Appassionati di poker? Vi siete mai chiesti se ci sono dei film che potreste guardare a proposito? Ebbene sì, si tratta di un tema che ha interessato alcuni registi autori di pellicole di successo. Benché il gioco del poker sia strettamente connesso alla trama di volta in volta raccontata, da questa tematica sono usciti una serie di lavori interessanti. Non sappiamo quanto potrete effettivamente imparare dai lungometraggi che citeremo e quanto di quello che viene raccontato funzionerebbe anche nella vita reale, ma sicuramente avrete un ottimo intrattenimento.
Le visioni che suggeriremo sono chiaramente selezionate tra quelli che sono i migliori film sul poker e, di preciso, ne abbiamo individuate almeno dieci. Bando alle ciance, vediamole tutte.
1. La stangata (1973)
In cima alla lista dei migliori film sul poker troviamo La stangata, un grande classico diretto da George Roy Hill. Protagonisti sono due iconici e indimenticabili Paul Newman e Robert Redford. Il primo era allora un attore di fama internazionale, noto per le sue performance ne Lo spaccone, La gatta sul tetto che scotta e La lunga estate calda. Redford era invece un astro nascente, ma l’alchimia tra i due funziona ancora oggi a meraviglia sul grande schermo e ha fatto sì che La stangata avesse successo. Basti pensare che fu vincitore di ben 7 premi Oscar, incluso miglior film e migliore regia.
Illinois, 1936. Siamo nel pieno della Grande Depressione e Johnny Hooker vive di piccole truffe con il suo “compare” Luther Coleman. I suoi raggiri finiscono per irritare Doyle Lonnegan, un pericoloso gangster caduto vittima del duo, che uccide Coleman. Hooker riesce a darsi alla fuga, ma desidera vendicare l’amico. Per questo, si rivolge ad Henry Gondorff, conoscenza in comune della vittima. I due organizzano quindi una “stangata” ai danni di Lonnegan.
2. Casino Royale (2006)
Altro film dove il poker pure è centrale è Casino Royale, uno dei tanti capitoli della saga su 007 nonché il primo interpretato da Daniel Craig. Si tratta di un topos abbastanza comune nel franchise: già dalla sua prima apparizione con il volto di Sean Connery, Bond era un assiduo frequentatore di casinò. La ragione va ricercata nella sua professione di agente segreto: in questi luoghi ci sono i suoi contatti essenziali e può avvicinare il nemico osservandolo da vicino e con discrezione. In effetti è quanto accade anche in Casino Royale, dove Bond affronta Le Chiffre principalmente al tavolo da gioco. Tuttavia, è la prima volta in un film di 007 che gran parte della trama si svolge in un casinò.
La narrazione fa un salto indietro rispetto al capitolo precedente con Pierce Brosnan, La morte può attendere, e diventa un reboot. James Bond è una spia alle prime armi, ma intrepida e pronta a tutto. Si è appena guadagnato il doppio zero uccidendo due traditori del governo britannico nascosti a Praga. La prossima missione se la procura da solo indagando per conto proprio. Bond scopre infatti di un imminente attentato terroristico organizzato da Le Chiffre, un ricco banchiere appassionato di poker. Per avvicinarlo e fermarlo, l’MI6 manda due aiutanti ad affiancare Bond: René Mathis, un maturo collega, e la bellissima Vesper Lynd, agente del Ministero del Tesoro britannico.
3. Il collezionista di carte (2021)
Altro titolo molto riuscito e perfino emblematico è Il collezionista di carte con protagonista uno straordinario Oscar Isaac. È diretto da Paul Schrader, noto autore di pellicole di rilievo come American Gigolo e Hardcore. Rispetto ai due esempi visti sopra, si tratta di un film meno fruibile dal grande pubblico e più rivolto ad una nicchia di spettatori. Tuttavia, il risultato è un prodotto pregevole, soprattutto per la qualità della scrittura e per quell’aura nostalgica con cui il regista guarda al cinema della New Hollywood. Se avete pazienza e voglia di scene con una partita a poker, Il collezionista di carte è comunque consigliatissimo.
William Tillich detto “Tell” è un ex detenuto condannato per violazioni dei diritti umani. Uscito di prigione, si guadagna da vivere come giocatore di poker professionista. Le sue giornate sono scandite dal suo comportamento ossessivo-compulsivo, che sfoga nel conteggio delle carte e nella sua cura nel non lasciare tracce nei vari motel in cui soggiorna. Intenzionato a non farsi notare, rifiuta persino le proposte di La Linda, il cui compito è mettere i giocatori d’azzardo in contatto con gli eventuali finanziatori. Cosciente degli errori che ne hanno provocato l’incarcerazione, William sembrerebbe intenzionato a non ripeterli. Tuttavia, l’incontro con una vecchia conoscenza lo costringerà a rivalutare i suoi piani.
4. Regalo di Natale (1986)
Al quarto posto troviamo un film “made in Italy”, peraltro anche abbastanza famoso. Diretto da Pupi Avati, un autore la cui summa resta l’horror La casa dalle finestre che ridono, Regalo di Natale può essere considerato un vero e proprio cult italiano degli anni ’80. Il lungometraggio venne presentato in concorso a Venezia, dove fece vincere la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Carlo Delle Piane. In realtà, si tratta di un film imperniato su un cast corale di cui fanno parte anche Diego Abatantuono, Gianni Cavina, Alessandro Haber e George Eastman. Tuttavia, in mezzo a delle ottime prove attoriali a rubare la scena è proprio il magnifico Delle Piane. Regalo di Natale ricevette 9 candidature ai David di Donatello, vincendo soltanto per la colonna sonora di Riz Ortolani.
Nel giorno della vigilia di Natale tre amici di vecchia data si ritrovano per una tranquilla partita a poker. Tra loro c’è Ugo, il quale consiglia di coinvolgere anche un quarto giocatore. La scelta ricade sull’avvocato Antonio Santelia, una figura misteriosa di cui i tre sanno davvero poco. Poiché né Ugo, né i suoi amici Lele e Stefano hanno le risorse economiche per batterlo, decidono di rivolgersi all’unico amico ricco che conoscono, tale Franco Mattioli. Quest’ultimo, dopo un’iniziale riluttanza dovuta ai suoi trascorsi non buoni con Ugo, accetta di partecipare. La fatidica partita ha quindi inizio con una serie di incredibili colpi di scena.
5. Atlantic City, U.S.A. (1980)
Sebbene non sia un film sul poker in senso stretto, il gioco è presente anche in Atlantic City, U.S.A. Anzi, l’intera storia si svolge sullo sfondo della terra dei casinò e perfino le relazioni tra i personaggi sembrerebbero emulare quelli tra i giocatori di una partita a poker. Il lungometraggio è diretto dal francese Louis Malle, grande esponente della Nouvelle Vague, che con Atlantic City vince il suo primo Leone d’oro, sebbene a pari merito con Gloria – Una notte d’estate di John Cassavetes. Al centro della scena troviamo un anziano Burt Lancaster e una sensualissima Susan Sarandon. L’attrice interpreta un’aspirante croupier ed è protagonista di una delle sequenze più erotiche degli anni ’80.
Lou Pasco in passato è stato il tirapiedi di un importante boss della malavita di Atlantic City. Attualmente convive con la capricciosa Grace Pinza, un tempo pupa del gangster, che lo mantiene. Il suo sguardo è però ammaliato dalla bella Sally Matthews, giovane cameriera di un diner che tutte le sere spia alla finestra mentre si spalma succo di limone sul corpo per togliersi di dosso l’odore di pesce. Insoddisfatta della propria vita, Sally studia infatti da croupier. Tutto cambia quando nella vita della donna ritornano Dave, suo ex marito, e Chrissie, sorella di Sally e ora amante dell’uomo. I due vivono in fuga dopo aver sottratto un’importante partita di droga ad una banda di narcotrafficanti. I guai di Dave si abbattono su Sally e Lou coglie l’occasione per avvicinare la donna offrendole la sua protezione.
6. Maverick (1994)
Altro film trascinante sul poker è Maverick, diretto da Richard Donner, noto autore di titoli di successo come I Goonies o Arma letale. Quasi a voler mettere la propria firma nell’ennesima pellicola incredibile coinvolge come protagonista proprio la star di Arma letale, ovvero Mel Gibson. Accanto a lui troviamo Jodie Foster e James Garner. Maverick è un mix perfetto di commedia e western con al centro alcune sequenze che coinvolgono il poker. Del resto, il lungometraggio è un adattamento di un’omonima serie TV andata in onda tra il 1957 e il 1960, dove il poker pure aveva un ruolo centrale.
Bret Maverick è un abile giocatore di poker. Consapevole della propria astuzia nel gioco, decide di partecipare ad un importante torneo con una grossa posta in palio. La quota di iscrizione si rivela però troppo alta per le sue finanze, così decide di racimolare qualcosa presso i suoi amici debitori. Sul suo cammino incrocia Annabelle Bransford, un’affascinante ladra, e lo sceriffo Zane Cooper, con il quale non corre buon sangue. Maverick riesce ad ottenere i soldi per l’iscrizione al torneo, a cui partecipa anche Annabelle, ma le sue avventure sono appena cominciate.
7. Posta grossa a Dodge City (1966)
Meno famoso di altri titoli visti sopra, ma esempio perfettamente calzante è Posta grossa a Dodge City. Si tratta di un film che già presenta diversi elementi in comune con il summenzionato Maverick. A dirigerlo è Fielder Cook, un regista meno noto al pubblico del grande schermo e in generale più conosciuto per i suoi show, telefilm e film per la TV. Almeno negli Stati Uniti, perché in Italia molti dei suoi lavori sono rimasti indistribuiti. Come Maverick, anche Posta grossa a Dodge City è un western con il poker al centro della scena. Il cast comprende Henry Fonda, Joanne Woodward e Jason Robards.
Un gruppo di emigranti in viaggio per San Antonio si ferma in una locanda e assiste ad una partita a poker tra alcuni clienti. Approfittando dell’assenza dei suoi familiari, Meredith ne approfitta per prendervi parte con una rischiosa puntata. Tuttavia, la fortuna lo assiste e ottiene una grossa vincita. Le sue finanze non sono però sufficienti per proseguire il gioco, che si interrompe bruscamente a causa di un suo malore. L’ossessione per il poker e per la posta da giocare però non passano e quella sosta diventa sempre più lunga.
8. California Poker (1974)
Un grande regista americano che pure ha dedicato un suo film al poker è Robert Altman. Il suo nome è famosissimo. Ha diretto pellicole di alta qualità come M*A*S*H*, Nashville e Gosford Park, tuttavia California Poker non rietra tra i lavori più noti di questo autore. Si tratta di uno dei primissimi lungometraggi di Altman e ad interpretarlo ed Elliot Gould, già diretto dal regista nel precedente e più memorabile Il lungo addio. Ad affiancarlo troviamo George Segal e il tema trattato è presente già dal titolo italiano (l’originale è infatti California Split).
Perennemente perseguitato dai suoi creditori, un giornalista con il vizio del gioco d’azzardo si imbatte in quello che potrebbe essere il suo partner ideale. I due si accordano per una partenza per il Nevada, più precisamente a Reno, dove pensano che la fortuna li assisterà nei casinò locali. L’intuizione si rivela a poco a poco azzeccata e i due riescono perfino a beccare la loro serata fortunata.
9. La musica del caso (1993)
Altro film sul poker è La musica del caso (The Music of Chance), che è tratto da un omonimo romanzo di Paul Auster, celebre scrittore della corrente postmodernista di cui fanno parte anche Pynchon e DeLillo. L’adattamento è diretto da Philip Haas, forse più noto per la sua attività di scultore che come regista, e questo è di fatto il suo primo film di successo. La musica del caso venne presentato in concorso a Cannes nella sezione Un certain regard e vede protagonista James Spader, indimenticabile interprete di Sesso, bugie e videotape, film d’esordio di Steven Soderbergh.
Mentre viaggia attraverso gli Stati Uniti l’ex pompiere Jim Nashe si imbatte in Jack Pozzi, un incallito giocatore di poker. Quest’ultimo gli rivela di essere riuscito a combinare una partita con due facoltosi compagni di gioco e di essere pronto a spennare i suoi polli. L’unico incoveniente è che non ha abbastanza denaro da giocare. Jim decide di aiutarlo prestandogli tutti i suoi risparmi. Attratto dalla possibilità di una grossa vincita, Jim accetta inoltre di proporsi come partner di gioco. Quando però i due giungono al cospetto dei loro avversari, si vedono costretti ad accettare un’insolita proposta.
10. Il giocatore (1998)
Un altro cult di questo filone è Il giocatore di John Dahl (Radio Killer e L’ultima seduzione). Quest’ultimo film è anche conosciuto con il sottotitolo Rounders, che è poi il titolo originale, o alternativamente come Il piacere del rischio. Non spicca per innovazione rispetto al tema narrato, ma è comunque un prodotto godibile, sebbene alla sua uscita ottenne un modesto incasso al box-office. Prodotto dai fratelli Bob e Harvey Weinstein, Il giocatore vede protagonista un giovane Matt Damon. Accanto a lui troviamo un ricchissimo cast formato da Edward Norton, Gretchen Mol, John Turturro, Famke Janssen, John Malkovich e Martin Landau. Il film venne inoltre presentato in concorso a Venezia.
Mike McDermott è un giovane studente di giurisprudenza. Per potersi pagare gli studi, si diletta al tavolo da gioco e la sua specialità è il poker. Spinto dal rischio, decide di sfidare un pericoloso figuro, tale Teddy KGB, che è in realtà uno strozzino. La serata si conclude però con un esito sfavorevole per Mike, che decide quindi di allontanarsi dal poker. Quando il suo amico Lester Murphy esce di prigione, Mike apprende che questi si è indebitato proprio con Teddy KGB. Il brillante studente cerca in un primo momento di aiutarlo mantenendo un basso profilo. Tuttavia, gli eventi cambiano le circostanze e Mike decide di sfidare nuovamente il suo vecchio avversario.