Un’esperienza all’estero, che si tratti di una vacanza o di un periodo di vita più lungo, per diventare veramente indimenticabile deve passare necessariamente attraverso lo stomaco: sperimentare i cibi tipici del paese straniero in cui ci si trova è fondamentale per apprezzare veramente la nuova cultura con cui si è entrati a contatto. Detto questo, però, non sempre provare pietanze caratteristiche può essere un’impresa facile, a volte diventa infatti necessaria una buona dose di coraggio. Dall’uovo centenario cinese al porcellino d’India peruviano, dal fugu, il pesce palla, giapponese ai ragni fritti cambogiani, ecco i cibi più strani al mondo da provare almeno una volta nella vita.
1. Uovo centenario, Cina
Apriamo questa nostra lista dei cibi più strani al mondo con una pietanza tornata alla ribalta dalla più recente edizione di Masterchef Italia: l’uovo centenario cinese. Il nome può essere un po’ fuorviante, infatti non è ovviamente un piatto con un secolo di vita, ma che viene conservato in argilla, calce, sale, e cenere per circa tre mesi. Aprendolo si nota come il tuorlo abbia preso un colore grigio scuro/verdastro ed il bianco sia diventato grigio gelatinoso.
2. Casu Marzu, Italia
Non potevamo non inserire almeno un piatto di casa nostra, e abbiamo scelto il tanto famigerato Casu Marzu (formaggio marcio), il formaggio con i vermi sardo. La mosca casearia vi deposita sopra le sue uova: queste, schiudendosi, si trasformeranno in larve, che si ciberanno del formaggio (e diventeranno a loro volta cibo prelibato per i coraggiosi che decideranno di assaggiarlo).
3. Fugu, Giappone
Il Fugu giapponese, il pesce palla, è conosciuto per essere una pietanza pericolosa, addirittura mortale. Questo tipo di pesce palla contiene infatti tetrodossina, una sostanza velenosa che solo gli chef più esperti sanno estrarre senza che si contamini il resto della carne.
4. Cavallette, Messico
Pur venendo consumate in diversi paesi del mondo, le cavallette messicane sono forse quelle in assoluto più famose. Chiamate anche chapulines e caratteristiche dello stato di Oaxaca, vengono fritte o tostate e poi condite con aglio, succo di lime o sale contenente estratto di vermi d’agave, che gli conferisce un sapore amaro/piccante.
5. Sannakji, Corea
Continuiamo con il Sannakji, un piatto tipico di della Corea a base di polipo crudo. La novità che lo differenzia dal classico (e tanto più innocuo) sushi? Che viene servito crudo! Se non masticato a sufficienza, le sue ventose possono attaccarsi alle mucose della gola e della bocca causando la morte per soffocamento di chi lo sta mangiando.
6. Balut, Filippine
Considerato una vera prelibatezza nelle Filippine (ma è servito anche in altri paesi del Sud-Est Asiatico) il Balut è uovo di anatra o di gallina fecondato e fatto bollire nel suo stesso guscio. Le uova vengono scelte poco prima della schiusa, quando l’embrione è quasi del tutto formato. Per molti si tratta di un cibo afrodisiaco e viene per questo venduto nei quartieri a luci rosse.
7. Huitlacoche, Messico
Amatissimo in Messico, il Huitlacoche è un particolare tipo di fungo che cresce sul mais: la pannocchia mostra escrescenze nero/bluastre, con chicchi deformati. Mangiato così com’è – all’interno delle quesadillas, tortillas ripiene di formaggio – o lavorato come farina, questo fungo infestante viene trattato come una vera prelibatezza fin dal periodo precolombiano.
8. Cuore di pulcinella, Islanda
La pulcinella di mare è un volatile che popola le coste dell’Atlantico, soprattutto quelle islandesi. Proprio in Islanda viene consumato il suo cuore, cotto in inverno e crudo in estate.
9. Escamoles, Messico
Conosciuto anche come caviale d’insetto, le escamoles sono larve commestibili e pupe di formiche tipiche delle zone semi-aride del Messico e del Sud degli Stati Uniti. Il loro uso alimentare risale alle tribù nomadi precolombiane e vengono raccolte in particolari periodi dell’anno dai nidi che si sviluppano nelle piante di maguey. Dal sapore molto delicato, possono essere consumate sia crude che cotte.
10. Hákarl, Islanda
Un cibo particolarmente amato dagli islandesi, che sono estimatori dei sapori forti, è l’Hákarl, la carne di squalo putrefatta. Essendo gli squali animali che non smaltiscono mai del tutto l’urina, la loro carne può essere consumata solo dopo lunghi trattamenti: gli islandesi la lasciano marcire per circa sei mesi sotto terra in modo che quasi del tutto gli acidi di cui è impregnata. Dal fortissimo odore di ammoniaca, provare un cubetto di Hákarl è un rito di passaggio fondamentale per chiunque si rechi in Islanda.
11. Ragni fritti, Cambogia
Continuiamo il nostro viaggio culinario attorno al mondo con una specialità della Cambogia: i ragni fritti. Allevati in buchi artificiali nel terreno o catturati nelle foreste dove vivono, i ragni che vengono consumati dai cambogiani (e dai più coraggiosi dei turisti) appartengono ad una specie particolare di tarantola, la striata thailandese. A detta di chi li ha provati il loro sapore è simile a quello del pollo o del merluzzo.
12. Shiokara, Giappone
La Shiokara è una pietanza tipica giapponese a base di diversi tipi di frutti di mare: immersi una sostanza vischiosa realizzata a partire dalle loro viscere, fermentate e poi salate, e poi lasciati fermentare, prendono un sapore estremamente forte.
13. Larve di falena, Australia
Da sempre parte integrante della dieta degli aborigeni australiani, le larve, in particolare quelle di falena, sono un cibo molto nutriente e ricco di proteine. Vengono raccolte durante tutto il corso dell’anno ma principalmente nei mesi invernali, poi essere consumate crude o leggermente abbrustolite. Il sapore dovrebbe ricordare quello del tuorlo d’uovo, dei pop corn o delle mandorle.
14. Ostriche delle Rocky Mountain, Stati Uniti
Il nome potrebbe trarvi in inganno, perché le Ostriche delle Rocky Mountain non hanno nulla a che vedere con il prelibato frutto di mare conosciuto in tutto il mondo. Nelle Montagne Rocciose statunitensi con questo termine si indicano i testicoli di toro, sminuzzati e fritti in una pastella arricchita con il pepe.
15. Caffè Black Ivory, Thailandia
Il caffè più caro al mondo è il Black Ivory, i cui chicchi vengono raccolti dagli escrementi di elefante: per produrre un chilo di questa particolare varietà di caffè servono 33 chili di caffè tostato, con cui si nutrono i soli 20 elefanti al mondo che vengono utilizzati a questo scopo. Un gruppo di operai specializzati setaccia gli escrementi prodotti dai mastodontici animali alla ricerca dei chicchi rimasti interi.
16. Haggis, Scozia
Forse un po’ più conosciuto rispetto a molti dei piatti esotici che vi abbiamo presentato in questa lista, l’Haggis è un insaccato tipico del territorio scozzese. Alla base di questa pietanza diverse interiora di pecora – nello specifico cuore, fegato e polmoni – cotte con del brodo e insaccate nello stomaco dell’animale prima di essere bollite per circa tre ore. Una specie di cotechino per i più coraggiosi e per gli amanti dei sapori forti.
17. Surstromming – Svezia
Spostiamoci ancora più a nord con lo Surstromming, una pietanza tipica della cucina svedese a base di aringa fermentata. Le aringhe fermentate vengono conservate in barattoli di latta (che spesso si deformeranno proprio per il processo di fermentazione in atto): chi le ha provate confessa che, una volta aperte, l’odore è talmente forte e nauseante da obbligare al consumo all’aperto.
18. Stinkheads – Alaska, USA
Restiamo nel territorio dei sapori forti con le Stinkheads, pietanza caratteristica dell’Alaska in cui il processo di fermentazione gioca ancora un ruolo fondamentale: tipiche della popolazione Yupik queste teste puzzolenti di pesce – per lo più salmone reale – vengono sepolte in apposite fosse per qualche settimana prima di essere dissotterrate e, finalmente, consumate.
19. Biscotti di vespe – Giappone
Passiamo da cibi ancorati alle tradizioni e alla storia di un popolo a nuove e particolari invenzioni: nella cittadina di Omachi, in Giappone, vengono prodotti biscotti nel cui impasto vengono mescolate decine e decine di vespe. Pare che i giapponesi ne vadano matti.
20. Beondegi – Corea Del Sud
Il Beondegi è considerata una vera prelibatezza in corea del Sud, ed altro non è che un piatto a base delle crisalidi dei bachi da seta, che vengono cucinate in umido o bolliti, e nella maggior parte dei casi vendute per strada come street food.
21. Zuppa di nidi di uccello – Sud Est Asiatico
Nel Sud Est asiatico si realizzano zuppe di nidi di uccello, più nello specifico quelli delle rondini-salangana. Per creare i loro nidi questi uccelli utilizzano la propria saliva gommosa, che una volta esposta all’aria si indurisce. I nidi, raccolti e poi puliti, vengono venduti ai ristoranti dove sono poi cucinati. Una particolarissima specialità della cucina asiatica, che pare porti anche incredibili benefici alla salute di chi la mangia: i nidi di uccello rafforzano il sistema immunitario, prevengono la tosse e prolungano la vita.
22. Stella marina – Cina
Lo street food cinese potrebbe prendere davvero alla sprovvista l’ignaro turista occidentale: nei mercati di Pechino, ad esempio, è possibile gustare spiedini di ragni, scorpioni e addirittura stelle marine. Avreste il coraggio di provarli?
23. Pene di Yak – Cina
I piatti capaci di sconvolgere i turisti in viaggio per la Cina non sono finiti: sempre a Pechino potrete trovare, serviti in maniera piuttosto elaborata su grandi piatti da portati, peni di Yak arrostiti.
24. Shirako – Giappone
Restiamo in Oriente e spostiamoci in Giappone con lo Shirako, una pietanza ottenuta lavorando la sacca spermatica di alcune varietà di pesce, in particolare tonno, ricciola e fugo (il famigerato pesce palla di cui abbiamo già parlato in questa lista). Lo Shirako può essere consumato fritto (come tempura), bollito, condito con la salsa ponzu o addirittura crudo, come sushi.
25. Porcellino d’India – Perù
Quella del Cuy, il porcellino d’India, in alcuni paesi sudamericani ma in particolare in Perù è considerata una carne particolarmente pregiata. Può essere consumata fritta o stufata con verdure. Secondo chi ha avuto la possibilità di assaggiarla, il suo sapore assomiglia a quello della carne di coniglio.
26. Occhi di Tonno – Giappone
Continuiamo con quei piatti che seguono il principio del “non si butta via niente se commestibile”. In Giappone si consumano gli occhi di tonno che, per chi li ha assaggiati hanno lo stesso sapore del polpo o del calamaro o addirittura dell’uovo sodo. Una volta bolliti gli occhi di tonno vengono conditi a piacere.
27. Escargots à la Bourguignonne – Francia
Decisamente più conosciute rispetto a molti dei piatti che abbiamo inserito in questa lista, le Escargots à la Bourguignonne in Francia sono considerate una vera prelibatezza: ma di che cosa si tratta? Di lumache cotte in una salsa di vino bianco, aglio, burro e prezzemolo e poi servite nel loro stesso guscio. Per stomaci forti ma anche raffinati.
28. Il verme della tequila – Messico
E qui siamo costretti a sfatare un mito: in realtà, infatti, invece che nella tequila il famoso verme, il “gusano”, si trova solo nel mezcal. Il verme vive nella pianta di agave e viene cercato e raccolto da contadini messicani specializzati, i cosiddetti “jimadores”. La credenza comune vuole che bere il bicchiere di mezcal con il verme doni vigore sessuale.
29. Marmite (o Vegemite) – UK, Nuova Zelanda e Australia
Proseguiamo con un prodotto alimentare consumato abitualmente in diverse località del mondo: il Marmite o Vegemite (come è conosciuto in Australia) è una pasta che che deriva dalla lavorazione della birra ed è base di estratto di lievito. Si tratterebbe di un prodotto di scarto, una pasta marrone appiccicosa e molto salata, ma che è molto apprezzato quando viene spalmato su pane tostato o abbinato a formaggi.
30. Serpente a sonagli fritto – USA
Pietanza amatissima negli Stati Uniti sud-occidentali, il serpente a sonagli viene solitamente prima bollito, poi immerso nell’uovo ed in una miscela di sale, farina e pangrattato e successivamente fritto. Chi lo mangia abitualmente dice che abbia lo stesso sapore delle cosce di rana.