Abbiamo recentemente visto Adam Driver nelle prime immagini in anteprima dal set di Ferrari, il nuovo biopic di Michael Mann che lo vede protagonista nei panni dell’imprenditore Enzo Ferrari. Non è la prima volta che l’attore si cimenta con un personaggio italiano realmente esistito: lo abbiamo infatti visto interpretare il ruolo di Maurizio Gucci in House of Gucci di Ridley Scott.
Prossimamente lo vedremo anche in Rumore bianco (White Noise), l’ultimo lungometraggio di Noah Baumbach e film d’apertura dell’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Dal suo esordio in un episodio della serie The Unusuals ai primissimi ruoli importanti in J. Edgar e Lincoln fino alla serie Girls, Driver si è dimostrato un interprete formidabile e la sua fama e il suo impegno sul grande schermo sembrano crescere ogni giorno a dismisura. Vediamo, quindi, quali sono i migliori film con Adam Driver, le pellicole più indimenticabili interpretate dall’attore statunitense.
1. Silence (2016)
Non potevamo che iniziare la nostra lista dei migliori film con Adam Driver con Silence di Martin Scorsese. Forse un lavoro meno conosciuto di altri realizzati dal regista e che, in effetti, si è rivelato un fiasco al box-office, ma in verità una opus magna. Qui il protagonista è in realtà Andrew Garfield, mentre a Driver viene affidato un ruolo più “da spalla”. Eppure la sceneggiatura gli regala dei momenti magnifici in cui l’attore si mostra all’altezza dell’ambizioso approccio di Scorsese.
Silence è tratto da un omonimo romanzo storico scritto da Shusaku Endo nel 1966 e si ispira ad un evento realmente accaduto: la persecuzione dei gesuiti cristiani messa a punto dai Tokugawa nel Giappone del XVII secolo. Il titolo è quasi bergmaniano e fa riferimento al non intervento divino di fronte alla passione dei suoi adoratori.
Silence racconta il viaggio in Giappone dei gesuiti portoghesi Padre Sebastião Rodrigues e Padre Francisco Garupe per cercare Padre Cristóvão Ferreira, un missionario torturato e costretto all’apostasia dopo la sua cattura. Giunti in pace nella terra straniera, i due padri verranno a loro volta catturati e torturati affinché ripudino la loro fede, nel tentativo di dare un esempio ai tanti cristiani che professano clandestinamente il proprio credo in terra giapponese. La determinazione dei due, però, è forte e non cederà agli orrendi ricatti dei rapitori.
2. Annette (2021)
Ecco invece un film uscito in Italia l’anno scorso con I Wonder Pictures. È diretto dal francese Leos Carax e non è la prima volta che Driver si lascia dirigere da un regista europeo: era già accaduto nel 2014 con il nostro Saverio Costanzo sul set di Hungry Hearts. Annette è però un’opera molto complessa. Innanzitutto, è un musical ed è quindi interamente cantato e musicato, ma la parte più interessante è che i momenti più drammatici e tragici prevedono un’azione scenica molto dinamica e il personaggio del titolo è in realtà una bambola.
Driver è in questo caso protagonista assoluto, ma nel cast troviamo anche Marion Cotillard e Simon Helberg. L’estetica è magnifica, tra la fotografia di Caroline Champetier e la regia di Carax, premiato a Cannes per la mise en scène. Il film poi è per tematica molto attuale, visto che racconta il declino del maschilismo tossico con un racconto che incrocia La strada di Federico Fellini e La la Land di Damie Chazelle.
Lo stand up comedian Henry McHenry intrattiene tutte le sere il suo pubblico con spettacoli sempre più trascinanti. Nel privato sta per avere una bambina di nome Annette dalla sua compagna, il soprano Ann Defrasnoux. Il momento felice viene però interrotto quando si fanno avanti delle donne che accusano Henry di molestie sessuali. Disperato e sempre più affogato nell’alcol, Henry vede a poco a poco naufragare la propria vita in tragedia fino al suo più totale abbruttimento.
3. A proposito di Davis (2013)
Si tratta, in questo caso, di un film che vede Driver in un ruolo abbastanza marginale; tuttavia si tratta di uno dei progetti più importanti a cui abbia mai preso parte e questo è bene ricordarlo. Oltretutto, a dirigerlo sono due fratelli registi tanto noti quanto stimati: Ethan e Joel Coen.
Qui Driver interpreta il vocalist Al Cody, una delle tante figure che il protagonista interpretato da Oscar Isaac incrocia durante il suo percorso. Lo vediamo in una scena memorabile in cui accompagna Isaac e Justin Timberlake nella registrazione del brano Please, Mr. Kennedy. Splendido il modo in cui l’attore canta il verso “in outer space”.
Il titolo originale di A proposito di Davis è Inside Llewyn Davis, nome che si deve a un disco precedentemente inciso dall’omonimo protagonista. Il musicista Llewyn Davis rappresenta un moderno Ulisse a metà strada tra il poema omerico e il romanzo-parodia di Joyce. Il riferimento è reso ancora più palese dal fatto che Ulisse è proprio il nome del gatto che Llewyn insegue per tutto il film. La trama racconta di un musicista country spiantato e disilluso che passa le sue notti da un divano all’altro e le sue giornate alla perenne ricerca di un successo professionale insperato, lottando anche contro gli imprevisti tragicomici che la vita gli mette davanti.
4. Storia di un matrimonio (2019)
Torniamo ora ad un lungometraggio in cui Driver è il protagonista principale. È diretto da Noah Baumbach, con il quale Driver vanta un lungo sodalizio che va da Frances-ha al prossimo Rumore bianco. Accanto a lui troviamo una star di Hollywood, Scarlett Johansson, che qui si mette in gioco insieme a Driver e i due sembrano perfettamente in sintonia anche nelle sequenze più difficili. Completano il cast Ray Liotta e Laura Linney, che con questo film si è aggiudicata l’Oscar come migliore attrice non protagonista per il ruolo della rappresentante legale seducente e spietata della Johansson.
Storia di un matrimonio parte da un soggetto abbastanza semplice ed è stato accostato a Kramer contro Kramer e a Scene da un matrimonio, ma il film è in realtà il racconto di quanto un rapporto possa essere danneggiato dall’egoismo e dalla prevaricazione, come viene riassunto da celebre battuta: “He’s very competitive/She’s very competitive”.
Charlie e Nicole si sono amati per anni condividendo tutto nella vita, anche gli spazi professionali, essendo lui regista e lei attrice. Di fronte ad un rapporto che non funziona più e ad una terapia di coppia fallita, i due decidono di comune accordo di separarsi senza troppi drammi. Il distacco si rivelerà però più doloroso del previsto, facendo emergere vecchi rancori e incomprensioni, che diventeranno occasione di guadagno per i rispettivi rappresentanti legali. Con questo ruolo, Driver arriva alla sua seconda nomination all’Oscar dopo BlackKklansman e la prima come attore protagonista. Un traguardo importante.
5. Paterson (2016)
Altro titolo molto importante e assai significativo nella filmografia di Driver, considerando che anche questo lo vede diretto da un grande regista, Jim Jarmusch, che anni dopo lo rivorrà nel meno riuscito I morti non muoiono. Driver è protagonista assoluto e sorregge sulle proprie spalle un’opera complessa e ricca di significati, dimostrando, ancora una volta, la propria statura di attore al servizio di progetti impegnativi. In effetti, al di fuori dello stesso Driver, Paterson non ha molti altri attori principali, se non l’iraniana Gholshifteh Farahani, che interpreta sua moglie Laura.
Paterson è sia il nome del protagonista che della cittadina del New Jersey in cui vive. La vita di Paterson scorre ordinaria e monotona: il risveglio accanto a sua moglie Laura e il loro cane Marvin, il lavoro come conducente di autobus. La sua unica via d’evasione sono le poesie che scrive e la costante ricerca di ispirazione.
6. Lincoln (2012)
Un titolo non certo passato inosservato alla sua uscita, complice un cast eccezionale e un regista di fama internazionale come Steven Spielberg. Lincoln è un biopic su Abraham Lincoln che, verso la seconda metà dell’800, si batté per l’abolizione della schiavitù. Il presidente americano ha il volto di Daniel Day-Lewis, che con questa performance si aggiudica il suo terzo premio Oscar. Accanto a lui troviamo Sally Field nel ruolo di Mary Todd, moglie del presidente, Tommy Lee Jones, Joseph Gordon-Levitt e David Strathairn.
In Lincoln, Driver interpreta invece il ruolo di Samuel Beckwith, un ufficiale telegrafico stanziato a Washington, il primo a trasmettere notizie di John Wilkes Booth dopo l’assassinio di Lincoln. Si tratta di un ruolo molto piccolo in un film tanto grande e imponente; ma la performance di Driver è convincente, tra la giusta postura e lo sguardo più adeguato alla scena. In più, è protagonista di un breve ma importante dialogo con Daniel Day-Lewis
Lincoln è un adattamento del libro scritto dalla giornalista e storica statunitense Doris Kearns Goodwin e intitolato Team of Rivals: The Political of Genius of Abraham Lincoln. La trama racconta gli ultimi quattro mesi di presidenza di Abraham Lincoln, molto vicino ad una probabile rielezione, e i suoi tentativi di tenere unito un paese segnato dalla guerra di secessione. Al momento dell’azione, nonostante l’età avanzata, il presidente ha ancora voglia di combattere e valori umanitari da portare avanti con dignità e determinazione. Uno su tutti: l’abolizione della schiavitù.
7. Star Wars: Il risveglio della forza (2015)
Film che segna il debutto di J. J. Abrams all’interno del franchise, Star Wars: Il risveglio della forza è ambientato cronologicamente dopo gli eventi de Il ritorno dello Jedi (1983). Si tratta di uno dei titoli più riusciti della saga per narrazione e ritmo, oltre che per la direzione degli attori. Qui Adam Driver esordisce come Kylo Ren, un ruolo che riprenderà anche nei due capitoli successivi, Gli ultimi Jedi e L’ascesa di Skywalker. Non riconosciamo subito il nostro attore perché il suo personaggio indossa una maschera alla Darth Vader e solo verso la fine del film rivela il suo vero volto. Si tratta di un carattere abbastanza controverso, che emergerà un po’ alla volta nel corso della saga.
In Star Wars: Il risveglio della forza, Luke Skywalker è scomparso e la Resistenza è impegnata a ritrovarlo. Le ricerche sembrano ad un punto di svolta quando emerge una mappa che potrebbe condurre al luogo in cui si trova Skywalker; ma anche il Primo Ordine è interessato a questa mappa e invia in missione il misterioso Kylo Ren.
8. J. Edgar (2011)
Primo lungometraggio che vede la partecipazione di Adam Driver, dopo una serie di apparizioni in alcuni episodi di show televisivi. Anche qui lo vediamo in un piccolo ruolo, ma si tratta di un’esperienza comunque importante: non è da tutti essere scelti per un lungometraggio diretto da Clint Eastwood al debutto sul grande schermo.
In J. Edgar, Driver ha il ruolo di Walter Lyle, un benzinaio che viene interrogato nel corso di un’inchiesta. L’attore, in questi pochi minuti di film, mostra già tutta la sua presenza scenica e la naturalezza con cui affronta una scena breve ma con diverse emozioni coinvolte.
Pur non essendo tra i lavori più memorabili dell’Eastwood regista, J. Edgar è comunque notevole e vede coinvolto uno strepitoso Leonardo DiCaprio in una delle sue interpretazioni più indimenticabili. In più, DiCaprio si trova affiancato da un cast incredibile che vede coinvolti Armie Hammer, Naomi Watts, Ed Westwick, Dermot Mulroney e Judi Dench.
Il film è un biopic su John Edgar Hoover, storica figura ai vertici dell’FBI. La sua vita è stata segnata da una madre autoritaria, una cultura opprimente, la sua ascesa professionale e la conseguente crescita del suo potere, i suoi nemici e l’omosessualità per anni tenuta nascosta.
9. BlackKklansman (2018)
Torniamo qui ad un progetto a cui Driver ha lavorato in un momento della sua carriera in cui era in piena ascesa. Dopo le prime apparizioni importanti e i ruoli sempre più centrali, per l’attore di San Diego arrivano la Coppa Volpi a Venezia per Hungry Hearts di Saverio Costanzo e la sua prima nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista per BlackKklansman. Quest’ultimo film è diretto da Spike Lee, che si aggiudica la sua prima nomination all’Oscar come migliore regista grazie a questo titolo grezzo e bislacco. Presentato in concorso a Cannes, BlackKklansman ha vinto il Grand Prix du Jury e poi l’Oscar come migliore sceneggiatura non originale.
Qui Driver interpreta il detective Filip Zimmerman, aiutante del collega Ron Stallworth, il protagonista interpretato da John David Washington. Tratto dall’omonimo libro autobiografico scritto dall’ex ufficiale di polizia Ron Stallworth, BlackKklansman è ambientato nell’America degli anni ’70. Mentre imperversano ancora le persecuzioni razziali, il detective Stallworth ha in mente un piano rischioso: infiltrarsi nel Ku Klux Klan, la pericolosa organizzazione terrorista che contribuisce a diffondere l’odio razziale nel paese. Riuscirà nel suo intento e arriverà alla testa dell’organizzazione.
10. The Last Duel (2021)
L’ultimo film di questa nostra lista è abbastanza recente: è uscito l’anno scorso ed è diretto da Ridley Scott. Curiosamente, Scott ha diretto Driver sia in questo dramma storico che in House of Gucci, il film che racconta l’assassinio di Maurizio Gucci ordito da sua moglie Patrizia Reggiani, ed entrambi sono datati al 2021.
Il titolo potrebbe forse sembrare una specie di omaggio a I duellanti, il lungometraggio d’esordio di Scott; in realtà The Last Duel si ispira ad un romanzo storico scritto da Eric Jager e intitolato L’ultimo duello. Si tratta della storia vera di un crimine, uno scandalo e una prova per combattimento nella Francia medievale.
Qui Driver si confronta con un personaggio realmente esistito, Jacques Le Gris, uno scudiero vissuto nel ‘300 in Normandia, il cui nome è effettivamente legato a quanto narrato nel film. Diviso in tre capitoli, The Last Duel si svolge nella Francia del XIV secolo, dove si disputa l’ultimo duello legalmente autorizzato, quello tra Jean de Carrouges e Jacques Le Gris. La contesa ha inizio con lo stupro di Marguerite de Carrouges, moglie del valoroso soldato Jean, per mano dello stesso Le Gris. La donna denuncia il suo aggressore e da lì inizia una questione d’onore che cambierà le vite dei tre protagonisti.