Hai voglia di festa per Carnevale? Lo sai che in Italia ci sono alcune delle destinazioni migliori per festeggiare questa festa antichissima? Le giornate da preferire sono, ovviamente, martedì e giovedì grasso, ma anche il resto della settimana di Carnevale non è da ignorare. A tal proposito, queste sono le date del Carnevale 2023:
Giovedì grasso: 16 febbraio 2023
Carnevale: 19 febbraio 2023
Martedì grasso: 21 febbraio 2023
Carnevale ambrosiano di Milano (sabato grasso): 25 febbraio 2023
Abbiamo compilato per voi una lista delle migliori mete per festeggiare il Carnevale in Italia, adatti a tutti, con bambini o senza per pochi giorni o per una settimana intera. Siete pronti a mascherarvi?
1. Venezia
La prima tappa per questo Carnevale non poteva che essere Venezia: esiste forse Carnevale in Italia più famoso di questo? L’origine di questo evento è antichissimo, infatti la prima citazione risale al 1094. Il Carnevale della Serenissima, così come quello organizzato in altre parti del mondo, nasce dalla necessità delle autorità di dare alla popolazione e anche ai ceti più umili, un periodo di divertimento e sfrenatezza che li distogliesse dai problemi della quotidianità. Grazie al mascheramento le classi sociali si mescolavano senza riconoscersi ed era autorizzata persino la pubblica derisione delle autorità e dell’aristocrazia.
Date: dal 4 al 21 febbraio
Particolarità: le sue sfarzose maschere
Da non perdere: il Volo dell’Angelo in piazza San Marco, la sfilata in Rio di Cannoreggio e la Festa delle Marie
2. Viareggio
Il Carnevale di Viareggio è una manifestazione molto famosa per i suoi carri allegorici che sfilano lungo la passeggiata sul mare della città. I carri sono molto belli e molto curati e di solito il soggetto che affrontano è legato alla contemporaneità. La tradizione della sfilata dei carri risale al 1873, sembra da un’idea che ha avuto origine attorno ai tavoli del Caffè del Casinò. I primi carri erano costruiti in legno, iuta e scagliola ed erano dei veri e propri monumenti modellati da scultori e messi insieme da carpentieri e fabbri. A Viareggio troverete la Cittadella il più grande parco tematico d’Europa dedicato alle maschere.
Date: dal 4 al 25 febbraio
Particolarità: gli spettacolari carri allegorici in cartapesta
Da non perdere: la Cittadella, il più grande parco tematico d’Europa dedicato alle maschere.
3. Putignano
Quello di Putignano è famoso per essere il Carnevale più lungo, infatti, comincia il 26 dicembre e termina il martedì grasso. Oltretutto, si tratta del Carnevale più lungo d’Europa che ha oltrepassato le seicento edizioni. La maschera tipica di questo Carnevale si chiama Farinella che deve il suo nome all’omonima pietanza di Putignano. Prima dell’epoca fascista l’evento del Carnevale era legato all’innesto della vite, ai vernacoli e agli scherzi, dopo vennero introdotti anche i carri tematici che sfilavano in parata. La leggenda dice che il primo carro venne realizzato usando la rete di un pollaio.
Date: dal 26 dicembre al 25 febbraio
Particolarità: è il Carnevale più lungo d’Europa
Da non perdere: la Parata dei Carri
4. Ivrea
Il Carnevale di Ivrea è famoso soprattutto per la Battaglia delle Arance che di solito sono di una qualità non adatta al consumo alimentare. Questa manifestazione è famosa per le evocazioni storiche all’interno di un cerimoniale che richiama la tradizione del folclore di cui fa parte la Battaglia delle Arance ma anche l’indossare un berretto rosso tipico per chi non vuole essere colpito dai sugosi frutti lanciati. Ci sono diverse figure tipiche del Carnevale di Ivrea tra cui la mugnaia che si ispira alla leggenda di Violetta, figlia di un mugnaio che venne rapita e obbligata allo ius primae noctis dal tiranno del luogo. Questo Carnevale compare per la prima volta intorno all’XVI secolo.
Date: dal 19 al 21 febbraio
Particolarità: gli iconici berretti rossi
Da non perdere: la Battaglia delle Arance
5. Foiano della Chiana
Il Carnevale di Foiano della Chiana è uno dei più famosi e antichi di tutta l’Italia, sono stati infatti trovati dei documenti che lo citano già nel 1539. La popolazione viene divisa in quattro Cantieri, Bombolo, Azzurri, Nottambuli e Rustici, ognuno di questi gruppo deve realizzare un carro allegorico che entra in gara con gli altri partecipanti. La preparazione dei carri è un’attività che occupa tutto l’anno e che viene realizzata in cartapesta. Il lavoro viene svolto in grande segretezza per evitare copiature, ma in un unico edificio diviso in quattro settori. Il premio in palio è la Coppa del Carnevale.
Date: dal 5 febbraio al 5 marzo
Particolarità: la divisione in quattro Cantieri, Bombolo, Azzurri, Nottambuli e Rustici
Da non perdere: l’assegnazione della Coppa del Carnevale
6. Cento
Quello di Cento in provincia di Ferrara è un Carnevale storico che ha origini antiche come viene dimostrato da degli affreschi del pittore seicentesco Il Guercino che ha ritratto scene di festeggiamenti carnevalesche. Dal 1990 il Carnevale di Cento ha preso una sfumatura internazionale grazie al gemellaggio con il Carnevale di Rio de Janeiro in Brasile dove per alcuni anni sfilava il carro vincitore delle edizioni precedenti. Il Carnevale di Cento dura quattro domeniche, quelle prima della Quaresima e la sfilata si svolge all’interno del centro storico.
Date: dal 5 febbraio al 5 marzo
Particolarità: è gemellato con il Carnevale di Rio de Janeiro
Da non perdere: il Gettito, quando da carri vengono lanciati dolci e peluche.
7. Acireale
Ad Acireale, in Sicilia, si volge uno dei Carnevali più belli di tutta la Sicilia. Il Carnevale di Acireale risale al sedicesimo secolo e la leggenda dice che sia nato in modo spontaneo quando la gente scendeva in strada a febbraio e si lanciava agrumi e uova marce. Una delle prime maschere di questo Carnevale si chiama l’Abbatazzo che portava in giro grossi libri e faceva ironia sulla classe clericale del tempo. Il primo documento che porta testimonianza del Carnevale di Acireale è del 1594; per un periodo c’è stata la battaglia di arance e limoni, divenuta famosissima ma poi proibita perché sfociava nel ferimento anche grave di troppe persone.
Date: dal 4 al 21 febbraio
Particolarità: le tre tipologie di carri, in cartone romano, in miniatura e infiorati.
Da non perdere: il Carnevale dei fiori, che si svolge due mesi dopo il Carnevale classico
8. Fano
Il Carnevale di Fano nelle Marche va a braccetto con il cioccolato perché è tradizione il lancio dei cioccolatini dai carri verso la folla. Il Carnevale di Fano è nato nell’antichità, ormai nel 1347 durante il Medioevo e segnò la riconciliazione tra due famiglie locali: la guelfa del Cassero e la ghibellina dei Da Carignano. Entrambe le famiglie vengono citate da Dante nella Divina Commedia. Le maschere che si indossano durante il Carnevale di Fano sono conosciute come vulons e di solito sono caricaturali delle massime cariche della città.
Date: dal 5 al 19 febbraio
Particolarità: le maschere caricaturali
Da non perdere: il Getto, lancio di cioccolatini e caramelle dai carri in movimento
9. Mamoiada
Quello di Mamoiada è il Carnevale più antico della Sardegna e anche uno dei più famosi della tradizione sarda. Il 17 gennaio fanno la loro prima apparizione i Mamuthones, uomini che indossano delle maschere di legno scuro con i lineamenti rozzi e delle pellicce anche loro scure. Altro segno caratteristico dei Mamuthones sono i grossi campanacci appesi sulla schiena. Le altre maschere si chiamano Issohadores e indossano un corpetto rosso e una maschera bianca. Loro sono coloro che scortano i Mamuthones e catturano le giovani donne con dei lacci, in segno di fertilità e buona salute. Un tempo si catturavano anche i proprietari terrieri per augurargli una buona annata e quelli per sdebitarsi portavano tutti a casa a mangiare e bere.
Date: dal 16 gennaio al 25 febbraio
Particolarità: i Mamuthones e gli Issohadores
Da non perdere: la festa di Sant’Antonio, quando Mamuthones e Issohadores fanno la loro apparizione
10. Madonna di Campiglio
Il Carnevale di Madonna di Campiglio viene anche chiamato Carnevale asburgico e si svolge nella bella cittadina montana per una settimana, a febbraio. Fa parte della manifestazione anche la rievocazione in costume del periodo – appunto – asburgico e durante la settimana di Carnevale si tengono conferenze e incontri per approfondire e scoprire come fosse la vita a Campiglio durante il periodo dell’imperatore Francesco Giuseppe. A completare la manifestazione ci sono balli, sfilate, carrozze e anche uno spettacolo sciistico illuminato dalle fiaccole. In città tutti si vestono con vestiti d’epoca.
Date: dal 19 al 24 febbraio
Particolarità: abiti e carrozze che richiamano il periodo asburgico
Da non perdere: il Gran Ballo dell’Imperatore nel salone Hofer dell’Hotel Des Alpes
11. Castel Goffredo
Quello di Castel Goffredo in provincia di Mantova è un Carnevale storico che risale al 1872 e che ha una maschera tipica, quella di Re Gnocco che ogni quattro anni viene incoronato e fa un discorso durante il quale i suoi sudditi ricevono gnocchi gratis. Il venerdì della sua incoronazione si chiama Venerdì Gnoccolaro. Le origini del Venerdì Gnoccolaro in realtà risalgono a Verona alla fine del Carnevale del 1531 quando Tommaso da Vico offrì al popolo affamato burro, formaggio e farina dal quale scaturì un impasto che diede vita agli gnocchi. Oggi, durante il Venerdì Gnoccolaro, colui che viene eletto Re Gnocco tiene il suo discorso in Piazza Mazzini, mentre ai partecipanti vengono offerti gnocchi al sugo e vino.
Date: dal 4 al 21 febbraio
Particolarità: la sua maschera caratteristica, il Re Gnocco
Evento da non perdere: il Venerdì Gnoccolaro di Castel Goffredo
12. Grauno
Quello di Grauno è un Carnevale dal simbolismo precristiano. Grauno si trova in Trentino e il protagonista di questi festeggiamenti è l’albero, vediamo come si svolgono le celebrazioni: il martedì grasso un grosso pino viene portato nella piazza del paese e poi benedetto col vino dall’ultimo sposo dell’anno. In seguito viene portato fuori dal paese e la sera gli viene dato fuoco; la serata prosegue con canti e balli attorno al falò. Gli anziani fanno previsioni per l’annata seguente guardando la direzione delle scintille.
Date: dal 17 al 21 febbraio
Particolarità: simbologia precristiana
Evento da non perdere: il falò del pino durante il martedì grasso