Nelson Mandela diceva che “lo sport ha il potere di cambiare il mondo, di ispirare, di unire le persone. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Può portare speranza dove una volta c’era solo disperazione”. Non c’è da stupirsi, dunque, se da sempre la letteratura si è occupata anche di sport. Le librerie hanno interi scaffali dedicati a questo argomento, tra manuali, testi motivazionali, libri tecnici. Qui abbiamo selezionato, invece, i migliori libri sullo sport, più o meno noti, da leggere. Storie avvincenti, aneddoti interessanti e autobiografie da leggere o da regalare a chi è appassionato di sport, ma non solo.
1. Open, la mia storia – André Agassi
Di fronte allo specchio del bagno, asciugandomi, fisso il mio viso. Gli occhi rossi, la barba grigia: un viso completamente diverso da quello con cui ho cominciato. Ma diverso anche da quello che ho visto lo scorso anno nello stesso specchio.
Chiunque io sia, non sono il ragazzo che ha intrapreso questa odissea. Non sono nemmeno l’uomo che, tre mesi fa, ha annunciato che l’odissea era giunta al termine.
Sono come una racchetta da tennis alla quale ho cambiato quattro volte l’impugnatura e sette volte le corde: è esatto dire che è la stessa racchetta?
Open è l’Autobiografia per eccellenza. Scritta con la preziosa collaborazione di J.R. Moehringer, autore del bellissimo Il bar delle speranze, Open è un’opera molto bella ed avvincente: non è, o almeno non soltanto, la storia di un campione. È la storia di una vita, di un uomo che per la prima volta dopo anni di tormenti interiori ha trovato il coraggio di dire: “Io odio il tennis. L’ho sempre odiato con tutto il cuore. Eppure ho continuato a palleggiare ogni mattina e ogni pomeriggio della mia carriera perché non avevo scelta, non sapevo fare altro“.
Emerge una figura per certi versi opposta all’immagine di rockstar del tennis, di idolo dei teenager. È anche la storia di rapporti umani, risolutivi o mancati, che condizionano in profondità la vita del protagonista.
Il libro alterna ritratti destinati a rimanere impressi, che appartengano o meno a persone note. A cominciare da papà Mike, convinto prima di ogni altro – e ancor prima che il figlio prenda confidenza con una racchetta – che quel ragazzo sarà un giorno il numero 1 del tennis mondiale. Ci sono poi i ritratti di Philly (il fratello), Nick Bollettieri, Gil Reyes (il preparatore atletico), Brad Gilbert, dell’attrice Brooke Shields e della tennista Steffie Graf (che avrà il ruolo decisivo nella definitiva realizzazione di André). E, sullo sfondo, le rivalità con i grandi interpreti del tennis di quegli anni, a partire da Michael Chang e Jim Courier, fino a Pete Sampras.
Anno di prima pubblicazione: 2009 Autore: André Agassi Casa Editrice: Einaudi Traduttore: Giuliana Lupi Lingua originale: inglese Titolo originale: Open. An Autobiography Pagine: 502
2. L’arte di correre – Haruki Murakami
“Quando corro, semplicemente corro. In teoria nel vuoto. O viceversa, è anche possibile che io corra per raggiungere il vuoto. In quella sospensione spazio-temporale, pensieri ogni volta diversi si insinuano naturalmente nel mio cervello”.
Con il suo stile inconfondibile, Murakami racconta la sua passione per la corsa che si interseca strettamente con quella per la scrittura. Contrariamente a quello che ci si aspetterebbe, tanti sono i punti in comune tra le due attività: pazienza, scrupolosità e resistenza sono tutte caratteristiche fondamentali per un buon podista, e sono le stesse esercitate da un autore nelle lunghe e solitarie ore di scrittura protratta. La preparazione e la dedizione necessaria per scrivere un libro, come Murakami sottolinea in questo collage di memorie, è la stessa richiesta per correre una maratona.
E poi quel senso di beata solitudine, la contemplazione di un paesaggio interiore ed esteriore, lunghe ore di sospensione spazio-temporale scandite dall’ascolto di respiro e battito, da sensazioni che inducono una ricerca profonda, dalla sublimazione della fatica che diventa un piacere estremo.
Per chi volesse approfondire la propria conoscenza sulle opere dello scrittore giapponese, abbiamo dedicato un intero articolo ai migliori libri di Haruki Murakami.
Anno di prima pubblicazione: 2007 Autore: Haruki Murakami Casa Editrice: Einaudi Traduttore: Antonietta Pastore Lingua originale: giapponese Titolo originale: 走ることについて語るときに僕の語ること Pagine: 146
3. La mia vita in bicicletta – Margherita Hack
Il mio interesse per la bici e il ciclismo è cominciato molto presto, certamente prima che avessi compiuto dieci anni perché la domanda di rito che rivolgevo a qualunque nuova persona che incontravo, sia che fosse un ragazzino come me o un amico dei miei, era: -Sei per Binda o per Guerra? -. Io ero per Binda.
La mia vita in bicicletta è un romanzo che si legge tutto d’un fiato. La nota astrofisica racconta, con uno stile leggero e divertente, com’è nata la sua passione per la bicicletta. A cavallo della sua due ruote, Margherita Hack ripercorre la sua vita, dall’infanzia fiorentina agli anni dell’università, dal rifiuto di aderire al fascismo all’esperienza della guerra, dall’amore per il marito Aldo – grande amico d’infanzia – ai viaggi, dalla passione per lo sport fino alla sua strabiliante carriera scientifica.
Anno di prima pubblicazione: 2007 Autore: Margherita Hack Casa Editrice: Ediciclo Lingua originale: italiano Pagine: 124
4. The Mamba Mentality, il mio basket – Kobe Bryant
Mi sono sempre piaciuti il silenzio e la calma dell’arena vuota, prima che arrivassero tutti gli altri.
The Mamba Mentality, impreziosito dalle meravigliose fotografie di Andrew D. Bernstein, fotografo ufficiale dei Lakers che ha seguito Kobe fin dai suoi primi passi allo Staples Center, è un viaggio per parole e immagini nella mente di Kobe Bryant, uno degli atleti più geniali e vincenti della storia dello sport, scomparso il 26 gennaio 2020 in un incidente di elicottero.
Vent’anni di carriera nella stessa squadra, i Los Angeles Lakers, 5 Titoli NBA, due ori olimpici, un’infinità di record personali. Kobe Bryant ha rivoluzionato la pallacanestro, prima di ritirarsi nel 2016, pubblicando una toccante lettera d’addio al basket. L’articolo si chiamava “Dear Basketball” e negli anni successivi ne fu tratto un cortometraggio animato con lo stesso nome, diretto da Glen Keane, che nel 2018 vinse l’Oscar come miglior corto animato. Il testo, scritto da Bryant, raccontava tutto quello che il giocatore aveva dato al basket, quello che significava per lui aver realizzato il sogno di giocare nei Los Angeles Lakers, e di come avesse accettato il fatto di dover smettere.
Anno di prima pubblicazione: 2018 Autore: Kobe Bryant Casa Editrice: Rizzoli Traduttore: Ilaria Katerinov Lingua originale: inglese Titolo originale: The Mamba Mentality: How I Play Pagine: 210
5. Futbòl, storie di calcio – Osvaldo Soriano
Ci sono tre generi di calciatori. Quelli che vedono gli spazi liberi, gli stessi spazi che qualunque fesso può vedere dalla tribuna e li vedi e sei contento e ti senti soddisfatto quando la palla cade dove deve cadere. Poi ci sono quelli che all’improvviso ti fanno vedere uno spazio libero, uno spazio che tu stesso e forse gli altri avrebbero potuto vedere se avessero osservato attentamente. Quelli ti prendono di sorpresa. E poi ci sono quelli che creano un nuovo spazio dove non avrebbe dovuto esserci nessuno spazio. Questi sono i profeti. I poeti del gioco.
Un treno che attraversa il Sudamerica e la sua storia recente. Un treno chiamato calcio, che la grande penna di Osvaldo Soriano racconta con impareggiabile classe. Episodi e personaggi, istanti e uomini: sport e storia hanno questo tratto comune e nessuno sembra saperlo raccontare meglio del giornalista e scrittore argentino, lui che calciatore lo è stato e narratore lo è diventato. E in Fùtbol, Soriano dimostra di sapere perfettamente dove i due mondi si toccano, dove il calcio diventa storia e dove viceversa. Scrive di grandi campioni – uno tra tutti Diego Armando Maradona – e di oscuri portieri, di arbitri improbabili, di allenatori in pensione. Storie di calcio, di memoria, di personaggi indimenticabili, come il figlio di Butch Cassidy o il mister Peregrino Fernandez, ma “imperfetti” (come diceva lui stesso), che giocano partite senza fine, contro un avversario o contro la vita.
Anno di prima pubblicazione: 1998 Autore: Osvaldo Soriano Casa Editrice: Einaudi Traduttore: G. Felici e A. Morino Lingua originale: spagnolo Pagine: 210
6. I sette principi del golf. Allenare la mente dentro e fuori il green – Darrin Gee
Per dominare il gioco del golf, la preparazione mentale è importante quanto l’esercizio fisico. Eppure pochi giocatori dedicano abbastanza tempo e attenzione al cosiddetto gioco interiore, il gioco che i golfisti praticano con la mente e lo spirito.
Il titolo di questo libro di Darrin Gee, uno dei migliori istruttori di golf, è estremamente esemplificativo: anche per il golf, come per qualsiasi sport, dominare la mente è la prima sfida da vincere. In I sette principi del golf, Gee si concentra su questo aspetto fondamentale del golf, frutto della sua lunga esperienza di giocatore e istruttore. Pur rivolgendosi in particolare ai golfisti, il suo approccio può essere applicato a qualsiasi sport.
Anno di prima pubblicazione: 2007 Autore: Darrin Gee Casa Editrice: Fabbri Traduttore: R. Cattaneo Lingua originale: inglese Titolo originale: Seven Principles of Golf: Mastering the Mental Game on and Off the Golf Course Pagine: 128
7. Non esistono piccoli campioni – Johannes Buckler
Mio padre, Adolphus Adeiy Ogbe, che mi ha lasciato nel 2004, mi diceva sempre che non è importante come si comincia qualcosa, ma come si finisce. Non solo. Mi ripeteva sempre che in ogni disabilità c’è sempre un’abilità. Un vero inno alla vita, che mi fece sopportare di tutto.
Leggere questo libro proprio mentre si giocano le paralimpiadi di Tokyo significa amplificare le proprie emozioni. Non esistono piccoli campioni è una sorta di Spoon River, una raccolta di ritratti originali, in cui a prevalere sono le emozioni e i sentimenti. Storie dedicate allo sport, alle sue figure (più o meno note) e alle loro imprese, narrate in prima persona, in un gioco letterario in cui lettrici e lettori avranno l’occasione di affezionarsi ai protagonisti tramite la loro stessa voce. Eroi celebrati, ma soprattutto campioni dimenticati, che grazie a Bückler hanno potuto ritrovare, in queste pagine e nella memoria di chi le leggerà, lo spazio che meritano.
euro Anno di prima pubblicazione: 2021 Autore: Johannes Bückler Casa Editrice: People Lingua originale: italiano Pagine: 256
8. Il tennis come esperienza religiosa – David Foster Wallace
Sembra brutale, Philippoussis, spartano, uno grosso e lento che gioca meccanicamente di potenza da fondocampo, con una cattiveria gelida negli occhi, e a paragone Sampras, che non è esattamente un pallettaro, appare quasi fragile, cerebrale, un poeta, saggio e triste allo stesso tempo, stanco come solo le democrazie sanno esserlo, l’espressione impaurita e la stessa strana malinconia post-Wimbledon che l’ha perseguitato per tutta l’estate a Montreal, Cincinnati, eccetera.
Contrariamente a quanto espresso dal titolo, il tennis non è un’esperienza religiosa, anzi, chi ci gioca più o meno saltuariamente sa che allontana da santi e paradiso. Ma i due saggi-reportage raccolti in questo libricino, dedicati agli Us Open e alla potenza balistica di Federer, sono magnifici. Ben prima di diventare il più grande innovatore della letteratura americana contemporanea, David Foster Wallace si è dedicato al tennis, entrando nelle classifiche regionali e sfiorando quella fama che ha invece raggiunto scrivendo. Il tennis è rimasta una delle sue grandi passioni, tradotta nelle pagine di Infinite Jest e Tennis, TV, trigonometria e tornado, ma soprattutto nei due saggi che compongono questo libro. DFW disserta, con il suo tipico stile immaginifico, di volée e gioco a fondocampo, dello scontro omerico tra il talento e la forza bruta, di solitudine dell’atleta e trascendenza della fatica. Siamo di fronte a un’eccellenza letteraria che ci parla di eccellenze atletiche: insomma una vera chicca per chi ama lo sport e la lettura.
Anno di prima pubblicazione: 2012 Autore: David Foster Wallace Casa Editrice: Einaudi Traduttore: Giovanna Granato Lingua originale: inglese Pagine: 95
9. Il nuotatore – John Cheever
Peggio ancora era il freddo che sentiva nelle ossa, insieme con la sensazione che non sarebbe mai più riuscito a riscaldarsi.
Maestro del racconto contemporaneo, John Cheever indaga il microcosmo affettivo della vita dei sobborghi, le sottili ambiguità dei rapporti umani, scavando nella normalità con passione, cogliendo le contraddizioni, le speranze, le inquietudini, il malessere della borghesia americana. Il libro è una raccolta di tre racconti, in bilico tra realismo, surrealismo e metafora. La narrazione diventa un instancabile gioco di proiezioni che ci ritrae protagonisti nella nostra storia. La storia di un uomo che sogna di attraversare la città a nuoto, tuffandosi nelle piscine di tutti i vicini. A ogni tuffo un incontro, una dichiarazione d’amore, una sorpresa, una scheggia del passato che viene a galla; ma quel che compie in realtà è un unico vero spostamento: verso la disillusione e il disincanto.
Anno di prima pubblicazione: 1964 Autore: John Cheever Casa Editrice: Zoom Feltrinelli Traduttore: Marco Papi Lingua originale: inglese Titolo originale: The Swimmer Pagine: 95
10. L’arte di nuotare, meditazioni sul nuoto – Carola Barbero
Ci si può immergere con le ossa rotta e l’umore a terra, si uscirà dall’acqua in forma e felici. Il nuoto fa di questi miracoli.
Il libro è diviso in otto capitoli, che in realtà non sono altro che otto meditazioni su alcuni elementi fondamentali del nuoto: le Acque, il Tuffo, l’Apnea, i quattro stili (il Crawl, il Dorso, la Rana e il Delfino) e infine il Traguardo. Capitolo dopo capitolo, ci si immerge nello straordinario mondo del nuoto, alla ricerca degli attimi più belli ed emozionanti che si provano stando in acqua. Con uno stile semplice e un andatura decisa l’autrice porta il lettore a scoprire una serie di curiosità sul nuoto e sulla sua storia, mostrando interessanti e sorprendenti legami con la filosofia e la letteratura.
Anno di prima pubblicazione: 2020 Autore: Carola Barbero Casa Editrice: Il Nuovo Melangolo Lingua originale: italiano Pagine: 123
11. Il respiro della danza – Eva Stachniak
L’arte e la danza sono in grado di predire il futuro. Sono come l’intuizione.
Il respiro della danza della scrittrice polacco-canadese Eva Stachniak è un romanzo avvincente, pieno di suggestioni, di atmosfere straordinariamente ricostruite, di personaggi noti e notissimi, di avvenimenti storici di importanza capitale del Novecento europeo. Il romanzo racconta l’evoluzione del balletto russo nei primi anni del XX secolo attraverso la vicenda pubblica e privata dei fratelli Nizinskij: Vaclav, Stassik e Bronia. Appartengono ad una famiglia di danzatori polacchi della troupe Lukovic che si esibisce in molte città russe, tra le quali Odessa, Kiev, Mosca. Dei tre fratelli la storia ufficiale rende omaggio a Vaclav, considerato uno dei ballerini più talentuosi della storia della danza e celebre per il suo virtuosismo e l’intensità delle sue caratterizzazioni. Eva Stachniak, senza mettere in ombra il genio della danza russa, si propone però di concentrare l’attenzione del lettore sulla sorella di Vaclav, Bronia.
Anno di prima pubblicazione: 2017 Autore: Eva Stachniak Casa Editrice: BEAT Traduttore: Ada Arduini Lingua originale: inglese Titolo originale: The Chosen Maiden Pagine: 424
12. Il professionista – W. C. Heinz
“Com’è che ti piace così tanto la boxe?”
“Perché ci trovo dentro tante cose.”
“Cosa vuoi dire?”
“La legge fondamentale dell’uomo. La verità della vita. È una lotta, uomo contro uomo, e se cerchi di sconfiggere un altro, devi sconfiggerlo completamente. Non farlo morire di fame, come succede nel mondo pulito, civile e competitivo del commercio. Lascialo disteso lì, privo di sensi, al tappeto.”
Che i grandi scrittori amino la boxe, è un dato di fatto. Alcuni hanno dedicato pagine memorabili a colpi bassi, a ganci risolutori e ai rapidi montanti del ring. Il connubio tra arte e pugilato arriva da lontano. Lord Byron e John Keats si professavano grandi ammiratori della nobile arte e Arthur Conan Doyle non solo fece di Sherlock Holmes un pugile amatore, ma scrisse anche una dozzina di racconti nel libro pubblicato nel 1910 The Croxley Master and Other Tales of the Ring and Camp. Anche Ernest Hemingway era un grande appassionato di pugilato e da giovane aveva tirato anche qualche colpo sul ring. Cinquanta bigliettoni è il racconto che ha dedicato a un pugile fallito.
Il miglior romanzo sulla boxe, secondo lo stesso Hemingway, è Il professionista, di W. C. Heinz, che racconta le vicende di Eddie Brown, atleta dalla lunga e mediocre carriera, messo finalmente di fronte alla possibilità di combattere per il titolo della sua vita. La voce narrante è quella del giornalista sportivo Frank Hughes, alter ego letterario dello stesso Heinz.
Anno di prima pubblicazione: 1958 Autore: Wilfred Charles Heinz Casa Editrice: Giunti Traduttore: R. Serrai Lingua originale: inglese Titolo originale: The Professional Pagine: 368
13. Il maratoneta – William Goldman
Sono un maratoneta, pensava, un vero maratoneta, e farete bene a non mettervi contro di noi o andrete incontro a guai seri.
William Goldman è l’autore di questo romanzo, da cui è stato tratto il famosissimo film omonimo di John Schlesinger con Dustin Hoffman nei panni del protagonista Babe, e Laurence Olivier che interpreta il criminale di guerra Christian Szell. Il maratoneta è una spy story avvincente, un romanzo per tutti, facile da seguire eppure sorprendente nel suo sviluppo, con personaggi ricchi di sfaccettature, fatti di limiti da superare e ossessioni con cui convivere. Goldman ha la capacità di risolvere in poche pagine una fitta serie di eventi, uno più imprevisto dell’altro.
Anno di prima pubblicazione: 1974 Autore: William Goldman Casa Editrice: Marcos y Marcos Traduttore: Tilde Arcelli Riva Lingua originale: inglese Titolo originale: Marathon Man Pagine: 320
14. La pista di ghiaccio – Roberto Bolano
Prima che me lo presentassero davanti al caffè La Habana, sentii la sua voce, profonda, come di velluto, l’unica cosa che non sia cambiata col passare degli anni. Disse: è una notte fatta su misura per Jack. Si riferiva a Jack lo Squartatore, ma la sua voce aveva un suono che evocava terre senza legge, dove qualunque cosa era possibile.
Il cileno Roberto Bolaño, scomparso nel 2003, ha saputo dare vita a una produzione prolifica che, nel tempo, l’ha consacrato come uno dei nomi più importanti della letteratura contemporanea. Dopo aver rinnovato la poesia messicana, l’autore esordisce nella narrativa nel 1993 proprio con questo romanzo, un racconto che cambia i parametri del genere noir, spostando l’attenzione più sullo spessore dei personaggi che sulla risoluzione del caso. A fare da sfondo alla vicenda c’è un’anonima città spagnola, dove si intrecciano le voci di tre personaggi maschili (e, quindi, tre punti di vista) per ricostruire storie di amori e delitti, che ruotano attorno a Nuria Martì, un’affascinante campionessa di pattinaggio sul ghiaccio.
Anno di prima pubblicazione: 1993 Autore: Roberto Bolaño Casa Editrice: Adelphi Traduttore: Ilide Carmignani Lingua originale: spagnolo Titolo originale: La pista de hielo Pagine: 198
15. Novella degli scacchi – Stefan Zweig
Antichissimo eppure eternamente nuovo, meccanico nell’impostazione ma dipendente dalla fantasia, confinato in uno spazio rigidamente geometrico e ciò nonostante sconfinato nelle sue combinazioni, in continua evoluzione eppure sterile, un pensiero che non porta a nulla, una matematica che non calcola nulla, un’arte senza opere, un’architettura senza sostanza e nondimeno nella sua esistenza e nella sua essenza notoriamente più duraturo di tutti i libri e di tutte le opere, l’unico gioco che appartiene a tutti i popoli e a tutte le epoche, e di cui nessuno sa dire quale dio lo abbia portato sulla terra per ammazzare la noia, acuire i sensi, sollecitare la mente.
Dopo il grande successo de La regina degli scacchi, la miniserie di Scott Frank e Allan Scott, targata Netflix, in tanti è nato il desidero di sapere qualcosa di più del mondo degli scacchi. Diversi scrittori, inoltre, sembrano nutrire una grande ammirazione per quest’attività quasi regale, spesso equiparata addirittura a una forma d’arte. Parte proprio da questo presupposto il romanzo di Stefan Zweig, che prende spunto dal gioco degli scacchi per condurci nei più reconditi angoli della psiche umana. La vicenda è ambientata su una nave da crociera: qui si svolge un’emblematica partita a scacchi. A fronteggiarsi ci sono Mirko Czentovic, goffo e rozzo campione mondiale, privo di cultura e di fantasia, arrogante e orgoglioso nella propria pochezza intellettuale, e il Dottor B., giocatore dilettante, pacato e modesto avvocato dalla mente fine e visionaria, rappresentante della vecchia Austria imperiale, istruita, garbata, educata. Quell’Austria che non c’è più.
Una partita nel gioco intellettuale per eccellenza, quello che poco concede al caso e alla fortuna, quello dove contano solo la strategia, la lungimiranza, la mente. Un quadrato bianco e nero, sessantaquattro caselle, sedici pezzi a testa, da sacrificare per il bene di altri, posizioni da difendere, vantaggi da conquistare: una guerra. E la guerra non è mai un gioco.
Anno di prima pubblicazione: 1941 Autore: Stefan Zweig Casa Editrice: Einaudi Traduttore: Enrico Ganni Lingua originale: tedesco Titolo originale: Schachnovelle Pagine: 82