Occhio a cosa cerchi su Google, in un attimo ti ritrovi con il conto in rosso. Ma come è possibile? Ecco cosa non digitare mai online.
Aprire Google e digitare qualcosa sembra un gesto banale. Un’abitudine così quotidiana da essere innocua. Eppure, ci sono parole che non andrebbero mai cercate, e che una volta digitate, possono aprire le porte a truffe invisibili. Non è questione di allarmismo, ma di realtà. Perché il web non è uno spazio neutro, e non tutto quello che appare come risposta è davvero affidabile.

Negli ultimi mesi, un gruppo di esperti ha messo sotto osservazione i comportamenti più comuni online, identificando alcune ricerche che espongono gli utenti a un rischio concreto, spesso sottovalutato. E la cosa più inquietante è che non serve cliccare su un link sospetto per mettersi nei guai: basta la scelta sbagliata nella schermata dei risultati.
Non digitare mai questo su Google, resterai senza soldi
Chi si muove nel mondo digitale sa che curiosità e fretta sono i migliori alleati dei truffatori. E proprio queste due spinte vengono utilizzate per costruire esche sofisticate, che iniziano da una semplice ricerca.
Esistono termini che, se scritti nel motore di ricerca, conducono dritti in una trappola. La promessa di un numero di assistenza, la scorciatoia per ottenere un servizio, la soluzione facile a un problema comune. Queste sono le più utilizzate. E i risultati che compaiono non sono casuali: sono pagine confezionate ad arte, con numeri falsi, nomi clonati, layout familiari. Solo che, dietro quei siti, ci sono truffatori pronti a prendere il controllo del tuo dispositivo, accedere ai tuoi dati e prosciugare il tuo conto.

Non si tratta solo di telefonate o di moduli fasulli. Alcuni risultati di ricerca conducono a file camuffati, che promettono tutorial, applicazioni gratuite o versioni “comode” di software noti. In realtà, scaricano malware capaci di monitorare ogni tua mossa, dalle password alle operazioni bancarie.
Nel web, non è la domanda che crea il pericolo, ma il luogo in cui la si pone. Chi usa Google crede di avere il controllo, ma in realtà molto spesso si affida a una macchina che restituisce risultati ordinati in base a logiche invisibili. La presenza di un sito tra i primi risultati non è garanzia di affidabilità. E proprio lì si nascondono le pagine che i truffatori costruiscono per intercettare ricerche comuni.
Cercare un numero verde, un modo per resettare un dispositivo o una scorciatoia per aggirare un pagamento può essere sufficiente per essere indirizzati verso portali cloni, pagine che chiedono l’accesso remoto al tuo computer, o moduli creati per rubare i tuoi dati personali.
Il conto corrente, i documenti, le credenziali di accesso, tutto può finire nelle mani sbagliate, anche se non hai mai scaricato nulla di sospetto, anche se credi di essere stato prudente. La differenza, spesso, la fa il sapere come proteggersi da questi truffatori.