Brad Pitt è uno degli interpreti statunitensi con la filmografia ad oggi più ricca in assoluto. Nel 2014 ha vinto il suo primo Oscar come produttore di 12 anni schiavo, una seconda attività iniziata nel 2006 con The Departed – Il bene e il male. Soltanto nel 2020 si è visto riconosciuto nel suo campo principale grazie all’Oscar come miglior attore non protagonista di C’era una volta… a Hollywood. Nella sua carriera sembra aver fatto di tutto, inclusa una partecipazione alla sitcom cult Friends, ai tempi del suo matrimonio con Jennifer Aniston, presenza fissa nella serie.
Il suo percorso inizia verso la seconda metà degli anni ’80 con alcuni ruoli non accreditati ed altre piccole parti. Nel 1988 è per la prima volta protagonista con The Dark Side of the Sun, ma è con Thelma & Louise che inizia a farsi notare ed è proprio a partire da lì che diventa l’attore simbolo degli anni ’90.
Mettere le mani sulla sua filmografia non è semplice, per cui saremo costretti a fare una scrematura. Di seguito illustreremo i dieci migliori film con Brad Pitt, dalle pellicole che lo hanno reso celebre in tutto il mondo ai lavori più recenti.
1. Bastardi senza gloria (2009)
In pole position troviamo Bastardi senza gloria, uno degli esiti più felici nella filmografia di Quentin Tarantino. Con il regista di Knoxville Pitt tornerà a lavorare anche qualche anno dopo con C’era una volta a… Hollywood. Bastardi senza gloria è uno dei suoi film più coraggiosi: tutti gli elementi caratterizzanti il cinema di Tarantino vengono qui messi al servizio della Storia, sebbene questa venga di fatto riscritta dal regista. Nella sua versione diventa una trama classica in cui i cattivi soccombono e i buoni vincono battendoli con le loro stesse armi.
Molti lo ricorderanno per l’Oscar mancato, per una delle prime apparizioni di Léa Seydoux, per essere il lungometraggio che ha lanciato Mélanie Laurent o per l’attenzione riscossa dalla performance di Christoph Waltz. La verità è che Bastardi senza gloria è un film memorabile per molte ragioni. Brad Pitt interpreta il tenente Aldo Raine, a capo di una banda di otto soldati ebrei che danno la caccia ai nazisti. Lo sfondo è infatti quello della Francia occupata dai tedeschi nell’anno 1941.
2. Seven (1995)
Al secondo posto troviamo un altro grande film a cui Pitt ha preso parte. Arriva nel suo momento di massima ascesa ed è il secondo lungometraggio diretto da David Fincher, fino a quel momento conosciuto per Alien³. Seven è tanto semplice quanto leggendario. L’aspetto più interessante è proprio la regia di Fincher, che lavora su una trama poliziesca a tinte noir americano degli anni ’40. I momenti clou del film vengono narrativamente estesi lasciando che lo spettatore rimanga incerto per un tempo che viene percepito come infinito. Clamorosa è poi la scelta di non inserire il nome di Kevin Spacey nei titoli di testa per giocare ancor di più sull’effetto sorpresa.
In Seven Pitt è il tenente David Mills, giovane e impulsivo, marito fedele della splendida Tracy. Mills si trova a collaborare con l’anziano e pessimista detective William Somerset sulle tracce di un misterioso serial killer. I suoi omicidi hanno tutti un elemento che li accomuna: il riferimento ai sette peccati capitali.
3. C’era una volta… a Hollywood (2021)
Al terzo posto troviamo l’altra grande collaborazione con Tarantino. C’era una volta… a Hollywood è un film straordinario, complesso e sofisticato. Insieme a Bastardi senza gloria e a Django Unchained va a completare la cosiddetta trilogia del revisionismo storico, come è stata comunemente chiamata. La Storia è presente in tutti e tre i lavori del regista di Knoville, ma nella versione cinematografica i fatti vengono manipolati e finiscono per prendere una piega inaspettata. Più che un film, C’era una volta… a Hollywood è una specie di parco a tema per cinefili, in cui ogni scena è come un’attrazione e presenta diversi riferimenti alla settima arte.
Pitt è con Leonardo DiCaprio protagonista di una straordinaria bromance. L’attore dell’Oklahoma interpreta Cliff Booth, stuntman e fedele amico di Rick Dalton, un attore di B movies ormai dimenticato che sogna di tornare a calcare le scene. Booth è al centro di numerose sequenze memorabili: una rissa con Bruce Lee e una visita poco cordiale al ranch di George Spanh, dimora della Manson Family. La performance di Pitt è valsa l’Oscar come miglior attore non protagonista.
4. L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (2007)
Altra celebre performance di Pitt, peraltro anch’essa premiata, è quella ne L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford. Si tratta di un western disilluso con i tempi dilatati, lunghi silenzi e un racconto fortemente introspettivo. A dirigerlo è l’australiano Andrew Dominik, un regista molto divisivo e noto per le sue dichiarazioni spesso sopra le righe. A lui si deve il recente Blonde e L’assassinio di Jesse James, come viene comunemente abbreviato, è il suo secondo lungometraggio dopo Chopper. Con lui Pitt lavorerà anche in Cogan – Killing Them Softly.
In questo western Pitt interpreta Jesse James, noto bandito realmente esistito nell’800 e divenuto poi una delle figure più leggendarie negli Stati Uniti. La presenza scenica dell’attore, unita alla sua postura rilassata e insieme statuaria, nonostante una figura più esile, sono i tratti caratterizzanti la sua performance. Non è certo passata inosservata, avendo vinto la Coppa Volpi come migliore interpretazione maschile alla Mostra di Venezia.
5. The Tree of Life (2011)
Continuano i film straordinari con Pitt protagonista e The Tree of Life è di certo una delle vette più alte. Si tratta di un lungometraggio per molto tempo atteso, complice una post-produzione maniacale, una prassi per il regista Terrence Malick. Presentato in concorso a Cannes 2011, vinse infine la Palma d’oro in un’annata che vedeva super-favoriti titoli quali The Artist, Melancholia e Drive.
Con The Tree of Life si apre una nuova fase per il cinema di Terrence Malick. Fino ad allora il regista aveva mostrato sì una predilezione per i paesaggi, ma è a partire da questo nuovo lavoro che questi ultimi assumono un simbolismo più marcato. Negli anni Malick cercherà anche di ripetersi, ma nessuno degli altri titoli realizzati riuscirà ad eguagliare questo straordinario lavoro. In The Tree of Life Brad Pitt interpreta il signor O’Brien, uomo di sani principi e capofamiglia amorevole ma severo e rigido nell’educazione da impartire ai propri figli. Un approccio genitoriale non privo di conseguenze.
6. Thelma e Louise (1991)
Al sesto posto troviamo invece il lungometraggio che fece la fortuna di Brad Pitt. Thelma e Louise è insieme una commedia e un road movie. Nel film diretto da Ridley Scott due donne riescono a scriversi il proprio Il sorpasso. La narrazione è sempre ricca di imprevisti, ma la determinazione delle due le porta ad essere fino in fondo artefici del proprio destino.
L’impatto che questo film ha avuto sulla carriera di Pitt è innegabile: da allora, non solo è richiesto come attore, ma diviene anche un sex symbol da spalmare sulle copertine, da paparazzare o assediare con interviste. Lo stesso attore riconoscerà in Thelma e Louise il lungometraggio che gli ha regalato la celebrità. Nel film interpreta J.D., un autostoppista in cui si imbatte Thelma (Geena Davis) e con la quale ha un breve flirt.
7. L’esercito delle 12 scimmie (1996)
Dopo il successo di Thelma e Louise ed una serie di titoli di richiamo, tra cui spicca il summenzionato Seven, per Pitt arriva la prima nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista. L’occasione è offerta da L’esercito delle 12 scimmie, uno dei lavori più sofisticati di Terry Gilliam. Si tratta di un autore che non ha certo bisogno di presentazioni e che fino a quel momento aveva realizzato diversi lavori acclamati da pubblico e critica, due su tutti: Brazil e La leggenda del re pescatore.
L’esercito delle 12 scimmie è un adattamento di un celebre cortometraggio di Chris Marker, La jétée, realizzato nel 1962 sotto il segno dell’allora nascente Nouvelle Vague. Brad Pitt interpreta Jeffrey Goines, un detenuto da tutti ritenuto pazzo per via delle sue visioni profetiche. È in lui che si imbatte James Cole (Bruce Willis), che dall’anno 2035 viene inviato nel passato per ricostruire i fatti che portarono alla scomparsa della specie umana dal pianeta.
8. Fight Club (1999)
Fight Club segna per Pitt il ritorno con David Fincher, il regista che lo aveva già diretto nel fortunato Seven. I due torneranno a collaborare anche ne Il curioso caso di Benjamin Button. Fight Club è un cult ed è interamente giocato sulle abilità performative di Edward Norton e Brad Pitt, a cui si aggiunge Helena Bonham-Carter, oltre che sulla regia sporca e sovversiva di Fincher. Si tratta di un lavoro molto fedele all’opera originale, ovvero l’omonimo romanzo di Chuck Pahlaniuck, uno dei massimi esponenti della narrativa americana contemporanea.
Nel film Pitt è Tyler Durden, un personaggio eccentrico e misterioso in cui si imbatte il protagonista senza nome (Edward Norton). È lui che introduce quest’ultimo nell’ambiente del fight club, che farà emergere sempre più il lato oscuro del personaggio di Norton. Gli incontri clandestini diventano la sua nuova dipendenza e Tyler la sua nemesi.
9. Babel (2006)
Un altro grande film con Pitt, probabilmente oggi un po’ invecchiato perché ha perso quell’attualità che lo aveva contraddistinto alla sua uscita, è Babel. Si tratta di uno dei più ambiziosi progetti del messicano Alejandro González Iñárritu, oggi autore molto acclamato.
Babel è un racconto corale che intreccia le storie di diversi personaggi, lontani geograficamente, per sfondo socio-politico e perfino linguisticamente. Apparentemente nessuno sembrerebbe avere nulla in comune con le altre figure coinvolte, ma la narrazione intreccerà i loro destini in un crescendo sempre di più drammatico. Pitt interpreta Richard Jones, un turista americano in viaggio in Marocco. Richard è un uomo provato dalla perdita di un figlio e deciso a recuperare il rapporto con sua moglie Susan (Cate Blanchett).
10. Allied – Un’ombra nascosta (2016)
Altro lungometraggio meritevole è Allied – Un’ombra nascosta, opera del premio Oscar per Forrest Gump Robert Zemeckis. Nonostante il successo di pubblico e critica, all’uscita il film ricevette poca attenzione da Academy e tutte le altre associazioni di settore che annualmente assegnano riconoscimenti alla settima arte. Forse è stato erroneamente ritenuto un buon film per il pubblico con i divi del momento, ma niente di più. In realtà, Allied è un racconto che insiste molto sulla crisi di coscienza del protagonista, che con il suo dubitare diviene una sorta di novello Amleto. Oltre a questo aspetto, il film intreccia diversi generi: romance, spionaggio, guerra e thriller.
Pitt veste i panni di Max Vatan, un comandante dell’aviazione franco-canadese che viene nel 1942 mandato in missione a Casablanca e coinvolto in una cospirazione anti-tedesca. A lui si unisce la partigiana francese Marianne Beausejour (Marion Cotillard), che per l’occasione fingerà di essere sua moglie.