A Natale, si sa, mangiamo più del solito e ci piace cucinare piatti tradizionali, dolci e salati. E, ovviamente, non possono mancare i biscotti, meglio ancora se fatti in casa. Oltretutto, preparare i biscotti natalizi in casa è anche una buona attività per intrattenere i bambini durante le vacanze. Ogni regione italiana, così come ogni Stato europeo, ha i suoi dolci e i suoi biscotti tradizionali che spesso raccontano una storia.
Inoltre, se state ancora pensando a che regali fare a Natale, potrebbe essere proprio una buona idea preparare dei biscotti di Natale da regalare ad amici e parenti: buoni, fatti in casa e anche economici e salutari.
1. Biscotti pan di zenzero
I più famosi biscotti di Natale sono sicuramente i Gingerbread men, gli omini di pan di zenzero. Ovviamente, ognuno dà la forma che più gli piace, ma gli omini sono ormai iconici e simbolici delle feste, soprattutto di quelle anglosassoni. Infatti, la storia narra che fu la regina Elisabetta XVI a richiederli per la prima volta, perché voleva offrirli ai suoi ospiti importanti. In seguito, l’omino di pan di zenzero ricompare con la storia di San Nicola: due anziani desideravano moltissimo un bambino, fecero il biscotto di pan di zenzero e quando lo tolsero da forno, quello prese vita.
2. Cookies al cioccolato
La ricetta di questi biscotti burrosi e pieni di gocce di cioccolato ha origine negli anni ’30 negli Stati Uniti, nello Stato del Massachussets, per l’esattezza. Missis Ruth Wakefield stava facendo i biscotti per gli ospiti del suo Toll House Inn, quando si accorse che le mancava il cacao. Dopo averci pensato un po’, decise di sostituire l’ingrediente mancante con una barretta di cioccolato. Quando i biscotti uscirono dal forno, si presentavano con l’aspetto che noi, oggi, conosciamo tanto bene, ma che all’epoca fu una vera e propria sorpresa.
3. Biscotti decorati da appendere all’albero
I biscotti decorati da appendere all’albero di Natale sono fatti di semplice pasta frolla; provengono dalla tradizione soprattutto dei Paesi nordici, dove si fanno già durante la prima settimana di dicembre. L’impasto viene steso e tagliato nella forma che si preferisce, a mano libera o con l’utilizzo di formine, poi vengono decorati con la pasta di zucchero dei colori che vi piacciono di più. Questa è una delle preparazioni che diverte maggiormente i bambini. Basterà forarli e aggiungere un nastrino in tinta con cui appenderli ai rami.
4. Bastoncini bicolore
I bastoncini di pasta frolla bicolore ricordano la forma dei bastoncini di zucchero tipici del Natale. L’origine è sempre nordica, in questo caso tedesca: si narra che il direttore del coro della cattedrale di Colonia, per calmare il rumore che facevano i bambini durante la funzione, chiese a un produttore di dolci di creare questi bastoncini zuccherati per intrattenerli. In origine erano bianchi, il colore che avrebbe ricordato ai bambini la purezza di Cristo; la forma di bastone doveva poi rimandare ai pastori del presepe.
5. Lebkuchen
Si tratta di biscottini speziati tipici delle zone di lingua tedesca, ma anche di Polonia e Boemia. A quanto pare, non esiste un’unica ricetta per realizzare questi biscotti, ma ci sono moltissime varianti a seconda della regione in cui vengono preparati. In comune hanno tutti il miele che viene aggiunto all’impasto. Gli antenati di questi dolci hanno origine nel 1500 a.c. con gli egiziani che utilizzavano il miele nell’impasto dei loro dolci perché ritenevano che si trattasse di un dono degli dei.
6. Cartellate
Si tratta di nastri di una sfoglia semplice e sottile che vengono arrotolati su se stessi fino a formare una specie di piccolo nido che poi verrà fritto nell’olio. In seguito, verranno impregnate nel vincotto tiepido o nel miele e ricoperte di cannella, zucchero a velo e mandorle tritate. Ovviamente, oggi esistono versioni diverse che includono anche il cacao. Il dolce è tipico del sud Italia, soprattutto di Calabria e Puglia. Si rifanno alla tradizione cristiana e dovrebbero richiamare l’aureola o le fasce che avvolgevano il bambino Gesù la notte di Natale, ma anche la corona di spine quando venne crocifisso.
7. Mustaccioli
Si tratta di dolci tipici della tradizione gastronomica campana. La loro forma tradizionale ricorda i rombi e sono abbastanza grandi, fino a 12 centimetri, anche se oggi esistono in formato più piccolo. Sull’origine ci sono diverse teorie e questi dolcetti sembrano essere facili da trovare in tutto il sud Italia, ricoperti di cioccolato, con un ripieno morbido e guarnito di noci, mandorle, fichi secchi e uva passa. Vengono nominati da Catone e riportati dal cuoco personale di Pio V nel 1500.
8. Kourabiedes
Questo è un biscotto tipico greco fatto di pasta frolla leggera, spesso aromatizzata alle mandorle o all’acqua di rose e ricoperti di zucchero a velo. Il nome deriva dal turco, ma l’origine viene fatta risalire all’arabo il cui termine significa “piccola cosa straniera” che ne indicherebbe ancora un’altra origine che però rimane avvolta nel mistero. Si tratta di biscotti modellati a forma di mezza luna o qualche volta rotondi che vengono fatti dorare in forno e poi cosparsi di zucchero a velo quando freddi.
9. Roccocò
Ha tutta l’aria di assomigliare a una piccola ciambellina con il buco. Si tratta di dolci napoletani fatti di mandorle, farina, zucchero, canditi e pisto napoletano. È un biscotto molto duro che ha bisogno di essere intinto in un liquido, di preferenza un alcolico. La sua preparazione più antica risale al 1320 e viene attribuita alle monache di un convento; il nome richiama il francese e il significato è quello di conchiglia arrotondata. Di solito, questo dolce chiude i pranzi napoletani del giorno dell’Immacolata l’8 dicembre, ma accompagnano tutto il periodo natalizio.
10. Ricciarelli
Si tratta di un dolce tipico senese fatto di mandorle, zucchero e albume di uovo. Questi biscotti rugosi sono nati nel XIV nelle corti toscane, ma sembra che provengano da una tradizione orientale. La leggenda narra che fu il cavaliere Ricciardetto Della Gherardesca al ritorno dalle Crociate a introdurre questi dolci che gli ricordavano le scarpe con la punta all’insù tipiche del medio oriente. Ultimamente vengono prodotti con una copertura al cioccolato e abbinati ai vini dolci offerti a fine pasto. Una curiosità: i ricciarelli senesi sono i primi dolci italiani a ricevere il marchio IGP.
11. Puoti
I puoti si chiamano anche frolle di Santa Lucia e sono biscotti tradizionali tipici della provincia di Verona. Si consumano, di solito, in occasione della festa di Santa Lucia il 13 dicembre. La tradizione vuole che la Santa porti questi biscotti insieme ai regali, ovviamente, solo ai bambini che si sono comportati bene durante l’anno. La leggenda è molto antica, risale ormai al XIV secolo quando i nobili veneziani distribuivano doni ai bambini. In Veneto, infatti, puoto significa bambolotto e proprio per questo la forma di questi biscotti ricorda spesso quella dei bambini.
12. Vanillekipferl
Si tratta di un biscotto natalizio tipico del nord Europa, ma anche dell’Alto Adige. I vanillekipferl sono cornetti al sapore di vaniglia fatti di pasta frolla con l’aggiunta di mandorle tritate e aromatizzati alla vaniglia. Ci sono diverse varianti, come sempre per le ricette che riguardano una zona geografica ampia: in alcuni casi si usa solo il tuorlo, in altre l’uovo intero; in alcuni Paesi si sminuzzano le mandorle, in altri invece le noci. La loro origine è legata alla sconfitta dei turchi nel 1863 del cui attacco diedero avviso i fornai al lavoro. Per questo la forma di mezzaluna che richiama la bandiera turca.
13. Petrali
Si tratta di dolci tipici originari di Reggio Calabria; sono fatti di pasta frolla, sono ripieni di frutta secca e bucce d’arancia lasciate a macerare nel vin santo. Di solito, questi biscotti natalizi hanno la forma di mezza luna, ma ognuno è libero di modellarli a suo piacimento. La leggenda vuole che il primo a praparare questi biscotti sia stato un prete insieme alla sua perpetua, proprio durante il periodo natalizio. Da qui deriva il nome Petrale che ha un’assonanza con il termine presbiterio.
14. Brutti ma buoni
Questi biscotti si trovano un po’ in tutte le regioni italiane e sono fatti di un impasto di nocciole, mandorle, zucchero e uova con diverse incursioni nella cioccolata. La storia più diffusa che li riguarda racconta che siano nati nel 1878 in provincia di Varese in una pasticceria che esiste ancora oggi. Si dice che Giuseppe Verdi fosse un grande estimatore di questi biscotti, così come anche Giosuè Carducci ed Elena di Savoia. Nel 2008, in un mercatino, è stato trovato un antico ricettario di una pasticceria milanese che ne riporta una ricetta con variante alla cannella.
15. Bethmänchen
Si tratta di un dolce natalizio tedesco originario di Francoforte sul Meno. Sembra che questi biscotti siano stati inventati nel 1838 dal cuoco della famiglia Bethmann, in onore dei quattro figli. Alla morte di uno dei bambini, una delle mandorle poste sul lato cadde e il biscotto prese l’aspetto che ha ancora oggi, con tre mandorle. In realtà, sembra che la ricetta abbia origini molto più antiche e misteriose, ma che in ogni caso condivida gli ingredienti con un altro dolce tipico di Francoforte e cioè i Brenten. In entrambi i casi, comunque, la base dell’impasto è il marzapane.