Uno degli attori di maggiore richiamo degli ultimi anni è sicuramente Chris Hemsworth. Tutti lo conosceranno come Thor, il Dio del Tuono, personaggio che ha ripreso in diversi progetti all’interno dell’universo Marvel. Sembra che Hemsworth non si stanchi mai di impersonarlo, trovando anzi ogni volta un nuovo modo di declinarlo. In generale, potremmo dire che il suo approccio al personaggio è piuttosto sperimentale.
Sicuramente il nome di Hemsworth è legato a ruoli più fisici e nel suo curriculum troviamo soprattutto progetti che prevedono sequenze d’azione. Eppure c’è da dire che ha anche un talento comico, che emerge soprattutto nel film reboot Ghostbusters. In generale, sembra che gli piaccia molto giocare con i suoi personaggi ponendosi più come un intrattenitore che come un attore.
In questo articolo approfondiremo la filmografia dell’attore, soffermandoci su quelli che sono gli otto migliori film di Chris Hemsworth, da Thor a Tyler Rake.
1. Rush (2013)
In cima alla lista dei migliori film con Chris Hemsworth non poteva che esserci Rush. Le ragioni di questa scelta vanno ricercate sia nella qualità del film che in quella della performance dello stesso attore australiano. Rush è diretto dal premio Oscar Ron Howard e racconta un’incredibile storia vera, perfino emozionante. La resa cinematografica si dimostra assolutamente all’altezza, tanto che per chi scrive, alla sua uscita, avrebbe meritato più considerazione da parte dell’Academy. Il film è stato comunque accolto molto bene e ha ricevuto candidature ad altri importanti premi cinematografici americani.
Qui Hemsworth interpreta il pilota di Formula 1 James Hunt: spaccone, sicuro di sé, playboy e con un animo molto leggero. La vera rivelazione del film è però il suo partner, Daniel Brühl, che interpreta l’altro pilota protagonista, l’austriaco Niki Lauda. Rush racconta proprio la rivalità tra James Hunt e Niki Lauda, che negli anni ’70 erano i più popolari piloti di Formula 1. I due hanno caratteri opposti e i loro scontri non avvengono soltanto sulla pista. Tutto cambia il giorno in cui Lauda, proprio nel pieno della sua ascesa, resta vittima di un drammatico incidente.
2.Avengers: Endgame (2019)
Al secondo posto della nostra lista troviamo invece il capitolo più riuscito della saga dedicata agli Avengers. In più, è proprio qui che assistiamo ad una delle performance più discusse di Hemsworth. L’attore riprende i panni di Thor, ma ce ne propone una nuova versione: ingrassato, dall’aria trascurata, depresso e pieno di rimpianti. Non è forse tra le sue interpretazioni più riuscite, ma l’approccio è nuovo e coraggioso e il risultato è trascinante.
Partendo da questa situazione, poi, il nostro eroe attraversa un arco narrativo notevole arrivando infine ad un importante punto di svolta. Tra i film del franchise a cui ha partecipato ed escludendo il primo capitolo che merita un discorso a parte, Avengers: Endgame è quello in cui Hemsworth sembra più a suo agio con il cast. La regia è dei fratelli Joe e Anthony Russo.
In Avengers: Endgame l’universo è seriamente a rischio a causa di Thanos, che è stato decapitato da Thor. Il futuro dell’umanità è in pericolo, ma gli Avengers sono intenzionati a continuare a lottare grazie ad un asso nella manica: delle gemme in grado di riportare tutti in vita.
3. The Avengers (2012)
Probabilmente il primo capitolo della saga è il più riuscito di tutti perché contiene un maggiore equilibrio e sembra in grado di soddisfare un target più ampio. Il motivo per cui si trova al terzo posto piuttosto che al secondo è perché sembra oggi un po’ invecchiato, essendo stato superato per spettacolarizzazione dagli altri film del franchise. Tuttavia, è difficile dimenticare il primo The Avengers, dove agli attori veniva dato più spazio e c’erano molti momenti in cui li vedevano lavorare come se fossero alle prese con una pièce.
Qui la performance di Hemsworth è piuttosto importante, ma va detto che si considera presa nell’insieme. La recitazione è corale e tutti i membri del cast sembrano in perfetta sintonia. In effetti, la regia di Joss Whedon mostra una perfetta conoscenza dei singoli personaggi coinvolti.
Con The Avengers l’avventura prende inizio e all’origine del franchise ci sono le oscure intenzioni di Loki. L’umanità si prepara ad uno scenario apocalittico, ma lo S.H.I.E.L.D. sembra avere già una risposta al problema: convocare una squadra composta da tutti i supereroi di MCU.
4. Thor: Ragnarok (2017)
Al quarto posto abbiamo un altro titolo molto ambizioso, sempre legato all’Universo Marvel ma che prosegue la linea narrativa iniziata con Thor (2011) di Kenneth Branagh. Il risultato probabilmente a molti farà storcere il naso ed è tanto ambizioso quanto discutibile. Tuttavia, è indubbio che si tratti di uno dei punti più alti della carriera di Chris Hemsworth.
La regia di Taika Waititi conferisce a questo nuovo capitolo un’aura più teatrale e intrisa di ironia. Non a caso dal film è stato tratto anche uno spettacolo dal vivo. L’investimento più marcato riguarda però proprio la figura di Thor: via la chioma bionda, via il martello e sì ad atteggiamenti più umani e persino più idioti. Thor cessa di essere il Dio del Tuono e diventa un eroe più trascinante.
Odino è scomparso da Asgard e sul regno degli dei pende la minaccia del Ragnarok, un evento catastrofico che segnerà la fine di tutto. Per questo Thor fa ritorno ad Asgard, dove trova ad attenderlo Loki, che ha ufficialmente preso il posto di Odino. Thor scopre inoltre che il padre è prossimo alla fine e il regno rischia di cadere nelle mani di Hela, una sorella assetata di potere e senza scrupoli. Privato del martello Mjolnir, Thor può ancora contare su un valido alleato: Bruce Banner alias Hulk.
5. Tyler Rake (2020)
Usciamo finalmente dall’universo di Thor e dei Vendicatori, per incontrare alla quinta posizione un film completamente diverso. Con Tyler Rake Hemsworth porta avanti un lavoro più fisico che ha richiesto una lunga preparazione, avendo eseguito personalmente gran parte degli stunt.
Diretto da Sam Hargrave, attore e stuntman al suo debutto come regista di un lungometraggio, Tyler Rake avrà presto un sequel. Si tratta di un film d’azione mozzafiato, che non lascia molto respiro: gli eventi si succedono rapidamente e c’è una lunga scena d’azione girata come se fosse un piano-sequenza. Uno dei pregi di questo prodotto è quello di riuscire a non spersonalizzare i suoi personaggi: sebbene la regia punti più all’intrattenimento, il personaggio interpretato da Hemsworth è vittima di un trama ed agisce in relazione all’evento traumatico.
Il protagonista del titolo è un mercenario segnato da un evento drammatico. Per questo, non si tira indietro ogni volta che c’è di mezzo una missione rischiosa: perché non ha nulla da perdere. Quando il figlio di un potente boss del crimine internazionale viene rapito, Tyler Rake accetta l’incarico di portarlo in salvo, ben consapevole dei pericoli a cui va incontro. La nuova missione prevede però il confronto con un minorenne e l’incontro tra l’eroe e il suo protetto si rivelerà un’esperianza umana importante per entrambi.
6. Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick (2015)
Questo è probabilmente un altro film difficile nella carriera di Hemsworth, peraltro sottovalutato alla sua uscita. Eppure è un progetto che porta l’attore a confrontarsi con aspetti del suo talento attoriale fino a quel momento rimasti in ombra. Si tratta di un’esperienza importante non solo per lo stesso Hemsworth, ma anche per il suo partner Tom Holland, anch’egli facente parte dell’universo Marvel. Ancora una volta, Hemsworth è diretto da Ron Howard, questa volta con risultati meno all’altezza del connubio. Tuttavia, il prodotto è godibile e perfettamente in linea con i canoni del film d’avventura.
L’origine letteraria è rimarcata dallo stesso titolo. Il film è infatti un adattamento del quasi omonimo Nel cuore dell’oceano – La vera storia della baleniera Essex di Nathaniel Philbrick. Il libro è chiaramente ideato sullo stesso evento che ha ispirato Moby Dick, il celebre romanzo di Herman Melville.
Siamo nel 1820 e l’Essex, una baleniera del New England, viene assalita da una gigantesca creatura marina. Messi a dura prova dall’assalto e dai giorni di navigazione, i membri dell’equipaggio superstiti dovranno lottare per la prova sopravvivenza. Non per questo rinunceranno alla caccia alla balena.
7. Thor (2011)
Al settimo posto di questa classifica troviamo invece il Thor del 2011 diretto da Kenneth Branagh. Un cinecomic sicuramente più classico e vecchio stile, molto lontano dagli ambiziosi ultimi lavori di MCU. Tuttavia, è grazie a questo primo capitolo che Hemsworth è divenuto popolare facendosi riconoscere da tutti come Thor. Sebbene in questo caso risulti più vincolato alla propria fisicità nella sua performance, Hemsworth dimostra di avere già le carte in regola per i futuri sviluppi del suo personaggio.
Anche Thor come il primo The Avengers è un buon prodotto, ma forse oggi penalizzato dall’essere stato superato sotto molti aspetti dai capitoli successivi, sebbene non tutti riuscitissimi. In effetti, potremmo dire che Branagh, a differenza di Waititi, si muove in un territorio più sicuro e consolidato.
Figlio di Odino e Dio del Tuono, Thor viene bandito da Asgard a causa del suo carattere impetuoso che lo fa agire in contrasto con le disposizioni del padre. Finisce quindi sulla Terra, dove viene trovato dalla scienziata Jane Foster e dai suoi assistenti. La convivenza con gli esseri umani non è semplice, ma proprio mentre Thor inizia ad adattarsi una nuova minaccia richiede il suo divino intervento.
8. Quella casa nel bosco (2012)
L’ultimo titolo di questa lista è meno conosciuto degli altri e forse meno incentrato su Hemsworth, ma ci dà l’occasione di vederlo in un ruolo lontano da quelli a cui ci ha poi abituati. Il film è immediatamente successivo al primo Thor ed essendo ancora un astro nascente Hemsworth aveva in quel momento una maggiore spontaneità creativa.
Quella casa nel bosco è l’horror diretto da Drew Goddard, al suo primo lungometraggio, che in seguito avrebbe rivoluto Hemsworth anche sul set di 7 sconosciuti a El Royale. E in effetti è proprio Goddard a concedere all’attore australiano una maggiore libertà, permettendoci di vedere le sue caratteristiche interpretative a trecentosessanta gradi.
Il film racconta di un gruppo di cinque giovani in gita in una baita di proprietà del cugino di uno di loro. Finiscono in un bosco isolato e in un primo momento tutto sembra filare liscio. Il tempo passa e il gruppo inizia a realizzare la presenza di un’oscura minaccia. Comincia così per ognuno di loro una disperata lotta in cui non tutti sembrano destinati a uscirne vivi.