I Mondiali di calcio che si stanno svolgendo in Qatar – e che stanno per giungere al termine – hanno attirato senza dubbio moltissime attenzioni e tanta curiosità. Partite combattute e mai scontate, con tutti gli appassionati di calcio che si chiedono chi sarà alla fine a spuntarla e ad alzare la tanto ambita coppa al cielo. Insomma, settimane ricche di emozioni e di colpi di scena per chi vive di questo sport e chi è cresciuto a pane e pallone.
D’altronde sono proprio emozioni e colpi di scena a caratterizzare la rassegna iridata che, non a caso, è da sempre uno degli appuntamenti più attesi e più chiacchierati. Ma, anche in passato, ci sono stati dei momenti assurdi della storia dei Mondiali di calcio, eventi che, chi ha qualche anno in più, non può certo aver dimenticato. Proviamo allora a riviverne qualcuno.
1. Il cane che dribblò Garrincha
Questo viaggio comincia dal Mondiale del 1962. Precisamente il 10 giugno quando, Brasile e Inghilterra, si stavano giocando il passaggio in semifinale. Ma quel match, ancora oggi, viene ricordato per l’ingresso in campo di un cane nero. L’animale corre per tutto il campo, dribblando addirittura il brasiliano Garrincha. A fermarlo alla fine è Jimmy Greaves, costretto però a mettersi a quattro zampe per riuscire ad afferrarlo e bloccarlo.
2. Il cane eroe
Ancora una volta un cane protagonista, ma questa volta stiamo parlando di quello che può essere definito un vero e proprio eroe. Infatti, ai Mondiali del 1966, che si sono giocati in Inghilterra, accade qualcosa di assurdo: la Coppa del Mondo venne rubata da una banda di ladri mentre era esposta in una chiesa. E a trovarla, abbandonata accanto a una macchina parcheggiata, durante la più classica delle passeggiate, fu proprio un cane, grazie al suo fiuto. Il suo nome era Pickels, che si guadagnò ben 5mila sterline di ricompensa. Per la gioia del suo padrone, ovviamente.
3. Lo sceicco in campo
Il Mondiale del 1982 è sicuramente sempre un piacevole ricordo per gli italiani, visto il trionfo degli azzurri, allora guidati da Bearzot. Ma quell’edizione passò alla storia anche per un evento che ha a dir poco dell’incredibile. Infatti in campo entrò uno sceicco, ma non come calciatore. Il suo obiettivo era quello di far annullare un gol subito dal suo Kuwait. Obiettivo poi tra l’altro raggiunto, dopo aver fermato il gioco per ben nove minuti. Nove minuti dove l’uomo riuscì a spiegare al direttore di gara che i giocatori della Nazionale araba erano rimasti fermi per un fischio arrivato dalle tribune. Una spiegazione che, dunque, convinse l’arbitro.
4. Tre gialli per un rosso
Da un trionfo italiano all’altro. Infatti, questo viaggio ci porta a Germania 2006, mondiale vinto dall’Italia di Marcello Lippi. Ma in terra tedesca, protagonista fu anche l’arbitro Graham Poll. Il fischietto inglese, infatti, commise un errore davvero clamoroso, ammonendo tre volte lo stesso giocatore. Si trattava del difensore croato Simunic, che, nel corso della partita contro l’Australia, sembrò fare di tutto per farsi cacciare. E alla fine ci riuscì.
5. La doppietta di un difensore
Sicuramente la doppietta di un difensore rappresenta un evento più unico che raro. E se questo avviene in un Mondiale, c’è un posto nella storia per chi la realizza, soprattutto se si tratta degli unici due gol segnati con la proprio Nazionale. É proprio ciò che accadde a Liliam Thuram, difensore francese che, in Italia, indossò le maglie di Parma e Juventus. La semifinale con la Croazia fu dunque per il transalpino la partita più bella di tutta la sua carriera.
6. Il gol che…non c’è
Il nostro viaggio nei ricordi ci porta ora ai Mondiali del 1978. Il protagonista è un grande del calcio, ossia Zico. Quest’ultimo infatti, in Brasile-Svezia, si vide annullare un gol, che però in realtà non c’era mai stato. Infatti, il fischio dell’arbitro che decretava la fine del primo tempo, arrivò quando il pallone era ancora in volo e quindi prima del colpo di testa del brasiliano. Una rete che, ironia della sorte, sarebbe valsa il primo posto nel girone ai verdeoro, a discapito dell’Argentina che poi tra l’altro vinse quel Mondiale.
7. La punizione al contrario
Erano in corso i Mondiali del 1974 quando si stava giocando la sfida tra Brasile e Zaire. E a prendersi la scena, in un modo particolare, fu Ilunga Mwepu. Infatti il giocatore africano, durante una punizione per i sudamericani, si staccò dalla barriera e tirò via il pallone. Deriso per anni e definito l’uomo della punizione al contrario, in realtà il suo comportamento ha una spiegazione, arrivata però dopo molto tempo:il dittatore Mobutu aveva minacciato di morte i giocatori in caso di una sconfitta con più di tre gol di scarto e, in quel momento, il Brasile stava vincendo già 2-0. Insomma, un gesto di paura e di disperazione.
8. L’enigma Ronaldo
Fu un vero e proprio enigma quello che accaddeil giorno precedente alla finale di Francia ’98 al Fenomeno. Un giocatore che, in quel momento, fu a dir poco irriconoscibile. Pare infatti che il giocatore avesse dovuto fare i conti con un attacco convulsivo. Il giorno dell’ultimo atto di quella rassegna iridata, all’ora del tè, l’attaccante scomparve dall’hotel, ricomparendo sorprendentemente poco più di un’ora dall’inizio della sfida, direttamente allo Stade de France, dove avrebbe dovuto giocare dall’inizio. Su quella vicenda si disse e scrisse di tutto, ma in realtà, le vere dinamiche di quel malore sono, ancora oggi, tutt’altro che chiare.
9. Il tifo contro
Un momento che si ricorderanno tutti quelli che videro la semifinale di Italia ’90. Infatti la scelta di giocare la semifinale tra gli azzurri e l’Argentina in quel di Napoli fa ancora tanto discutere a distanza anni. Questo perché, allo stadio San Paolo, in molti scelsero di sostenere l’Argentina. Il motivo? Solo e soltanto un nome: Diego Armando Maradona, vero e proprio idolo nella città campana.
10. Il doppio fischio finale
Un viaggio nei momenti più assurdi della storia dei Mondiali di calcio che si conclude proprio con Qatar 2022 e con la sfida tra Francia e Tunisia. Infatti, in questo match, ci sono stati ben due fischi finali. A scatenare il tutto è stato il gol del pareggio di Griezmann, arrivato in pieno recupero e inizialmente convalidato. La rete è stata però poi annullata per fuorigioco in seguito al fischio finale, con l’intervento del Var. L’annullamento, però, arrivato dopo la fine della partita, non sarebbe valido stando alla ricostruzione della Federazione transalpina che, infatti, ha presentato ricorso.