La moda è al centro di diversi titoli che conosciamo. Questo perché esercita sullo spettatore un fascino dettato anche dal solo piacere visivo. I costumi in generale sono tra gli aspetti più evidenti e riconoscibili di qualsiasi film, ecco perché l’industria audiovisiva ha saputo sfruttare questa fascinazione ideando storie ambientate nel mondo della moda. Questo è accaduto fin dagli anni ’50 con La conquistatrice, che può essere considerato uno dei primi film sul mondo della moda. Anche molte pellicole prodotte in quegli anni con protagonista Audrey Hepburn sono in qualche modo collegate all’industria fashion. Del resto, come è noto, l’attrice veniva regolarmente vestita da Givenchy.
Abbiamo pensato fosse interessante raccontare i film sull’alta moda e in generale ambientati tra sfilate e stilisti. Nella classifica che segue abbiamo selezionato titoli di qualità, con una rappresentazione interessante dell’ambiente esaminato o con una funzione comunque centrale. Vediamo quindi i 12 migliori film sulla moda da vedere assolutamente.
1. The Neon Demon (2016)
Uno dei massimi titoli ambientati nel mondo della moda è sicuramente The Neon Demon, diretto dal danese Nicolas Winding Refn (di cui abbiamo recentemente visto la serie Copenaghen Cowboy). Il tema è presente fin dalla prima inquadratura con la protagonista Elle Fanning stesa su un sofà bianco e avvolta in un abito a tubino color blu elettrico. Un’immagine che riesce a diventare un simbolo e un sunto dell’intero lungometraggio, che è di fatto una rappresentazione orrorifica del mondo della moda. Altre sequenze del film ci mostrano altrettanti aspetti di quell’ambiente: il camerino delle modelle, le sfilate all’avanguardia che hanno la forma di una sinuosa danza tribale, gli shooting day, il trucco pesante, ecc…
La sedicenne Jesse lascia la sua città natale per trasferirsi a Los Angeles, dove con la sua radiosa bellezza trova i primi ingaggi come modella. Jesse entra un po’ alla volta in quel mondo, ignara del fatto che sia abitato da creature splendide e nello stesso tempo mostruose. Jesse si ritrova così in breve tempo circondata di false amiche pronte a sbranarla al momento opportuno.
2. Il filo nascosto (2017)
Altro grande film sul mondo della moda è Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson. Sebbene la trama ruoti in realtà attorno ad una complicata storia d’amore, l’industria fashion è l’ambiente da cui proviene il protagonista e ha un ruolo centrale. Il film stesso sembra improntato a mantenere una certa eleganza, sia attraverso la regia che le performance degli attori, soprattutto quella di Lesley Manville. Accolto favorevolmente alla sua uscita, Il filo nascosto ha avuto ben sei nomination agli Oscar, vincendo per gli splendidi costumi di Mark Bridges. È ad oggi l’unico caso in cui Daniel Day-Lewis è stato candidato senza tuttavia vincere l’ennesima statuetta.
Londra, anni ’50. Reynolds Woodcock è un affermato stilista che vive inebriato dai colori delle sue creazioni, perfettamente immerso nella sua sartoria e dedito alla sola vestizione delle modelle. Il suo segreto è rappresentato dalla sua cura maniacale e dal suo controllo, che da vero englishman mette in ogni cosa che fa. La sua unica relazione è con la sorella Cyril, che è anche sua socia in affari. Frequentando un locale dove servono il brunch, Reynolds conosce la giovane Alma, una dolce cameriera. L’intesa tra i due è immediata e la coppia brucia le tappe diventando sempre più unita. Alma viene perfino introdotta nell’aristocratico ambiente di casa Woodcock. Il solo ostacolo che incontra è rappresentato dalla personalità del suo compagno: più attenzioni riserva a Reynolds, più lui tende ad essere scostante e infastidito.
3. Crudelia (2021)
È esplicitamente ambientato nel mondo della moda anche Crudelia, spin-off sulla celebre cattiva de La carica dei 101. Il lungometraggio è diretto da Craig Gillespie, già regista degli ottimi Tonya e Lars e una ragazza tutta sua. Protagoniste assolute della vicenda sono Emma Stone e Emma Thompson, coinvolte in una strana competizione alla Eva contro Eva. Anche questo è un film che può vantare degli splendidi costumi, realizzati dall’incredibile Jenny Beavan (premio Oscar per Mad Max: Fury Road), e in cui in generale la moda ha un ruolo di primo piano.
Negli anni ’60 Estella Miller è una stramba ragazza incline alla crudeltà e col sogno di sfondare come stilista. Cresciuta con una madre amorevole e protettiva, Estella non si è più ripresa dalla sua tragica morte. L’ambizione professionale la porta tuttavia ad intrufolarsi nella villa della Baronessa von Hellman, una rinomata stilista a cui propone i suoi modelli. Il talento di Estella piace e viene assunta nell’atelier della Baronessa. Proprio tra queste mura Estella scoprirà presto una dolorosa verità che la porterà ad essere ancora più cattiva.
4. Cenerentola a Parigi (1957)
Come abbiamo già anticipato, i film con Audrey Hepburn sono emblematici per quanto riguarda il discorso cinema-moda. Una menzione speciale la merita sicuramente Cenerentola a Parigi, che l’attrice ha interpretato nel 1957 per la regia di Stanley Donen. Sul set con lei un eccezionale partner di scena: Fred Astaire. Il film è un musical ambientato nel mondo dell’alta moda, ma il punto di vista è quello di una rivista specializzata. In effetti la rappresentazione di questo ambiente, più che attraverso la cura dei costumi, avviene mediante scenografia, trama e uso del Technicolor.
Quality è una rivista di moda alla ricerca di un nuovo volto. La scelta ricade su Jo Stockton, una giovane e attraente bibliotecaria estranea a quel mondo, per il quale nutre anzi una certa avversione. Tuttavia, Jo si lascia convincere e inizia per lei una non semplice convivenza con sfilate e servizi fotografici. Nel bel mezzo si inseriscono anche le sue schermaglie con Dick Avery, il fotografo che l’ha notata.
5. Il diavolo veste Prada (2006)
Non poteva mancare naturalmente Il diavolo veste Prada, una delle pellicole più consumate sull’argomento. Non solo fu un successo alla sua uscita divenendo un vero e proprio caso, ma continua a mantenere intatta la sua aura rimanendo ancora oggi uno dei titoli più visti e amati. Parte di questa popolarità la si deve alla sua duplice tematica: Il diavolo veste Prada è infatti sia un film sulla moda che sullo spietato mondo del lavoro. Questa gradevole commedia di David Frankel ci porta tra capi d’abbigliamento, sfilate e stilisti con Anne Hathaway che cambia look ad ogni svolta narrativa. All’origine c’è un omonimo romanzo di Lauren Weinsberger e il personaggio dell’iconica Miranda Priestley è ispirato ad Anne Wintour, storica direttrice della rivista Vogue.
Andy Sachs è una neolaureata in cerca del primo impiego. Il suo sogno è fare la giornalista così, grazie alle risorse umane, viene mandata a sostenere un colloquio per Runaway, celebre rivista di alta moda. Nonostante la ragazza non abbia le qualità richieste, viene comunque assunta come stagista. Andy finisce così sotto le mire della dispotica direttrice della rivista, Miranda Priestly, che a Runaway nessuno osa contraddire. Il nuovo impiego la risucchia sempre di più costringendola a sacrificare la sua vita privata e mettendo a rischio la sua relazione con Nate.
6. Triangle of Sadness (2022)
Pur non essendo in senso stretto un film sulla moda, merita un posto in questa classifica anche Triangle of Sadness, fresco vincitore della Palma d’oro a Cannes. Il lungometraggio diretto dallo svedese Ruben Östlund è una satira antiborghese divisa in tre parti ambientate in location diverse. La prima di queste, in verità la più breve, si svolge proprio nell’alta moda e i due principali personaggi sono in effetti modelli e influencer. Assistiamo quindi al costante giudizio sul corpo, ai sorrisi comandati e allo svolgimento dei servizi fotografici. Lo stesso titolo fa riferimento alla ruga in mezzo agli occhi, in svedese detta “triangolo della tristezza”, un difetto che in genere segna la fine della carriera di un modello.
Carl e Yaya sono due giovani modelli professionisti che insieme formano una coppia poco affiatata e con molti dubbi. Tuttavia, essendo entrambi influencer, sono legati dai milioni di follower che li seguono. Proprio in funzione di quest’ultima professione, vengono invitati in crociera su una nave lussuosa circondati dall’alta borghesia. Un guasto improvviso causa un naufragio su un’isola deserta in cui finiranno per capovolgersi i ruoli tra padroni e servitori.
7. Coco Avant Chanel – L’amore prima del mito (2009)
Passiamo ora alla categoria “film sugli stilisti” e sì, ce ne saranno anche altri. Il primo che incontriamo in questa classifica è Coco Avant Chanel – L’amore prima del mito con protagonista Audrey Tautou, nota per Il favoloso mondo di Amélie e Il Codice Da Vinci. Il biopic è diretto dalla francese Anne Fontaine, stessa regista di Two Mothers e Gemma Bovery. In questo caso non occorre nemmeno specificare il legame tra film e moda, è intuibile già dal titolo.
La trama racconta gli inizi di Gabrielle Chanel, futura stilista nota come Coco. Proveniente da una famiglia molto povera, Gabrielle sceglie prima di intraprendere la carriera di cabarettista. Poi scopre il suo talento per i lavori di sartoria e un po’ alla volta riesce a fondare la propria casa di moda, divenendo presto emblema di eleganza e raffinatezza. Accanto alla vita professionale viene raccontata anche quella sentimentale, rappresentata dalla sua relazione con Étienne Balsan.
8. La conquistatrice (1951)
Altro titolo importante in questa ricostruzione del rapporto tra cinema e moda è La conquistatrice, di cui abbiamo già parlato nell’introduzione. Online non è reperibile un trailer, ma è possibile vedere il film completo anche in versione italiana (link qui sopra). Il lungometraggio è diretto nel 1951 da Michael Gordon, lo stesso regista la cui trasposizione di Cirano di Bergerac regalò l’Oscar al portoricano José Ferrer. Protagonista de La conquistatrice è Susan Hayward, attrice molto apprezzata negli anni ’50 e vincitrice dell’Oscar per Non voglio morire. Pur non avendo il glamour che caratterizza i lavori precedentemente visti, questa commedia romantica è tra i primi film sulla moda realizzati.
Dopo una lunga esperienza alle dipendenze di un’importante casa di moda, la stilista Harriet Boyd decide di mettersi in proprio fondando un proprio atelier. L’ambizione sembra però divorare la donna, che non si far scrupoli a sacrificare la propria vita sentimentale. Il piano è infatti quello di sposare il proprietario di un importante catena di negozi di alta moda, ma il suo cuore batte per qualcun altro.
9. House of Gucci (2021)
Rientra tra i film sulla moda anche House of Gucci, l’ultimo lungometraggio realizzato da Ridley Scott e purtroppo bistrattato. Non tutti sembrano aver colto l’intento quasi satirico del regista, che opta per una regia volutamente trash e che sembra quasi una lunga puntata di Beautiful. In effetti, al di là della trama criminale che tutti conosciamo, House of Gucci è classificabile anche come “parodia sul mondo della moda”. Nei panni di Patrizia Reggiani troviamo un’incredibile Lady Gaga, che approccia il suo personaggio come se fosse una moderna Lady Macbeth.
Negli anni ’70 l’avvenente Patrizia Reggiani ha una relazione con Maurizio Gucci, rampollo di un’importante famiglia fiorentina da tutti conosciuta per aver fondato una nota casa di moda. Nonostante le divergenze caratteriali e sociali, Patrizia viene accolta bene dalla famiglia Gucci e nessuno si oppone alle sue nozze con Maurizio. A tutti sembra piacere il suo carattere intraprendente e ambizioso e la sua curiosità per gli affari di famiglia. Quando Maurizio s’innamora di un’altra donna, Patrizia teme le conseguenze che deriveranno dalla fine del suo matrimonio. La sua determinazione a mantenere uno stile di vita agiato le farà compiere una scelta estrema.
10. C0c0 Chanel & Igor Stravinsky (2009)
È presente in questa classifica anche un altro biopic su Coco Chanel. Questa volta ad interpretarla è Anna Mouglalis, attrice conosciuta per Romanzo criminale e che ha pure un piccolo ruolo ne La scelta di Anne. Accanto a lei troviamo Mads Mikkelsen, che interpreta Igor Stravinsky, un noto direttore d’orchestra di origine russa. Quest’ultimo ruolo era stato precedentemente interpretato da Jean-Paul Belmondo in un lungometraggio diretto da Alain Resnais. Naturalmente la figura di Coco Chanel assicura al film una certa attenzione per il mondo della moda.
Nella Parigi di inizio ‘900, Coco Chanel è ormai un nome consolidato nell’industria vestiaria. La donna ha inoltre una relazione col giocatore di polo Arthur Capel. Nel corso di una serata mondana, assiste alla prima di un balletto con le musiche di Igor Stravinsky, La sagra della primavera, e ne resta subito affascinata. Il destino farà incontrare la stilista e il compositore sette anni dopo e sarà l’inizio di un nuovo amore.
11. Yves Saint Laurent (2014)
Dopo aver visto ben due film su Coco Chanel, passiamo ad un altro importante stilista, Yves Saint Laurent. Il caso vuole che anche su quest’ultimo siano stati prodotti addirittura due biopic, peraltro usciti nello stesso anno. Sono tutte pellicole “made in France” e questo non stupisce: sappiamo tutti quanto la Francia sia teatro di eventi legati all’industria della moda. Il primo di questi due biopic porta proprio il nome completo dello stilista, è diretto da Jalil Lespert e interpretato da Pierre Niney (Masquerade e La promessa dell’alba), premiato col César per questo ruolo.
Nella Parigi di fine anni ’50 viene a mancare Christian Dior, che fino a quel momento aveva dominato il mondo della moda imponendosi come simbolo di eleganza. Il suo marchio deve però continuare e viene quindi nominato responsabile il giovane Yves Saint Laurent. Il nuovo stilista si rivelerà all’altezza del suo compito e incontrerà presto Pierr Bergé, con il quale fonderà la Yves Saint Laurent Company.
12. Saint Laurent (2014)
Come anticipato, anche l’ultimo film presente in questa classifica è un biopic su Yves Saint Laurent. Il ruolo dello stilista è questa volta interpretato da Gaspard Ulliel, recentemente scomparso in seguito ad un incidente sugli sci. Il biopic è diretto da Bertrand Bonello e ha per titolo il solo cognome del suo personaggio. Il cast si arricchisce inoltre con Jérémie Renier, Louis Garrel, Léa Seydoux, Amira Casar, Helmut Berger, Valeria Bruni Tedeschi, Jasmine Trinca e Dominique Sanda.
Anche in questo caso viene raccontata la vita del celebre stilista francese. La trama muove all’incirca dagli stessi presupposti intrapresi dal film di Jalil Lespert. Nella versione di Bonello c’è però una maggiore attenzione per le figure che hanno contorniato la crescita di Saint Laurent: il dandy Jacques Bascher, stroncato prematuramente dall’AIDS, la modella e musa Loulou de la Falaise e il suo compagno di vita e socio in affari Pierre Bergé.