Negli ultimi anni, il panorama televisivo si è ampliato a dismisura ed ogni sera abbiamo a disposizione una scelta infinita di film e serie tv da gustare comodamente dal nostro divano. Ormai questo palinsesto ricchissimo distribuito sulle varie piattaforme è diventato parte integrante del nostro quotidiano, nonché argomento di conversazione tra amici e colleghi che si scambiano titoli di serie e film come se fossero figurine. Addirittura ci sono delle app che ci guidano attraverso una scelta consapevole in base ai nostri gusti per non farci perdere troppo tempo nella scelta del programma giusto per noi.
Nell’oceano di produzioni da tutto il mondo dei generi più disparati, è facile che molti titoli, non troppo sponsorizzati in streaming, possano passare inosservati. Così rischiamo di perderci delle storie affascinanti solo perché non messe in evidenza dalle varie piattaforme a cui ci affidiamo. Il compito di questo articolo è quello di segnalare film poco conosciuti da vedere, consigliati per la prima volta o da recuperare in streaming.
1. Birds of Paradise (Amazon Prime Video)
Questo film del 2021 diretto da Sarah Adina Smith, ci rimanda al ben più famoso ed acclamato Il Cigno Nero, con la vincitrice del premio Oscar Natalie Portman e Mila Kunis, amiche-nemiche in una girandola di accecante ambizione e brucianti sacrifici in nome della danza, che, anche in questo caso, è al centro delle vite delle due protagoniste: l’ex cestista americana Kate Sanders (Diana Silver), che arriva a Parigi grazie ad una borsa di studio che le permetterà di studiare in una delle scuole più prestigiose della capitale, con solo il padre, operaio di cantiere, a sostenere i suoi sogni; e poi c’è Marine Durand (Kristine Froseth), talentuosa rampolla di una ricca ed algida famiglia, che ha perso da poco il fratello gemello e che deve, obbligata dalle pressioni dei genitori, aggiudicarsi il Prize, l’ambito premio per entrare a far parte del corpo di ballo dell’Opéra de Paris. Inizialmente, le due ragazze partono con il piede sbagliato, ma ben presto il loro rapporto conflittuale si trasformerà in un’amicizia i cui ingredienti sono una lealtà falsata da cose non dette e dalla competizione in atto che le vedrà rivali. L’atmosfera è noir e spesso si sprofonda nell’abisso dei propri demoni personali. Quasi tutti i personaggi mostrano i due lati di sé stessi, quello più puro e compassionevole, e quello più arrivista ed indifferente, a confermare, almeno secondo la regista, che il mondo della danza è talmente duro ed ambizioso, che è facile perdere di vista le virtù morali di cui l’essere umano è naturalmente dotato.
2. Friendzone (Netflix)
Se avete voglia di ridere a crepapelle, questo film francese fa al caso vostro. Charles Van Tieghem, regista al suo primo lungometraggio, ci regala un’ora e ventiquattro minuti di pura ilarità scacciapensieri, grazie ad una sceneggiatura divertente e al talento dei protagonisti, che si dimostrano sin da subito empatici e credibili. Così, in una maratona di gag e figuracce, il film, pur non parlando di nulla di nuovo, risulta leggero e godibile.
La storia gira intorno a Thibault (Mickaël Lumière), detto Titì, infermiere parigino di bell’aspetto, ma fin troppo imbranato per le questioni di cuore che, una sera, incontra Rose (Eva Danino), una brillante designer di abbigliamento per bambini per cui perde immediatamente la testa. Ma il suo buon cuore e la mancanza totale di sex appeal lo trasformano ben presto in un caro amico, ideale per sessioni di shopping e per ingozzarsi di pizza davanti alla tv. Inevitabilmente, Titì cade in picchiata nella cosiddetta friendzone, quella zona in cui in un rapporto l’amicizia entra in pole position e fa perdere ogni traccia di romanticismo e sensualità. Per risollevarlo da questa sorte ormai segnata intervengono le tre inseparabili amiche di Titì, che si impegneranno a rivoluzionare la personalità e soprattutto i modi dell’amico per renderlo un conquistatore incallito ed irresistibile, in una serie di tentativi disastrosi per lui ma spassosi per chi guarda: lo vedremo in estenuanti sessioni di corsa al parco insieme all’inflessibile Maud (Manon Azem), si cimenterà in corsi di rimorchio al bar con l’esperta social Alexandra (Constance Amoult) e si dimenerà in corsi di ballo africano insieme alla collega di corsia Lulu (Fadily Camara). In questo film non c’è noia e da Titì c’è soltanto da imparare che, se si vuole davvero, ogni cosa è possibile.
3. Una Relazione (Amazon Prime Video)
La fine di un amore lascia sempre l’amaro in bocca, e, anche in questo caso, il rammarico e la tristezza sono come macigni che affievoliscono le emozioni migliori. Stefano Sardo, regista al suo primo lungometraggio di finzione, ci conduce, insieme ai protagonisti, verso una fine lenta, che vuole essere più dolce che amara e meno traumatica.
Al centro della storia ci sono il musicista Tommaso (Guido Caprino) e l’attrice di spot Alice (Elena Radonicich) che, insieme da quindici anni, sulla loro terrazza durante una cena, annunciano agli amici di sempre che hanno deciso di chiudere la loro storia d’amore, creando uno smarrimento generale e, successivamente, delle dinamiche nuove all’interno del gruppo. L’ex coppia decide di continuare a vivere sotto lo stesso tetto fino ad una buona offerta di acquisto dell’appartamento, di cui entrambi sono proprietari. La loro missione è quella di restare buoni amici, di quelli che si raccontano tutto (o quasi), trasformando insieme le emozioni più spiacevoli del lasciarsi in un quieto vivere che spesso però è segnato da risvolti imprevedibili. Tommaso ed Alice riescono a creare un’empatia schietta con il pubblico, visto che a chiunque è capitato di chiudere dolorosamente una storia d’amore con tutto quello che ne consegue: senso di perdita, nostalgia, rabbia, sofferenza e la voglia di ricominciare una vita nuova con la paura che comporta. Tommaso ed Alice mescolano le carte, non riescono a prendere una vera distanza dal loro rapporto, si ingannano sull’amicizia nonostante le migliori intenzioni, si mostrano fragili di fronte alla rottura e refrattari a voltare le spalle l’uno all’altra. Il film coinvolge in un’alternarsi di speranza, illusione, prese di coscienza, riprovarci e riprovare a sopravvivere nonostante tutto. Tra gli amici spiccano Libero De Rienzo nel suo ultimo ruolo, quello di un eterno cinico dal cuore d’oro e Thoni, che si cala nei panni di una donna indispettita dall’insicurezza che le trasmette la sua relazione sentimentale con Alessandro Giallocosta.
4. Mio Fratello, mia sorella (Netflix)
Claudia Pandolfi e Alessandro Preziosi sono i protagonisti di questa commedia dolceamara dal retrogusto un po’ acido di Roberto Capucci, che ha disseminato la storia di problematiche delicate come l’abbandono e la malattia mentale, e l’ha condita con vecchi rancori, incomprensioni e, per fortuna, anche con una buona dose di ironia. La storia parte con la morte del padre dei due fratelli Tesla/Pandolfi e Nikola/Preziosi, che avrebbe deciso di lasciare ad entrambi la casa di famiglia dove Tesla vive già con i due figli Carolina (Ludovica Martino), una giovane intraprendente ed appassionata di moda trascurata da sua madre, che invece è completamente dedita a proteggere l’altro figlio, Sebastiano (Francesco Cavallo), un talentuoso violoncellista che soffre di schizofrenia. Dopo la lettura del testamento, che lascia Tesla non poco turbata, Nik decide di mollare la sua vita errabonda a bordo del suo kitesurf e di entrare a far parte del delicato equilibrio familiare della sorella, dopo anni di assenza incomprensibile ed ingiustificata, secondo Tesla. Credibili Pandolfi e Preziosi, che con poco (il film è stato girato quasi interamente nell’appartamento lasciato ai due) riescono a condurci all’interno delle dinamiche di una famiglia con tante mancanze ed incastri da ritrovare attraverso tante discussioni da una stanza all’altra e perché no, con un pallone da basket in piena notte nel cortiletto di casa.
5. Il Talento del Calabrone (Amazon Prime Video)
Sergio Castellitto è il protagonista indiscusso di questa pellicola italiana del 2020 diretta da Giacomo Cimini. Al suo fianco, in una Milano notturna e piena di luci, ci sono Anna Foglietta e Lorenzo Richelmy. Parliamo di un thriller a cui non siamo abituati in Italia, ma comune in USA, con la famosa telefonata di uno sconosciuto che lascia tutti appesi, spettatori inclusi, ma spieghiamoci meglio. Il film parte con la trasmissione radio condotta da Steph/Richelmy, un celeberrimo speaker di Radio 105, che invita i suoi ascoltatori a chiamarlo in diretta per aggiudicarsi i biglietti di un concerto, fino alla chiamata di uno sconosciuto (Castellitto) che minaccia di suicidarsi se Steph non acconsentirà ad assecondarlo nel suo gioco perverso, in una spirale che condurrà lo speaker e lo sconosciuto in un baratro con finale a sorpresa. Anna Foglietta, nei panni del tenente colonnello Rosa Amedei, cercherà in tutti i modi di gestire la situazione che nel corso delle ore diventerà sempre più complicata, sentendo la pressione e la responsabilità per una città intera sulle sue sole spalle.
6. Lovely Boy (Sky Cinema e NOW)
Lovely Boy è stato presentato all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, precisamente a Giornate degli Autori. Il film, diretto da Francesco Lettieri, è la storia di Nic, in arte Lovely Boy, interpretato dal giovane ma ormai collaudato Andrea Carpenzano, che questa volta si cala nei panni di un autore e cantante di musica trap della periferia romana, ritratto nel momento di massima ascesa del duo musicale che ha formato insieme all’amico Borneo (Enrico Borello), gli XXG, ma Lovely Boy non riesce a cogliere la fortuna ed il talento che ha perché si fa risucchiare da una spirale di droga e menefreghismo verso tutto quello che di bello e vivo c’è nella sua vita: la famiglia che lo ama, la fidanzata incinta (interpretata da Ludovica Martino) ed il decollo della sua carriera musicale. Il suo percorso verso gli abissi è solitario perché nessuno del suo entourage è interessato a rovinarsi la vita come sta facendo lui, avvolto in una nube di pericolosa apatia e sorda indifferenza, volte ad enfatizzare e a portare agli estremi quella sensazione di vuoto che prova, come le parole delle canzoni trap che scrive e canta e che rappresentano il nulla.
Toccato il fondo, decide di provare a disintossicarsi in un centro delle Dolomiti in provincia di Bolzano, nella solitudine della natura e con gli altri residenti della comunità, proverà ad emanciparsi da questa condizione di dipendenza e dalla noia che lo avvolge da sempre.
Il film è un andare e tornare da un passato da dimenticare ad un presente da ricostruire, in due ambienti fortemente in contrasto fra loro. Da una parte c’è il frastuono delle discoteche romane ed il caos di una generazione smarrita alla ricerca di un piacere spesso vacuo e l’attesa di una pace che si ritrova attraverso il contatto con il silenzio e la natura, in un’atmosfera sull’orlo del dolore e del rimpianto per una vita compromessa ma che ha voglia di ripartire su altre basi.
7. Blackout Love (Amazon Prime Video)
Blackout Love è una commedia ad alto tasso di empatia e burrasche amorose, che mettono in luce come tutti diventiamo fragili quando ci accostiamo a quei sentimenti che ci fanno sentire talmente vivi da avere il terrore di rasentare il nulla se smettessero di esistere. Francesca Marino ha diretto in maniera sincera l’inedita coppia formata da Anna Foglietta ed Alessandro Tedeschi, una coppia che, all’inizio del film, è gia scoppiata da tempo, per decisione di lui. Dopo la sofferenza della rottura, Valeria/Foglietta diventa super cinica e colleziona un uomo dopo l’altro lasciando soltanto degli abbaglianti due di picche alle speranze dei suoi amanti che vorrebbero approfondire la conoscenza. Una sera, senza alcun preavviso, si ritrova in casa proprio il suo ex con le mani ai fornelli come se tra loro non ci fosse mai stata una rottura, e tratta una sbigottita Valeria come se fossero ancora insieme, almeno questo prima di schiantarsi sul pavimento della loro cucina. Portato d’urgenza in ospedale, emerge che Marco/Tedeschi, ha avuto un incidente d’auto e che soffre di un’amnesia da stress post traumatico, per cui è fondamentale assecondarlo nei suoi ricordi, che al momento sono fermi a quando era ancora insieme a Valeria. Così, la coppia torna a vivere insieme in una giostra di scenate, risate, abbracci, illusioni e chiarimenti, almeno fino al momento in cui Marco non migliorerà la sua condizione di smemorato. Il film è godibile e fa riflettere, porta lo spettatore nel cuore di Valeria e legittima Marco nelle sue scelte, insegnando che l’amore da solo non può salvare una relazione in cui si è smesso di capirsi e si è carichi di malesseri dovuti ad incomprensioni che mettono radici profonde strozzando quelle che aveva messo in precedenza l’amore stesso.
8. Io, tu, lui e lei (Netflix)
Questo film tedesco esplora il mondo della poligamia e sconfina nel poliamore per due coppie che decidono di sottoporsi ad un esperimento sociale, che consiste in uno scambio dei rispettivi partner per un mese, trascorso il quale si riuniranno tutti e quattro in una villa sperduta ai confini della Germania ritrovando i loro equilibri irrimediabilmente cambiati. I protagonisti sono molto diversi fra loro: c’è Ben (Louis Nitsche), un giovane attore frustrato che da due anni fa coppia con Janina (Nilam Farook), un’ambiziosa redattrice in perenne competizione per emergere, e poi ci sono Nils (Jonas Nay), un rampollo di buona famiglia ai ferri corti con il padre, e Maria (Paula Kalenberg), insegnante di asilo dalla faccia dolce e limpida. Il film si svolge quasi interamente all’interno della villa, ma la bravura degli attori fa sì che questo non infici la resa del film ed in qualche modo gli italiani che guarderanno questa pellicola si ricorderanno dei Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese, che, visivamente con poco, è stato un film eclatante. Tolto l’eclatante, questo è un buon film che fa riflettere su quanto mettersi alla prova nei sentimenti possa compromettere quello che abbiamo costruito o possa portare a delle nuove strade che senza quell’azzardo non si sarebbero mai percorse.
9. The Trip (Netflix)
Splatter, surreale, grottesco, cinico, spietato, sono tutti aggettivi azzeccati per descrivere questo commedia norvegese horror e anche tanto action di Tommy Wirkola. La vicenda ruota intorno alla coppia sposata di Lars (Aksel Hennie) e Lisa (Noomi Rapace), entrambi nel mondo dello spettacolo e che, infelici da tempo, decidono di regalarsi un week end nella baita di montagna del padre di lui per ricucire i rapporti, anche se, in realtà, entrambi hanno intenzione di uccidere il consorte. Dopo il loro arrivo, i due troveranno una scioccante sorpresa ad attenderli proprio nella soffitta del cottage. I rispettivi piani vengono così stravolti per cause di forza maggiore e la coppia si ritroverà a fare fronte comune per sopravvivere in una lotta senza esclusione di colpi. Il film è esilarante, lo spettatore resta inchiodato allo schermo perché le azioni hanno un ritmo serrato e la sceneggiatura è graffiante e offre interessanti spunti di riflessione su temi universali come l’amore, la lealtà, l’amicizia e la complicità.
10. Life in a year (Sky On Demand, NOW, Netflix)
Mitja Okorn firma un delicato dramma sentimentale con due astri nascenti del cinema hollywoodiano, Cara Delevingne, la super modella ora anche attrice, e Jaden Smith, figlio del più noto Will. In questa pellicola ci sono due mondi distanti e contrapposti che si avvicinano e cercano un incastro, nonostante il pregiudizio e la malattia, variabili che giocheranno un ruolo fondamentali in questo intreccio struggente, ma anche pieno di vita. Daryn/Smith, diciassettenne agiato e talentuoso aspirante rapper, costretto da suo padre Xavier (Cuba Gooding Jr.) ad una vita segnata da impegni continui fra sport e studio, una sera incontra per caso la temeraria Isabelle/Delavigne, uno spirito libero che vive senza seguire delle regole precise e che ha un male incurabile, che le concederà al massimo un altro anno di vita. Allora Daryn, decide di farle vivere il tempo che le resta in maniera memorabile, sfidando anche le regole ferree ed i piani di suo padre per il suo futuro.
Gli interpreti sono bravi: entrambi diventano l’uno l’eroe dell’altra perché riescono a scuotersi e a migliorarsi a vicenda. Nulla di nuovo, ma un lavoro ben fatto.