Ryan Gosling è uno degli interpreti sempre più presenti sui nostri schermi. Molto apprezzato da pubblico e critica, ha il pregio di aver preso parte a progetti molto interessanti. Dalle prime apparizioni in TV nel lontano 1995 al ruolo da protagonista nella serie Young Hercules, Gosling è cresciuto molto artisticamente. Dopo la sua prima candidatura all’Oscar per Half Nelson, gli occhi di molti cineasti si sono posati su di lui e non ha mai disdegnato progetti indipendenti.
L’attore dà sempre il meglio di sé, anche quando viene coinvolto in film più leggeri come Crazy, Stupid, Love. Prossimamente, invece, lo vedremo accanto a Margot Robbie in Barbie, il nuovo lungometraggio di Greta Gerwig. Nel frattempo, ripercorriamone la sua carriera attraverso gli 8 migliori film con Ryan Gosling, pellicole che lo vedono tutte nei panni del protagonista assoluto.
1. Drive (2011)
Il progetto più alto a cui Gosling ha partecipato è sicuramente Drive, opera del danese Nicolas Winding Refn. Fino a quel momento, Refn aveva diretto pellicole caratterizzate da uno stile sporco e grezzo. Dopo la parentesi Valhalla Rising – Regno di sangue, si tratta di un prodotto molto lontano dai suoi precedenti lavori, con Drive torna a raccontare una storia violenta. Questa volta lo fa con uno stile completamente nuovo, più vicino al mondo dei fumetti e fortemente influenzato dalla fotografia di Newton Thomas Sigel. C’è di più: con Drive Refn opera uno studio sul ritmo e il movimento, ampliando con i silenzi i momenti più tesi, come se stessimo assistendo ad un western di Sergio Leone.
Per quanto riguarda invece Gosling, la sua performance è abbastanza impegnativa. Il suo personaggio è freddo e impassibile, indifferente a qualsiasi cosa accada. Non c’è nulla in grado di turbarlo e il suo volto è statico. Per tutto il tempo, Gosling non batte ciglio.
Il film è un adattamento di un omonimo romanzo di James Sallis. Il protagonista è uno stuntman e un abile pilota senza nome e che viene indicato come Drive nei titoli di testa. Uomo completamente dedito al lavoro e privo di legami o qualsiasi tipo di coinvolgimento emotivo, Drive accompagna la gente della mala sui luoghi delle rapine. La sua condizione è solo una: lui guida, ma non partecipa in alcun modo. Quando, un giorno, viene invitato nell’appartamento di Irene, una sua vicina dalla quale è subito attratto, Drive inizia ad aprirsi con lei e con il figlio della donna, Benicio. L’improvviso ritorno di Standard Gabriel, marito di Irene, pone però bruscamente fine ad un sentimento sul punto di sbocciare. Quando il suo rivale viene coinvolto in un brutto giro mettendo a rischio anche la vita dei suoi cari, Drive si scopre disposto a tutto per proteggere Irene e Benicio.
2. La La Land (2016)
Seconda nomination all’Oscar per Gosling e primo Golden Globe come miglior attore in una commedia o musical. La La Land è il grande successo del 2016 e ha raccolto premi ovunque, inclusi 6 Oscar. Diretto dal giovane Damien Chazelle, al suo terzo lungometraggio, La La land è un racconto sulla disillusione. Il regista stesso in un’intervista dichiarò di averlo ideato in un momento per lui molto critico. La particolarità di questo musical, in effetti, è quella di avere colori sgargianti e sequenze che sprizzano di allegria e nello stesso tempo un’aura profondamente malinconica.
Ryan Gosling in questo film è Sebastian Wilder, un jazzista e in fondo un alter ego dello stesso regista. Per contro, Mia Dolan, il personaggio interpretato da Emma Stone (premiata con l’Oscar per questo ruolo), è fortemente ispirato a Debbie Reynolds e diviene metafora di un sogno bellissimo ma irraggiungibile. Forse incarna il cinema stesso e il tormentato rapporto tra Chazelle e la settima arte.
In una calda estate a Los Angeles, la terra dove i sogni diventano realtà, assistiamo all’incontro tra Sebastian e Mia. Lui è un jazzista che sogna di aprire un locale che vorrebbe chiamare Seb’s, lei è un’aspirante attrice insicura che spera di sfondare. I due all’inizio non si piacciono, ma finiscono per avvicinarsi e poi innamorarsi. Condividono momenti romantici e si sostengono a vicenda nelle rispettive aspirazioni. Saranno proprio queste ultime la causa del loro definitivo allontanamento.
3. Blue Valentine (2010)
Uno dei film più difficili che Gosling abbia mai interpretato. Probabilmente perché prevede un forte coinvolgimento emotivo da parte di entrambi gli attori principali: Gosling e la sua partner, Michelle Williams. La stessa distribuzione è stata tutt’altro che semplice.
Blue Valentine vede Gosling impegnato in una serie di scene molto drammatiche, dove è chiamato spesso e volentieri ad esprimersi con il proprio corpo più che con le parole. Qualsiasi gesto dei due attori conta molto e questo sembra ben evidenziato dalla fotografia di Andrij Parekh, mentre le musiche dei Grizzly Bear creano un effetto spesso straniante. Blue Valentine è diretto dallo statunitense Derek Cianfrance, autore conosciuto soprattutto per i suoi drammi sentimentali. Con Cianfrance Gosling tornerà poi a lavorare anche nel successivo Come un tuono.
Il film racconta la relazione tra Dean e Cindy, una coppia ordinaria e della classe media. Quando lei resta incinta, non è sicura che il bambino sia di Dean, ma lui si dice disposto a crescerlo a prescindere da una reale paternità. Il ritorno di Bobby, l’ex di Cindy, porterà però la coppia verso la loro prima crisi.
4. Blade Runner 2049 (2017)
Il film che probabilmente avrà messo più pressione a Ryan Gosling è Blade Runner 2049. Si tratta chiaramente di un sequel dell’originale del 1982. La regia passa dalle mani di Ridley Scott a quelle di Denis Villeneuve, ma Gosling può contare su un valido supporto: Harrison Ford, che qui riprende il ruolo di Rick Deckard. Il film in generale ha un cast all’altezza e la resa visiva è magnifica tra la regia di Villeneuve e la fotografia di Roger Deakins (premiata con l’Oscar).
Contrariamente allo sci-fi del 1982, la sceneggiatura di Blade Runner 2049 non ha una corrispettiva fonte letteraria. Tuttavia, la storia è sempre basata sui personaggi del romanzo di Philip K. Dick Il cacciatore di androidi, lo stesso che aveva ispirato il primo Blade Runner. Qui Gosling, protagonista principale, introduce una nuova figura, quella dell’Agente K., un cacciatore di replicanti che vive con un’intelligenza artificiale per partner.
In questa drammatica avventura, al nuovo protagonista viene affidata una missione speciale: trovare i replicanti Nexus, artefici di una nuova pericolosa ribellione. Seguendo delle tracce, K. si mette sulla pista giusta. Le indagini lo porteranno ad incontrare Rick Deckard, il suo collega più eroico e anziano.
5. Come un tuono (2012)
Un nuovo iconico ruolo per Gosling, ancora una volta diretto da Derek Cianfrance. In effetti, se si pensa a questo film viene subito in mente la schiena tatuatissima di Gosling. L’aspetto più interessante di questo ruolo è che lo porta ad un sunto tra i suoi personaggi più muscolari (Luke Glanton è praticamente Drive) e quelli con il lato più romantico. Una convivenza non semplice da portare avanti attraverso lo stesso corpo.
Come un tuono più che seguire un solo personaggio, segue un’intera generazione di uomini. In effetti, sebbene le prove attoriali possano essere prese singolarmente, è l’insieme che conta. Il cast comprende anche Eva Mendes (compagna di vita dell’attore), Bradley Cooper, Rose Byrne, Ben Mendelsohn, Ray Liotta e Mahershala Ali.
Siamo nel 1997 quando il pilota Luke Glanton riceve la visita della sua ex, Romina, che forse non ha mai dimenticato. La donna gli dice che ha partorito un bambino di cui lui è il padre. Vincendo le resistenze della sua ex e della diffidente madre di lei, Luke riesce un po’ alla volta ad introdursi nella vita dell’infante, dimostrandosi un padre premuroso e amorevole, cosa che fa abbassare la guardia a Romina. Quando però il lato più spericolato del giovane torna a farsi sentire, un evento cambierà per sempre la vita di tutti i personaggi.
6. Lars e una ragazza tutta sua (2007)
Oltre che nei ruoli dell’outlaw hero, Gosling è capacissimo anche nelle commedie, sebbene Lars e una ragazza tutta sua sia una commedia decisamente più virante verso il dramma. La regia è dell’australiano Craig Gillespie, al suo esordio, che in seguito sarà autore di pellicole ancora più popolari quali Tonya e Crudelia.
Qui Gosling ci appare in sembianze di uomo ordinario, lontano dall’immagine del divo a cui siamo abituati. Si tratta di un territorio in cui tornerà un po’ anche nel successivo e sopracitato Blue Valentine, ma in Lars e una ragazza tutta sua si spinge ben oltre. Anche il vestiario è decisamente più trasandato. Si tratta, naturalmente, di dettagli che alludono alla natura psicologica del suo personaggio, perché in fondo si racconta una storia psicologica senza però scadere in facili giudizi risolutivi.
L’introverso e solitario Lars Lindstrom, stanco di essere single, decide di presentarsi una sera da suo fratello Gus e sua cognata Karin. Ai due dice di essere in compagnia della sua nuova fiamma, di cui è innamoratissimo e che ha conosciuto su Internet. Dopo aver elencato le incredibili qualità della sua dolce metà, ecco che presenta ai due Bianca, una bambola gonfiabile che lui tratta come se fosse umana di fronte allo sgomento di Gus e Karin. Nei giorni che seguono tutti sembrano preoccupati per Lars, ma seguendo i consigli di un’esperta, fanno attenzione a non evidenziare l’ovvietà. Sarà Lars stesso a capire quando sarà pronto per una nuova relazione.
7. First Man – Il primo uomo (2018)
Film d’apertura della Mostra di Venezia nell’anno 2018, vede Ryan Gosling di nuovo protagonista di un film diretto da Damien Chazelle. Al pari di La La Land, anche questo è un progetto molto impegnativo ed in generale riuscito, sebbene risenta un po’ di un’accoglienza troppo gonfiata dalle aspettative dovute al lavoro precedente del regista. Va detto però che il lavoro tecnico è maestoso e le musiche di Justin Hurwitz sono indimenticabili.
In First Man – Il primo uomo Gosling è Neil Armstrong, lo storico astronauta passato alla storia per essere stato letteralmente il primo uomo ad aver messo piede sulla Luna. Una trama di allunaggio quindi, ma il film lascia anche spazio all’esplorazione psicologica di Armstrong.
Nel 1961, l’astronauta Neil Armstrong sta affrontando un terribile lutto familiare. Proprio in quel momento entra nella Nasa e gli viene proposta una difficile operazione: l’allunaggio. Il lavoro è rischioso e un precedente tentativo ha già causato la morte dell’intero equipaggio. Tuttavia, Armstrong decide di accettare e partecipa quindi alla storica missione conosciuta con il nome di Apollo 11.
8. Solo Dio perdona (2013)
L’ultimo film di questo elenco è, ancora una volta, diretto da Nicolas Winding Refn. Si tratta di un lavoro meno riuscito di Drive, ma sotto molti aspetti non dissimile e ugualmente importante. La presenza di Gosling in entrambi i film è tutt’altro che casuale e con Solo Dio perdona Refn rimarca quella nuova linea autoriale cominciata proprio con Drive. Anche i successivi The Neon Demon e Too Old To Die Young si muoveranno proprio in questa direzione.
In un certo senso, qui Gosling riprende il suo ruolo in Drive, ma la sceneggiatura lo pone in situazioni più difficili. Il suo personaggio è meno misterioso, più fisico e spietato in modo diverso. L’aspetto più incredibile è che Refn racconta in fondo una storia di complesso edipico ambientandola in uno scenario criminale e molto figlio del cinema d’intrattenimento.
Julian gestisce un club di boxe tailandese a Bangkok. Quando suo fratello Billy stupra e uccide una prostituta minorenne, viene subito preso da Chang, un potente poliziotto che si atteggia a giustiziere. Una volta nelle sue mani, viene messo a confronto con il padre della ragazza, che compie direttamente la sua vendetta. Accecata dalla rabbia e dal dolore, Crystal, la perfida madre di Julian, manipolerà il figlio affinché vendichi a sua volta Billy.