Il 1° luglio è il Capodanno del mondo del calcio. A metà anno solare il calcio volta davvero pagina e il calciomercato entra ufficialmente nel vivo. Trattative già chiuse nelle settimane precedenti si concretizzano realmente proprio il primo giorno di luglio; giocatori che si ritrovano svincolati (Donnarumma il nome di lusso del 2021) e altri che vivono il loro primo giorno con nuovi colori sociali (rimanendo in casa Milan è il caso del nuovo portiere Mike Maignan).
A cavallo tra giugno e luglio molti affari a sorpresa e diverse trattative piuttosto prevedibili. Ecco le cinque ufficialità più importanti che hanno caratterizzato gli ultimi giorni di giugno e i primi di luglio.
1. Hakan Çalhanoğlu all’Inter
L’affare che ha scosso la Milano calcistica di fine giugno è il più classico dei cambi di casacca considerato dai tifosi come un tradimento; il passaggio alla squadra concittadina rivale. E se le due squadre in questione sono nientemeno che Milan e Inter, è chiaro che la risonanza mediatica non può che essere ai massimi livelli.
La storia del calciomercato aveva già riservato dei passaggi tra le due formazioni meneghine altisonanti (come dimenticare Pirlo e Seedorf che percorrono il tragitto da Appiano Gentile a Milanello, facendo le fortune della squadra rossonera). Tuttavia non era mai capitato che il numero 10 del Milan, da cinque anni perno fondamentale della formazione nonostante le infinite problematiche sportive e societarie e i vari cambi di allenatore, decidesse di rifiutare il rinnovo di contratto proprio nella stagione che ha segnato il ritorno in Champions League per scegliere di difendere i colori nerazzurri freschi di scudetto. Un trasferimento che ha fatto molto discutere e ha diviso il tifo milanese e che infiammerà il prossimo derby della Madonnina.
2. Nuno Espirito Santo (all.) al Tottenham
Nei giorni in cui il Foggia ha salutato il quarto ritorno di Zdeněk Zeman sulla panchina dei Satanelli e l’Everton ha sostituito Carlo Ancelotti rientrato alla Casa Blanca con un ex avversario cittadino come Rafa Benítez, famoso per il suo passato vincente al Liverpool, è il Tottenham a prendersi la scena nel mercato degli allenatori perché l’eredità di Mourinho è pesante, nonostante José non abbia lasciato trofei nella bacheca degli Spurs. Nel corso delle settimane, con l’avvento del nuovo direttore sportivo Fabio Paratici, si sono intensificate le voci che volevano Antonio Conte, fresco di divorzio scudettato dall’Inter, in direzione Londra. Le richieste esose dell’allenatore pugliese hanno spinto la dirigenza a indirizzarsi prima verso Gattuso, reduce dal flirt mai sbocciato con la Fiorentina, e poi verso l’ex romanista Fonseca. Le critiche all’ex allenatore di Milan e Napoli, a causa di alcune dichiarazioni controverse del passato e della lite con Joe Jordan in un ‘antico’ Milan-Tottenham di Champions League, hanno convinto la dirigenza londinese a rivolgersi verso un manager dal nome (e dal cachet… ) decisamente meno altisonante ma piuttosto navigato nel territorio della Premier. Si tratta del portoghese (il secondo consecutivo, se non si tiene conto dell’interregno-Mason) Nuno Espirito Santo, reduce dal quarto anno sulla panchina del Wolverhampton, l’ultima delle quali conclusasi con uno tredicesimo posto. Una scelta figlia delle difficoltà riscontrate in questo preciso momento storico degli Spurs, nel quale la società di Daniel Levy non ha grossi budget da poter dedicare al mercato così come allo stipendio di un allenatore top.
3. Vincenzo Italiano (all.) dallo Spezia alla Fiorentina
La panchina della Fiorentina ultimamente è sembrata più la fermata di un autobus che altro. A causare questo andirivieni non è stato soltanto l’addio inaspettato di Prandelli ben dopo la metà della stagione ma anche l’avvicendamento di Iachini, richiamato in corsa dopo aver iniziato la stagione e il successivo abboccamento con Rino Gattuso, in procinto di lasciare Napoli.
La scelta di Gattuso sembrava definitiva, tanto che l’ex numero 8 del Milan aveva già visitato le strutture viola e aveva già incontrato la stampa nella sua prima visita in Toscana. Peccato che dopo qualche giorno è arrivata subito la rottura, pare causata da diatribe e ingerenze che coinvolgevano il presidente Rocco Commisso, lo stesso Gattuso e il potente procuratore Jorge Mendes. Difficile comprendere cosa sia andato storto in questo triangolo, ma la cosa certa è che partito Gattuso l’obiettivo della dirigenza viola si è spostato immediatamente su un allenatore completamente differente, per principi e metodo calcistico. Vincenzo Italiano è stato l’artefice principale dell’ottima salvezza del neopromossa Spezia, al suo primo campionato di Serie A. Un allenatore con idee e stile ben chiaro e definito. Dopo un tira e molla con la società spezzina, Italiano è stato finalmente ufficializzato in questi giorni come nuovo tecnico della formazione gigliata.
4. Juan Musso dall’Udinese all’Atalanta
Difficile ormai non ritenere l’Atalanta ufficialmente una delle grandi società del massimo campionato nazionale. Da regina delle provinciali, negli ultimi anni la Dea ha compiuto un’incredibile evoluzione che l’ha condotta direttamente in Champions League, competizione che tornerà a disputare anche il prossimo anno. Approfittando anche delle difficoltà societarie delle milanesi e della discontinuità cronica delle romane, la società nerazzurra ha trovato in Gasperini il condottiero perfetto per tradurre sul campo le azzeccate scelte della proprietà.
A dimostrazione che l’Atalanta ormai ha compiuto un salto di qualità per certi versi totalmente inaspettato solo fino a qualche anno fa, pochi giorni addietro la società ha annunciato l’ingaggio di uno dei portieri più forti del campionato, l’argentino Juan Musso dall’Udinese.
Una scelta che denota forza economica (Musso è stato strappato alla concorrenza con 20 milioni di euro) e ambizioni di un club che non si spaventa davanti alle storiche squadre d’alta classifica. Musso era infatti indicato come il maggior indiziato per sostituire Handanovic tra i pali dell’Inter. La realtà mostra invece che Musso vestirà sì i colori nerazzurri ma saranno quelli dell’Atalanta.
5. Kevin Strootman al Cagliari
Uno dei centrocampisti maggiormente talentuosi e altrettanto sfortunati. Kevin Strootman e un amore per l’Italia che non conosce fine. L’ex centrocampista della Roma, di proprietà dell’Olympique Marsiglia, non fa in tempo a rientrare in terra francese dopo l’esperienza al Genoa che si vede catapultare in una nuova avventura nel Belpaese. Stesso abbinamento di colori, il rossoblu, ma dalla Liguria prende la nave e se ne va in Sardegna.
Strootman è stato scelto dal Cagliari di Giulini e Semplici per rinforzare il pacchetto centrale della squadra sarda, reduce dal nuovo addio di Nainggolan, rientrato all’Inter.
L’incognita per Strootman è ovviamente l’integrità fisica, che ne ha minato pesantemente la carriera, soprattutto dopo l’approdo nella Capitale.
Se il fisico lo sosterrà Strootman al Cagliari potrà essere ricordata a fine anno come una delle operazioni di mercato più efficaci e prestigiose di questa sessione estiva 2021.