Mentre le festività invernali giungono ormai alla fine, nelle sale resiste ancora Le otto montagne, film che vede protagonisti i due attori italiani del momento: Luca Marinelli e Alessandro Borghi. Il primo lo abbiamo recentemente visto in The Old Guard accanto a Charlize Theron ed è stato Diabolik nell’omonimo film diretto dai Manetti Bros. (il primo di una trilogia), salvo in un secondo momento cedere il passamontagna a Giacomo Giannotti, protagonista del sequel Diabolik – Ginko all’attacco!
Marinelli ha iniziato con alcune apparizioni in popolari serie TV italiane (I Cesaroni e Provaci ancora prof!) per poi approdare sul grande schermo come protagonista de La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo. Un percorso che ricorda molto quello di due suoi illustri colleghi, Alessandro Borghi ed Elio Germano. Oggi Marinelli è uno degli attori più richiesti e la nostra impressione è che lo vedremo anche in produzioni internazionali. Nel frattempo, vediamo quali sono i migliori film con Luca Marinelli, ne abbiamo selezionati otto, come le montagne del suo ultimo lavoro!
1. Martin Eden (2019)
Il lungometraggio che meglio mette in luce le qualità attoriali di Marinelli è sicuramente Martin Eden di Pietro Marcello. Un film fieramente indipendente che lascia molto margine di libertà alla sua performance. Non è un caso che nel 2019 abbia scippato la Coppa Volpi a Venezia al super favorito Joaquin Phoenix, protagonista di Joker. Un premio che ha messo in luce sulla scena internazionale sia l’attore che il film stesso, che è poi divenuto uno dei più amati dal premio Oscar Bong Joon-ho.
In Martin Eden la splendida fotografia di Alessandro Abate incornicia Marinelli in una performance che sembra inizialmente ricordare quella di Phoenix in The Master, che sembrerebbe essere un riferimento anche per l’estetica del film. Marinelli poi se ne discosta facendo emergere il lato più popolare del suo personaggio. La sua interpretazione è straordinaria perché, come il film, racconta una gioventù contemporanea attraverso il ritratto di un uomo d’altri tempi: un marinaio analfabeta che trova riscatto grazie allo studio, ma che finisce col non trovare il suo posto nel mondo.
2. Non essere cattivo (2015)
Non essere cattivo è il lungometraggio che ha reso popolari i volti di Alessandro Borghi e Luca Marinelli, subito salutati come due interpreti in grado di incarnare una nuova generazione di attori. La sintonia tra loro è così forte che i due registi belgi Felix van Groeningen e Charlotte Vanderversch li hanno rivoluti insieme nel più recente Le otto montagne.
Sia Non essere cattivo che Le otto montagne raccontano storie di amicizia virile, seppur ambientati in contesti completamente diversi. Il primo è anche il lascito di Claudio Caligari, regista indipendente che ha realizzato una filmografia ristretta ma molto emblematica (a lui si devono Amore tossico e L’odore della notte). In Non essere cattivo Marinelli interpreta Cesare, un giovane teppistello dedito alle rapine e al consumo di droghe.
3. La grande bellezza (2013)
Luca Marinelli ha un piccolo ruolo anche ne La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Il film arriva tre anni dopo La solitudine dei numeri primi, suo primo ruolo da protagonista sul grande schermo, ed è subito un successo internazionale culminato con l’Oscar per il miglior film straniero.
Con La grande bellezza Marinelli entra in un cast ricco di figure ricorrenti nel cinema italiano, tutte che ruotano attorno a Toni Servillo. L’attore romano interpreta Andrea, figlio di una donna borghese con disturbi psichici. Un ruolo breve, ma a suo modo una sfida per Marinelli. Sicuramente il suo coinvolgimento in un cast così d’eccezione è un fiore all’occhiello e il film fa la sua bella figura nel curriculum dell’attore.
4. Ricordi? (2018)
Al quarto posto troviamo il dramma romantico Ricordi? di Valerio Mieli, regista di Dieci inverni, e in effetti il film ha diversi elementi in comune con il precedente lungometraggio del regista, tradendo quindi il suo stile. In Ricordi? Marinelli recita insieme a Linda Caridi, attrice emergente nota per aver interpretato il ruolo di Antonia Pozzi nel biopic diretto da Ferdinando Cito Filomartino.
Una delle particolarità di Ricordi? ha a che fare con una narrazione che segue molto il filo – appunto – dei ricordi e dei sentimenti, e c’è da dire che anche la fotografia di Daria D’Antonio sembra seguire la stessa linea. Qui il protagonista interpretato da Marinelli non ha nome e nei credits è indicato semplicemente come “lui”. L’attore fornisce una performance meno arricchita da traduzioni fisiche della personalità del suo personaggio e molto più incentrata sul suo mondo interiore.
5. Lo chiamavano Jeeg Robot (2015)
Al quinto posto troviamo invece l’instant cult che ha consacrato Luca Marinelli, Lo chiamavano Jeeg Robot, un B movie diventato uno dei maggiori incassi del nostro cinema. Si trova leggermente più in basso di altri titoli fin qui presenti un po’ perché è un film oggi un po’ invecchiato e in parte superato dal secondo lavoro del regista Gabriele Mainetti, Freaks Out, un po’ perché non incappa nel rischio di una facile sottovalutazione.
L’approccio che Luca Marinelli adotta per lo Zingaro, il villain de Lo chiamavano Jeeg Robot, è sincretico: l’acting method americano incontra quello impiegato dagli attori del cinema di genere italiano. Il risultato è uno Joker folle come l’originale, ma più volgare e sgraziato, a tratti perfino bisessuato. Memorabile è poi la scena in cui intona Un’emozione da poco di Anna Oxa. Per la sua interpretazione dello Zingaro Marinelli ha vinto il David di Donatello come miglior attore non protagonista.
6. Tutti i santi giorni (2012)
Al sesto posto troviamo Tutti i santi giorni, una delle commedie meno note di Paolo Virzì, ma gradevole e molto al passo coi tempi. Co-protagonista di Marinelli è Thony, cantante e attrice conosciuta soprattutto per il suo ruolo nella serie Summertime. I due interpretano una coppia molto diversa, sia culturalmente che caratterialmente, ma sempre molto unita di fronte alle avversità. A far emergere queste difficoltà è il desiderio comune di un figlio.
Per Tutti i santi giorni Marinelli perde il suo accento romano per la cadenza toscana del suo personaggio. Il suo Guido, portiere di notte curioso e romantico (appassionato di storia antica, agiografie e letteratura), rappresenta la ragione, laddove la sua partner Antonia è molto più istintiva. Bellissimi poi sono i momenti in cui i due si rivedono al risveglio con lui che ogni giorno le dice il santo che ricorre di volta in volta.
7. L’ultimo terrestre (2011)
Probabilmente in pochi ricorderanno la partecipazione di Marinelli a questo bizzarro sci-drama all’italiana diretto da Gian Alfonso Pacinotti (meglio conosciuto come Gipi). Il fumettista e illustratore pisano realizza con L’ultimo terrestre il suo esordio al grande schermo, al quale seguiranno altri due lavori: Smettere di fumare fumando (2012) e Il ragazzo più felice del mondo (2018).
Protagonista de L’ultimo terrestre è Gabriele Spinelli nel ruolo di Luca Bertacci, a cui viene affiancato Roberto Herlitzka nei panni dell’anziano padre. Luca Marinelli è invece irriconoscibile nel ruolo di Roberta, una transessuale amica del protagonista, nonché l’unica persona in grado di penetrare il silenzio dell’introverso Luca.
8. La solitudine dei numeri primi (2010)
In ultima posizione si trova invece quello che è il lungometraggio d’esordio di Marinelli, La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo. Un film che alla sua uscita viene accolto più bene che male, ma che vanta in realtà alcuni pregi. Uno su tutti: la scelta di trasformare un racconto di formazione in qualcosa con venature horror, sebbene appaia un po’ troppo fine a sé stessa. Il regista non sembra infatti fornire a questo approccio una motivazione pienamente soddisfacente, né si mostra particolarmente coraggioso nell’adottarlo. Sicuramente il film appare oggi superato da altri lavori realizzati da Costanzo, a partire dalla serie di successo L’amica geniale.
Ne La solitudine dei numeri primi Marinelli interpreta Mattia Balossino, protagonista anche del romanzo omonimo a cui il film si ispira, un giovane Asperger con un grande talento matematico ma pieno di problemi. La trama racconta invece l’incontro con Alice Della Rocca, sua coetanea anoressica ed introversa come lui. Li lega un amore platonico che diventa infine un lento avvicinamento.