A partire dalla fine degli anni ’50, passando per il decennio successivo e fino all’inizio dei ’70, è esistito un genere cinematografico oramai completamente dimenticato. Conosciuto come “film musicarello”, quest’ultimo nasce in correlazione con il boom economico. La musica in quel momento diventa qualcosa che deve essere venduto e il suo inserimento nel mercato non può che passare attraverso la promozione. Il film musicarello nasce quindi principalmente con questo scopo. Le trame dei titoli ricadenti sotto questo genere sono solitamente stereotipate e non certo innovative, quello che conta è che al suo interno siano presenti uno o più brani destinati al lancio ed interpretati dall’artista del momento, che spesso compare in veste di protagonista.
Questi film spesso si rifanno a generi come il rock and roll o il beat e i destinatari sono i giovani e i giovanissimi. Mina, Adriano Celentano, Rita Pavone e Gianni Morandi sono solo alcuni dei cantanti che si prestano a questo genere. Tra i registi, troviamo invece Ettore Maria Fizzarotti, Bruno Corbucci, Giorgio Bianchi, Ruggero Deodato e perfino la mitica Lina Wertmüller.
La differenza con il musical è che le trame dei film musicarelli sono spesso in connessione con quanto succede nel brano da promuovere o con la storia che ha portato alla sua ideazione. Oggi questo filone non riscuote più il successo di un tempo, tuttavia esistono ancora alcuni titoli prodotti sotto questa insegna, ma generalmente sono più per nostalgia o per citazionismo. Alcuni esempi moderni possono essere considerati Aitanic o Sud Side Stori. Vediamo, quindi, quali sono gli otto migliori film musicarelli da vedere assolutamente.
1. Destinazione Sanremo (1959)
Uno dei maggiori successi fu sicuramente Destinazione Sanremo, diretto da Domenico Paolella nel 1959. Lo scopo di questo film era quello di pubblicizzare, come intuibile dal titolo, il Festival della canzone italiana di Sanremo. Nelle prime edizioni infatti il concorso non godeva ancora della stessa attuale popolarità, che sarebbe lentamente cresciuta degli anni. La novità più importante è quindi quella di essere interpretata dai cantanti in gara di quell’edizione. Tra i più famosi figurano Johnny Dorelli, Domenico Modugno, Gino Latilla, Betty Curtis, Nilla Pizzi, Claudio Villa, Natalino Otto e Teddy Reno. Ebbe anche una specie di prequel con San Remo canta, documentario firmato dallo stesso Paolella.
La trama comincia con un treno che trasporta fan in delirio per l’imminente Festival di Sanremo. Purtroppo una valanga blocca il viaggio e i passeggeri sono costretti a guardare il festival alla TV. Si intrecciano quindi le vicende di diversi personaggi, mentre sul palco del Salone delle feste del Casinò di Sanremo la gara canora va avanti.
2. Io non protesto, io amo (1967)
Altro musicarello di successo è Io non protesto, io amo. Il film è diretto da Ferdinando Baldi, il cui nome è strettamente legato al cinema di genere “made in Italy”, e segna il debutto sul grande schermo di Enrico Montesano. Cantante in prima linea è Caterina Caselli, allora all’apice della sua carriera. Accanto a lei troviamo Terence Hill, quando ancora si faceva chiamare col suo nome anagrafico, Mario Girotti.
Maestra in una piccola città, la giovane Caterina si fa notare per le sue incredibili doti canore, con le quali è solita ad intrattenere i propri scolari. I suoi metodi di insegnamento vengono però giudicati troppo moderni dal barone Calò, che le preferisce un atteggiamento più tradizionale e conservatore. Tuttavia, conscio delle vendite che derivano dai dischi, decide di farsela alleata e aiutarla a partecipare ad un importante concorso.
3. Tarantella napoletana (1953)
Terzo titolo che vi proponiamo è Tarantella napoletana, un lungometraggio che ricade sotto la dicitura del musicarello napoletano, sottogenere del musicarello in senso stretto. È prodotto dalla Titanus e diretto da Camillo Mastrocinque, futuro regista di alcuni film di successo con Totò. Il nome più importante che troviamo nel cast è sicuramente quello di Nunzio Gallo, cantante noto soprattutto per il brano Corde della mia chitarra e padre dell’attore Massimiliano Gallo. Il titolo prende spunto dall’omonima rivista musicale di Armando Curcio.
Pulcinella presenta varie scene della rivista Tarantella napoletana. Scorrono quindi una serie di quadri con scenografie e costumi che illustrano tutto il folklore partenopeo.
4. Canzoni di mezzo secolo (1952)
Al panorama musicale italiano è dedicato anche Canzoni di mezzo secolo, ancora una volta diretto da Domenico Paolella. In comune con il sopracitato Destinazione Sanremo ha la presenza di un cast corale ma, invece di una trama con storie che si intrecciano, qui la narrazione va direttamente verso il film a episodi. Vengono interpretate canzoni come Ninì Tirabusciò, Munastiero ‘e Santa Chiara, Vivere, Tornerai e Amore romantico. Del cast fanno parte Carlo Dapporto, Anna Maria Ferrero, Silvana Pampanini, Franco Interlenghi e Renato Rascel.
Diversi episodi si susseguono in Canzoni di mezzo secolo. Ognuna delle singole storie narrate prende spunto da una traccia legata ad un personaggio della canzone italiana popolare, che sia lo scettico, la sciantosa, ecc… Le canzoni, delle quali gli attori accennano le strofe, si sviluppano in concomitanza con le rispettive trame.
5. Napoli piange e ride (1954)
Diretto da Flavio Calzavara, Napoli piange e ride è un altro esempio di musicarello napoletano. In questo caso però andiamo più dalle parti del melodramma sentimentale o strappalacrime, anche conosciuto come neorealismo d’appendice e negli anni ’50 molto in voga. Napoli piange e ride è inoltre un film citazionista, visto che nasce in correlazione con La gondola delle chimere (1936) di Augusto Genina. È infatti in quest’ultimo lungometraggio che viene presentato il brano che dà il titolo al film, qui reinterpretato da Luciano Tajoli.
Rimasto paralizzato in seguito ad un incidente, Luciano ha dovuto abbandonare i suoi migliori sogni di gloria. L’uomo è infatti un orologiaio appassionato di musica. Dotato di incredibili doti canore, avrebbe voluto sfondare proprio in questo settore. Il suo impresario intende ripiegare su Marisa, moglie di Luciano. La donna è però costretta ad ucciderlo per difendersi da un tentativo di stupro, mentre Luciano va incontro alle conseguenze di un nuovo incidente.
6. Ragazzi del juke-box (1959)
Uno dei simboli del boom economico è stato sicuramente il juke-box, dispositivo a gettoni che riproduceva in automatico i brani musicali nei bar, nelle sale biliardo e altri luoghi pubblici. Questo periodo storico viene fotografato da Lucio Fulci nel suo Ragazzi del juke-box. Vi recitano i cantanti Adriano Celentano, Betty Curtis, Fred Buscaglione e Tony Dallara. Protagonisti della pellicola sono però Mario Carotenuto e l’attrice tedesca Elke Sommer. Per Celentano è il primo successo cinematografico.
Proprietario di una casa di edizioni musicali melodiche, il commendatore Cesari è spesso in contrasto con la figlia Giulia, la quale preferisce la musica degli urlatori. Le loro divergenze musicali li allontanano e li portano a compiere ciascuno una scelta diversa. Il padre fonda dei club intitolati al cantante Claudio Appio, la figlia inizia invece a frequentare un locale di musica rock. Uno scandalo investe il commendatore Cesari e porta Giulia a prendere in mano le redini dell’azienda di famiglia.
7. In ginocchio da te (1964)
Non poteva mancare In ginocchio da te, film musicarello nato per promuovere l’omonimo brano di Gianni Morandi. Si tratta di uno dei più grandi successi del cantante, che è conosciuto anche a livello internazionale. Perfino Bong Joon-ho se ne è lasciato conquistare, a tal punto da inserirla come sottofondo di una scena del suo Parasite. Il film è diretto da Ettore Maria Fizzarotti e fa parte di una trilogia che comprende anche Non son degno di te e Se non avessi più te, entrambi del 1965. Fu proprio sul set di In ginocchio da te che nacque l’amore tra Morandi e Laura Efrikian, sua partner di scena.
Gianni Traimonti è un giovane proveniente da un paese contadino nella provincia di Bologna. Gianni parte per Napoli per svolgere il servizio di leva obbligatorio. Qui è subito attratto da Carla, la figlia del maresciallo, che lavora in una sartoria. I due iniziano a frequentarsi segretamente. Il padre di Carla si oppone a questa relazione e cerca di scoprire chi sia il fidanzato della figlia. Nel frattempo, Gianni, grazie alle sue doti canore, partecipa ad una gara musicale dove vince cinque giorni di licenza premio.
8. Io bacio… tu baci (1961)
Altro film che vi proponiamo nel genere musicarello è Io bacio… tu baci. Quest’ultimo è opera del regista Piero Vivarelli, al suo secondo lavoro nel musicarello dopo il precedente Sanremo – La grande sfida (1960). Tra i cantanti che compaiono in questa pellicola, citiamo Mina, Adriano Celentano, Peppino Di Capri, Tony Renis e Tony Dallara. Le canzoni più celebri presenti nel film sono invece Le mille bolle blu, Ventiquattromila baci, I te vurria vasa’, oltre che naturalmente il brano citato nel titolo.
Per non ostacolare la costruzione di un nuovo complesso residenziale, Marcella tenta di convincere il padrone di un’osteria a vendere la sua proprietà. La ragazza è infatti figlia di un importante industriale ed è decisa a sostenere il padre. Le cose cambiano quando scopre che su quel terreno si esibiscono alcuni ragazzi che con lei condividono la passione per la musica. Saranno proprio loro a convincerla a dissuadere il padre dal portare avanti il suo progetto edilizio.