I trucchi di magia sono qualcosa di irresistibile, soprattutto da vedere al cinema. Non è un caso che diversi protagonisti della narrazione audiovisiva amino improvvisarsi maghi, e questo non succede solo sul grande schermo. Sicuramente ricorderete che Barney Stinson, il personaggio interpretato da Neil Patrick Harris in How I Met Your Mother, è un appassionato di magia fin dalla più tenera infanzia e se ne serve talvolta per le sue conquiste. Lo stesso Woody Allen ha dedicato diversi film ai giochi di prestigio.
D’altronde l’idea di magia al cinema nasce con il cinema stesso: Georges Méliès, uno degli autori più celebri del periodo muto, si è specializzato in questo creando quelli che sono gli antesignani dei moderni effetti speciali. Ecco perché indagare quali sono i migliori film di magia può essere un’esperienza interessante. Noi ne abbiamo individuati dieci. Vediamoli insieme.
1. The Prestige (2006)
Il lavoro più riuscito in questo campo è sicuramente The Prestige, un film che già dal titolo chiarisce di cosa parla. Al centro c’è un tris d’attori formidabile: Christian Bale, Hugh Jackman e Scarlett Johansson. Il lungometraggio è diretto da Christopher Nolan ed è un thriller con venature noir. La magia è qualcosa che ha sempre fortemente affascinato il regista inglese, e questo è il motivo per cui ha deciso di affiderle un ruolo di primo piano in una delle sue opere. Il risultato è un lavoro molto complesso, soprattutto dal punto di vista della sceneggiatura, che supera perfino il già intricato Memento. Nonostante la durata di soli 125 minuti, assistiamo ad un rallentamento di ritmo nell’ultima parte, che si rivela però essenziale all’intreccio.
Il film contiene una delle migliori interpretazioni di Christian Bale, qui impegnato in un duplice ruolo: l’illusionista Alfred Borden e il suo assistente Fallon.
Tratto da un romanzo di Christopher Priest, The Prestige è ambientato nella Londra dell’800 e ci porta in atmosfere molto cupe. Proprio su questo sfondo si consuma la rivalità tra due illusionisti, entrambi al centro della scena londinese. Il primo è Alfred Borden, che si fa chiamare “il Professore”, l’altro è “il Grande Danton”, il cui vero nome è Robert Angier. I due sono accomunati da un passato doloroso: sono stati allievi e aiutanti del mago John Cutter e sono rimasti coinvolti in un drammatico incidente in cui perse la vita la giovane Julia. Angier ritiene Borden responsabile della sua morte a causa di un suggerimento pericoloso che aveva dato alla ragazza poco prima che morisse nel corso di uno spettacolo di magia. La ferita è ancora viva e la guerra tra i due avviene a colpi di giochi di prestigio.
2. Il volto (1958)
Anche il grande Ingmar Bergman ha avuto un mago come protagonista di un suo film degli anni ’50. Il volto non è tra i più famosi del regista svedese, eppure si presta bene al nostro discorso. Tuttavia, non si può dire che sia passato inosservato: nel 1959 venne presentato in concorso a Venezia e vinse il Premio Speciale della Giuria. La critica, in particolare nella persona di Ernesto G. Laura, ne lodò la complessità tematica notando come contenesse già gli elementi chiave dell’opera bergmaniana.
Vogler è un illusionista alla guida di una carovana di artisti erranti. Il titolo inglese è infatti The Magician, per cui anche in questo caso la magia è presente da subito. Vogler riceve un invito in un prestigioso palazzo di una delle città in cui il gruppo si ferma. L’alta borghesia ostenta un certo scetticismo verso i suoi poteri e vuole esaminare i suoi numeri da vicino. Lo spettacolo sembra andare bene, ma i suoi spettatori non sono convinti dei numeri di magia. Il film è una rappresentazione dell’eterno conflitto tra ragione e soprannaturale e racconta la nascita dello scetticismo in Europa.
3. Hugo Cabret (2011)
Sebbene Hugo Cabret sia soprattutto un film sul cinema, la magia è un tema in parte presente nel lungometraggio diretto da Martin Scorsese. Non è tra i lavori più famosi del regista italo-americano, in quanto molto lontano dalla sua poetica, ma alla sua uscita è stato un successo di pubblico e ha anche vinto cinque premi Oscar (per fotografia, scenografia, sonoro, montaggio sonoro ed effetti speciali). Più che un film di Scorsese, Hugo Cabret sembrerebbe più attribuibile a Spielberg, questo perché contiene caratteristiche più tipiche del regista di Cincinnati: tono zuccheroso, storia sentimentale, bambini come protagonisti e appartenente al “film per famiglie”. Hugo Cabret è stato tra l’altro il trampolino di lancio di due giovani attori di talento oggi molto conosciuti: Asa Butterfield e Chloë Grace Moretz.
La magia è presente soprattutto grazie al personaggio di Georges, un anziano giocattolaio ed ex illusionista, il cui destino si si incrocia con quello del piccolo protagonista.
Tratto dal romanzo di Brian Selznick La straordinaria invenzione di Hugo Cabret, il film si svolge quasi interamente nella stazione di Parigi. Siamo negli anni ’30 e Hugo Cabret è un giovane orfano che non ha nessuno e vive nascondendosi e rubacchiando. Il suo stile di vita lo porta a scontrarsi con l’ispettore ferroviario Gustav e con il giocattolaio Georges. Entrambi lavorano alla stazione dove vive Hugo e il ragazzo è per loro un fastidio. L’unica figura amica è Isabelle, sua coetanea e nipote di Georges. I due inizieranno un’avventura destinata a svelare il mistero dell’unico oggetto posseduto da Hugo: un automa lasciatogli in eredità dallo zio Claude. Seguendo le indicazioni postume di quest’ultimo, Hugo e Isabelle scopriranno uno sconvolgente segreto di Georges.
4. L’illusionista (2010)
Tra i più riusciti film su magia e illusionismo c’è anche L’illusionista, lungometraggio animato diretto dal francese Sylvain Chomet. I più arguti probabilmente staranno pensando che il regista si chiama quasi come uno dei più celebri illusionisti italiani: Mago Silvan, pseudonimo di Aldo Savoldello. In realtà, Chomet nasce principalmente come fumettista e illustratore e L’illusionista è il suo secondo lavoro da regista dopo Appuntamento a Belleville. Si tratta di una pellicola importante perché è basata su una sceneggiatura scritta dal grande Jacques Tati, regista premio Oscar per Mio zio. In effetti il personaggio principale trae ispirazione proprio da Tati, che fu anche mimo, e si chiama Tatischeff (vero cognome di Tati).
Il film racconta la storia di un anziano illusionista francese attivo nella Francia del 1959. Tatischeff non riesce mai a raggiungere il tanto agognato successo: il pubblico è sempre più esigente e i suoi spettacoli suscitano gradualmente meno interesse. La sua sola soddisfazione avviene all’interno di un pub in un villaggio delle Highlands scozzesi. Qui gli occasionali spettatori rimangono stupiti di fronte ai suoi numeri e qualcuno finisce per crederlo un vero mago. Tatischeff decide quindi di continuare il suo iter fino a Edimburgo.
5. La maledizione dello scorpione di giada (2001)
Come abbiamo anticipato, Woody Allen è uno dei registi notoriamente appassionati di magia. Per questo non dovrebbe stupire il fatto che troveremo almeno tre titoli da lui diretti in questa classifica. Il primo che incontriamo è La maledizione dello scorpione di giada, che è un mix di giallo e commedia in pieno stile alleniano. Il film vanta un cast stellare con Woody Allen, Dan Aykroyd, Helen Hunt e Charlize Theron, qui in uno dei suoi ruoli più seducenti. La magia occupa un ruolo di primo piano e finisce per condizionare le stesse vite dai protagonisti. Il momento in cui C.W. e Betty Ann incontrano per la prima volta l’illusionismo sembra revocare una delle scene più celebri de Le notti di Cabiria.
New York, anni ’40. C.W. Briggs è un investigatore assicurativo che lavora insieme a Betty Ann Fitzgerald, una contabile. I due si odiano cordialmente e sono costretti a diverse situazioni imbarazzanti che li vedono insieme. Una sera, un loro collega organizza una festa di compleanno e ad intrattenere gli invitati ci pensa il mago Voltan, un abile affabulatore. C.W. e Betty Ann vengono loro malgrado coinvolti in un numero di magia e finiscono entrambi ipnotizzati dal mago. Da quel momento Voltan li indurrà periodicamente in uno stato di trance che li condizionerà a compiere furti di gioielli. Tra i derubati spiccano i Kensington, una famiglia agiata e molto in vista. La giovane e intraprendente Laura Kensington, intuendo il coinvolgimento di C.W., lo avvicinerà con l’intento di metterlo nei guai.
6. La fiera delle illusioni – Nightmare Alley (2022)
La fiera delle illusioni – Nightmare Alley è uno dei film più riusciti del messicano Guillermo del Toro. Dietro il suo successo si cela un omonimo romanzo di William Lindsay, peraltro già adattato da Edmund Goulding nel 1947. La versione di del Toro risulta però più sofisticata e completa, oltre che influenzata dal cinema classico. Non solo nelle situazioni narrative che lo citano apertamente, ma anche nella performance di Cate Blanchett, che sembra rifarsi alla divina Greta Garbo. La magia è in primo piano e rappresenta lo strumento con cui prende potere il protagonista, interpretato da un ottimo Bradley Cooper.
Nel 1939 Stanton Carlisle abbandona la sua casa nel Midwest, dopo un incendio che è stato lui stesso ad appiccare, lasciandosi alle spalle un misterioso passato. L’uomo finisce a lavorare come giostraio nel luna park. In seguito, subisce il fascino di Madame Zeena, che si spaccia per chiaroveggente, e inizia ad interessarsi a illusionismo e trucchi di magia. Stan si dimostra presto un abile mentalista e decide di continuare su questa strada con l’aiuto della giovane Molly, che accetta di fargli da assistente. Quando una sera i suoi trucchi mettono Lilith Ritter, una donna misteriosa, di fronte ad una pubblica umiliazione, Stan ancora non sa che per lui è l’inizio di un destino infernale.
7. The Illusionist – L’illusionista (2006)
Altro titolo è esemplare è The Illusionist – L’illusionista, quasi omonimo di quello di Sylvain Chomet, ma stavolta non parliamo di una pellicola animata. The Illusionist è diretto da Neil Burger, futuro autore di Limitless e Divergent, e vede protagonista un titanico Edward Norton. Nel cast figurano inoltre Paul Giamatti, Jessica Biel, Rufus Sewell ed Eddie Marsan. Alla sua uscita ebbe un sacco di riconoscimenti e particolare attenzione destò la fotografia di Dick Pope, che venne anche candidata all’Oscar. The Illusionist è un adattamento del racconto breve di Steven Millhauser Eisenheim the Illusionist.
Siamo a Vienna verso la fine dell’800 e in quel momento la città è sotto il dominio dell’Impero austro-ungarico. Eisenheim è un famoso illusionista che viene arrestato per aver eseguito uno spettacolo di necromanzia (divinazione dei defunti). A mettergli le manette è l’ispettore Walter Uhl, il quale racconta la storia del mago al principe Leopold. La magia è entrata presto a far parte della vita di Eisenheim, che da adulto si innamorò della duchessa Sophie, promessa in sposa proprio al principe ereditario. Il loro amore fu travagliato e presto Sophie incontrò la morte. Distrutto dal dolore, Eisenheim fece di tutto per evocare il suo spirito, inimicandosi così la giustizia imperiale.
8. Il mago Houdini (1953)
Un celebre mago illusionista è Harry Houdini, figura leggendaria vissuta tra la seconda metà dell’800 e l’inizio del ‘900. Il cinema è sempre stato affascinato da Houdini e diversi attori si sono cimentati in questo ruolo. Il prodotto più riuscito è Il mago Houdini, diretto nel 1953 da George Marshall. Sebbene non sia tra i famosi film sui maghi, è sicuramente un buon lavoro e merita di essere ricordato. Il personaggio di Houdini è interpretato da Tony Curtis, che divide la scena con sua moglie Janet Leigh,
Il grande Houdini è un biopic sul celebre illusionista. La versione di Marshall è però romanzata rispetto alla vera storia e presenta alcune differenze che discostano dalla realtà. Fin da fanciullo, Harry Houdini sembra nutrire una passione per i trucchi di magia e crescendo decide di dedicarsi completamente a questo, intuendo che quello sarà il suo futuro. Gli inizi non sono fortunati e nel frattempo incontra Bess, che presto diventa sua moglie. La donna sogna un’esistenza tranquilla accanto all’uomo che ama e vorrebbe convincerlo a lasciare la magia, ma Harry non si arrende. Partecipa con successo ad una gara di illusionisti e si impone come uno dei più famosi in Europa.
9. Scoop (2006)
Come abbiamo anticipato, dopo La maledizione dello scorpione di giada ci sarebbero stati almeno altri due film sulla magia diretti da Woody Allen. Il primo lo troviamo a questa posizione e si tratta di una commedia abbastanza fortunata. Scoop appartiene al periodo in cui il regista collabora assiduamente con Scarlett Johansson, sua musa all’inizio degli anni 2000s. Curiosamente sia la Johansson che il suo partner Hugh Jackman si ritroveranno nello stesso anno sul set di The Prestige di Christopher Nolan. Il 2006 in effetti ha visto la magia protagonista sul grande schermo, se si tiene presente che anche The Illusionist – L’illusionista è dello stesso anno. Scoop segue una trama romantica che si tinge di giallo, ma a rendere il tutto una commedia è proprio il personaggio di Allen, che è un illusionista.
La trama inizia nell’aldilà con l’incontro tra due anime defunte: il giornalista Joe Strombel e la segretaria di Peter Lyman. La donna gli rivela che il suo capo, rampollo di un’agiata famiglia, potrebbe essere il killer dei tarocchi che tutti stanno cercando. Lo spirito di Strombel appare quindi ad una brillante e ingenua studentessa, tale Sandra Pranksy. L’incontro avviene nel momento in cui la ragazza, durante uno spettacolo di magia de “il grande Splendini”, si trova sul palco come volontaria per un numero di illusionismo. Intuendo che la rivelazione potrebbe permetterle di realizzare un grande scoop, Sandra decide quindi di avvicinare Peter Lyman e iniziare a corteggiarlo. Ad aiutarla è Sid Waterman, l’uomo che si nasconde dietro “il grande Splendini”.
10. Magic in the Moonlight (2014)
La magia è protagonista anche in Magic in the Moonlight, altra brillante commedia romantica firmata da Woody Allen. La trama ha una struttura classica che può ricordare il cinema di Howard Hawks e il film, al pari de Il volto, ruota attorno all’eterno conflitto tra magia e razionalità. In comune con gli altri titoli alleniani dedicati alla magia presenta la stessa caratteristica: gli illusionisti sono tutti degli imbroglioni, peraltro dichiaratamente. Magic in the Moonlight vede protagonisti Colin Firth ed Emma Stone. Accanto a loro troviamo tutta una galleria di personaggi secondari interpretati da Marcia Gay Harden, Eileen Atkins, Hamish Linklater, Simon McBurney e Jacki Weaver.
Stanley Crawford è un illusionista di chiara fama scettico e arrogante. L’uomo è da tutti mal sopportato per la sua capacità di screditare coloro che professano di essere dotati di un potere soprannaturale. Per questo viene ingaggiato da Howard Burkan, suo vecchio amico e collega. L’uomo vorrebbe che Stanley smascherasse Sophie, una sedicente sensitiva ospite di alcuni amici di famiglia. Stanley si presenta alla ragazza ostentando fin da subito la propria diffidenza e sospetta che abbia scopi fraudolenti. I tentativi di individuare i trucchi della giovane però falliscono e Sophie non sembra troppo infastidita dall’ingombrante presenza di Stanley. Di fronte ad un evento per lui inspiegabile, Stanley inizia però a vacillare e a chiedersi se Sophie non sia effettivamente una medium.