Quanto ci piacciono i cyborg? Beh, al cinema sono dei soggetti sicuramente interessanti da vedere. Nonostante i robot stanno un po’ alla volta entrando nel nostro quotidiano senza nemmeno che ce ne accorgiamo, sono stati da sempre corteggiati dalla settima arte. Le ragioni di questa scelta affondano le loro radici nei precedenti letterari, da cui è pervenuta gran parte della filmografia sui robot.
Molti registi che si sono approcciati al mondo dei robot hanno sollevato questioni di natura etica. In questi film il robot è sia un personaggio che un pretesto per spingere lo spettatore a interrogarsi sui limiti o sugli aspetti meno piacevoli del progresso tecnologico. In realtà, sembra che in generale sia proprio questo l’aspetto che interessa maggiormente i registi e gli stessi spettatori. I film sui robot diventano oggetto di dibattito persino quanto l’automa è una figura meno centrale nella trama. Fare un discorso generale su questi titoli è praticamente impossibile, per cui si rende necessario procedere valutando i singoli casi cinematografici.
Ecco quindi gli 11 migliori film sui robot, cyborg e intelligenza artificiale da non perdere assolutamente se vi piace il genere.
1. Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991)
Il più riuscito sull’argomento è indubbiamente Terminator. Poiché il sequel del 1992 è addirittura superiore al primo capitolo datato al 1984, ad occupare il primo posto in classifica è proprio Terminator 2 – Il giorno del giudizio di James Cameron. Il cyborg occupa un ruolo da protagonista e nella trama è scontro tra androidi. C’è innanzitutto Arnold Schwarzenegger che interpreta T-800, un robot costruito su un endoscheletro in titanio e ricoperto da un tessuto vivente simile alla pelle umana. Il suo opposto è il T-1000 di Robert Patrick, un modello più avanzato composto da metallo liquido e capace di cambiare forma. Uno degli aspetti più evidenti di Terminator 2 risiede proprio nella profondità dei personaggi di Schwarzy e Patrick, cosa abbastanza insolita per l’epoca.
Dopo che sua madre è stata internata in una clinica per malattie mentali, John Connor vive a Los Angeles in affido ad una nuova famiglia. Dal futuro giungono due Terminator: un T-800 e il più avanzato T-1000. Il primo si mette sulle tracce di John e gli rivela di essere stato creato e mandato a proteggerlo dal John Connor del futuro. L’altro Terminator, il T-1000, rappresenta infatti una minaccia per il giovane e sua madre e sembra sia venuto apposta per loro.
2. Terminator (1984)
Al secondo posto troviamo invece il primo Terminator, sempre diretto da James Cameron. Anche in questo caso è protagonista l’ex Mister Olympia Arnold Schwarzenegger, che interpreta un personaggio con una personalità diversa rispetto a quella che vedremo nel sequel. Il cyborg Terminator è un freddo assassino arrivato dal futuro. Ha le fattezze umane, ma per il resto risulta molto più meccanico e robotico rispetto al T-800 di Terminator 2 – Il giorno del giudizio.
Nel 2029 l’umanità sarà dominata da una rete intelligente chiamata Skynet, capace di scatenare una catastrofe nucleare. È a partire da quest’anno che si compie il viaggio nel tempo di due personaggi, un Terminator assassino e il soldato Kyler Reese. Entrambi si mettono sulle tracce di Sarah Connor, una donna che presto darà alla luce un figlio di nome John. Proprio quest’ultimo nel futuro scatenerà una ribellione contro le macchine dominanti. Terminator va quindi alla sua ricerca e inizia ad uccidere tutte le omonime che trova.
3. Ghost in the Shell (1995)
Altro film sui cyborg è Ghost in the Shell di Mamoru Oshii. Si tratta di un lungometraggio animato basato sul manga di Masamune Shirow. Il robot ha un ruolo da protagonista e lo troviamo nella persona di Motoko Kusanagi. Il suo background però è diverso da quello di Terminator: Motoko è una soldatessa esemplare che si intuisce essere originariamente umana e solo in un secondo momento trasformata in un androide da un incidente. Questo ovviamente influisce molto sul contesto narrativo e sul modo in cui agiscono i personaggi all’interno della storia, per cui l’autenticità dei cyborg può tranquillamente essere messa in dubbio.
Nell’anno 2029 il mondo si è ormai completamente informatizzato e la popolazione mondiale è composta principalmente da individui ibridi o veri e propri robot. Il contesto geopolitico però non è mutato e ci sono ancora diversi paesi in conflitto. Makoto Kusanagi è un cyborg membro della sezione 9 della polizia con fattezze femminili e sempre pronta all’azione. Il suo destino si incrocia con quello del “Burattinaio”, un misterioso hacker che minaccia il governo locale.
4. Ghost in the Shell 2.0 (2008)
Meno conosciuto del precedente e di Ghost in the Shell 2 – L’attacco dei cyborg, eppure è opera dello stesso autore Mamoru Oshii. Probabilmente la minore attenzione ricevuta rispetto ai primi due capitoli la si deve alla sua uscita in concomitanza con The Sky Crawlers, sempre di Oshii. Sebbene non presenti particolari novità rispetto ai primi due Ghost in the Shell è sicuramente uno dei migliori titoli sui cyborg, motivo per cui si trova in questa classifica. In Ghost in the Shell 2.0 ritroviamo il tema del completo dominio dell’ingegneria robotica. Assistiamo però ad un suo approfondimento e apprendiamo che la rete può connettersi direttamente al cervello umano dando così vita ad una nuova generazione di cyber-cervelli. Il risultato è che la distinzione uomini e robot cessa di avere dei confini così marcati.
Motoko Kusanagi fa ancora parte della Sezione di Sicurezza Pubblica numero 9 della polizia. La sua squadra si occupa principalmente di crimini in ambito cibernetico e lei è una dei migliori elementi. In uno scenario in cui diversi esseri umani sono diventati robot, esistono ancora due caratteristiche in grado di distinguerli dai cyborg in senso stretto. La prima è ovviamente la presenza di un cervello, per quanto collegare i cervelli al web sia ormai una prassi consolidata. L’altra caratteristica è invece il “ghost”, ovvero quel tratto che permette agli esseri umani di provare sensazioni e che non rappresenta qualcosa di matematicamente prevedibile.
5. WALL-E (2008)
Dopo i due Ghost in the Shell, torniamo a parlare di cyborg e cinema d’animazione con WALL•E. Il lungometraggio di Andrew Stanton fu salutato come un capolavoro alla sua uscita per via di una serie di caratteristiche che lo rendono particolarmente unico. C’è innanzitutto un’aggiornatissima CGI che si coniuga perfettamente con una trama palesemente destinata ad un pubblico adulti. In più, WALL•E è un film di suoni elettronici e azioni automatizzate. La tecnologia è protagonista, ma lo scenario è amaramente desolato. L’aspetto del robot è meno avanzato: ha due camere per occhi, cingoli, ingranaggi e braccia meccaniche. Il suo corrispettivo femminile è EVE, un robot-sonda a cui manca tutta la parte inferiore.
Nell’anno 2105 il pianeta è totalmente ricoperto di rifiuti e la popolazione mondiale si è considerevolmente ridotta. Ci sono tuttavia dei sopravvissuti, ma la Terra è diventata un luogo sporco, arido e completamente inabitabile. Per questo vengono inviati alcuni robot con l’incarico di smaltire i rifiuti accumulati. Ad un certo punto, queste creature meccaniche si disattivano. Tutte, tranne una: WALL•E, che continua a svolgere il suo lavoro in modo automatico. Finché non incontra EVE.
6. RoboCop (1987)
Uno dei film più cinici sui robot e sugli effetti dell’intelligenza artificiale lo si deve all’olandese Paul Verhoeven. Al suo secondo lavoro in lingua inglese, il regista realizza nel 1987 RoboCop, un lungometraggio che sorprende il pubblico con sequenze d’azione mozzafiato. Anche in questo caso il personaggio del cyborg è centrale e dietro la sua armatura si cela Peter Weller. Il modo in cui viene rappresentata l’intelligenza artificiale sembrerebbe anticipare di molti anni i due titoli sopra visti di Mamoru Oshii, oltre che il primo Terminator. La trasformazione di Alex J. Murphy non è soltanto fisica, ma sembra comprometterne anche il comportamento. L’aspetto più interessante è però quello che RoboCop rappresenta in questo scenario, e cioè il futuro della legge.
A Detroit la criminalità è in aumento e sempre più fuori controllo. Di conseguenza le forze dell’ordine hanno serie difficoltà a fronteggiarla. Urge una soluzione e la proposta giusta sembrerebbe arrivare dalla OCP, una potente multinazionale operativa nel campo dell’ingegneria meccanica. Il piano prevederebbe di radere al suolo Detroit per costruire una nuova città. Un progetto così ambizioso può essere portato a termine soltanto da un’intelligenza artificiale ed è per questo che viene recuperato il corpo morto e mutilato di un onesto poliziotto. Le sue parti vengono ricomposte e assemblate con placche di titanio ed è così che prende forma RoboCop, il primo cyborg poliziotto.
7. Ex Machina (2014)
Altro titolo molto interessante sull’argomento è Ex Machina di Alex Garland. Il lavoro del regista è sofisticato e impegna gli attori sia da un punto di vista fisico che psicologico, essendo un mix di fantascienza e kammerspiel. Il robot in questione è Ava, che ha delle fattezze femminili ed è piuttosto attraente. Al di là del suo volto gradevole, Ava ha soprattutto un fascino magnetico che sembra ben consapevole di esercitare. In effetti, potremmo dire che quello interpretato da Alicia Vikander sia un cyborg ma anche una dark lady presa da un film noir. Il volto è l’unica parte umana di Ava e si tratta di una scelta tutt’altro che casuale, visto che Ex Machina si interroga anche su cosa eserciti attrazione. Il resto del corpo è invece formato da una rete metallica e arti meccanici. Ava è infatti un prototipo non ancora completato.
Caleb Smith è un giovane e brillante programmatore inesperto della vita. Viene invitato dal CEO della società per cui lavora nella sua lussuosa dimora. Caleb incontra così l’eccentrico Nathan Bateman, un giovane miliardario dalla personalità narcisista che vive in una casa intelligente e lontana dal mondo. Bateman gli rivela di averlo fatto venire per una speciale offerta di lavoro. Nei prossimi giorni sarà suo ospite e in cambio dovrà sottoporre al test di Turing Ava, la sua ultima creazione. Scopo della visita è infatti capire se il cyborg possa rappresentare o meno un pericolo per l’umanità, trattandosi di un modello molto avanzato e con un’intelligenza superiore alla media.
8. A. I. – Intelligenza Artificiale (2001)
Un film che rivela il suo tema già dal titolo è A. I. – Intelligenza Artificiale di Steven Spielberg. Si tratta di un progetto originariamente destinato a Stanley Kubrick e passato nelle mani del regista di Cincinnati in seguito alla sua morte. La lavorazione è stata ritardata anche a causa della tecnologia a lungo impreparata ad affrontare varie esigenze di copione. Pur ideando uno scenario futuristico simile a Metropolis, A. I. immagina robot incredibilmente evoluti e somiglianti agli esseri umani. Addirittura si arriva alla creazione di un androide in grado di provare autenticamente i sentimenti. Il personaggio di David, un bambino robot, è dotato di un grande spessore psicologico che rende il tutto più interessante. David poi si accompagna a Teddy, un orsacchiotto giocattolo e anch’esso un robot.
La Terra è stata devastata dall’effetto serra e l’innalzamento degli Oceani ha causato la distruzione di diverse città. Nell’anno 2125 la presenza degli androidi è sempre più predominante e la loro convivenza con gli uomini fa parte della quotidianità. Questa evoluzione tecnologica ha portato alla creazione di modelli sempre più simili agli esseri umani. L’ultima trovata è David, un robot bambino in grado di provare sentimenti in modo autentico. David è solo e impaurito e il mondo che lo aspetta fuori è ostile verso i cyborg.
9. Alita – Angelo della battaglia (2019)
In comune con Ghost of the Shell Alita – Angelo della battaglia ha la stessa origine. Anche in questo caso si tratta dell’adattamento per il grande schermo di un manga, scritto e illustrato da Yukito Kishiro. La trasposizione è opera del regista Robert Rodriguez. Un secondo comune denominatore con i film di Mamoru Oshii è la presenza di una ragazza cyborg per protagonista. Alita si presenta come una vera e propria arma vivente, sebbene alla sua prima apparizione risulti parzialmente danneggiata. È proprio questa sua caratteristica a regalare al lungometraggio sequenze d’azione mozzafiato.
Nell’anno 2563 esiste un luogo chiamato Città di Ferro, una zona industriale destinata al rifornimento della città levitante di Zalem. Sotto quest’ultima si trova una discarica di rifiuti. Ed è qui che viene rinvenuto il corpo di una ragazza cyborg, danneggiato ma ancora funzionante. A trovarla è il Dottor Ido, il quale decide di portarla nella propria casa-laboratorio per rimetterla in funzione. Quando la cyborg si risveglia, dichiara di non ricordare assolutamente nulla e viene da Ido chiamata Alita. Presto la robotica ragazza avrà modo di dimostrare le sue incredibili qualità.
10. I’m Your Man (2021)
Un modo insolito di parlare dei robot lo troviamo in I’m Your Man, una commedia romantica diretta dalla regista tedesca Maria Schrader. Quest’ultima è nota soprattutto per la serie Unorthodox e per il film inchiesta Anche io con Carey Mulligan. La presenza di un robot come co-protagonista porta in questo caso a considerazioni ben diverse da quelle finora viste. Innanzitutto il nuovo androide ha le fattezze di Dan Stevens e si presenta come il partner maschile perfetto. La creatura è costruita su misura della sua metà/padrona ed è un maschio pronto a soddisfare qualsiasi tipo di esigenza. Quindi I’m Your Man usa il robot come espediente narrativo per indagare la natura delle relazioni di coppia.
Alma è un’archeologa in carriera e completamente concentrata sulla propria professione. Ha un lavoro soddisfacente nel museo di Berlino, ma nessuna relazione sentimentale. La sua vita cambia quando un collega la sceglie per un nuovo esperimento: collaudare la sua nuova creatura, un androide-partner con le fattezze di un giovane di bell’aspetto. Alma è inizialmente scettica ma si lascia convincere e alla fine accetta. Ed ecco che le si presenta Tom, una metà pronta a soddisfare ogni suo desiderio fisico e emotivo.
11. Eva (2011)
Più simile a I’m Your Man è Eva, lungometraggio spagnolo diretto da Kike Maillo. Molti lo ricorderanno per la fatidica frase che accompagna l’intera narrazione: “Cosa vedi quando chiudi gli occhi?”. Questo è infatti il codice di spegnimento dei robot creati dall’azienda di Julia. Anche questo film prevede una trama ambientata in un futuro in cui esseri umani e androidi convivono e i loro rapporti sono più complessi di quanto si creda. I robot sono maggiordomi, cavalli, animali domestici e perfino figli. Inoltre, lo sviluppo tecnologico è così alto che un brillante laureato alla Facoltà di Robotica può facilmente fare carriera.
Spagna, 2041. I robot convivono tranquillamente con gli esseri umani e l’ingegneria tecnologica ha portato alla produzione di modelli sempre più avanzati. Tuttavia, se un prototipo non supera uno speciale test, rivelandosi quindi potenzialmente dannoso per l’umanità, deve essere distrutto all’istante. Álex Garel è un brillante ingegnere cibernetico che torna dopo anni di assenza a Santa Irene, la sua città natale. Qui lo aspetta Julia, il suo ex capo, pronta ad affidargli un nuovo incarico. Álex rivede inoltre Lana, sua collega ed ex fiamma, che ormai si è rifatta una vita. Il destino di Álex si incrocia con quello di Eva, una brillante bambina che si rivelerà essere figlia di Lana.