Sigourney Weaver è attualmente in sala con Avatar – La via dell’acqua, uno dei film più chiacchierati del momento. Si tratta del primo dei quattro sequel a lungo attesi dell’originale del 2009. Il progetto di Cameron è ambizioso e la lavorazione non è stata semplice, ma la Weaver è da sempre un’appassionata collaboratrice del regista premio Oscar per Titanic.
È una veterana del cinema e ha preso parte a diverse pellicole di successo che, ancora oggi, sono ben incise nel nostro immaginario. Nel mondo di Pandora interpreta il ruolo della dottoressa Grace Augustine, un altro personaggio che è subito entrato nei nostri cuori e nelle nostre teste, e del suo avatar Kiri.
Non è la prima volta che la Weaver sfodera una performance memorabile. Ci sembra quindi giusto ripercorrere le tappe del suo iter cinematografico, presentandovi quelli che sono i 10 migliori film con Sigourney Weaver, da quelli che l’hanno resa famosa ai più recenti.
1. Alien (1979)
In cima svetta Alien, lo sci-horror del 1979 realizzato da Ridley Scott, ancora oggi un grande classico del genere. È il trampolino di lancio della Weaver, all’epoca pressoché sconosciuta, e il secondo lungometraggio del regista de I duellanti (1977). È un cult istantaneo e il primo capitolo di una fortunata saga con annessi spin-off e prequel, da cui sono derivati libri, fumetti e videogiochi. La performance dell’attrice non passa inosservata e viene candidata ai BAFTA e ai Saturn Award, mentre il film vince l’Oscar per i migliori effetti speciali.
La caratteristica più importante di Alien, subito salutato come un capolavoro, risiede nel modo in cui ripensa gli alieni in questo immaginario. Sono creature a metà strada tra gli uomini e gli animali: dotate di una straordinaria intelligenza, ma del tutto incapaci di provare emozioni. In più, hanno un comportamento simile a quello dei parassiti e rappresentano una terribile minaccia per la specie umana.
La Weaver è memorabile nel ruolo di Ellen Ripley, incarnando una delle primissime eroine del cinema di genere in una pellicola di successo (e in una prima versione di sceneggiatura avrebbe dovuto essere un uomo), e il suo volto è stato per molti anni associato a questo splendido personaggio.
2. Aliens – Scontro finale (1986)
A sette anni di distanza dal film di Scott, esce il sequel di Alien con la regia di James Cameron, che firmava all’epoca il suo terzo film ed era reduce dal successo del primo Terminator. Scott non viene coinvolto nel progetto, ma torna naturalmente Sigourney Weaver nei panni di Ellen Ripley. Il suo lavoro è impeccabile e questa volta riesce ad aggiudicarsi la nomination all’Oscar, mentre il film si porta a casa le statuette per i migliori effetti speciali e per il miglior montaggio sonoro.
Permangono le atmosfere che caratterizzavano il primo capitolo, ma Ellen Ripley diviene un personaggio ancora più eroico e tenace. La sceneggiatura si fa più sofisticata grazie alla mano di Walter Hill e la regia di Cameron scava ancora di più nell’immaginario creato da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Anche qui ritornano le mostruose creature aliene, ma il momento più bello è quello che prevede lo scontro tra due donne: il tenente Ripley e la Regina degli alieni.
3. La morte e la fanciulla (1994)
Dopo Scott e Cameron, viene la collaborazione con Roman Polanski con una produzione che coinvolge anche gli italiani Tonino Delli Colli (direttore della fotografia) e Milena Canonero (costumista). La morte e la fanciulla arriva dopo una lunga crescita professionale della Weaver e segna il suo coronamento con uno dei registi più importanti. Sebbene si tratti di un film spesso poco ricordato del regista polacco, è in realtà un prodotto ben riuscito.
Anche qui l’attrice newyorkese si trova inserita in atmosfere cupe e sinistre e può ricorrere ai suoi modi energici e talvolta persino alla sua forza fisica. La sua Paulina è in effetti un’eroina moderna tanto quanto il tenente Ripey, seppur inserita in un contesto completamente diverso. Qui la Weaver collabora con Ben Kingsley e Stuart Wilson, che dividono la scena con lei. In effetti, La morte e la fanciulla, essendo tratto da una pièce di Ariel Dorfman, è tutto imperniato su tre personaggi e sulle complesse dinamiche che li legano.
4. Ghostbusters – Acchiappafantasmi (1984)
Impossibile non citare Ghostbusters – Acchiappafantasmi, uno dei titoli più accattivanti e memorabili deli anni ’80. Qui l’azione è più incentrata sui personaggi maschili interpretati da Bill Murray e i suoi fidati seguaci, ma la Weaver ha comunque un ruolo di primo piano. La regia è di Ivan Reitman, che in seguito la rivorrà anche in Dave – Presidente per un giorno.
L’aspetto più interessante di Ghostbusters – Acchiappafantasmi risiede nel genere di appartenenza, tutt’altro che semplice da individuare, e nel modo in cui i personaggi agiscono al suo interno. Il film è un mix di commedia, fantascienza e azione e il ruolo comico-eroico è affidato a Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis ed Ernie Hudson. Il personaggio interpretato dalla Weaver ha invece un percorso inverso: da drammatico diventa quasi horror e romantico. Viene infatti posseduta da uno degli spiriti e diventa poi la fanciulla da salvare.
5. Un anno vissuto pericolosamente (1982)
Altro titolo importante nella filmografia della Weaver è Un anno vissuto pericolosamente dell’australiano Peter Weir, che dopo alcuni importanti lavori in patria partecipa a questa produzione di Australia e Stati Uniti. Il film viene presentato in concorso al Festival di Cannes e frutta l’Oscar come migliore attrice non protagonista a Linda Hunt, che veste i panni maschili del cameraman Billy Kwan.
Un anno vissuto pericolosamente è basato su un soggetto di Christopher Koch e si concentra sulla figura di un giornalista che curiosamente porta lo stesso nome di uno dei più noti registi della saga di James Bond, Guy Hamilton. Il ruolo è interpretato da Mel Gibson, allora considerato un sex symbol, soprattutto grazie al successo di Interceptor. L’attore aveva inoltre già collaborato con Weir nel 1981 con Gli anni spezzati.
Sigourney Weaver è Jill Bryant, una sensuale lavoratrice dell’ambasciata britannica a Giacarta, sentimentalmente e professionalmente coinvolta con Hamilton.
6. The Village (2004)
Con The Village la Weaver partecipa ad un altro progetto ambizioso. Il film è infatti diretto da M. Night Shyamalan, uno dei più noti autori del cinema horror contemporaneo. Il cast è stellare: Bryce Dallas Howard, Joaquin Phoenix, Adrien Brody, William Hurt e Brendan Gleeson. E in effetti si tratta anche di uno dei lavori più interessanti di Shyamalan, e questo a partire dalle reazioni polarizzate che ne sono scaturite. Parte di questa risposta del pubblico risiede probabilmente nel fatto che il film sia più un thriller psicologico, a dispetto di una promozione che lo presentava come un horror a tutto tondo e complici i vecchi lavori del regista. Rivisto oggi, probabilmente il film ci sembra come uno Shyamalan puro, considerando che la recente filmografia dell’autore sembra essere tornata più alla linea intravista in The Village.
La performance della Weaver, pur in secondo piano, è molto interessante e rappresenta qualcosa di completamente diverso dal repertorio dell’attrice, che tira fuori una vena drammatica per lei più insolita.
7. Avatar (2009)
Al settimo posto troviamo Avatar, il grande campione di incassi del 2009 e allora uno dei principali contendenti per la corsa all’Oscar. Vinse The Hurt Locker di Kathryn Bigelow (ex moglie di Cameron), ma il film riuscì ad avere la meglio in ben tre categorie: fotografia, scenografia e gli immancabili effetti speciali.
Memorabili le interviste allora rilasciate dalla Weaver in cui raccontava di essere stata conquistata dalla prima lettura del copione e di aver visto Pandora prendere forma con una curiosità e uno stupore quasi infantili. Probabilmente è il film che, ancora più di Aliens – Scontro finale, la lega a James Cameron. Il rapporto tra il regista e l’attrice entra con Avatar in una fase più matura e i due sembrano sempre sulla stessa lunghezza d’onda.
Pur essendo il film legato ai volti di Sam Worthington e Zoe Saldana, il personaggio della dottoressa Grace Augustine (quasi una Ellen Ripley in pensione) si è fatto subito notare grazie alla performance della Weaver e al suo rapporto sempre solido con il pubblico.
8. Una donna in carriera (1988)
Dopo Ghostbusters – Acchiappafantasmi, un’altra commedia in classifica. Non potevamo non metterla: è davvero una delle prove più memorabili della Weaver. La regia è di Mike Nichols, premio Oscar per il Il laureato, film simbolo di fine anni ’60, e questa volta il cast prevede una dominante femminile. Nella rappresentazione di Una donna in carriera troviamo infatti donne emancipate e ambiziose ad occupare il centro della scena. Tuttavia, il film è anche un racconto sul carrierismo e la protagonista è stata spesso associata ad una moderna Cenerentola o ad una novella Eliza Doolittle.
Il ruolo principale va a Melanie Griffith, mentre Sigourney Weaver interpreta Katherine Parker, manager di un’importante azienda capricciosa, dispotica e decisa ad essere un modello per le donne del suo ambiente. Il ruolo vale alla Weaver un’altra candidatura all’Oscar, mentre il film conquista il premio per la migliore canzone (Let The River Run).
9. Gorilla nella nebbia (1988)
Meno memorabile di altri titoli fin qui presentati, ma ugualmente importante nella carriera di Sigourney Weaver è Gorilla nella nebbia di Michael Apted (La ragazza di Nashville e Nell). Qui la popolare attrice statunitense si confronta con una figura realmente esistita, quella di Dian Fossey, una zoologa che ha trascorso gran parte della sua vita a studiare i gorilla. In effetti all’origine della sceneggiatura di Anna Hamilton Phelan c’è proprio l’autobiografia della stessa Fossey.
Il film è un misto di biografia e avventura, ma la formula impiegata è abbastanza classica e ha meno elementi distintivi degli altri progetti a cui ha lavorato la Weaver. Tuttavia, è godibile ed è un buon film per il pubblico, in più c’è un’ottima Sigourney Weaver. Anche per Gorilla nella nebbia è arrivata una candidatura all’Oscar per l’attrice, più altre quattro per il film, ma questa volta nessuna vittoria.
10. Dave – Presidente per un giorno (1993)
Ultimo film di questa lista è Dave – Presidente per un giorno, che – come sopra accennato – celebra una reunion tra la Weaver e Ivan Reitman. Anche con Dave siamo nel terreno della commedia e il risultato è molto buono, sebbene meno incisivo di Ghostbusters – Acchiappafantasmi. Nel cast l’attrice ritrova inoltre Ben Kingsley, con il quale aveva già lavorato ne La morte e la fanciulla, e ha come partner di scena un attore semplicemente incredibile, Kevin Kline. Come intuibile dal titolo, è lui ad avere un ruolo centrale e sfodera una performance a metà strada tra il formale e l’istrionico, mentre lei entra in scena in punta di piedi e attraverso una trama sentimentale per poi imporsi con la sua presenza scenica.
In Dave la Weaver interpreta la first lady Ellen Mitchell, moglie insoddisfatta con cui Dave Kovic entra in contatto nel momento in cui viene chiamato a sostituirne il marito, di cui l’uomo è un sosia.