C’eravamo lasciati a febbraio 2020 con la vittoria di Diodato e della sua Fai rumore. La pandemia ha sconvolto il mondo della cultura e dello spettacolo anche in Italia e, mai come quest’anno, il Festival di Sanremo sembrava a rischio rinvio in estate o, nella peggiore delle ipotesi, che potesse saltare un’annata. Ma così non è stato, per la gioia del pubblico e di tutti gli appassionati: abbiamo bisogno di eventi che ci uniscano e ci facciano sentire nuovamente vicini.
La 71^ edizione del Festival della Canzone italiana di Sanremo si terrà dal 2 al 6 marzo, come di consueto presso il Teatro Ariston della città ligure. Ventisei artisti in gara nella Sezione Campioni, otto nella sezione Nuove Proposte: tutti i cantanti sono pronti a sfidarsi ma, ciò che conta più di tutto, è riportare la musica sul palco e sulla scena televisiva e radiofonica, in attesa di poter ripartire al più presto possibile con gli eventi live, ormai fermi da un periodo davvero infinito.
L’Ariston non ospiterà il pubblico, rispettando le disposizioni governative, ma vivrà di luci e colori, di voci e di note. Per la seconda edizione consecutiva, conduttore e direttore artistico della rassegna sanremese sarà Amadeus, il popolare presentatore Rai che nell’edizione del settantenario aveva fatto registrare ascolti da record. Accanto a lui l’amico Rosario Fiorello, autentico mattatore pronto a ripetere i suoi siparietti, esilaranti e irresistibili. L’artista siciliano non ha mai voluto condurre in prima persona la kermesse, ma non si è mai sottratto al palco di Sanremo e, lo scorso anno, ha ottenuto la propria consacrazione nel prestigioso Ariston, così come desiderava da tanto tempo. Insieme a loro, non potranno ovviamente mancare tantissimi ospiti, che impreziosiranno le cinque serate dell’evento.
Ma Sanremo non sarebbe tale se non fosse accompagnato da anticipazioni piccanti. Del resto, una macchina così complessa come il Festival (che in realtà non si ferma mai: finita un’edizione, dal giorno dopo si pensa già a quella seguente) ha necessità di alimentare l’attesa e il dibattito attorno a sé, per poi catalizzare l’attenzione durante le cinque serate nella quale si svolge. C’è chi lo ama, chi non lo sopporta, chi dice di non essere interessato ma poi, inevitabilmente, non può che dare un’occhiata a quello che accade all’Ariston, anche per capire quale sia la canzone prediletta tra quelle in gara.
Per prepararci al meglio, andiamo dunque a scoprire perché Sanremo ci appassionerà ancora una volta. Anzi, faremo di più: vi daremo dieci buoni motivi per seguire il Festival di Sanremo .
1. Il cast artistico: da Annalisa a Francesco Renga
Tre vincitori passati del Festival (Arisa, Ermal Meta e Francesco Renga), artisti che hanno in passato ottenuto il podio (Annalisa, Francesca Michielin, Noemi, Lo Stato Sociale), altri che vantano diverse partecipazioni alla gara (Max Gazzè, Malika Ayane, Bugo), un pilastro della musica italiana, che torna a Sanremo dopo diverso tempo (Orietta Berti) e tantissimi esordienti, tutti con più o meno grande esperienza alle spalle ma non avvezzi al palcoscenico dell’Ariston. Il cast artistico selezionato da Amadeus è molto interessante e riserverà buona musica e qualche immancabile sorpresa. Il vincitore, inoltre, difenderà i colori dell’Italia alla prossima edizione dell’Eurovision Song Contest, che si terrà a Rotterdam in primavera.
2. Amadeus & Fiorello
Il conduttore ravennate e lo showman siciliano hanno mosso i primi passi nel mondo dell’intrattenimento negli studi di Radio Deejay a Milano, a cavallo tra gli anni ’80 e i primi anni ’90. Da allora, una bella e salda amicizia non li ha visti più collaborare insieme se non in fugaci occasioni, anche perché i rispettivi percorsi artistici hanno vissuto strade parecchio differenti. Amadeus, dopo anni di successi in Rai, era approdato a Mediaset a metà degli anni Duemila, non ottenendo lo stesso riscontro. Fiorello, tra radio, TV e teatro, si era dedicato a progetti ben cadenzati, scegliendo di non rientrare sul piccolo schermo per diverso tempo dopo lo straordinario successo de Il più grande spettacolo dopo il weekend (2011).
Il conduttore, dopo essere tornato in Rai, è ripartito da zero riconquistando il pubblico con un programma riuscito dietro l’altro finché, dopo il triennio di Carlo Conti (2015-17) e il biennio di Claudio Baglioni (2018-19) l’azienda di Viale Mazzini lo ha scelto per la conduzione del Festival. Quasi istintivamente, Amadeus ha pensato al suo amico Rosario, che lui chiama affettuosamente Ciuri (fiore, in dialetto siciliano) per intraprendere insieme la più grande avventura che chi fa televisione nel nostro Paese possa desiderare. Il palco dell’Ariston li ha accolti e i due amici hanno realizzato un Festival per molti versi indimenticabile come quello dell’edizione 2020. Nonostante le difficoltà organizzative, la coppia d’oro della Rai è nuovamente pronta a sbalordire.
3. Ospiti fissi, parte prima: Achille Lauro
Il cantautore veronese di nascita, ma romano d’azione, è reduce da due partecipazioni consecutive al Festival: nel 2019 con il brano Rolls Royce e nel 2020 con Me ne frego. Provocatorio e anticonformista ma spesso al centro di polemiche, Achille Lauro (al secolo Lauro De Marinis) sarà protagonista delle cinque serate del Festival 2021 e, c’è da scommetterci, non mancherà di stupire per l’ennesima volta. Il suo ultimo album, 1969, è di ormai due anni fa, ma di recente Achille Idol (nickname che utilizza sui social) ha collaborato con tanti artisti in numerosi duetti (due proprio con Annalisa, in gara in questa edizione, con la quale condivide l’etichetta discografica).
4. Ospiti fissi, parte seconda: Zlatan Ibrahimovic
Il centravanti del Milan, fuoriclasse di indiscutibile valore calcistico e riferimento del club rossonero, sarà presente al Festival in almeno quattro delle cinque serate. Ne dovrà saltare necessariamente una, la seconda, poiché impegnato in una gara del campionato di Serie A contro l’Udinese. Quel che appare come una normale collaborazione tra calcio e spettacolo ha scatenato un dibattito nell’opinione pubblica sportiva, poiché non è usuale per un giocatore dedicarsi ad altro che non sia il proprio lavoro. Ma qui parliamo di Zlatan Ibrahimovic, un atleta che ha fatto di una dominante personalità la cifra della propria carriera. Un ego smisurato al servizio delle squadre per cui ha giocato, un’ambizione mai nascosta e un talento enorme che gli hanno permesso di vincere tanto e di essere idolatrato come pochi calciatori al suo pari. Cosa attendersi da lui al Festival? Canterà, questo sembra sicuro: ma non ditegli che non sa farlo, poiché Zlatan non ammette errori…
5. Lo stile è donna
Accusato di aver dato poco risalto alle donne sul palco nella scorsa edizione, Amadeus ha inteso correggere il tiro per il nuovo Festival, confermando la formula dell’edizione 2020 e promettendo di esaltare il talento e la bellezza delle sue compagne di viaggio: ogni serata, due donne si alterneranno accanto a lui e a Fiorello, portando ciascuna la propria esperienza e la propria storia da raccontare. Tra i nomi annunciati finora, le attrici Serena Rossi, Matilda De Angelis e Luisa Ranieri; la cantante Elodie; la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi; le conduttrici televisive Simona Ventura (che fu la padrona di casa di Sanremo 2004) e Barbara Palombelli; la modella Vittoria Ceretti. Ma non mancheranno ulteriori sorprese, sempre nel segno dell’unicità dello stile femminile.
6. Team Divano
Quando, nelle prime edizioni, la diretta era solo radiofonica, ci si riuniva nei bar e nei ristoranti per “ascoltare” il Festival, ma anche nelle case degli amici che possedevano un apparecchio. Una tradizione che si confermò anche con l’avvento della diretta televisiva, e in particolare dopo il boom economico degli anni ’60.
Dagli anni ’80 in poi, con la rinascita di Sanremo dopo alcuni anni di crisi e la vocazione sempre più spiccata nella fusione tra musica e intrattenimento, il significato di vero evento tornò in auge e con essa l’abitudine di riunirsi per commentare e seguire insieme il Festival, che nel frattempo diveniva sempre più esteso, fino alle cinque serate introdotte definitivamente dal 1995 in poi. Tante e lunghe, per questo occorreva mettersi comodi. E cosa c’è di meglio di un divano? Su di essi si formano i cosiddetti “gruppi d’ascolto”, estensione ideale delle Giurie Demoscopiche scelte dall’organizzazione della rassegna. Così, prima dell’avvento dei social, il team divano era già il microcosmo di condivisione per eccellenza. In questa edizione, per ovvie ragioni, i divani si trasformeranno in chat via Whatsapp, ma le discussioni non mancheranno di certo…
7. Siamo tutti critici musicali
Qual era uno dei momenti più temuti da ciascuno di noi a scuola? L’arrivo della pagella di ogni quadrimestre, ovviamente. E quale miglior modo per esorcizzare quella paura se non dando i voti a nostra volta? L’occasione irrinunciabile arriva con le prime due serate di ogni nuova edizione del Festival di Sanremo, quando vengono puntualmente presentate le nuove canzoni degli artisti in gara, fino a quel momento inedite. Il cosiddetto “primo ascolto” è spesso non sufficiente a esprimere un parere sui brani, ma basta e avanza per lanciare spassionati tweet al vetriolo o sperticati cinguettii di approvazione, con tanto di voto finale.
8. Sanremo da social
Li abbiamo già citati, e non possiamo non approfondire questo punto. I social network, in particolare negli ultimi anni, sono diventati lo strumento fondamentale per il commento al Festival. Li utilizzano tutti: telespettatori, addetti ai lavori, artisti. Durante le serate, durante il giorno, per ancora diverso tempo dopo la fine della rassegna, perché naturalmente l’onda lunga di Sanremo va al di là della settimana occupata su tutti i mezzi di informazione. Consideriamo i numeri dell’edizione 2020: essa ha raggiunto sui social ben 50,3 milioni di interazioni, 2,7 milioni di post realizzati da quasi 200mila autori diversi, ed in totale sono stati ben 5.500 i siti web che hanno affrontato il tema Festival. Tutti parlano di Sanremo, che si è rigenerato e ringiovanito anche grazie alle sfide all’ultimo tweet.
9. Maratoneti, non solo telespettatori
Il primo Festival di Amadeus ha avuto una caratteristica particolare. Per alcuni affascinante, per molti altri insostenibile: finire ogni serata alle 2:00 della notte! Nonostante da qualche tempo la Rai abbia anticipato l’inizio di ogni puntata già nella fascia cosiddetta dell’access prime time, la quantità di artisti in gara, di ospiti e momenti vari di spettacolo ha allungato sistematicamente le scalette previste, portando fino a orari impervi per il telespettatore medio la conclusione delle trasmissioni. Il presentatore e direttore artistico non ha garantito non possa accadere di nuovo e, a sensazione, sarà ancora una volta così. Ma non tutto il male vien per nuocere, e per questo occorre non mollare in anticipo: proprio a notte fonda, nell’ultimo Sanremo, è accaduto qualcosa di assolutamente straordinario.
10. Bugo, il ritorno
Quarta serata. Sono previste le esibizioni di tutte gli artisti, che canteranno per la seconda volta in gara il proprio brano. È ormai l’1:40 quando sul palco fanno il loro ingresso Bugo e Morgan, per eseguire Sincero. Il direttore d’orchestra avvia la musica, e Morgan inizia a cantare. Ma il testo non è quello previsto, anzi: contiene una serie di improperi rivolti al fin lì ignaro Bugo, reo – a detta dell’artista milanese – di non aver onorato al meglio Canzone per te, capolavoro di Sergio Endrigo che entrambi avevano interpretato malissimo nella serata precedente, quella dell’omaggio alla canzone italiana. Ma in realtà, si scoprirà dopo, gli stracci tra i due volavano da un pezzo. Morale della favola: squalificati a fine puntata per mancata esecuzione, avendo Bugo lasciato il palco mentre Morgan fingeva di cercarlo. Come i migliori villain dei supereroi dei fumetti, insomma, l’ex leader dei Bluvertigo ha fatto parlare di sé a ora molto tarda, favorito da una situazione di calma apparente, riuscendo a movimentare una serata fin lì liscia come l’olio.
Proprio in questi giorni, Morgan ha già iniziato a punzecchiare Bugo a mezzo stampa e social, lasciando immaginare possibili repliche (a distanza) dell’affaire 2020, nonostante il suo vecchio amico cerchi una seconda opportunità con il ritorno in gara all’Ariston. Speriamo, sinceramente, che non gli rovini tutto anche stavolta…