Ti amo Maremma, fin dove al mar ti sposi e ti vesti di tramonti
Questa è un’ode ben nota a chiunque conosca bene – o addirittura viva – in quella pianura nel sud della Toscana che corrisponde, più o meno, alla provincia di Grosseto. Un’area un tempo sommersa da paludi e percorsa da briganti e transumanze, dove si veniva spediti per punizione e che si estende in realtà per tutta la costa toscana, da Civitavecchia fino al confine con la Liguria. Una terra amara come dice un’altra famosa canzone, povera e malata di malaria, di cui l’area grossetana era regina in negativo.
Ma anche terra Etrusca, fulcro di potere del misterioso popolo Rasenna, dalla natura e dalle tradizioni selvagge, che proprio grazie alla palude si sono preservate nei millenni. Oggi risplende attirando ogni anno sempre più turisti da tutto il mondo, regalando emozioni: chi cerca l’avventura, il relax in famiglia, la natura ancora vera o gli ottimi vini, non resta deluso!
Eccovi quindi una mini-guida con le migliori cose da fare e da vedere in Maremma Toscana. Venti sono poche, lo sappiamo… ma come introduzione speriamo siano sufficienti!
E alla fine canterete anche voi in coro “Sol per te, Maremma…”
LA COSTA
Da Nord a Sud, la costa maremmana si estende per decine di km di spiagge sabbiose, alternando località piene di stabilimenti balneari ben organizzati ad ampie zone selvagge nei parchi naturali.
1. Cala Violina
Iniziamo dall’imperatrice delle spiagge maremmane, Cala Violina, meravigliosa caletta nascosta che attira turisti dalla Liguria al Lazio. I quali accorrono di primissimo mattino per trascorrere mezza giornata su questa spiaggia caraibica, separata dalla strada da tre km di facile sentiero tra boschi di sughere. Il nome deriva dal suono caratteristico che la sua sabbia ruvida produce quando vi si cammina, nel silenzio dell’inverno o quando, a sera, il turismo di massa abbandona il campo. La sua fama negli anni l’ha infatti purtroppo sovraccaricata, fino a renderla un luogo che i locali evitano da Maggio a Settembre. Per proteggerla e renderla di nuovo fruibile, tuttavia, dalla stagione 2021 l’accesso sarà a numero chiuso e su prenotazione. Un gesto importante e inevitabile che, siamo certi, la renderà di nuovo la Cala Violina meritevole di essere inserita tra le 100 spiagge più belle del mondo.
Quindi…prenotate ora!
Sul web: Sito del Comune di Scarlino (GR)
2. Castiglione della Pescaia
La Maremma è terra di castelli arrampicati sulla cima dei colli, a guardia delle terre e del mare. È il caso di Castiglione della Pescaia, antico borgo di pescatori di origine etrusca, un tempo posto a guardia dell’accesso dello scomparso Lago Prile (le cui vestigia sono Riserva WWF, paradiso dei birdwatchers) e oggi luogo di grande attrattiva turistica.
Oltre alla vista mozzafiato su tutta la Maremma che si gode dalle sue mura aragonesi, dal Monte Amiata fino all’Isola d’Elba, le stradine del borgo basso sono perfette per una vacanza in famiglia, cocktails con gli amici e romantiche passeggiate sul porto-canale e sul tranquillo lungomare, su cui affacciano splendide ville in stile liberty. Una curiosità: i bassi scogli che ne proteggono la stretta spiaggia sono in realtà residui minerari estrattivi etruschi. La storia a due passi dall’asciugamano!
Passate anche dal suo cimitero… Italo Calvino e Carlo Fruttero vollero fermarsi a riposare qui, innamorati della Maremma.
Sul web: Sito del Comune di Castiglione della Pescaia (GR)
3. Talamone
A sud, superiamo in volo le basse spiagge sabbiose delle località marittime grossetane di Marina di Grosseto e Principina a Mare (protette da una pineta voluta da Leopoldo di Lorena per aiutare la bonifica) e le selvagge colline del Parco Regionale della Maremma (punto 12).
Qui incontriamo la rocca di Talamone, con la sua sola spiaggetta rocciosa sotto la quale nuotano saraghi e spigole. E’ un borgo piccolissimo, ma merita una visita anche solo per la sua importanza storica: qui, tra i due capi di Talamone e Talamonaccio, si incontrarono per la prima volta Etruschi e Greci, i secondi portando Dèi nuovi ed olivi, e imparando a coltivare la vite stesa tra albero ed albero. Qui i Romani sconfissero i Galli Boi avviando la sconfitta etrusca e la conquista dell’Italia, qui fece sosta Garibaldi con i suoi mille per armarsi (in maniera seria) prima di proseguire per Marsala.
Se davvero esiste un luogo dove l’Italia è stata fatta, questo è il piccolo borgo di Talamone.
Sul web: Pagina Wikipedia su Talamone
4. Laguna di Orbetello
Superiamo altre spiagge basse e incontriamo un monte che una volta era Isola e ora, collegato da due strette strisce di terra, protegge una stupenda laguna. Qui, tra allevamenti di pesci ed anguille, fenicotteri rosa in inverno e rarissimi Ibis eremita e falchi pescatori in estate, su una nave di terra al centro della laguna sorge Orbetello, con le sue architetture spagnole e il cielo che si specchia nel mare immobile, stretto tra i due tomboli. Questa cittadina tranquilla segna un po’ la linea di demarcazione tra la popolazione toscana e quella laziale – e tra i due turismi.
Godetevi il paesaggio della Laguna da cui Italo Balbo partì per la prima trasvolata atlantica in formazione della storia dell’aviazione, fate bird-watching nell’oasi WWF, concedetevi un aperitivo rilassato o un pranzo nei numerosi ristoranti di pesce locale, provate la Bottarga di Orbetello (presidio slow-food!) e passeggiate nel lungo-laguna e sulla diga davanti al Mulino spagnolo, fino al Monte Argentario.
Preparate le macchine fotografiche, soprattutto al tramonto!
Sul web: Sito del Comune di Orbetello (GR) (che comprende anche Talamone)
5. Monte Argentario
Di fronte ad Orbetello si innalza il promontorio Monte Argentario, il cui unico argento è quello del Mare, e dalle cui miniere si estraevano carbone e pirite. Paradiso di nautica e velisti, è popolato dai due deliziosi borghi di Porto Santo Stefano e Porto Ercole, vicini e rivali, e punteggiato di stupende calette raggiungibili solo via mare. Se amate il nordic walking o la nautica, vi sentirete a casa. Il paese di Porto Santo Stefano è più grande e turistico, mentre Porto Ercole più piccolo e romantico, circondato da quattro forti spagnoli – oggi residenze private – dal paesaggio mozzafiato.
Qui giunse a morire Caravaggio, malato e ricercato. Esplorate i sentieri fino alla cima e godetevi la Maremma ai vostri piedi, spaziando con lo sguardo da Livorno a Civitavecchia, fino agli Appennini. Di fronte, l’Isola del Giglio, la più vicina delle gemme dell’arcipelago, facilmente raggiungibile con il traghetto o noleggiando una piccola imbarcazione.
Non perdetevi anche le spiagge basse e sabbiose dei due tomboli che dalla terraferma raggiungono il monte, con le pinete al centro e gli stabilimenti balneari frequentati da vip e meno vip!
Sul web: Sito del Comune di Monte Argentario (GR)
6. Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
Dalla collana di Venere, il cui filo un bel giorno si spezzò mentre la Dea camminava sulla spiaggia di fronte al suo Tempio di Talamone, caddero nel Tirreno sette perle, che divennero le isole dell’Arcipelago Toscano. Da nord a sud: Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri.
Queste meraviglie della natura, nate dal sollevamento del fondo marino, sono eden naturalistici e vacanzieri, praticamente deserte in bassa stagione e vivibili anche in estate. Sull’Elba regnarono Napoleone e le miniere di gemme. Da Montecristo fuggì il Conte di Dumas (e oggi è una riserva naturale così restrittiva che sono ammesse pochissime persone al giorno, e nessun privato può avvicinarvisi). La Gorgona fu l’ultimo carcere isolato d’Europa. Giannutri era isola di pirati. Capraia, irta e rocciosa, è un antichissimo vulcano. Il Giglio, tristemente noto nei tempi recenti per il naufragio della Costa Concordia, ha ovviamente molto di meglio da offrire in termini di mare, sole e cucina!
Visitarle tutte è impegnativo – l’isola d’Elba richiede una vacanza a parte, e Montecristo va prenotata con mesi d’anticipo – ma in estate sono numerosi i traghetti turistici giornalieri che ne abbracciano almeno un paio. Non perdetevele, e se siete fortunati… questa zona è parte del Santuario dei Cetacei!
Sul web: Sito del Parco Nazionale Arcipelago Toscano
LE TERRE ETRUSCHE
Maremma significa anche Etruria: qui sorsero alcune delle più potenti e ricche città-stato del popolo Etrusco (che si chiamavano Rasenna), che si fusero poi con le popolazioni Romane. Le loro vestigia sono più che semplici ruderi, ma costituiscono la base per la cucina e la cultura locali (e non solo: la parola PERSONA deriva dall’Etrusco Phersu, Maschera).
7. Pitigliano, Sovana, Sorano e le Vie Cave
Probabilmente servirebbe un articolo a parte per questo argomento. Questa triade di borghi antichi di millenni al confine con l’Umbria e il Lazio (insieme alle vicine Saturnia e Manciano), arroccati sui calanchi scavati da fiumi e torrenti, la cui storia si stratifica come il tufo che ne compone colline e case, hanno così tanto da raccontare che davvero meriterebbero di meglio di questo trafiletto. I vicoli popolati di gatti e ristoranti, il ghetto e la sinagoga di Pitigliano, la piazzetta magica di Sovana, le case rupestri di Sorano, le chiese arcaiche e le antiche rovine sparse ovunque… dateci retta, fate da soli, esplorate.
Tra i tre paesi corrono le lunghe Vie Cave, vere e proprie strade scavate nel tufo vulcanico sin dall’epoca etrusca, utilizzate regolarmente fino al secondo dopoguerra. La sensazione che proverete percorrendole, passando accanto a tombe talmente antiche di cui anche gli etruschi ignoravano le origini, nel silenzio ininterrotto della natura, vi riporterà ad un’epoca in cui gli dèi erano molti, e si nascondevano nei boschi. Come la Città Perduta di Vitozza.
Paradossalmente, non sono ancora state prese d’assalto dal turismo…andateci subito, per godervele appieno!
Sul web: Sito del Parco Archeologico città del Tufo
8. Le Terme di Saturnia e Petriolo
Vestigia vulcaniche significa terme, e terme in Maremma significa Saturnia e Petriolo. Rispettivamente all’estremo Sud e Nord del territorio, frequentate ininterrottamente da quando Romolo e Remo ancora non erano al mondo. la loro particolarità risiede nel fatto che hanno zone aperte interamente al pubblico, libere e selvagge (anche in senso turistico), e resort lussuosi dove sorseggiare uno smoothie detox mentre vi massaggiano muscoli che non ricordavate di avere.
La parte libera delle terme di Saturnia – detta Cascate del Mulino – da quest’anno sarà solo su prenotazione, e probabilmente le apprezzerete di più così. Il meraviglioso terrazzamento calcareo formato nei secoli, le calde vasche che sfociano direttamente nel fiume, i fanghi benefici, la sensazione di godere di quell’armonia con la natura che per primi gli Etruschi impararono a rendere parte essenziale della vita civile.
La parte libera delle terme di Petriolo, al confine con la provincia di Siena, è ancora più selvaggia, attraversata dal corso del fiume Farma… bisogna adattarsi alla rusticità del luogo, oppure preferire il resort in cima alla collina.
Sul web: Sito Web del Comune di Manciano (GR)
9. Le Necropoli e le Rovine Etrusche
La città di Grosseto nacque come contado della più antica città di Roselle, prima etrusca e poi romana, e ancora le sue rovine sono stese sulle colline che guardano il capoluogo della Maremma. Ma tutto il territorio è cosparso di necropoli e ruderi della civiltà Rasenna: Vetulonia, Talamonaccio, Populonia, fino a Volterra a nord, Ansedonia a sud, Pitigliano ad Est e sulle isole dell’arcipelago. Colonne, templi, strade, terme, teatri e tumuli riempiono il paesaggio, spuntando talvolta inaspettate e dimenticate, tanto sono diffuse.
Secoli di saccheggi da parte di tombaroli e archeologi ne hanno svuotato case e camere sepolcrali, ma la potenza e la storia rimangono, e molti sono i percorsi dedicati alla loro scoperta: quasi tutte le città antiche sono oggi parchi archeologici che meritano una visita.
Anche se non siete appassionati, visitate anche a Grosseto il bel Museo Archeologico. Merita!
Sul web: Sito web della rete Musei di Maremma
NATURA
La natura, quanto più protetta possibile, è una delle prerogative che rende la Maremma la destinazione ideale per gli eco-viaggiatori, con innumerevoli sentieri per escursionisti che percorrono spiagge e montagne.
10. Il Monte Amiata
Il Grande Padre della Maremma, il magnifico vulcano spento dell’Amiata si innalza per quasi duemila metri, segnando il confine tra le terre Maremmane e quelle Senesi. Qui in inverno si scia, e in estate si sale per cercare il fresco e la pace tra i sentieri e i borghi coperti di boschi di castagne.
La vetta è facilmente raggiungibile, in ogni stagione, ideale per escursioni anche con bambini al seguito. La cucina è ricca, i borghi affascinanti e tranquilli e il paesaggio maestoso. Da non perdere il borgo di Santa Fiora con le sue antiche sorgenti sacre, e i soffioni boraciferi che ancora punteggiano le pendici ricordando la forza del vulcano. Per non parlare del panorama, con la Maremma e il Tirreno da un lato, la Val d’Orcia dall’altro, e l’interno dell’Italia che prima scende e poi risale verso l’Umbria e il Lazio.
Sul web: Portale turistico Amiata
11. Parco Nazionale delle Colline Metallifere
La metallurgia maremmana è antica di millenni, e le sue miniere e cave si nascondono in ogni dove nei boschi e nei borghi delle Colline Metallifere, masse di origine vulcanica a nord del territorio. Da qui sono usciti ferro, piombo, pirite, rame, argento dall’epoca degli etruschi fino alla seconda metà del 1900.
Il Parco Nazionale nasce nel 2003 proprio per tutelarne la storia e invitare ad esplorarne gli itinerari di archeologia industriale, un patrimonio unico che offre esperienze singolari, dove la storia, l’arte, l’ambiente, e la tecnologia sono le caratteristiche di un parco diffuso su sette Comuni. All’interno è presente anche il Parco delle Biancane, un’area geotermica caratterizzata da soffioni e paesaggi lunari. Ogni Comune del Parco offre porte che si aprono su miniere, geoparchi, mostre sull’antico e recente passato industriale.
Date un’occhiata anche al Teatro delle Rocce! (punto 15)
Sul Web: Sito del Parco Nazionale Colline Metallifere
12. Il Parco Regionale della Maremma
Meglio noto come Parco dell’Uccellina, il primo parco naturale istituito in Toscana. Questa area protetta sorge intorno alla foce del fiume Ombrone – il secondo più grande della regione – coprendo la selvaggia area costiera e i monti dell’Uccellina, coperti di boschi, sentieri e antiche torri medievali. Gli itinerari sono innumerevoli, così come le specie che la popolano, animali e vegetali.
L’accesso dalla sede del Parco è a numero chiuso, prenotate ed esplorate – in bici o a piedi – i numerosi percorsi, e preparatevi ad incontrare cinghiali, caprioli, lepri, volatili di ogni tipo e anche le tipiche vacche maremmane, placide e dalle lunghissime corna. Qui, tra le aziende agricole rigorosamente eco-sostenibili sono ancora al lavoro i butteri, i cow-boy maremmani.
Ci si può godere l’ambiente unico del parco anche godendosi il mare dalla frazione grossetana di Principina a Mare fino alla foce del fiume, tra capanne di tronchi e specie protette. Ricordatevi che siete ospiti!
Sul Web: Sito del Parco Regionale della Maremma
CITTA’ e CULTURA
Parlare di città in Maremma è quasi esagerare: una delle zone meno densamente popolate d’Italia offre un solo capoluogo, Grosseto, e una rete dispersa di cittadine minori – soprattutto balneari – e borghi medievali arroccati in cima alle colline che circondano la pianura.
13. Grosseto, il capoluogo
Il punto base da cui iniziare l’esplorazione della Maremma: Grosseto, la città al centro della pianura, attorniata dal fiume Ombrone, nata millenni fa e mai cresciuta, soffocata dalla Malaria, dalla palude e dalle potenze vicine. Capoluogo della Maremma che oggi prova a risplendere di turismo e natura, tra il Duomo bianco e rosso, la statua di Leopoldo II di Lorena che solleva la Maremma dalla miseria, le mura medicee con la pianta a sei punte – unica al mondo.
Il centro richiede neppure mezza giornata per essere visitato per intero (escludendo i musei), ma nelle belle giornate qui si respira quella pacifica quiete che apre le porte della vostra vacanza in Maremma. Vale la pena passeggiare, infilarsi in libreria, prendere un caffè sotto gli eleganti portici godendosi la pace della Provincia.
Sul web: Portale ufficiale QuiMaremmaToscana
14. Massa Marittima
Non lasciatevi ingannare… non è sul mare! Con neanche diecimila abitanti, Massa Marittima è ben lontana da esser definita una città, eppure il suo splendore è tale che merita di essere nominata tale. Centro delle Colline Metallifere, costruita sulla cima di una collina aperta verso il Mar Tirreno, è un piccolo gioiello di architettura medievale e rinascimentale da cartolina.
Dalla magnifica piazza del Duomo al famoso affresco erotico dell’Albero della Fecondità, il centro storico splende di quell’atmosfera tipicamente toscana che seduce visitatori e poeti da tutto il mondo. Splendido, in Maggio e in Agosto, è il Balestro del Girifalco, un Palio basato su tornei cavallereschi e colpi di balestra, celebrato ininterrottamente da secoli.
Concedetevi un gelato e una passeggiata, e se vi manca il mare scendete fino alle spiagge della vicina Follonica.
Sul web: Portale Turismo Massa Marittima
15. Il Teatro delle Rocce, Gavorrano (GR)
Il diamante sulla corona del Parco Nazionale delle Colline Metallifere. Questo splendido teatro inaugurato nel 2003, ricavato all’interno di una cava di calcare dismessa a pochi passi dal paesello di Gavorrano, ospita ogni estate decine di manifestazioni in una cornice insieme magica e tangibile, che parla di industria e di arte allo stesso tempo. Qui si sono esibiti, tra i tanti, Patti Smith, Steve Hackett e Massimo Ranieri
Le gradinate per 1400 ospiti seguono il percorso della cava, fondendosi con la roccia, e regalando a spettatori e artisti la sensazione di trovarsi in un luogo fuori dal tempo. Dalla quinta si gode del paesaggio delle verdi valli sottostanti e del paese, simile ad un presepe sulla collina.
Sul web: Sito del Teatro delle Rocce
16. Il Giardino dei Tarocchi
Davanti al Centre Pompidou, a Parigi, è presente una installazione dell’artista Niki de Saint Phalle, ma è la Maremma dove Niki diede vita al suo Giardino dei Tarocchi, un enorme struttura composta da casa-giardino-parco artistico. Nel comune di Capalbio, giusto al confine con il Lazio, la pittrice lavorò ispirata dal Parc Guell di Gaudì a Barcellona e dal Giardino dei Mostri di Bomarzo (Viterbo, un’oretta di auto da Capalbio, se avete voglia di allontanarvi!).
Sorse dentro e intorno alla sua casa questo parco dedicato agli arcani maggiori dei tarocchi: una serie di grandi sculture multiformi ricche di elementi esoterici esprimono cripticamente la visione dell’artista, che vietò espressamente la presenza di visite guidate per lasciare al visitatore la possibilità di esprimersi liberamente.
Una gemma artistica della Maremma, da non perdere!
Sul web: Sito del Giardino dei Tarocchi
17. Il Kite-Surf
Non è propriamente cultura, ma insomma…se andate in vacanza in Maremma e non provate almeno una volta a volteggiare tra le onde al seguito di un aquilone, tanto vale restare a casa! Qui questo sport ha sostituito ad un ritmo impressionante il wind-surf, e le scuole di kite lungo la costa si sono moltiplicate.
Il vento non manca, specie con la brezza del pomeriggio e il maestrale costante, e la semplicità di apprendimento lo rende alla portata di tutti. I bambini, per i quali può essere più complicato da gestire, possono dedicarsi agli aquiloni a terra…oppure iniziare con le tavole o proprio il wind-surf!
Sul Web: Il Portale ExperienceMaremma.it
18. Sagre e feste
Quello che forse è il capolavoro gastronomico della Maremma, e di cui avete già sentito parlare: le centinaia di sagre che si svolgono in ogni periodo dell’anno (concentrate per la maggior parte in Estate) in ciascuno dei borghi maremmani – spesso più di una per paese. Ogni giorno da Marzo a Ottobre è un brulicare di tavoli apparecchiati con tovagliette di carta, carichi di coppie, gruppi di amici, bambini schiamazzanti che fanno file di mezz’ora e più per mangiare il piatto più tradizionale del borgo: tortelli al cinghiale, moscardini, gnocchi ai funghi, rostinciana…
Molte sagre sono limitate alla gara mangereccia, ma altrettante vantano mezzo secolo di attività o sono parte integrante di manifestazioni pagane antiche di secoli, come la Torciata di San Giuseppe o La Focarazza di Santa Caterina.
Interi piccoli Comuni fanno il loro bilancio sulla folla spesso mastodontica che mangia, danza dopo cena al ritmo di gruppi di liscio o gioca nei minuscoli luna-park. Se non amate la confusione e i piatti di carta, lasciate perdere, ma vi perderete una parte importante della vita locale maremmana.
Comunque, i ristoranti “veri” saranno lieti di accogliervi con il loro servizio migliore, e se volete un’esperienza ancora più grande, regalatevi una cena in uno dei cinque stellati presenti nella zona!
Sul Web: Portale Eventi Maremmainfesta.it
ENOGASTRONOMIA
Un luogo da visitare non è soltanto paesaggi e storia, ma anche cibo e vino. La Maremma non fa eccezione!
19. La Cucina
La cucina maremmana fa parte di quella commistione di stili locali e contaminazioni nota con il nome di Italia. La sua conformazione geografica, la storia fatta di lotte e alleanze, di migrazioni e ritorni, ha dato vita in Maremma a una tradizione enogastronomica di cui gli abitanti vanno fieri, e dalla quale sarete piacevolmente saziati!
Dai porti costieri dove a sera rientrano ancora piccole flottiglie di pescherecci, poi l’anguilla e la bottarga dagli allevamenti di Orbetello, fino ai dolci dal sapore Kosher di Pitigliano, passando dal piatto nazionale maremmano: i tortelli al ragù di cinghiale, sacchetti di pasta ripieni di un impasto di ricotta e bietole (non chiamateli ravioli se non volete farvi nemici in zona) conditi con generose dosi di ragù di cinghiale, l’animale più rappresentativo del territorio. Davvero, lo troverete più o meno ovunque, declinato in tutte le forme possibili – viventi e non. E ancora: salumi, crostini e salse di ogni tipo, polenta con i funghi, castagnaccio, acquacotta (una zuppa di verdure e pane raffermo), pappardelle (tagliatelle ruvide)… continuate voi, noi abbiamo già fame.
20. I Vini
Suvereto DOCG, Morellino di Scansano DOCG, Aleatico dell’Elba DOCG, Montecucco DOC, Monteregio di Massa Marittima DOC, Maremma DOC, Bianco di Pitigliano DOC, Sovana DOC, Capalbio DOC, Parrina DOC, Ansonica Costa dell’Argentario DOC, Toscana IGT. Se questa fila di denominazioni DOC non vi convince del fatto che in Maremma troverete più vini di quanto immaginate… siete forse astemi?
Vermentino e Ansonica sulla costa, Sangiovese e Ciliegiolo nell’interno, ma anche Syrah, Petit Verdot, Sauvignon Blanc. Convenzionale, biologico e biodinamico… ce n’è per tutti i gusti e tutti gli abbinamenti. In realtà, la grande crescita della Maremma come terra vitivinicola è recente, dopo decenni ai margini dei grandi nomi toscani come Bolgheri e Brunello di Montalcino. Ma il trend è in piena corsa e la qualità dei vini in impennata, soprattutto al di fuori delle denominazioni storiche come quella del Morellino di Scansano, dove già i nomi importanti abbondano.
Per gli amanti della birra artigianale, non perdetevi le specialità dei birrifici locali con farina di castagne amiatine!
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Benvenuti in Maremma! E se quando tornerete a casa dovrete spiegare a tutti cosa vuol dire “mammeglio”… beh, vorrà dire che vi sarete trovati bene!
Un ultimo suggerimento per il web: il portale turistico ufficiale QUIMAREMMATOSCANA.IT