Jim Carrey è uno degli interpreti più amati, in particolare tra quanti andavano al cinema tra gli anni ’90 e 2000. È stato proprio in quel periodo, infatti, che la filmografia dell’attore era più proficua. Merito soprattutto di una carriera ricca di titoli di successo, ma anche della relazione che Carrey ha instaurato negli anni con il suo pubblico. Del resto, ha iniziato come commediante e in questo ruolo si è fatto subito notare per una mimica incredibilmente espressiva.
Il debutto sul grande schermo avviene nel 1985 nella commedia Se ti mordo… sei mio al fianco di Lauren Hutton. Da lì fioccano i ruoli per Carrey e l’attore canadese diventa in breve tempo sempre più popolare. Oggi il suo nome è legato soprattutto al personaggio del dottor Ivo Robotnik alias Eggman dei due capitoli di Sonic – Il film.
Scopriamo quindi quali sono gli otto migliori film con Jim Carrey, i più divertenti ma anche i più toccanti.
1. The Truman Show (1998)
In testa alla filmografia di Carrey non poteva non esserci The Truman Show, capolavoro indiscusso dell’australiano Peter Weir. Un lungometraggio che alla sua uscita è stato subito accolto da un successo di pubblico e dal plauso della critica. È sicuramente un film che ha colto i segnali di quello che da lì in poi è stato il nostro futuro e ci ha fatto riflettere in tempi non sospetti sui meccanismi dei reality-show. Il personaggio di Truman Burbank è irresistibile e la performance di Carrey è sicuramente una delle più felici: riesce ad essere insieme ingenuo e scaltro, due caratteristiche che riassumono proprio il dramma vissuto dal protagonista di The Truman Show.
Da quando è nato, Truman Burbank ha sempre vissuto all’interno di un reality-show che va in onda in tutto il mondo 24 ore su 24. Lui è l’inconsapevole star del programma e tutti gli altri sono attori che recitano un copione con tanto di spot pubblicitari nascosti tra le battute. Non c’è nulla di reale nella sua vita, ma lui crede che lo sia. Artefice di tutto questo è lo spietato e machiavellico networker Christof. Quando un giorno Truman, per un banale incidente, vede qualcosa che non dovrebbe, inizia finalmente ad intuire la triste realtà. Convincere gli altri e fuggire da quel set travestito da Seahaven però non sarà semplice.
2. Man on the Moon (1999)
Secondo titolo importante della filmografia di Carrey è Man on the Moon, diretto nel 1999 dal regista ceco Milos Forman (Oscar per Amadeus). Si tratta anche questo di un prodotto che sembra appositamente cucito su misura di Carrey. Non è un caso che arrivi solo un anno dopo The Truman Show, una doppietta che di fatto segna la consacrazione dell’attore. In realtà, prima di Carrey vennero presi in considerazione diversi altri interpreti. Edward Norton, in particolare, arrivò ad un passo dall’ottenere la parte. Quindi il risultato è più un’impressione finale dovuta al fatto che Carrey riesce a fare suo il ruolo di Andy Kaufman.
Il film non passò inosservato e vinse l’Orso d’argento per la migliore regia al Festival di Berlino, mentre Carrey si aggiudicò il Golden Globe come miglior attore in una commedia. Man on the Moon racconta la vita del comico Andy Kaufman. Dopo aver mosso i primi passi nel cabaret, viene notato dal produttore George Shapiro e debutta in TV nella sitcom Taxi (in onda negli USA dal 1978 al 1983).
3. Peggy Sue si è sposata (1986)
Secondo lungometraggio con Jim Carrey, sebbene non appaia in veste di protagonista. Tuttavia, Peggy Sue si è sposata è sicuramente tra i progetti più importanti a cui l’attore abbia preso parte. È diretto dal grande Francis Ford Coppola e vede al centro della vicenda Kathleen Turner e Nicolas Cage. Carrey ha qui un piccolo ruolo, ma mette già in luce le proprie doti attoriali esibendosi anche in una prova canora. Stava muovendo i primi passi nel cinema proprio in quegli anni e sembrava prontissimo al futuro successo. Non per niente, dopo questa partecipazione, la sua carriera fu tutta in salita.
Peggy Sue ha 43 anni, due figli e un divorzio imminente da suo marito Charlie. Proprio il fatto che il suo matrimonio, contrariamente alle sue aspettative, sia arrivato al capolinea la induce a mettersi in discussione e a riflettere su questa scelta fatta anni prima. Un confronto che diventa ancor più realistico quando, durante una rimpatriata con gli ex compagni di liceo, sviene e si risveglia nell’anno del suo diploma.
4. Se mi lasci ti cancello (2004)
Al quarto posto troviamo forse il film più amato dai fan di Carrey, soprattutto da chi condivide la stessa identica passione anche per Kate Winslet. Se mi lasci ti cancello è il titolo un po’ troppo riduttivo dell’originale Eternal Sunshine of the Spotless Mind e vede protagonista proprio questa insolita coppia. Il film è diretto da Michel Gondry, ma la sceneggiatura è opera del genio di Charlie Kaufman. In effetti questo lungometraggio si inserisce perfettamente in quel filone di “film mentali” nati dalla penna di Kaufman: Essere John Malkovich, Confessioni di una mente pericolosa e Il ladro di orchidee.
Se mi lasci ti cancello ha diversi assi nella manica e alla sua uscita non passò inosservato in ottica di riconoscimenti per la settima arte. Il premio più importante è stato sicuramente l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Joel e Clementine si incontrano per caso e sono due estranei l’uno per l’altra. Tra loro il feeling è immediato e sembrano pronti per una relazione. Quello che però entrambi non sanno è che in passato sono stati una coppia e si erano lasciati poco prima del loro successivo incontro. La ragione è che dopo la rottura si erano, prima l’una poi l’altro, sottoposti ad uno speciale trattamento di cancellazione di ricordi dolorosi dalla mente.
5. A Christmas Carol (2009)
Al quinto posto troviamo il film più recente di questa classifica, che tra l’altro capita a fagiolo: siamo vicini alle festività natalizie e questa sarebbe una visione perfetta per l’occasione. Anche A in Christmas Carol Carrey collabora ad una produzione importante, essendo il film diretto dal premio Oscar per Forrest Gump Robert Zemeckis. Si tratta dell’ennesimo adattamento cinematografico, nonché di una delle versioni più riuscite, di Canto di Natale, celebre romanzo breve di Charles Dickens. Carrey interpreta Ebenezer Scrooge, un personaggio che non ha certo bisogno di presentazioni e che era stato già impersonato da altri attori. La connessione tra Scrooge e il Natale è praticamente immediata. Anzi, questa figura si è prestata a diversi usi nella narrazione audiovisiva: è stato infatti impiegato in film non direttamente ispirati al capolavoro di Dickens.
Londra, 1843. Il giorno della vigilia di natale Ebenezer Scrooge, un anziano avaro ed egoista e abituato a respingere il prossimo, declina l’invito a cena di suo nipote Fred. Dopo questo rifiuto, Scrooge riceve la visita dello spirito di Marley, un suo vecchio socio morto anni prima a cui è toccata una brutta sorte nell’aldilà. L’incontro scuoterà lo scorbutico individuo e coinciderà con il suo primo contatto con la magia del Natale.
6. Io, me & Irene (2000)
Essendo quello di Carrey un nome di sicura presa sul botteghino, tra i titoli menzionati non poteva certo mancare una commedia più classica. Io, me & Irene è sicuramente il prodotto in tal senso più riuscito. Merito della regia dei fratelli Peter e Bobby Farrelly, che firmano anche la brillante sceneggiatura insieme a Mike Cerrone. I due formano un marchio riconoscibile anche quando lavorano separatamente. Ad esempio Green Book e Scemo & più scemo sono diretti dal solo Peter ma sceneggiati da entrambi.
Al momento delle riprese di Io, me & Irene i Farrelly erano reduci dal successo di Tutti pazzi per Mary, mentre Carrey era ovviamente una star già lanciatissima. La parte migliore è che qui l’attore canadese recita a fianco a René Zellweger, anch’ella un’indiscussa veterana della commedia. Charlie Baileygates è un onesto poliziotto di Rhode Island che sposa Layla. Il giorno delle nozze però lei lo tradisce con l’autista, un afroamericano affetto da nanismo. Dalla duplice relazione scaturisce un parto multiplo. Nascono così tre gemelliì: Jamal, Lee e Shonté Jr. Nonostante il matrimonio infelice, Charlie finge che vada tutto bene. Fino a quando nella sua vita non irrompe Irene.
7. The Mask – Da zero a mito (1994)
Un altro personaggio a cui il volto di Carrey è strettamente legato è sicuramente quello di The Mask – Da zero a mito. Fu in quel periodo che all’attore venne affibbiato il nomignolo “faccia di gomma” per riferirsi alla sua incredibile mimica facciale. Pur interpretando un personaggio e il suo alter ego è proprio qui che Carrey dà il meglio di tutta la propria versatilità con una performance che spiazza e sorprende continuamente. La regia è di Chuck Russell, ma il film è praticamente tutto sulle spalle di Carrey. È a lui che si deve il successo di The Mask e certamente Stanley Ipkiss alias Mask è il primo personaggio che viene in mente quando si nomina Jim Carrey.
Stanley Ipkiss è un bancario goffo e imbranato e per questo vessato praticamente da tutti. La sua unica passione sono i cartoni animati. Quando incontra Tina Carlyle, la bellissima pupa di un gangster, ne è subito attratto. Nello stesso momento Stan trova un’antica maschera in legno dai poteri soprannaturali. La indossa e il suo corpo si trasforma dando vita ad un bizzarro alter ego con la faccia verde e molto simile ai personaggi dei cartoni.
8. Bugiardo bugiardo (1997)
Veniamo ora all’ultimo film di questa classifica. Anche in questo caso parliamo di una commedia e si tratta sempre di un lungometraggio in cui possiamo ammirare le innegabili doti istrioniche di Jim Carrey. Con Bugiardo bugiardo andiamo abbastanza sul classico: si tratta infatti di una commedia tipicamente anni ’90. È diretta Tom Shadyac, lo stesso de Il professore matto e Patch Adams e con il quale Jim Carrey tornerà a lavorare anche per Una settimana da Dio. Partner di scena di Carrey è una giovanissima Maura Tierney, altra grandissima professionista che in seguito sarebbe divenuta popolare grazie a serie TV come E.R. – Medici in prima linea e The Affair – Una relazione pericolosa.
Bugiardo bugiardo è un film che mette il suo protagonista in una situazione punitiva. Fletcher Reede è infatti un brillante avvocato che riesce a vincere le sue cause soprattutto grazie alle menzogne con cui demolisce la versione della controparte. Quella che può sembrare una dote nel difficile mondo professionale è però anche la sua condanna. Proprio a causa delle sue continue bugie, sua moglie Audrey ha divorziato da lui e vive con un nuovo compagno. Anche la relazione con Max, suo figlio, è difficile per via di questa tendenza di Fletcher. Le cose cambiano quando l’uomo è vittima di una maledizione: diventa improvvisamente incapace di mentire.