20 marzo, Stadio José Zorrilla di Valladolid. All’ultimo dei quattro minuti di recupero concessi dall’arbitro Estrada Fernandez, con i padroni di casa in vantaggio per 1 a 0 sul Siviglia grazie alla rete su calcio di rigore del cileno Orellana, l’ex milanista Suso batte un corner; forse l’ultima occasione per gli andalusi, alla disperata ricerca del pareggio. Il cross dalla bandierina è molto lungo e finisce sul secondo palo dove si trova l’olandese Luuk De Jong. L’ex centravanti del PSV riesce a fare da sponda colpendo il pallone con la testa verso il palo opposto, dove Oscar cerca goffamente di non far uscire il pallone sulla linea di fondo e lo tocca debolmente verso il centro dove il terzino del Valladolid, Janko, non riesce a rinviare e nel rimpallo interviene En-Nesyri che calcia il pallone nel bel mezzo della mischia in area. Il pallone vaga tra una selva di gambe e finisce sul piede del portiere marocchino del Siviglia Bounou, attore protagonista nell’assalto finale, come consuetudine in queste situazioni. Il portiere sivigliano carica il sinistro e indovina l’angolino alla destra del collega Roberto. Il Siviglia trova un inaspettato e insperato pareggio proprio nei secondi conclusivi della partita. E proprio come accade in questi casi la rete di Bounou è stata accolta con grande stupore, proprio in virtù dell’eccezionalità di un goal segnato da un estremo difensore.
In realtà la storia del calcio è piena zeppa di goal segnati da portieri, più o meno senza preavviso. A causa della posizione occupata in campo – la più lontana dall’area avversaria – e della staticità delle mansioni richieste al ruolo, vedere una rete segnata dal portiere è qualcosa di molto raro. Tuttavia non proprio unico. Lo scorso 1° aprile si è celebrato il ventennale di una domenica sportiva davvero speciale per i tifosi della Reggina. Come per Valladolid-Siviglia, anche in quel caso a beneficiare di una rete del portiere fu la squadra in svantaggio. Al Granillo di Reggio Calabria, nel corso di Udinese-Reggina – con i bianconeri friulani in vantaggio di 1 rete a 0 grazie al brasiliano Valentim – il portiere Massimo Taibi svetta sul primo dagli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Mamede e batte Turci, eguagliando il primato di Michelangelo Rampulla e diventando il secondo portiere a segnare una rete in un match di Serie A.
Vi abbiamo descritto reti perlopiù occasionali, nate da situazioni di emergenza e da momenti particolari dei match, nei quali le squadre dei portieri-goleador erano impegnate nell’affannosa e confusa ricerca di un pareggio in extremis. Esistono tuttavia diversi estremi difensori nel corso della storia che hanno abbinato l’arte della rete negata con la rete violata. Alcuni di loro sono addirittura ricordati, paradossalmente, più per la quantità di goal segnati che stoppati all’avversario.
Ora vi sveliamo i cinque migliori portieri goleador nella storia del calcio, tenendo conto delle marcature nelle competizioni professionistiche nazionali e internazionali.
1. Rogério Ceni (131 reti)
Il caso più incredibile non può che provenire dalla patria del colpo ad effetto, il Brasile. Rogério Ceni è una leggenda vivente nel continente sudamericano per due motivi principali: l’amore per il San Paolo, club nel quale ha trascorso l’intero corso della sua carriera – dal 1992 al 2015 – con oltre 1000 presenze sul rettangolo verde, e per la sua propensione a finire nel tabellino dei marcatori.
La sensibilità tecnica di Rogério Ceni gli ha permesso di distinguersi per l’affidabilità sui calci piazzati. Non solo penalty ma anche calci di punizione chirurgici, veri e propri incubi per i colleghi tra i pali.
Il vizio di Ceni si materializza negli anni ’90. Ereditato il ruolo di titolare da Zetti nel 1997, Rogério Ceni timbra il cartellino ad ogni annata, con il picco nel 2005, quando mette a referto ben 21 realizzazioni.
Campione del mondo nel 2002 da terzo portiere dietro al titolare Marcos e al dodicesimo Dida, Rogério Ceni partecipa da secondo del portiere milanista anche nello sfortunato Mondiale tedesco del 2006.
Nonostante la longeva carriera e la fedeltà nella Tricolor Paulista, Rogério Ceni è entrato nell’immaginario popolare calciofilo soprattutto per essere il portiere goleador per antonomasia. E i numeri non smentiscono di certo quest’affermazione.
2. José Luis Chilavert (67 reti)
Quando il pensiero di un tifoso di calcio associa le parole ‘portiere’ e ‘goal’ solitamente le immagini nella mente sono quelle di Rogério Ceni e di un altro portiere sudamericano.
José Luis Chilavert è il simbolo del calcio paraguayano e, come per il collega brasiliano, il suo amore per il goal spunta a carriera già avviata. Se Rogério Ceni ha legato l’intera vita sportiva al San Paolo, Chilavert ha assaggiato anche il calcio europeo, militando nel Real Saragozza in Spagna e nello Strasburgo in Francia.
L’esordio tra i marcatori di Chilavert avviene nel 1989, ad un anno di distanza dal suo approdo nel campionato spagnolo e nella sua prima partita con la maglia della nazionale. Il 27 agosto Chilavert difende per la prima volta i pali del Paraguay nel match valido per le qualificazioni alla Coppa del Mondo contro la Colombia di un altro ‘aficionado’ della rete, il collega René Higuita. E proprio a lui Chilavert segna il primo goal della sua carriera allo scadere dei minuti regolamentari, col risultato bloccato sull’1-1.
Cinque mesi dopo è la volta del primo goal in campionato: Chilavert batte nuovamente un calcio di rigore allo scadere della partita con la Real Sociedad. Da quel momento non si fermerà più, detenendo per diverso tempo il record poi sottrattogli da Rogério Ceni.
Vincitore per tre anni del titolo di miglior portiere dell’anno assegnatogli dall’IFFHS, Chilavert mette a referto anche 8 reti con la maglia della nazionale.
3. Jorge Campos (46 reti)
Se leggendo il nome di Jorge Campos vi sembrerà di non averlo mai sentito nominare, probabilmente guardando una qualsiasi foto che lo ritrae in campo dopo una semplice ricerca su Google i vostri ricordi riaffioreranno in un istante, come quelle immagini che fanno parte della nostra infanzia e che abbiamo accantonato in un angolo e poi improvvisamente, per qualsiasi motivo, un bel giorno riappaiono.
Campos è stato un calciatore atipico. Multicolore, per via delle magliette sgargianti e dagli abbinamenti improbabili durante i match, e multiruolo, visto che in carriera si è distinto anche in qualità di attaccante. Ecco perché in questa classifica è probabilmente il nome a cui qualcuno potrebbe guardare storcendo il naso. Perché le sue reti sono arrivate soprattutto in qualità di vero e proprio attaccante, grazie a repentini cambi di ruolo dettati soprattutto dalla perdita della titolarità tra i pali.
Ha diviso la carriera tra Messico e Stati Uniti, segnando soltanto in territorio natìo. Tre partecipazioni ai Mondiali all’attivo, di cui 2 da titolare (USA ’94 e Francia ’98), entrambe da portiere. Il presidente della FIFA Blatter gli impedì di essere schierato sia da estremo difensore che da attaccante, imponendogli di rinunciare anche alle iconiche magliette variopinte.
4. Johnny Vegas (45 reti)
Se i primi tre nomi sono conosciuti alla maggior parte del popolo calcistico, con Johnny Vegas entriamo in un girone per appassionati esperti e ben informati. Tutto ciò a causa della poca notorietà di Vegas, estremo difensore peruviano che proprio in Sudamerica ha consumato l’intera carriera, cambiando spesso casacca e legando la sua storia soprattutto alla prima società che gli ha dato le chiavi del calcio professionistico, lo Sport Boys, club nel quale si distingue proprio per la sua doppia attitudine a neutralizzare e realizzare goal, con 20 reti all’attivo.
Con un nome che sembra quello di un personaggio da videogame, Johnny Vegas ha chiuso la carriera nel 2017, contando nel palmares soltanto un campionato peruviano nel 2005, con lo Sporting Cristal.
Bottino magro anche in nazionale, dove Vegas si trova la strada perennemente chiusa e dove conta soltanto tre presenze di cui una in partite ufficiali.
Una carriera costruita e vissuta in sordina rispetto agli illustri colleghi succitati ma tanto basta per far parte di questa speciale classifica.
5. Dimităr Ivankov (42 reti)
In una classifica totalmente dominata da numeri 1 sudamericani si distingue anche il bulgaro Dimităr Ivankov, il portiere europeo con il più alto numero di marcature. La difficoltà relativa dei campionati sudamericani ha certamente aiutato gli estremi difensori del continente sudamericano ad occupare i primi posti di questa speciale classifica. Nonostante il ruolo del portiere sia oggi molto più attivo nella costruzione della manovra rispetto al passato e diventando in taluni casi un vero e proprio difensore aggiunto, quasi slegato dalla sola responsabilità di difendere la rete dagli attacchi avversari, è innegabile che in un calcio di alto livello sia estremamente complicato trovare portieri che riescono a dare continuità ad un’eventuale alchimia con la porta avversaria. L’esempio più eclatante rimane Hans-Jörg Butt, portiere tedesco del Bayer Leverkusen, che detiene il record di goal realizzati in un campionato professionistico europeo, tra cui tre goal in Champions League (due reti a Buffon e una a van der Sar). Ivankov era un habitué dei calci di rigore, avendone segnati 25 in dieci anni di militanza al Levski Sofia. Continua poi la carriera in Turchia, dove dimostra di non perdere il vizio del goal, stranamente non ha mai alimentato in nazionale. In 63 presenze con la maglia bulgara non ha mai bucato la rete avversaria.