È consuetudine comune immaginare l’autostima come un grande garbuglio che si lega a tratti della nostra personalità e che talvolta si impadronisce anche del nostro viso, del nostro corpo, del modo in cui parliamo o ci relazioniamo agli altri. L’autostima determina l’opinione che abbiamo di noi stessi in relazione all’immaginario altrui. Se ho molta stima di me stesso farò poco caso a ciò che dice la gente di me, al contrario, se ho poca stima in me, sarò facilmente influenzato da ciò che le persone notano nella mia personalità o nel mio corpo. Scopriamo quindi come si costruisce la stima di sé.
Il sé reale e il sé ideale
Ci sono due componenti fondamentali che contribuiscono alla formazione della nostra autostima: il sé reale e il sé ideale. Il sé reale corrisponde alla versione oggettiva di noi stessi, ovvero a ciò che siamo realmente. Il sé ideale è l’immagine che ci costruiamo di noi stessi quando ci poniamo degli obiettivi di vita. A volte può accadere che il sé ideale abbia troppe aspettative rispetto alla nostra vita. Quando falliamo in un’impresa crediamo di non meritare l’immagine che nella nostra testa ci siamo creati di noi stessi, per cui l’autostima perde di quota e iniziamo a credere di non meritarlo. Non nutriamo la nostra autostima e facciamo più caso a ciò che ci circonda e a ciò che gli altri pensano di noi.
Strategie cognitive per costruire l’autostima
È importante ricordare che noi nasciamo privi di autostima e che questa consapevolezza di sé viene accolta da noi solo quando iniziamo a realizzare di essere persone pensanti, in quanto esseri umani, in grado di creare giudizi su di noi e gli altri. Esistono alcune strategie cognitive che possono aiutare a costruire la nostra autostima giorno dopo giorno, la psicologia ci aiuta a capire in che modo possiamo aiutarla a fiorire. Un buon esercizio per migliorare la stima di sé è il self-talk (dialogo interno) tutto in positivo. Iniziare a creare un dialogo con noi stessi con parole gentili verso la nostra persona, può aiutare la nostra mente a ricevere messaggi positivi. In questo modo possiamo iniziare a spianare una strada libera per la nostra autostima.
Ridimensionare i nostri standard non significa fallire
Ridimensionare i nostri standard può aiutarci a non deludere la percezione che abbiamo di noi stessi. Quando pretendiamo di ottenere degli obiettivi troppo elevati o eccessivi, non stiamo nutrendo la nostra autostima, ma al contrario la demoliamo perché crediamo di non essere capaci di fare ciò in cui crediamo, quando non riusciamo ad ottenerlo. È importante ricordare che la nostra mente è una grande lente, attraverso cui possiamo modificare, ingrandire o distorcere la realtà, solo attraverso un buon esercizio interiore possiamo aiutarla ad amarci.