Pochi artisti hanno contribuito a svecchiare il panorama della musica italiana prima e dare una forte impronta riconoscibile dopo, sia come cantante che come autore di canzoni. Sin dalla sua vittoria al Festival di Sanremo 2019, Mahmood (nome d’arte di Alessandro Mahmoud) si è imposto come una delle voci più interessanti e contemporanee, non solo per la musica del Bel Paese, ma anche all’estero.
La sua avventura inizia, senza troppo successo, con l’edizione 2012 di X-Factor, per poi giungere alla vittoria della categoria Giovani al Festival di Sanremo 2018. L’anno successivo, con la hit Soldi, la vera e propria svolta che lo porta a trionfare nelle classifiche di tutto il mondo, si posiziona secondo all’Eurovision Song Contest. Seppur giovanissimo e con soli due album all’attivo, Mahmood è sicuramente uno dei nomi più celebri della musica italiana. E siamo ancora all’inizio.
Ripercorriamo la carriera del cantautore di Milano con le 13 più famose canzoni di Mahmood, dai primi successi sino alle ultime collaborazioni che ne hanno confermato il talento.
Titolo del suo primo EP, Gioventù bruciata è poi diventato anche un singolo che, presentato in concorso alla sezione Giovani del Festival di Sanremo 2018, ha poi trionfato. Si tratta di un brano dedicato al padre egiziano, dimostratosi assente durante la crescita del cantautore. In questo singolo si trovano già tutti i prodromi dello stile musicale e vocale di Mahmood.
Anche Uramaki proviene dal suo EP di debutto e conferma gli stilemi che accompagneranno Mahmood da qui in avanti. Capace di equilibrare al meglio un discorso intimo da cantautorato classico e sonorità contemporanee, Uramaki si fregia di un ritornello che non si toglie più dalla testa.
È una città calda e deserta la metropoli descritta da Mahmood in una delle sue prime canzoni più famose. Milano Good Vibes destruttura la più canonica hit estiva per diventare un pezzo radiofonico che si discosta dalle formule più tipiche. L’ennesimo testo intimo e delicato conferma la capacità di scrittura di Mahmood.
Soldi è una di quelle canzoni così famose che non sembra avere bisogno di presentazioni. Una vera e propria rivoluzione musicale presentata al Festival di Sanremo, dove trionferà con la vittoria e farà conoscere Mahmood all’estero. Sequel spirituale di Gioventù Bruciata, Soldi, nonostante il titolo, tende a opporsi al più classico degli argomenti della trap, prediligendo, ancora una volta, la dimensione interiore.
Una chitarra apre le danze di Barrio, canzone catapultata in cima alle classifiche che conferma il talento di Mahmood dopo il successo di Calipso (che, però, non è da considerarsi un suo brano). Primo singolo dopo il successo di Soldi, Barrio miscela la tradizione spagnola con l’hip hop moderno.
Più delicata e sospesa è Rapide, canzone tra le più famose di Mahmood, vero e proprio tormentone che apre le porte al secondo album in studio del cantautore di Ghettolimpo. Tra i brani considerati più importanti dallo stesso autore, Rapide diventa una metafora delle lacrime alla fine di una relazione, nel limbo dell’indecisione tra il bisogno di separazione e il desiderio di riunirsi.
C’è un’idea concettuale dietro a Moonlight Popolare, singolo di successo che vede duettare Mahmood con Massimo Pericolo: yin e yang, bianco e nero, rap e pop. I due autori si sono “scambiati” i generi di appartenenza dando vita a una canzone che richiama non solo la synthwave con sonorità tipiche degli anni Ottanta, ma anche una fusione tra r’n’b e trap.
Un suono che sembra provenire da un vecchio videogioco e una parola pronunciata ripetutamente: Dorado. Inizia così questo singolo che vede Mahmood collaborare di nuovo con Sfera Ebbasta dopo il successo di Calipso. Inizialmente pensato per essere cantato in spagnolo, il testo di Dorado è stato poi tradotto in italiano.
La canzone Inuyasha descrive ancora una volta le difficoltà di una relazione, dove la voglia di esprimersi liberamente e, allo stesso tempo, il tentativo di non mostrare la parte peggiore di sé, si confrontano continuamente. Il titolo del brano proviene dal noto personaggio di uno dei migliori manga di sempre, creato da Rumiko Takahashi.
Gran parte della popolarità di Zero deriva dall’essere stato scelto come canzone della colonna sonora della serie Netflix italiana omonima, di cui Mahmood è anche supervisore musicale. Dal punto di vista musicale, Zero è un tipico brano in stile Mahmood, che non delude i fan del cantante.
Klan è un altro brano presente nel secondo album in studio di Mahmood e descrive l’importanza di appartenere a un gruppo, anche indefinito. Inclusività, famiglia e, soprattutto, la distruzione di quelle barriere di genere e sesso che troppo spesso creano ulteriori distinzioni. Una canzone che trova la sua piena potenza anche grazie al video musicale.
Mahmood ed Elisa duettano in Rubini, canzone che mostra tutto il talento compositivo del giovane cantautore. Anche in questo caso, l’ascoltatore viene trasportato in un viaggio che contamina il pop più melodico con le sonorità più hip hop, dando vita a una delle canzone di punta di Ghettolimpo.
Se Soldi era il brano della scoperta, Brividi, in duetto con Blanco è il brano del trionfo, arrivata prima tra le canzoni di Sanremo 2022. Seconda vittoria su due partecipazione al Festival di Sanremo per Mahmood che si conferma, così, un cantautore raffinato e talentuoso. La canzone, che racconta la malinconica fine di una storia d’amore, è arrivata sesta all’Eurovision Song Contest 2022.
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