E oggi parliamo di un argomento che suscita sempre interesse nei nostri elettori: il lavoro dell’attore sul personaggio. Eviteremo di andare sul generico perché questo è già un argomento a cui si potrebbe dedicare un’intera bibliografia. Ci concentreremo piuttosto sulle trasformazioni più interessanti da vedere sul grande schermo. Il criterio da individuare non è semplice, motivo per cui ci occuperemo di quelli che sono i casi più noti cercando di offrire un nostro approfondimento. Le trasformazioni sono soprattutto fisiche, ma i casi che esporremo possono riguardare anche quegli attori che sono in generale definibili come trasformisti. Si tratta di un metodo sicuramente ben presente nel cinema americano ed ecco perché il pezzo riguarderà soprattutto questa branca.
Vediamo quindi quelli che sono i più incredibili attori trasformisti, capaci diventare completamente altre persone.
1. Johnny Depp
Cominciamo subito con Johnny Depp, colui che si è procurato più di tutti la fama di attore trasformista. Il suo lavoro su Edward mani di forbice, che segna l’inizio della collaborazione con Tim Burton, è impressionante: il trucco bianco rende il suo volto cadaverico e cicatrizzato. Unito al taglio di capelli disordinato e alle mani metalliche, poi lo trasforma completamente. Da quel momento, questo sarà il suo approccio ai personaggi: tutti i suoi ruoli saranno caratterizzati da un trucco più o meno pesante in grado di stravolgere completamente i tratti del suo volto. Tra le trasformazioni più memorabili ricordiamo: Jack Sparrow nella saga dei Pirati dei Caraibi, Willy Wonka ne La fabbrica di cioccolato, Sweeney Todd nell’omonimo musical e il Cappellaio Matto in Alice in Wonderland.
Stando a testimonianze di attori che hanno lavorato con lui, Depp è uno che gioca molto sul set. In un’intervista risalente alla promozione di uno dei Pirati dei Caraibi, Javier Bardem ammise di aver fatto fatica a rimanere serio di fronte alle idee folli e geniali del collega. Una sua nota abitudine è quella di ascoltare musica durante le riprese per mantenersi sempre nel suo mondo.
2. Meryl Streep
Meryl Streep può essere considerata il corrispettivo femminile di Depp. Sebbene sia un’attrice più nota per lo studio maniacale della psicologia dei personaggi, anche l’aspetto fisico occupa un ruolo importante nel suo lavoro di attrice. Nei suoi primissimi film lavora soprattutto sull’emotività. Tuttavia, già partire da La donna del tenente francese la sua attenzione si estende anche sull’aspetto fisico. Così cambia spesso pettinatura e colore dei capelli, contribuendo di fatto a modificare anche la propria espressività. Ne La scelta di Sophie la vediamo interpretare lo stesso personaggio in due momenti diversi: sofisticata e formosa signora negli ultimi anni ’40 e pallida e magrissima ebrea deportata ad Auschwitz durante la Shoah. Il suo look cambia e si evolve in particolare in Silkwood, La mia Africa, Un grido nella notte e I ponti di Madison County.
Man mano che passano gli anni il suo stile diventa più ambizioso e attraversa perfino delle vere e proprie trasformazioni: la vediamo, ad esempio, magra e algida ne Il diavolo veste Prada, ruolo per il quale sceglie un look simil Crudelia De Mon. Più complicato è stato il lavoro per la sua Margaret Thatcher in The Iron Lady. Per quest’ultima parte si è sottoposta ad un trucco pesante per assomigliare il più possibile all’ex Primo Ministro britannico. Rispetto a quelle di tanti altri colleghi, le sue trasformazioni sono forse più misurate perché la Streep preferisce lasciarsi guidare dall’empatia e dall’immaginazione.
3. Christian Bale
Christian Bale è per eccellenza l’attore che più di tutti ha trasformato il proprio corpo, spesso anche in tempi molto brevi, per i propri personaggi. Un metodo che lo ha reso spesso nervoso e che, con l’andare degli anni, ha finito per sua stessa ammissione per stancarlo. Essendo nato come bambino attore (era il protagonista de L’impero del sole), prende molto sul serio il proprio lavoro, anche fino allo sfinimento.
In American Psycho il suo peso era sugli 81 kg con elevata massa muscolare. Per L’uomo senza sonno Bale ha mangiato per settimane tonno in scatola e una mela, oltre a consumare un sacco di sigarette per arrivare ai 54 kg. Praticamente scheletrico. Ha rimesso peso e massa muscolare per Batman Begins, dove è arrivato agli 86 kg. Altra trasformazione estrema è quella per American Hustle – L’apparenza inganna, dove si è presentato in versione sovrappeso ingrassando fino ai 104 kg. Come da lui stesso dichiarato, il peso e la fisicità sono ciò che lo aiutano ad entrare meglio nel personaggio.
4. Tilda Swinton
Meno estrema di Bale, ma pure caratterizzata da uno stravolgimento della sua figura è Tilda Swinton. L’attrice britannica ha esordito sul grande schermo con Derek Jarman, un regista che attinge a diverse fonti culturali. Proprio questo approccio le ha permesso di reinventarsi ogni volta i propri personaggi. Non si è spaventata nemmeno quando, nel 1992, Sally Potter le ha offerto il ruolo da protagonista in Orlando, adattamento di un romanzo di Virginia Woolf. Qui l’attrice è riuscita nel difficile compito di immedesimarsi in un personaggio che passa dalle sembianze maschili a quelle femminili.
Tra le sue più celebri trasformazioni, ricordiamo quella in Snowpiercer, con volto stretto in un sorriso-smorfia crudele e un paio di occhiali dalle enormi lenti. Dopo questo ruolo, è stata la vampira di Solo gli amanti sopravvivono e l’anziana signora di Grand Budapest Hotel. Infine ha indossato la parrucca bionda e l’apparecchio ai denti per Okja. Il suo approccio è più ambizioso sul set di Suspiria di Luca Guadagnino. Qui interpreta tre personaggi diversi dichiarandone però soltanto due: è madame Blanc nella forma più simile alla stessa Swinton ed è la grassa, vecchia e mostruosa Helena Markos. L’ultimo personaggio è stato svelato solo dopo l’uscita del film ed è quello del dottor Josef Kemplerer. Per quest’ultima parte l’attrice ha dovuto indossare delle protesi e sottoporsi ad ore di trucco che la rendessero irriconoscibile. Si è inoltre inventata Lutz Ebersdorf, un anziano attore tedesco con tanto di biografia online a cui nei credits viene attribuito il ruolo di Kemplerer.
5. Javier Bardem
Dopo attori britannici e americani passiamo ora ad uno spagnolo, l’incredibile Javier Bardem. Si tratta di un interprete meticolosissimo che dà tutto ai ruoli che interpreta. Del resto, proviene da una famiglia che ha sempre lavorato nel cinema. L’esordio in patria comincia con ruoli più incentrati sulla sua fisicità e sul suo sex appeal. In particolare partecipa a Le età di Lulù, Prosciutto, prosciutto e Uova d’oro, tre film di Bigas Luna. In breve tempo è molto richiesto dai registi e diviene uno degli attori più apprezzati nella penisola iberica.
L’attenzione di cui gode è tale che le offerte arrivano pure da Hollywood. Così, nel 2000 è Reinaldo Arenas in Prima che sia notte di Julian Schnabel. Proprio in questo biopic vediamo il suo corpo trasformarsi e da giovane invecchiare fino ad essere consumato dall’AIDS. Ne I lunedì al sole di Fernando León de Aranoa appare ancora nei panni di un uomo di mezza età, barbuto e con pochi capelli. Una precoce maturazione che richiede anche il suo ruolo in Danza di sangue di John Malkovich. La trasformazione più completa e riuscita è però in Mare dentro, pluri-premiata pellicola di Alejandro Amenábar, in cui appare infermo, pelato, invecchiato e ingrassato. Attraversa l’intero arco di vita di un personaggio anche ne L’amore ai tempi del colera. Assume un aspetto più involgarito e malaticcio in Biutiful, ma il suo ruolo più iconico è in Non è un paese per i vecchi. Qui indossa un parrucchino da paggetto che gli dà un’aria quasi buffa, perfettamente in contrasto all’identità di psicopatico serial killer del suo Anton Chigurh.
6. Jared Leto
Veniamo ora a Jared Leto, un attore capace di raccogliere ammiratori e detrattori, eppure indubbiamente in grado di trasformarsi per i suoi personaggi. I primi ruoli non richiedono particolarmente questo tipo di lavoro, con la sola eccezione di Prefontaine (1997), dove si presenta con un fisico magro e allenato. Anche il suo volto è diverso: folti baffi e lunghi capelli biondo castano per assomigliare al mezzofondista Steve Prefontaine. Poi passa ad una lunga chioma liscia e un trucco che mette in evidenzia il contorno degli occhi in Alexander, il kolossal di Oliver Stone. Si presenta invece con un aspetto completamente diverso in Chapter 12 – L’assassinio di John Lennon: ingrassato e con il doppio mento nei panni di Mark David Chapman.
Il ruolo che più lo rende irriconoscibile è quello in Dallas Buyers Club, dove ha i capelli nascosti da un foulard e un trucco che gli regala un volto femminile. La trasformazione nel transgender Rayon è completa e gli vale l’Oscar come miglior attore non protagonista. Tre anni dopo questo personaggio, lo ritroviamo con i capelli verdi, la dentatura orribile e il volto pallido in Suicide Squad, dove è Joker. Tra le sue più recenti trasformazioni ricordiamo quella di Paolo Gucci in House of Gucci: volto ingrossato, un naso gigante che chiaramente non è il suo e una fronte altissima.
7. Hillary Swank
Sebbene meno legata di altri ad un approccio così esterno al personaggio, merita un posto in questa classifica anche Hillary Swank, complici due ruoli particolarmente importanti. Facciamo innanzitutto un passo indietro e ripercorriamone la filmografia. La prima volta che incontriamo questa attrice è adolescente e il film è il quarto capitolo della saga di Karate Kid, un ruolo che richiede quindi un fisico leggero e atletico. Qualche anno più tardi la troviamo in versione sexy in Lolita – I peccati di Hollywood, ma ecco che arriviamo alla prima delle sue due grandi trasformazioni. È il 1999 e il ruolo è quello di Brandon Teena, una ragazza transgender violentata e uccisa dai suoi amici. Il suo aspetto è androgino come pure le sue movenze. Capelli a spillo e imbottitura nei pantaloni per avere una figura più maschile, il tutto per interpretare un personaggio realmente esistito. Una trasformazione che le vale il suo primo Oscar per Boys Don’t Cry di Kimberly Peirce.
Dopo questa parentesi, riprende ad interpretare ruoli che la portano a cambiare spesso acconciatura. Il look più memorabile è sicuramente il caschetto biondo ideato per Amelia, biopic di Mira Nair sulla prima donna a compiere la traversata dell’Atlantico. Al 2004 si data invece la sua seconda grande trasformazione: corpo magro e muscoloso per il ruolo dell’aspirante pugile Maggie Fitzgerald nel capolavoro di Clint Eastwood Million Dollar Baby. Per l’attrice è il secondo Oscar.
8. Jake Gyllenhaal
Andiamo ora ad un attore che preferisce un metodo talvolta più soft, ma che è finito qui grazie aa due sue grandi trasformazioni. Jake Gyllenhaal ottiene giovanissimo una prima parte in Cielo d’ottobre e diviene popolare grazie all’impegnativo Donnie Darko. I primi ruoli sono in effetti tutti caratterizzati dal suo aspetto giovanile, da ragazzino. La svolta arriva nel 2005, anno in cui è onnipresente sul grande schermo tra Proof – La prova e I segreti di Brokeback Mountain. Il ruolo che lo stravolge fisicamente è Jarhead del premio Oscar Sam Mendes. Per calarsi nei panni del soldato Swoff è infatti costretto ad allenarsi mettendo su massa muscolare. La stessa situazione si verifica anche nel successivo Prince of Persia – Le sabbie del tempo di Mike Newell, altro ruolo che richiede un lavoro fisico intensissimo.
Le due trasformazioni più importanti sono però quelle per Lo sciacallo e Southpaw – L’ultima sfida. Per il film di Dan Gilroy Gyllenhaal ha scelto una figura smunta e per rendere il suo personaggio è arrivato a perdere ben 13 kg. Per quanto riguarda invece il ruolo del pugile Billy Hope nel dramma sportivo di Antoine Fuqua, il suo lavoro è andato in una direzione opposta: ha caricato 15 kg di muscoli allenandosi duramente tutti i giorni come un vero pugile.
9. Hugh Jackman
Passiamo ora ad un attore la cui trasformazione è legata soprattutto ad un ruolo che ha interpretato per anni, Hugh Jackman. Parliamo naturalmente di Wolverine, personaggio che lo ha reso noto già a partire dal lontano 2000 nel primo X-Men. Per Wolverine Jackman ha seguito una dieta ferrea che gli ha permesso di consumare circa 5000 calorie al giorno con lo scopo di vedere i frutti dell’attività in palestra, che si aggirava intorno alle due ore di pesi. L’aspetto più rischioso ed interessante di questo regime è che è arrivato a mangiare per 8 ore e digiunare per le altre 16. Poi naturalmente il trucco ha contribuito a rendere più animalesco il suo volto e ad aggiungergli gli immancabili artigli.
Il suo trasformismo è tale che lo vediamo in tre versioni diverse nello stesso film, The Fountain di Darren Aronofsky: capelli ondulati e barbuti per l’eroe contemporaneo, lunga e folta chioma e barba per il cavaliere vissuto nel ‘600 e glabro e pelato con le orecchie a sventola per il personaggio del futuro.
10. Brad Pitt
Più che un trasformista nel senso tradizionale del termine, Brad Pitt è un attore sempre molto estremo con i suoi personaggi. Nei primissimi lavori cambia spesso look, pur mantenendo un aspetto sempre riconoscibile. Forse la sola eccezione è il suo spettrale Louis in Intervista con il vampiro, dove già va oltre i suoi limiti. La spinta è ancora più forte sul set di Sette anni in Tibet di Jean-Jacques Annaud, qui per entrare nella parte dello scalatore Harrer non si lavò per diversi giorni causando disagi all’interno della troupe.
Il ruolo che lo rivoluziona fisicamente è quello di Achille nel kolossal Troy, per il quale ha seguito due diete diverse: una per mettere peso, la seconda per bruciare il grasso e lasciare solo il muscolo. Le calorie erano 4000 al giorno, tutto per reggere il duro allenamento volto a dargli un aspetto da semi-dio greco. Diverso è stato il lavoro sul set de Il curioso caso di Benjamin Button, dove ha interpretato un uomo che nasce anziano e ringiovanisce sempre di più. Per questo personaggio l’attore ha dovuto sottoporsi ogni giorno a ben cinque ore di trucco. Una trasformazione in tempo reale!