Ebe, Dea della giovinezza e prima coppiera dell’Olimpo, venne un giorno licenziata e sostituita senza preavviso da Ganimede, splendido principe troiano di cui il Zeus si era invaghito. Rapito al padre dal Dio sotto forma di aquila – in cambio di un tralcio di vite d’oro – il giovane amante divenne l’immortale Oinokos della mitologia greca.
Ecco, tralasciando le polemiche su meritocrazia e parità dei sessi… quello che vogliamo leggere in questo mito è che anche un povero umano può giungere a gustare l’ambrosia e altri nettari immortali. Se, però, nel caso del nostro giovanotto l’ascesa è stata folgorante, noi possiamo invece dedicare tempo, passione e studio (e investimento economico) ad uno dei tantissimi corsi forniti da associazioni, accademie e persino influencer vari. C’è da perdersi nel mare magnum della formazione da sommelier/esperto. Di vini in questo caso, ma anche birra, distillati, olio, ACQUA!!
Quindi, citando Alice: “Mi vuoi dire per favore quale strada devo fare per uscire di qui?”
“Dipende in gran parte da dove vuoi andare”. Cioè, cosa volete diventare? Sommelier nei ristoranti? Commercianti? Sales Manager? Solo approfondire la vostra passione e stupire gli amici? Sappiate che i percorsi da seguire non sono gli stessi!Tranquilli, ci pensiamo noi: eccovi la nostra guida dei migliori corsi per Sommelier!
Disclaimer: questa è una micro-guida che speriamo sia utile, anche se magari siete finiti qui sperando di trovare le tipiche (sigh) frecciatine su tale o talaltra associazione. Anche no: qui è IlMeglioDiTutto, per cui certi sollazzi non fanno per noi.
1. AIS – Associazione Italiana Sommelier
Costo: circa 600-700 € per ciascun livello
Livelli: 3 (circa 30 ore di lezione ciascuno)
Obiettivi: Conoscitore; Sommelier professionista; Enotecario
Conosciuta in: Italia (ma impegnata in corsi di formazione sul vino italiano in tutto il mondo)
L’AIS – Associazione Italiana Sommelier non può che essere la prima del nostro elenco: la più nota e diffusa associazione di sommelier d’Italia, nonché la pioniera del settore della didattica rivolta ai non-professionisti. Nata nel 1965 a Milano per rappresentare una professione in crescita, conta oggi circa 30mila associati e delegazioni in tutte le regioni d’Italia. Ma moltissimi di più sono i sommelier diplomati usciti dai suoi ranghi, facilmente individuabili durante gli eventi enologici, e nei ristoranti, grazie alla caratteristica spilletta a forma di “taste vin“. I tre livelli del corso non presentano difficoltà crescenti, bensì maggiori approfondimenti: dalle tecniche di degustazione alla geografia dei vitigni, fino all’abbinamento cibo-vino.
Plus: Gli associati hanno convenzioni con praticamente ogni evento e fiera enologica, nonché con cantine ed enoteche.
2. FISAR – Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori
Costo: da 400 a 600 € per livello
Livelli: 3 (circa 30 ore di lezione ciascuno)
Obiettivi: Conoscitore; Sommelier professionista; Enotecario
Conosciuta in: Italia
Gemella spirituale dell’AIS, la FISAR – Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori è nata in toscana nel 1972, e insegue la capolista con un robusto distacco in termini di associati (meno della metà) in un duello elegante, ove la seconda ha però identico valore della rivale in termini di formazione e didattica. Anche i costi sono pressoché identici, così come i vantaggi per gli associati. La differenza che possiamo individuare è una concentrazione della FISAR nelle regioni del centro-nord, mentre l’AIS è più capillare su tutto il territorio. Questa differenza è però rilevante solo in termini di spendibilità del diploma come professionisti nella ristorazione. Insomma, qualunque delle due sceglierete non sarete delusi.
3. WSET – Wine and Spirit Education Trust
Costo: dai 300 € del primo livello ai 5000 € del Diploma
Livelli: 4 (dalle 10 ore di lezione del primo livello alle 160 del Diploma)
Obiettivi: Consulente; Broker; Importatore; Sales Manager; Giornalista
Conosciuta in: tutto il mondo
Entriamo in un altro campionato, anche se talvolta è definibile uno sport a sé stante. Il WSET – Wine and Spirit Education Trust, accademia con base a Londra e sedi di formazione in tutto il mondo, apporta infatti uno schema diverso rispetto alle associazioni nostrane, con livelli di difficoltà, competenza ed impegno (di studio ed economico) crescenti ad ogni step. Se i primi due livelli sono infatti equiparabili ad un primo livello AIS o FISAR, il terzo offre una formazione internazionale gustativa e geografica molto approfondita, e il quarto – il Diploma – è un master vero e proprio, articolato in 6 distinte sezioni e praticabile ad oggi solo a Londra. Gli abbinamenti cibo-vino sono esaminati piuttosto alla lontana e il servizio di sala è totalmente assente, focalizzandosi interamente sulle proprietà dei vini, dal terroir alle tecniche di vinificazione.
Nota: Esiste un quinto livello “outsider”, chiamato Master of Wine. Letteralmente l’Everest della conoscenza enologica, di cui finora solo 418 individui hanno raggiunto la vetta, su migliaia ad aver tentato la scalata. Proprio a fine febbraio 2021 è toccato al primissimo italiano: i nostri complimenti al superlativo Gabriele Gorelli! L’Istitute of Master of Wine non fa parte del WSET, ma la stragrande maggioranza di chi vanta questo titolo è passato da qui.
4. CMS – Court of Master Sommeliers
Costo: dai 500 € ai 700 € per ciascun livello
Livelli: 3 (concentrati in 3-5 giorni ciascuno)
Obiettivi: Head Sommelier; Consulente
Conosciuta in: tutto il mondo
Assurdamente assente in Italia, la CMS – Court of Master Sommeliers – anche questa con sede in Inghilterra, nel Devon – è una accademie più presenti e attive nel mondo, e i suoi adepti gestiscono le cantine dei ristoranti più prestigiosi. Resa ancor più famosa da film come Uncorked (2020), si rivolge a professionisti già formati, e offre corsi in diversi Paesi. Senza dubbio la più formale delle associazioni, perfetta per chi vanta già esperienza nel settore. Non affidatevi alle sole lezioni: necessita di grande impegno di studio personale (questo vale anche per il Wset).
Nota: per la Court esiste il livello di Master Sommelier, questo sì parte della medesima istituzione. Titolo vantato al momento da sole 274 persone. Accettate la sfida?
5. E la Birra?
Il mondo della Birra merita un mini-focus: per quanto degna della stessa attenzione e studio del vino, la bevanda sacra della Dea Ninkasi vanta solo due importanti certificazioni di competenza, la BJCP – Beer Judge Certification Program – e la CCP – Cicerone Certification Program. Entrambe di respiro internazionale, dedicate ai cultori del luppolo e di cui raramente (per dire mai) l’esame finale si svolge in Italia.
Per avvicinarsi al tema, nella pletora di corsi disponibili nel nostro Paese ci sentiamo di suggerirvi quindi quelli organizzati dalla UnionBirrai – l’associazione dei birrai indipendenti, che fa formazione sia per addetti ai lavori che per appassionati. Due livelli da 8 lezioni e circa 300 € ciascuno, cui segue un test finale e la possibilità di un ulteriore esame per divenire Beer Taster ufficiale.
Dizionario etimologico: In greco era Oinokos. Per i latini Pincerna. Il termine sommelier deriva invece dal francese saumalier, ossia il conducente di bestie da soma, col tempo inteso come addetto ai viveri, e infine – in età napoleonica – cantiniere (quello che nell’esercito arrivava col carro con le botti di vino, insomma). Da lì a indicare un professionista degustatore ne è passata di acq…ehm, vino sotto i ponti!
Cin!!