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    Home » Cucina » I 15 piatti tipici della cucina milanese

    I 15 piatti tipici della cucina milanese

    Dalla cotoletta alla milanese alla Barbajada, ecco i 15 piatti tipici della cucina milanese.
    Elisa RipamontiDi Elisa RipamontiMarzo 13, 2023
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    ossobuco con risotto alla milanese
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    La cucina milanese ha conquistato i palati dei commensali internazionali e nazionali, vantando di importanti riconoscimenti. Nonostante le sperimentazioni e innovazioni, i piatti tipici hanno mantenuto il legame con la tradizione, distinguendosi per l’eleganza e per i sapori gustosi e unici. Tra antipasti, primi piatti, seconde portate e dessert, ecco quali sono i 15 piatti tipici milanesi assolutamente da provare se vi trovate nel capoluogo lombardo.

    1. Cotoletta alla milanese

    cotoletta alla milanese

    Tenera carne di vitello passata prima nell’uovo sbattuto e poi nel pan grattato, questo secondo piatto è tra i più antichi della tradizione milanese. Nonostante anche gli Austriaci ne rivendichino la paternità, il piatto è comparso, per la prima volta, in un documento, custodito nella basilica di Sant’Ambrogio, nel 148. Da leccarsi i baffi, la cotoletta alla milanese ha conquistato il pubblico internazionale, portando molti cuochi stranieri ad apportare delle variazioni, restando comunque legata alla tradizione italiana.

    2. L’ossobuco

    ossobuco

    Restando sulla seconda portata, l’ossobuco è uno dei piatti tipici della cucina milanese. Spesso accompagnato dal risotto, le fette di stinco di vitello con la morbida carne attorno e l’osso al centro pieno del suo midollo vengono leggermente infarinate, prima di essere cotte in padella. Per rendere il piatto unico, è fondamentale l’aggiunta della gremolada, un mix di aglio, scorza di limone e prezzemolo. La sua origine risale al Settecento, periodo nel quale la ricetta venne stampata sui libri di cucina. Con gli anni si sono verificate delle variazioni, tra cui la copertura della salsa di pomodoro.

    3. Risotto alla milanese

    risotto alla milanese

    Apprezzato e rinomato a livello internazionale, il risotto alla milanese ha origini molto antiche: nel 1574, uno stravagante pittore, con lo scopo di stupire la propria audience, decise di colorare il risotto, aggiungendo dello zafferano, spezia che usava per ottenere una speciale gradazione di giallo. Ispirando i cuochi, essi diedero vita a una delle ricette più semplici della tradizione milanese. Infatti, il risotto viene tostato nella padella contente cipolla, burro e olio. Successivamente, dopo l’aggiunta del vino bianco, viene cotto al dente nel brodo di carne. Con una lunga preparazione, la pietanza assume una morbidezza tale da far salire l’acquolina solo alla vista.

    4. Cassoeula

    cassouela

    Secondo piatto tradizionale d’inverno, la Cassoeula richiede una complessa ed elaborata cottura: le verze vengono rassodate da pomodoro, cipolla, sedano, carote, pepe nero e infine, carne di maiale. Con un sapore forte e deciso e di poca eleganza, la portata deve il suo nome alla casseruola dentro la quale viene preparata. La sua nascita è legata all’inventiva di un ufficiale spagnolo che, alla fine del 1500, insegnò alla sua amata, cuoca di una famiglia nobile milanese, la ricetta.

    5. Minestrone alla milanese

    minestrone

    Legumi di ogni tipo e cavoli di ogni varietà, bietola, spinaci, lattughe, sedano speziate dal prezzemolo, compongono il minestrone alla milanese. Le sue radici derivano dalla tradizione alimentare contadina della Milano nell’Ottocento: inizialmente privo di identificazione, il piatto venne successivamente scoperto da Pellegrino Artusi, critico letterario, storico e gastronomo italiano che inserì la voce nel suo manuale di cucina “La scienza in cucina e l’Arte di Mangiar bene”, nel 1891.

    6. Panettone

    panettone

    Diretto rivale del pandoro, il panettone è un dolce tipico natalizio. Amato a livello internazionale per la sua morbida consistenza e per l’eleganza, questo semplice impasto di lievito, burro, uova e farina, guarnito con uvetta o frutta candita, viene spesso accompagnato dal caffè e/o dalle creme pasticcere e dal cioccolato. La sua origine non è ancora ben definita, nonostante la leggenda narra che il cuoco di cucina di Ludovico il Moro, Duca di Milano, inventò il dolce, per rimediare al dessert bruciato, la sera di Natale.

    7. Michetta

    michetta

    Con il termine Michetta si fa riferimento al panino soffiato, vuoto al suo interno e dallo stampo a forma di stella. Rinomato a livello internazionale, le sue radici affondano dal piccolo panino “Kaisersemmel”, di origine Austro Ungarico, portato a Milano da un gruppo di ufficiali, nel 1713. Dall’eliminazione della mollica al suo interno, nacque la michetta.

    8. Mondeghili

    mondeghili

    I mondeghili sono delle polpette di carne, originarie di Milano. La loro nascita risale dalla tradizione spagnola che, durante i loro 150 anni di dominazione a Milano, ha influenzato la cucina italiana. Con una forma a sfera e con una consistenza leggermente schiacciata, l’impasto dei diversi tipi di carne, aromatizzato da agrumi e noce moscata, ha conquistato i palati dei commensali più esigenti, riscuotendo un grande successo nel panorama gastronomico internazionale.

    9. Insalata di nervetti

    insalata

    Tipico antipasto della tradizione milanese, l’insalata di nervetti è composta da tagli gelatinosi dei cosiddetti “piedini” del vitello che, bolliti in un brodo di carote, sedano e porro, vengono serviti con cipollotti e peperoni marinati nell’aceto. Sfizioso e da conservare a temperatura ambiente, l’antipasto deriva dalla volontà di non lasciare gli sprechi.

    10. Buseca

    buseca

    Piatto tipico a base di trippa e di fagioli, il buseca accompagnava la vita dei contadini nelle occasioni importanti, in particolar modo durante la festività natalizia. Oggigiorno esistono molte varianti della ricetta in quanto ogni famiglia, paese e città ha tramandato la propria tradizione. Nonostante questo, i protagonisti rimangono la trippa, i fagioli, i chiodi di garofano e la passata di pomodoro.

    11. Rostin Negàa

    rostin negaa

    Rostin Negàa, piccoli arrosti annegati, sono un composto di nodini di vitello rosolati nel burro con pancetta e rosmarino, e cotti nel brodo di manzo, verdure e vino bianco. Inizialmente, la pietanza venne preparata nello stuin, un tegame basso in rame munito di coperchio pesante. Nel 1891, il secondo piatto venne identificati, per la prima volta, con la voce “arrosto morto” nel ricettario “La scienza in cucina e l’Arte di Mangiar bene”, di Pellegrino Artusi.

    12. Rosumada

    rosumada

    Classica ricetta della nonna, Rosumada è un tipica bevanda milanese. Famosa soprattutto nei primissimi anni del dopoguerra, il dessert è una crema dolce e spumosa a base di uova, zucchero e vino. Come variante, nei mesi estivi la ricetta prevede la sostituzione del vino con il latte freddo, in equivalente opportunità. Spumosa, cremosa e morbida, la rosumada lascia tutti a bocca aperta!

    13. Carsenza

    carsenza

    La Carsenza è un dolce tipico della tradizione contadina milanese. Servito a Capodanno, questa sorta di focaccia di pasta lievitata venne creata dalla fantasia di chi, desideroso comunque festeggiare la festività, unì gli avanzi. Generalmente, la pasta utilizzata era quella che i panettieri avanzavano dopo una settimana di preparazione del pane, la quale veniva poi lavorata aggiungendo farina, acqua, mele e uvetta.

    14. Fritto misto alla milanese

    fritto misto alla milanese

    Il fritto misto alla milanese è un piatto tipico della cucina milanese a base di frattaglie di vitello fritte, tipicamente cervella, filone, fegato e animelle. Spesso, la pietanza viene accompagnata da patatine fritte, zucchine, melanzane, e funghi. Nonostante la lunga e meticolosa preparazione, il fitto misto regala gusto al palato e sapori forti e decisi.

    15. Barbajada

    barbajada

    Tipico dessert della tradizione, la Barbajada è una bevanda che accompagna la degustazione dei dolci. La pietanza gustosa e calda furoreggiava nella prima metà dell’Ottocento, dopo che l’inventore Domenico Barbaia, impresario del Teatro alla Scala, la propose nel suo bar il “Caffè dei virtuosi”. Di ispirazione francese, la bevanda a base di caffè e cioccolato riscosse un grandissimo successo fino agli agli ’30, momento del suo declino. Nonostante questo, oggi sembra aver ritrovato la sua notorietà, grazie alla riscoperta della gastronomia e della tradizione.

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