Il panettone e il pandoro sono i dolci natalizi per eccellenza, quelli che non mancano mai sulle tavole italiane. Tuttavia, questa festività diventa il pretesto perfetto per deliziare la nostra golosità con molte altre prelibatezze: dal tronchetto ai biscotti di pan di zenzero, presentiamo qui i migliori quindici dessert di Natale.
Il 25 dicembre è tra le festività più attese dell’anno, soprattutto per i bambini che, con emozione e trepidazione, aspettano che i propri desideri vengano esauditi. Con la sua atmosfera gioiosa e particolare, creata dagli addobbi, dalle luci e, in alcune città, anche dai fiocchi di neve che cadendo ricoprono i paesaggi trasformandoli in lunghe distese bianche, il Natale assume un valore aggiuntivo, oseremmo dire magico. Momento di condivisione e di celebrazione, generalmente a Natale le famiglie hanno finalmente l’occasione di riunirsi attorno ad una tavola decorata appositamente per l’evento.
Per questo motivo, anche il cibo diventa uno dei simboli più identificativi del periodo natalizio e non esiste modo migliore per concludere la giornata in sazietà, con la pancia piena, ma con un sorriso irrefrenabile, se non con un delizioso dessert! Ultima portata, se non la più importante, qui sotto presentiamo i quindi migliori dolci di Natale per lasciare tutti i parenti di stucco.
1. Panettone
Ovviamente, non potevamo che iniziare la nostra lista dei migliori dolci di Natale con il dessert più tipico e tradizionale. Un impasto lievitato a base di acqua, farina, burro e tuorlo, modellato generalmente a forma cilindrica, al quale viene aggiunto frutta candita, scorzette di arancio e cedro e uvetta crea il panettone. Due leggende si contendono la storia sulle sue origini: la prima riguarda la storia d’amore tra il falconiere Messer Ulivo degli Atellani e Algisa, la bellissima figlia di un fornaio. Il giovane si fece assumere dal padre di lei come garzone, a Milano e, per incrementare le vendite, si cimentò nella creazione di un nuovo dolce, quello che oggi definiamo panettone. A seguito del successo ottenuto, i due innamorati si sposarono e vissero felici e contenti. L’altra leggenda, invece, racconta del piccolo sguattero Toni che, per rimediare al danno commesso dal cuoco al servizio di Ludovico il Moro durante il pranzo di Natale, propose una soluzione con ciò che rimase in dispensa, così creando il panettone.
2. Pandoro
Nemico del panettone, il pandoro è l’altro dolce preferito dagli italiani, o meglio, da coloro che non amano i canditi e l’uvetta. Con il suo corpo a forma di stella a otto punte, composto da farina, zucchero, uova, burro, burro di cacao e lievito e con la sua morbidezza, riesce a conquistare i palati di tutti, in particolar modo, dei bambini. Le sue radici risalgono alla nobiltà veneziana del 1200, nel periodo di massimo splendore della storia della Serenissima ma, solo nel 1894, la ricetta originale divenne nota con il suo deposito all’ufficio brevetti.
3. Zabaione
Dolce sfizioso e facile da realizzare anche per i più inesperti in cucina, questa crema dalla golosità irresistibile è composta solamente da tre ingredienti: uova, zucchero e vino liquoroso. Tutt’oggi, la sua nascita resta ancora un mistero. Alcuni credono e diffondono l’idea che la creazione si verificò nelle cucine di Caterina de’ Medici, mentre altre fonti riportano la primissima ricetta alla corte dei Gonzaga.
4. Struffoli
Tipico della tradizione della cucina napoletana, gli struffoli sono tra i dolci più complessi da realizzare: a forma di ciambella, sono composti da numerosissime palline di pasta prodotte dall’impasto di farina, uovo, strutto, zucchero, un pizzico di sale e liquore all’anice, poi fritte nell’olio o nello strutto e infine avvolte nel miele caldo. Tuttavia, per essere più leggeri e per “mantenere la linea”, si può sempre realizzare la variante degli struffoli al forno. Si pensa che questa ricetta risalga all’antichità, ai tempi della Magna Grecia. A supporto di questa tesi vi è la preparazione, molto simile a quella degli struffoli, dei loukoumdes, frittelle dolci. L’ipotesi, più probabile, invece, sostiene che l’origine sia di derivazione spagnola poiché nella cucina andalusa esiste un dolce estremamente simile agli struffoli napoletani dai quali differisce solo per la forma delle palline di pasta.
5. Il Pan di Zenzero
Preparazione tipica dei paesi del Nord Europa, l’impasto dolce realizzato con cannella, chiodi di garofano, noce moscata, zenzero con l’aggiunta del miele o della melassa in zucchero, ha riscosso grandi apprezzamenti anche tra gli italiani. Esistono varie tipologie che differiscono, per la forma, in base al paese di produzione: in Inghilterra, prevalgono gli omini con la glassa, i cosiddetti “gingerbread man” (impossibile dimenticarsi dell’uomo focaccina di Shrek), invece, in Svezia vengono creati vari soggetti natalizi, tra cui gli alberi, le stelline e le renne. Qualsiasi sia la loro forma, rimangono comunque tra i migliori biscotti di Natale da regalare.
6. Zelten
Ritornando in Italia, più precisamente nei paesi del Sud-Tirolo, tra i diversi dolci spicca lo zelten. A base di frutta secca avvolta dall’impasto lievitato a base di farina e segale, ogni famiglia propone la propria versione ma, in linea generale, si possono distinguere due tipologie: quello trentino, simile ad una torta dalla morbidezza irresistibile, e quello sudtirolese, più sottile che ricorda la forma di un biscotto. Nell’antichità, questo dolce assumeva il valore speciale di essere donato ai promessi sposi.
7. Tronchetto di Natale
Classico della tradizione francese e conosciuto come Bouche de Noel, questa prelibatezza, a base di pasta biscotto arrotola, farcita e ricoperta di ganache al cioccolato, è il punto debole dei più golosi, soprattutto degli amanti del cioccolato. Anche in questo caso, la sua nascita viene tramandata dalla leggenda che narra la storia dei capi di famiglia i quali, il giorno della Viglia di Natale, bruciavano un tronco di legno da cui successivamente, durante l’Epifania, ne ricavano i ceppi. Col tempo, questi ceppi diventarono simboli di buon auspicio. La sua trasformazione in questo dessert avvenne solo nella metà del Ventesimo secolo, quando i francesi crearono un pezzo di legno tutto da gustare.
8.Torrone
Prodotto durante tutto l’anno, il torrone trova comunque il suo momento di gloria nel periodo natalizio. Dalla morbidezza impeccabile data dalla tostatura della frutta secca di cui è ripieno e dalla meringa, il dolce di Cremona si distingue da quello campano poiché, quest’ultimo, viene prevalentemente consumato durante il periodo dei Santi. Solitamente il torrone accompagna altre bontà come i datteri e i fichi ripieni.
9. Casetta di savoiardi
Dalla preparazione semplice e dall’apparenza scenografica, anche adatta come centrotavola, la casetta di savoiardi può diventare l’alternativa alla classica casa di pan di zenzero. La caratteristica del dessert sta nell’assenza di cottura: occorrono semplicemente dei savoiardi per realizzare la forma, la ghiaccia reale per assemblare la casetta, zucchero a velo per simulare la neve sul tetto e un periodo di raffreddamento in frigo. Per la sua particolare figura, è impossibile non sbizzarrirsi in cucina: in fin dei conti, sono la creatività e la fantasia del cuoco a darle vita.
10. Panpepato
La sua origine, gelosamente contesa da quattro città (Ferrara, Terni, Siena e Anagni), resta ancora un enigma da scoprire e ciò ne spiega le grandi varianti che si possono trovare sul territorio italiano. E’ tendenzialmente a base di nocciola e cioccolato, perfetto per i più golosi, nonostante altre preparazioni vedano l’aggiunta di frutta secca e uvetta. In ordine cronologico, il primo panpepato a ottenere il riconoscimento Igp (Indicazione Geografica Protetta) fu quello ferrarese: risalente alla tradizione all’usanza dei “pani arricchiti”, molto speziati, la ricetta nacque nei conventi di clausura e prevede, sia nell’impasto sia nella glassatura esterna, cioccolato fondente. Diversamente, il panpepato ternano è di origini contadine, simbolo della capacità della città di unire, in una sola preparazione, ciò che il territorio offriva tra cui miele, caffè e canditi. A Siena, si tramanda l’idea che, nel periodo medioevale, il dolce fosse offerto ai soldati senesi per recuperare le forze a seguito degli scontri con i fiorentini portando anche alla vittoria finale. Infine, la versione di Anagni prevede l’utilizzo della buccia d’arancia e l’usanza di scambiarlo in dono con amici e parenti.
11. Panforte
Prodotto da leccarsi i baffi tipico di Siena durante il periodo Natalizio, la genesi del panforte deriva addirittura dall’anno Mille: simile ad una focaccia a base di miele, originariamente venne chiamato pan mielato e, solo con l’aggiunta della frutta che a causa del caldo fermentava, prese il nome che oggi conosciamo. Per evitare la fermentazione, iniziò ad essere prodotto esclusivamente nei giorni più freddi, così da divenire uno dei dolci più amati nel periodo Natalizio. Esistono diverse varianti ma le più famose sono quella bianca e quella nera, chiamata pan pepato.
12. Croquembouche
Dolce tipicamente francese e cucinato per le occasioni più importanti, la sua struttura ricorda molto un abete e, per questo, non può che essere classificato tra i migliori dolci natalizi. Poco adatto a tutti i giorni a causa della sua lunga preparazione, il croquembouche, tradotto in italiano “che crocca in bocca”, delizia i gusti dei patiti di bignè. Quest’ultimi sono spesso farciti con crema pasticcera o panna, poi fissati uno sull’altro con il caramello fino a creare una piramide conica. Nato dall’inventiva di Marie-Antoine Caràme, cuoco e scrittore di fama mondiale nonché ideatore di salubrità (equilibrio di sapori e impiattamento), il dolce comparì per la prima volta nell’Ottocento, presso la sua pasticceria “Le Pactissier Royal Parisien”
13. Zeppole
Di tradizione napoletana, croccanti fuori e morbide dentro, le zeppole sono uno dei dolci più antichi e amati delle feste Natalizie. La prima ricetta risale al 1837, nel Trattato di Cucina Napoletana di Ippolito Cavalcanti il quale, oltre a crearli, ne definì le caratteristiche e il nome. Dalla dialettale serpula (serpe), per la sua forma che ricorda quella di un serpente attorcigliato, le zeppole nascono da un impasto simile alla pasta choux, trasformato poi in bigoli e infine fritti nell’olio, diventando così tanto irresistibili da non riuscire neanche ad attendere l’ingrediente finale: lo zucchero a velo. Ancora oggi, le famiglie ne conservano la ricetta per tramandarla di generazione in generazione.
14. Parrozzo
Così buono da diventare la musa di uno dei più grandi poeti italiani, Gabriele D’Annunzio, questo famoso zuccotto alle mandorle ricoperto di cioccolato venne realizzato, su ispirazione alla tradizione contadina abruzzese, da Luigi D’Amico. Infatti, sostituendo alcuni ingredienti del pane rustico di grano duro, tra cui la farina di granoturco rimpiazzata dall’uovo e la tipica crosticina abbrustolita di colore scuro ricreata dal cioccolato, nel 1919 nacque il parrozzo.
15. Speculoos
Deliziosi e croccanti biscotti di color nocciola e a base di spezie, gli speculoos hanno origine tra il Belgio e i Paesi Bassi. Ancora oggi la scelta del nome resta un’incognita da risolvere: alcuni affermano che sia di derivazione latina species, quindi spezie, mentre altri sostengono che la parola derivi dagli stampi di legno utilizzati per preparare i biscotti che, a fine cottura, restituiscono un’immagine speculare a quella intagliata. Con la commercializzazione, la forma è stata aumentata e sono state introdotte più varianti tra cui quelli con l’aggiunta di crema spalmabile a base di burro e la creazione di speculoos sbriciolati.