La Toscana è sicuramente una delle regioni italiane che spicca per il buon cibo. I piatti tipici toscani sono da provare almeno una volta nella vita. Meta prediletta per i turisti stranieri, ma anche per chiunque indistintamente voglia sentire il proprio cuore colmo di meraviglia. Basti pensare alla sua capitale Firenze, luogo senza tempo dove l’arte e la cultura ancora oggi pullulano da ogni dove, ma anche Siena, Pisa, Pistoia, Arezzo: tutte le zone della bella regione concorrono a creare un territorio unico, da tutti i punti i di vista. Tra questi abbiamo anche il mangiare, ambito che si caratterizza per una versatilità tale da soddisfare tutte le tipologie di gusti e palati. Ecco quindi che in questo articolo andremo a vedere quali sono i 22 migliori piatti tipici toscani, così da non essere impreparati nel caso in cui capitasse l’occasione di un viaggetto.
1. Lampredotto
Partiamo da un classico della cucina fiorentina con il lampredotto, considerato tipico cibo street food reperibile per le vie della città presso appositi camioncini. Nello specifico si tratta di un taglio di carne chiamato abomaso di vitello – ossia uno dei 4 stomaci dell’animale – e si serve generalmente accompagnato da un panino chiamato “stimma”, ma anche da solo. Cucinata tramite lessatura, la carne non può privarsi delle salse verde e piccante, elementi assolutamente imprescindibili.
2. Castagnaccio
Con il castagnaccio ci catapultiamo direttamente nella stagione autunnale, ma soprattutto andiamo a parlare di dolci tradizionali. Il suo nome indica essenzialmente una torta a base di farina di castagne – la cui tipica consistenza risulterebbe umida, ma allo stesso tempo compatta – abbellita da pinoli, uvetta, noci e altri ingredienti. Figura tra i piatti tipici toscani ed è anche molto leggero, in quanto non contiene uova, burro, ha poco zucchero ed è pure privo di glutine.
3. Panzanella
Nota anche come panmolle, panmollo, pane ‘nzuppo e pansanella, la panzanella è considerata una “ricetta da recupero” in quanto realizzata con pane raffermo, a cui si aggiungono verdure creando un appetitoso mix da servire freddo. Tra i vegetali prediletti non mancano le cipolle rosse, i pomodori, il sedano e il basilico sebbene dipenda sempre dalla disponibiltà di beni alimentari del momento. Il tutto infine condito con olio, sale ed aceto, che vanno a completare egregiamente l’opera.
4. Cacciucco
Piatto a base di pesce, il cacciucco prende tale nome dal turco “küçüklü“ che indica un qualcosa mescolato con altri elementi di dimensioni inferiori. In effetti questa pietanza tipicamente livornese si presenta come un insieme di pesce, molluschi e frutti di mare, servito entro caratteristici recipienti in coccio assieme a bruschette di pane. Anche la sua derivazione è alquanto interessante, in quanto sembra che esso nasca dal fatto che fosse necessario terminare ciò che avanzava dalla pesca.
5. Pane toscano
Sebbene non si tratti di un vero e proprio piatto preparato, il pane toscano fa parte dei piatti tipici toscani e ha un ruolo essenziale all’interno della cucina locale e si caratterizza per il fatto di essere privo di sale. Detto anche “pane sciapo” o “sciocco”, la sua insipidità e il sapore acidulo della mollica lo rendono unico nel suo genere, tanto da essere stato riconosciuto con il marchio di denominazione di origine protetta.
6. Bistecca alla fiorentina
Chi di noi, bazzicando a Firenze, non ha sentito qualcuno dire: “Oggi vorrei mangiarmi una bistecca alla fiorentina”? Conosciuta semplicemente anche come Fiorentina, questo taglio di carne derivante dalla razza bovina Chianina – tipica della zona tra Siena ed Arezzo – viene marinato e successivamente messo a cuocere alla griglia o sulla brace, fino a raggiungere solitamente una media cottura che mantenga il colorito roseo, ma allo stesso tempo crei una caratteristica crostina.
7. Pappa col pomodoro
Torniamo al settore “pane” parlando della cosiddetta pappa col pomodoro, un piatto simile alla panzanella, ma molto più liquido perché con più pomodoro. Protagonista indiscusso, il “pane sciapo” si unisce ai pomodori maturi precedentemente bolliti e schiacciati, creando un’armoniosa unione di sapori; ma a fare davvero la differenza contribuiscono anche le spezie e gli aromi, come il peperoncino, il basilico e l’aglio che danno quel tocco in più.
8. Panigaccio
Facciamo un salto nel nord della Toscana con il panigaccio, pane rotondo e non lievitato cotto entro un peculiare piatto di terracotta; si potrebbe paragonare al pane azzimo, fatto con acqua, sale e farina. Per la sua forma rotondeggiante, esso si presta molto bene ad accompagnarsi con salumi, formaggi, vari tipi di sughi o anche creme spalmabili dolci come quella alla nocciola, che lo rendono un’ottima alternativa ai soliti dessert.
9. Scarpaccia
Con la scarpaccia andiamo a fare una bella gita in provincia di Lucca, dove questa frittata di zucchine assume 2 vite parallele e diverse. Difatti, sia Viareggio che Camaiore – entrambe in provincia di Lucca – rivendicano l’origine del piatto e lo condiscono ognuna secondo la propria sensibilità: a Viareggio la scarpaccia diventa dolce, con fiori di zucca e farina, mentre a Camaiore si arricchisce di cipolline e basilico. A voi la scelta.
10. Torta co’ bischeri
Al di là della bella Torre, la provincia di Pisa è patria anche della succulenta torta co’ bischeri, dolce di pasta frolla ripieno a base di riso e cioccolata, uova, pinoli e frutta candita. L’espressione si riferisce alla sua stessa estetica, che si presenta come una torta con i “bischeri”, vale a dire i ripiegamenti a beccuccio presenti ai bordi. Il dolce infine è particolarmente legato a ricorrenze, eventi e feste religiose, come per esempio quella dell’Ascensione.
11. Ribollita
Tra i piatti tipici toscani la ribollita è una tradizionale zuppa fatta con pane raffermo, verdure di stagione – quali cavolo nero e verza – più i fagioli, giusto per non farci mancare l’apporto proteico. Il suo nome curioso richiama direttamente la tradizione contadina, in quanto questa zuppa si prepara il venerdì con resti di cibo del giorno precedente e poi fatta bollire diverse volte. Un piatto unico da gustare con il giungere del periodo autunnale, per cui il detto “la minestra riscaldata non è mai buona” non vale assolutamente.
12. Crostini neri
Con i crostini neri toscani ci addentriamo nell’ambito dell’antipasto, in quanto questi deliziosi assaggini sono arricchiti da una ricetta popolare consistente in un paté di fegatini di pollo, capperi ed acciughe. Nonostante spesso venga definita “aretina”, la ricetta è diffusa anche in altre zone come Firenze, Prato, Pistoia, Pisa e Siena ciascuna con qualche variante. Per esempio quella “senese” si serve della milza di vitella in maggior quantità rispetto ai fegatini.
13. Ginestrata
Le zuppe non finiscono qui e la ginestrata ne è la prova: piatto più legato alla tradizione aristocratica, esso è composto da brodo di pollo, tuorli, burro, noce moscata, zucchero, vino bianco o Marsala. Questo connubio interessante dà vita ad una zuppa delicata, in cui l’uovo in particolare fa da protagonista; un sapore consistente, ma allo stesso tempo morbido, adatto a palati fini e non solo.
14. Garmugia
Come detto sopra, la Toscana è terra di zuppe e in questo articolo non possiamo non citare anche la garmugia, nota anche come “gramugia”. Originaria della provincia di Lucca, questi piatto è stato spesso definito come “sostanzioso”, probabilmente in virtù dei suoi ingredienti: vediamo in azione, infatti, macinato di manzo, pancetta rosolata, brodo e le cosiddette primizie primaverili, ossia carciofi, piselli, asparagi e fave.
15. Gnudi
Sebbene abituati alla pasta con ripieno, in Toscana può succedere di assistere al processo contrario e avere a che fare per esempio con gli gnudi (“nudi”), vale a dire il ripieno dei ravioli senza il rivestimento di pasta degli stessi. Serviti solitamente accompagnati da burro e salvia oppure sugo, essi risultano molto più semplici da preparare e prevedono ricotta, spinaci, con la farina a fare da collante.
16. Scottiglia
Piatto originario della Maremma, la scottiglia è una sorta di spezzatino costituito da diversi tipi di carne e a quanto pare dalle origini antichissime, se non medievali addirittura etrusche. Tra la carni utilizzate vi possono essere per esempio coniglio, agnello, pollo e maiale, le quali vengono passate entro un coccio che dà il nome alla ricetta stessa e poi passano ad una seconda cottura più lunga.
17. Pappardelle
Chi di noi non hai mai sentito parlare delle pappardelle? La consistenza ruvida e la larghezza più ampia rispetto alle tagliatelle romagnole rendono questa pasta all’uovo ideale ad accompagnarsi con sapori decisi come i piatti tipici toscani, come sugo di cinghiale, lepre e formaggio grattugiato, funghi porcini o anche semplicemente con una nota di basilico. L’impasto si ottiene da farina, sale e uova: connubio comune, ma che dà vita anche a diverse varianti, per esempio quelle senese e aretina che vengono chiamate anche “maccheroni”.
18. Ricciarelli
Sebbene anche qui non si tratti di un vero e proprio piatto, ma di biscotti, i ricciarelli non possono mancare in questo viaggio all’insegna delle prelibatezze toscane: tipicamente senesi, essi si ottengono da pasta di mandorle, zucchero e albume d’uovo. Una leggenda narra che il cavaliere Ricciardetto della Gherardesca diede vita a questi dolci ispirandosi alla tipica arricciatura delle calzature mediorientali, da cui il nome “ricciarelli”: leccornie apprezzate tutto l’anno, ma soprattutto nel periodo natalizio.
19. Carcerato
No tranquilli, non abbiamo cambiato discorso. Il nome potrebbe trarre in inganno, ma il carcerato in provincia di Pistoia indica anche un secondo piatto a base di pane raffermo, pepe nero, formaggio grattugiato e rigaglie, ossia le parti molli del vitello. Dopo aver fatto cuocere le rigaglie per circa 3 ore ed averle messe da parte, il pane viene unito al brodo fino ad ottenere una consistenza densa. Si unisce poi il tutto, ottenendo una zuppa coi fiocchi.
20. Pici all’aglione
Tornando ai primi, i pici all’aglione sono degli spaghetti irregolari conditi da un sugo di pomodoro e il cosiddetto “aglione”, una tipo di aglio gigante. Preparato il sugo all’aglione cuocendo l’aglio senza soffriggerlo con la salsa di pomodoro, i pici andranno cotti a parte in acqua bollente. L’ideale è mangiare i pici al dente, per non perdersi nessuna sfumatura di sapore.
21. Tonno del Chianti
Non stiamo parlando di pesci, bensì della lonza tagliata in diverse parti e lasciata nel sale per almeno 3 giorni. Tale definizione deriva quindi non dal tipo di animale coinvolto, ma dalla consistenza tenerissima che ricorda quella del pesce e che la stessa carne sperimenta durante il processo di preparazione. Difatti, dopo essere stata tolta dal sale, il maiale cuoce con il vino bianco e viene poi arricchito di erbe aromatiche.
22. Testaroli della Lunigiana
Cotti in particolari recipienti chiamati testi, i testaroli della Lunigiana sono cucinati generalmente mescolando acqua, farina e sale. Si ottiene così una specie di frittata molto sottile. Cotta la pastella e ricavate delle losanghe dalla crespella, queste vengono fatte andare in acqua bollente precedentemente portata ad ebollizione. Uno dei condimenti più utilizzati in Lunigiana è il pesto, ottenuto con basilico fresco, pinoli, sale, parmigiano, olio e aglio.