09020 Villanovaforru (SU)
Informazioni: http://www.gennamaria.it/
Contatti: 0709300050/[email protected]
17. Necropoli di Tuvixeddu – Cagliari
Nel cuore del cagliaritano troviamo la necropoli di Tuvuxeddu, la più grande risalente al periodo punico. Frequentato fin dal Neolitico (8000-3500 a.C.), il sito venne scelto dai Cartaginesi come luogo per seppellire i propri defunti; a partire dal VI secolo a.C. decisero quindi di scavare le sepolture nella roccia, elemento che si potrebbe ricollegare anche allo stesso nome “Tuvixeddu”, traducibile come “scavato nel tufo”. Dopo scavi a fasi alterne, nel 2014 la necropoli è stata ufficialmente aperta al pubblico in occasione di Monumenti Aperti, manifestazione locale avente lo scopo di far conoscere determinate realtà culturali sarde.
Dove si trova: via Falzarego, 09123 Cagliari (CA)
Informazioni: https://www.cagliariturismo.it/it/luoghi/i-luoghi-della-storia-316/siti-archeologici-81/necropoli-di-tuvixeddu-428
Contatti: [email protected]
18. Grotta della Vipera – Cagliari
Sempre nei pressi del capoluogo cagliaritano sorge la Grotta della Vipera, tomba romana databile tra il I e il II secolo a.C.; qui riposerebbe Attilia Pomptilla, moglie di Cassio Filippo, figlio di Cassio Longino. La leggenda narra che costui si ammalò gravemente e che per questo la donna prego gli Dei affinché lo guarissero; per far sì che ciò accadesse, ella offrì in cambio la propria vita. Cassio Filippo decise quindi di far costruire una tomba per la propria consorte, sacrificatasi per lui; scavata nella roccia, è accessibile attraverso alcuni gradini, che introducono ad una sala rettangolare una volta decorata con capitelli e colonne.
Dove si trova: viale Sant’Avendrace 87, 09122 Cagliari (CA)
Informazioni: https://www.comune.cagliari.it/portale/page/it/grotta_della_vipera?contentId=LGO12096
Contatti: 3488866797/[email protected]
19. Area archeologica di Noddule – Nuoro
Al confine con il comune nuorese di Orune, l’area archeologica di Noddule può essere considerata un vera e propria cittadella: essa, infatti, è costituita da un’area funeraria, una zona sacra, una fortezza e un villaggio. Stando alle testimonianze rinvenute, il sito fu popolato dal III millennio a.C. fino all’epoca romana, con qualche periodo in cui venne lasciato a sé stesso; un elemento interessante è riscontrabile nell’area dedicata al culto, caratterizzata da un tempio a pozzo realizzato in trachite e dotato di pozzetto per raccogliere l’acqua.
Dove si trova: loc. Su Linnamene Strada Statale 389 Nuoro-Orune km 86, 08100 Nuoro (NU)
Informazioni: https://www.nooraghe.com/il-complesso-nuragico-di-noddule-nuoro/
Contatti: 320 947 8405/www.nooraghe.com
20. Nuraghe Adoni – Villanova Tulo (SU)
Concludiamo la nostra panoramica con il nuraghe Adoni, situato nella provincia del Sud Sardegna di Villanova Tulo: tale sistema fortificato si configura in una struttura quadrilobata, ossia formata da 4 torri angolari più quella centrale. I primi scavi nell’area risalgono agli anni ’80 e furono ripresi successivamente il decennio dopo; nel 2012, il sito è stato coinvolto in un’ulteriore fase di ampliamento degli interventi archeologici. Cronologicamente, i ritrovamenti più antichi possono essere ricondotti all’Età del Bronzo, ossia tra il 3400 a.C. e il 1100 a.C. circa.
Dove si trova: loc. Nuraghe Adoni, Villanova Tulo (SU)
Informazioni: https://iddocca.it/paese/villanovatulo/
Contatti: 340 251 9683/[email protected]