La settimana della moda di Londra ci porta a curiosare tra le tantissime presentazioni, precisamente centocinque, che metteranno in luce le novità per la prossima primavera/estate. Ci troviamo nella città che ha inventato la minigonna nei lontani anni Sessanta grazie all’ardire di Mary Quant, che è riuscita a sdoganare le gambe delle donne portando il gentil sesso ad una nuova condizione di libertà di espressione.
La moda inglese, o meglio lo stile British, è piuttosto rigoroso: cardigan e camicia bon ton abbinata a gonna svasata al ginocchio e massimo sei centimetri di tacco per le ragazze, abito e camicia smilzi con cravattino sottile e scarpe ben lucidate per i ragazzi. Intramontabile e rappresentativo in questo senso il look dei mitici Beatles.
A Londra spopola anche il punk, una subcultura giovanile nata negli USA e in UK nella seconda metà degli anni Settanta, che coinvolge musica e moda. Quest’ultima trova la sua portavoce british nella giovane ed intrepida Vivienne Westwood, proprietaria di “Sex”, negozio di abbigliamento molto alternativo dove nacque, nel 1975, da un’idea del marito Malcom McLaren, la band punk rock più iconica di sempre, i Sex Pistols, composta da commessi e frequentatori abituali del negozio, la cosiddetta working class. Il loro look, provocante ed in controtendenza, consisteva in indumenti strappati, spille da balia ovunque, capelli colorati, giubbotti in pelle, borchie e catene. L’obiettivo era quello di scandalizzare, anche attraverso atteggiamenti rudi e talvolta violenti.
Londra, grazie al mix di culture che si porta dietro, dà vita ad una moda di strada stupefacente e fantasiosa, dove non c’è mai limite alla creatività e a cui anche gli stilisti guardano con curiosità per acciuffare idee inedite per le nuove collezioni.
Per questa stagione, il numero di presentazioni in digitale supera quello degli show dal vivo per mantenere la sicurezza in un momento ancora delicato a causa della pandemia. Burberry è il grande assente dal calendario di questa settimana, in compenso, i molti emergenti portano una freschezza nuova, che, in un tempo così complicato, è sinonimo di energia e speranza. Ecco quindi le migliori creazioni per la primavera/estate 2022 dalla Settimana della moda di Londra 2021.
Vivienne Westwood
La collezione primavera/estate 2022 è interamente presentata in digitale: il contesto è quello di un naufragio metropolitano, dove reti e timoni si infrangono su graffiti cittadini e a volte le sue creazioni appaiono come veri e propri ritratti letteralmente incorniciati, rendendo così omaggio ai dipinti di Francois Boucher, che hanno reso ancora più iconiche alcune delle collezioni passate della stilista, tra cui quella dell’ultimo autunno/inverno 2021.
La designer si è lasciata ispirare dalla sua collezione del 1998 “Tied to the Mast”: vengono riproposti i corsetti dallo scollo molto aperto e drappeggiato, che esaltano il décolleté; un altro connotato storico di questa collezione è dato dalla maxi riga, spesso stampata in diagonale, messa ad esempio sulla tuta, indumento ormai imprescindibile per comodità e stile, ma anche su bluse e gonne al ginocchio sagomate e morbide al tempo stesso. Lo stile nautico trova la sua espressione maggiore in un altro elemento amarcord ormai leggendario di Vivienne: il nodo del marinaio, stampato sui capi in denim, lana, calzature e pelletteria. Sono immancabili anche i check ed i gessati, sapientemente dosati su tailleur gonna e pantalone, spezzati talvolta da capi più colorati come un cardigan azzurro con il nodo stampato.
Le calzature, in molti casi, sono massicce: le suole sono alte per i sandali e le décolletté ridisegnano la figura facendola riemergere dalle collezioni del passato con una nota più cosmopolita ed attuale, si ha bisogno di scarpe indistruttibili per camminare su questo mondo. Non mancano le forme più classiche per le sneakers e gli stivaletti bassi con la stampa nautica.
Le borse diventano delle grandi shopper in tessuto tartan con il logo quasi scarabocchiato, più romantiche le piccole, in tinta unita o con le stampe di collezione.
Vivienne Westwood è stata molto brava ad attingere dal passato emancipandosi da esso. Ha tirato fuori il meglio di sé con uno spirito estremamente contemporaneo e all’avanguardia.
Simone Rochas
La collezione è un omaggio all’essere madre: la stilista ha dato alla luce la sua secondogenita e ha deciso di mettere in scena, con uno show dal vivo, delle donne combattive, che non si lasciano abbattere da nulla, nonostante le difficoltà che si incontrano nel corso degli anni; il parto è un evento meraviglioso, ma è anche un momento delicato e difficilissimo, un rituale al quale la designer ha dedicato una sfilata/processione che è un tripudio di pizzi e nastri, che avvolgono le modelle con forme morbide e volumi importanti. I maxi colli in sangallo ricordano il mondo ecclesiastico ed il corredo dei neonati. Il tulle di gonne ed abiti, impreziosito dal pizzo, abbinato al chiodo in vinile, rende alcuni look molto rock e gli anfibi dal gambale alto e la suola massiccia, creano un contrasto ben congeniato con il romanticismo dell’abbigliamento. Il capospalla è decostruito e cade morbido sulle spalle, ed i tessuti più maschili rompono sapientemente il ritmo sognante della collezione. I cardigan, lavorati ed impreziositi da pietre colorate, somigliano a quelli dei bambini e, sistemati quasi a caso, completano alcuni outfit rendendoli ancora più pregiati.
Simone Rochas ha disegnato una collezione ricca, eterea e leggera, avvolgente come l’abbraccio di una mamma.
Nensi Dojaka
Questa stilista di origini albanesi debutta in solitaria ed in presenza con quest’attesissima collezione ispirata agli anni Novanta, che si presenta sensuale e rigorosa al contempo. La pelle si scopre con sobrietà ed eleganza, le forme sono fascianti ed esaltano le linee del corpo senza virtuosismi, si esalta l’essenziale.
I top ed i reggiseni in seta sono sostenuti da spalline sottili e da giochi simmetrici che coprono e scoprono le spalle ed il décolletté. Questi pezzi sono degli autentici capolavori in georgette a forma di petalo e non è un dettaglio trascurabile il fatto che la designer abbia iniziato i suoi studi proprio dalla lingerie, di cui resta un’esperta appassionata. Il capospalla maschile, over e comodo, è posato sulle linee sagomate di abiti e gonne, le gambe sono nude o impreziosite da collant velatissimi con dettagli floreali; i pantaloni sono a vita alta e perlopiù morbidi, il tulle e la seta giocano con la trasparenza scoprendo ed avvolgendo le forme femminili, esaltate con misura e raffinatezza.
Il colore predominante è il nero, ma non mancano il rosa confetto, i toni più naturali del tabacco ed il verde scuro.
Le scarpe, basse, a punta e intrecciate sulla caviglia, alleggeriscono i look conferendo alla collezione un’allure sofisticata e moderna.
Nensi Dojaka, nonostante sia un astro nascente, ha un bel seguito di fans ed è molto amata anche dalle celebrity, tra cui Dua Lipa e Rita Ora.
Victoria Beckham
La donna di Victoria Beckham è androgina e sensualissima in ogni situazione, dalle vacanze in Europa ad una passeggiata in Savile Row a Londra passando per la Rive Gauche de Paris.
COS
Una novità importante consiste nel fatto che il marchio, proprio da questo autunno, cambierà il logo, che è sempre una componente fondamentale di riconoscimento del nome e dello stile di un brand.
I capi presentati in sfilata sono senza tempo, nello stile di COS, sempre attento alla contemporaneità ma con un amore incondizionato per quel gusto eterno che non stanca mai. Per questo troviamo volumi morbidi, comodi, che non nascondono il corpo, ma che lo mettono al sicuro, protetto. Una collezione che accarezza la figura con i tessuti riciclati ed i materiali organici di cui il marchio è sempre più orgoglioso. Anche il packaging sarà al 100% riciclabile.