Nato ad Andernach, in Germania, nel 1920, Charles Bukowski è noto per essere uno scrittore “maledetto”. Dopo aver esercitato diverse mansioni, decise di dedicare la propria vita alla scrittura, creando l’alter ego letterario Henry Chinaski. Nelle pagine, l’autore riversa il disprezzo verso società, in modo provocatorio e pungente, rivelando al lettore la sua vita dedita all’alcol e al sesso. Maestro del realismo sporco, Henry è riuscito a lasciare un segno indelebile nella letteratura del 900, pubblicando sei romanzi, centinaia di racconti e addirittura migliaia di poesie. Per omaggiare questo grande autore, oggi vi elenchiamo i 10 migliori libri di Charles Bukowski, da Storie di ordinaria follia a Pulp.
1. Storie di ordinaria follia
Raccolta di 42 racconti, Storie di ordinaria follia racchiude vari aspetti della vita dell’autore. Pubblicato nel 1972, il libro ha più personaggi, ognuno dei quali rispecchia il lato oscuro dell’America degli anni ’30, periodo che esortava ogni individuo a tentare di raggiungere il massimo successo. Dalla prostituta a perdigiorno vagabondi, da clochard a uomini che sono disposti a guadagnare il pane in qualsiasi modo, Henry si mette a nudo al suo lettore, concedendogli di entrare a far parte della sua storia di vita.
2. Post Office
Post Office è un romanzo pubblicato nel 1971. Il protagonista è il suo alter ego Henry Chinaski, detto Hank, un postino ubriacone di Los Angeles che, annoiato dalla routine, decide di licenziarsi. Passando le giornate a scommettere sui cavalli, l’uomo si relaziona con donne diverse, tra cui con la bellissima moglie del Texas, Joyce. Dopo alcuni imprevisti e alcune complicanze, i due amanti si separano e Henry accetta il lavoro di impiegato. Tra sesso occasionale, frustrazione e alcol, l’uomo cercherà la propria strada, finendo per sprofondare nella sua stessa emotività.
3. Panino al prosciutto
Pubblicato nel 1982, Panino al prosciutto chiude il ciclo romanzesco in cui Bukowski ha raccontato la propria vita sotto lo pseudonimo di Henry Chinaski. Il libro ripercorre il primo periodo della vita randagia e pericolosa tra stanze in affitto, risse e dipendenza dall’alcol. Sullo sfondo della crisi economica e occupazionale e dell’attacco giapponese di Pearl Harbor del 1941, con una scrittura pungente, dura e diretta, Bukowski denuncia la società americana attraverso i suoi personaggi, dai professori grotteschi ai genitori patetici, dai rivali alle donne seducenti. Come in tutti i suoi libri, anche in Panino al prosciutto l’autore riversa il sentimento umiliante dell’esclusione, spingendolo a trovare sollievo nell’alcol e nell’emarginazione.
4. Sull’amore
Sull’amore è una raccolta inedita di poesie in cui l’autore rivela tutte le sfaccettature dell’amore secondo il suo pensiero. Pubblicato nel 2015, il libro descrive l’amicizia, la devozione a sua figlia, la passione per i libri e la musica, gli incontri di una notte e quelli che gli hanno cambiato la vita. Traboccante di oscenità e sarcasmo, Bukowski narra le relazioni reali e quotidiane, senza mascherare il suo essere narcisista ed egoista.
5. Donne
Donne, romanzo autobiografico con protagonista l’alter ego letterario Henry, è stato pubblicato nel 1978. Diversamente dai libri precedentemente citati, il cuore del romanzo sono le vicende sentimentali tumultuose vissute nel corso della sua vita. Sullo sfondo di un’esistenza marcata dall’alcol e dalla vita da strada, l’autore, con uno stile esplicitamente diretto ed erotico, lascia trasparire una parte della sua vita.
6. Shakespeare non l’ha mai fatto
Scritto nel 1979, il romanzo narra del viaggio dello scrittore e della sua compagna Linda Lee in Europa. Passando per Parigi per poi raggiungere la sua città natale, l’autore descrive le caratteristiche umane di tutti i suoi incontri, dagli amici artisti ai suoi fan, dallo zio tedesco ai parenti di Linda. Con gli occhi gonfi per il malumore causato dall’alcol e dalla mancanza di sonno, l’autore trasporta lo spettare all’interno del viaggio, dandogli la possibilità di scoprire nuovi aneddoti sulla vita.
7. Compagno di sbronze
Difficile da leggere per la descrizione cruda, oscena ed esagerata, Compagno di sbronze è stato scritto nel 1979. In questo racconto autobiografico l’autore narra, senza filtri e in maniera provocatoria, la sessualità, l’emarginazione e il suo dissenso contro il perbenismo conformista. Descrivendo le vicissitudini dello scrittore che non riesce a trovare un editore, Bukowski intreccia le storie di uomo che si rinchiude in casa con due alcolizzate, di un vecchietto bullizzato da due energumeni e di una piccola violentata.
8. Taccuino di un vecchio sporcaccione
In Taccuino di un vecchio sporcaccione Bukowski critica la povertà e l’emarginazione alla base della società americana. Pubblicato nel 1969, il libro narra delle corse dei cavalli, delle donne, della boxe e delle interminabili giornate al bar. Con uno sguardo malinconico e crudo, l’autore rappresenta tutto il suo universo narrativo senza mai perdere la capacità di sorridere.
9. Scrivo poesie solo per portarmi a letto le ragazze
In superficie spinto e ironico, ma in profondità carico di complessità, il libro catapulta il lettore all’interno della stanza ammobiliata tra bicchieri rovesciati e donne folli. Immerso nella sua nube di fumo, Hank sta scrivendo cinquant’anni di storia americana, contornata dalla decadenza asfissiante, tipica dei bassifondi. Descrivendo la sua esperienza, senza seguire una temporalità lineare, Bukowski esplicita il vero, senza filtri, anche a costo di disturbare il lettore.
10. Pulp
Pulp, esplicito riferimento ai Pulp magazine, riviste a basso prezzo di generi differenti, dal poliziesco al fantasy, è l’ultimo romanzo del grande autore del XX secolo. Parodia del noir, il libro narra storie grottesche, collegate tra loro: alle indagini affidate a Nick Blame, investigatore privato al declino, sono intrecciate vicende degli allucinanti personaggi come la Signora Morte o l’aliena Jeannie. L’autore, pur utilizzando lo stesso stile, si discosta dalla produzione ordinaria per il cambio genere e il cambio protagonista, il cui nome è una dichiarata parodia a di Rick Blane, personaggio interpretato da Humphrey Bogart in Casablanca.