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I 5 motivi per cui la Juventus può battere il Porto e superare il turno di Champions

Stasera, martedì 9 marzo, andrà in scena a Torino il ritorno dell’ottavo di finale di Champions League che vede impegnate Juventus e Porto. Ad Oporto, la compagine guidata da Andrea Pirlo è incappata in una brutta prestazione e in una conseguente sconfitta per 2 a 1. La rete che ha ridotto le distanze, segnata da Federico Chiesa, permette però ai bianconeri di credere ancora alla qualificazione. Ecco a voi i 5 motivi per cui crediamo che la Juventus possa battere il Porto e superare il turno di Champions.

1) L’esperienza di Giorgio Chiellini


Giorgio Chiellini è un calciatore che sposta gli equilibri. La carta d’identità parla chiaro, ad agosto compirà 37 anni ed il suo stile di gioco – incentrato su marcature asfissianti, duelli aerei e duri contrasti – non gli ha di certo permesso di preservarsi al meglio. In questa stagione, Pirlo ha potuto schierarlo solo 15 volte, spalmate su 4 competizioni. Stasera però, Chiellini dovrebbe essere regolarmente in campo a guidare la retroguardia bianconera, dopo 2 settimane in cui è dovuto stare fermo ai box per l’ennesimo infortunio muscolare. Nelle notti di Champions che contano, l’esperienza di Giorgio Chiellini è un fattore fondamentale. Crediamo che con le sue doti di leader e la sua combattività, il capitano bianconero possa trasmettere ai propri compagni il giusto spirito per affrontare una partita in cui la concentrazione non potrà che essere massima.

2) La tecnica di Arthur


Arthur Melo è al primo anno con i colori bianconeri, eppure ne è già diventato una pedina insostituibile. La sua tecnica e la sua capacità di gestire il pallone lo rendono unico, per caratteristiche, nell’intera batteria dei centrocampisti a disposizione di Pirlo. Arthur ha solo 24 anni e deve ancora adattarsi appieno al calcio italiano, tendendo a portare troppo palla e a rallentare il ritmo di gioco. In una partita come quella di oggi però, dove alla Juventus basterà vincere 1 a 0 per superare il turno, avere Arthur in mediana è davvero importante. I portoghesi cercheranno sicuramente di chiudersi per poi ripartire in contropiede, e la Juventus contemporaneamente non dovrà avere fretta di segnare. Dare la palla ad Arthur equivale a metterla in cassaforte.

3) Gli strappi di Federico Chiesa


Le recenti prestazioni di Federico Chiesa sono sotto gli occhi di tutto. La sua prima stagione bianconera è fino a qui grandiosa e in ascesa continua. Nonostante giochi come esterno di centrocampo, ha già messo a segno 9 gol ed 8 assist in tutte le competizioni, risultando spesso decisivo. Contro una squadra come il Porto, che sicuramente andrà a Torino principalmente per difendersi, i suoi strappi e la sua capacità di saltare l’uomo e creare superiorità numerica potranno essere determinanti. Il momento di forma è ottimale, a dispetto dei tanti impegni ravvicinati che lo hanno visto protagonista. Stasera è chiamato a ripetersi e noi crediamo in lui.

4) Il recupero di Alvaro Morata


Quest’anno la sfortuna e i tanti infortuni hanno perseguitato i bianconeri, non risparmiando neanche Morata. Dopo un infortunio alla caviglia che lo ha messo ko, Morata ha anche contratto il citomegalovirus, un particolare virus intestinale che lo ha debilitato. Lo spagnolo ha passato 3 settimane terribili, ma adesso pare completamente recuperato e la doppietta di sabato sera contro la Lazio vale più di un indizio. Lui è il partner d’attacco perfetto per Cristiano Ronaldo, il quale ha bisogno di un punto di riferimento con cui dialogare, ma non solo; il centravanti spagnolo infatti, per caratteristiche, porta profondità al gioco bianconero, allungando le difese avversarie. Per Pirlo, il recupero di Morata è un’arma fondamentale per provare a scardinare il muro del Porto. Senza di lui, la strada sarebbe stata ancora più in salita.

5) CR7


Inutile girarci attorno, CR7 vive per partite come questa e quando c’è lui in campo, spesso e volentieri, si parte già in vantaggio per 1 a 0. Due anni fa fu l’artefice della grande rimonta ai danni dell’Atletico Madrid e, lo scorso anno, da solo quasi eliminò il Lione. La sua fame e la sua voglia di vincere sempre sono straordinarie, specialmente se pensiamo a tutti i traguardi già raggiunti in quella che è una carriera leggendaria. Uno come lui non può uscire per due anni di fila dalla competizione principale così presto e stasera farà di tutto per scrivere nuovamente la storia.
Alessandro Di Gioia

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Alessandro Di Gioia

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