Da domenica sera l’Italia è in preda ad un’euforia collettiva dopo la storica vittoria nella finale dei campionati europei di calcio ai rigori contro l’Inghilterra.
Un risultato incredibile, considerato che la nazionale azzurra non raggiungeva il titolo europeo dal 1968. La competizione ha inevitabilmente messo un po’ in disparte le questioni di calciomercato, nonostante proprio l’Europeo sia una delle vetrine che molti calciatori intendono sfruttare proprio in funzione del mercato trasferimenti.
Nonostante l’ultima settimana dell’Europeo abbia quasi monopolizzato l’intera narrazione sportiva degli ultimi giorni, è importante ricordare che il calciomercato non si è mai fermato, trovando il suo inizio ufficiale lo scorso 1° luglio.
Proprio in virtù di un inizio scoppiettante (soprattutto all’estero) del mercato trasferimenti, ecco i 5 movimenti maggiormente meritevoli di menzione nel calciomercato internazionale nell’ultima settimana.
1. Achraf Hakimi dall’Inter al Paris Saint-Germain
Era il sacrificio a cui accennava Marotta. Sin dall’inizio del mercato dell’Inter campione d’Italia, la dirigenza aveva messo in chiaro che, per poter proseguire serenamente il percorso iniziato due anni fa da Antonio Conte e in procinto di essere proseguito da Simone Inzaghi, sarebbe servita una cessione eccellente. Non Lautaro, per il quale Marotta ha speso parole di stima, confermando la sua permanenza. Certamente non Lukaku, sempre più uomo immagine del club nerazzurro, soprattutto dopo la partenza dell’ex allenatore di Juventus e Chelsea.
L’ultimo indiziato era proprio l’esterno marocchino, arrivato appena una stagione fa dal Borussia Dortmund dopo esser stato lasciato andare un po’ troppo frettolosamente dal Real Madrid.
Dopo un’annata condita da 37 presenze, 7 reti e ben 8 assist, coronata con la vittoria del 19° scudetto nerazzurro a undici anni dall’ultimo trionfo nostrano, Hakimi entra presto nelle mire di Chelsea e PSG.
Sono proprio i parigini ad aggiudicarselo, scavalcando i Blues e pagando la cifra monstre di 60 milioni di euro più 11 di bonus. Hakimi sarà la freccia destra nel temibile arco costruito da Leonardo e guidato da Pochettino.
2. Sergio Ramos al Paris Saint-Germain
Leggere la formazione del Paris Saint-Germain nella prossima stagione potrà sembrare la conta delle figurine All Star o la declamazione di una lista di campioni riuniti per una partita di beneficenza. In realtà, molto probabilmente, sarà un’abitudine che si ripeterà ogni 3/4 giorni. Senza badare a spese -e tra qualche ora potrebbe toccare ad un estremo difensore di nostra conoscenza- il direttore sportivo Leonardo sta conducendo una campagna acquisti faraonica per cercare di raggiungere l’agognata Champions League, sfuggita soltanto in finale nel 2020 per colpa del Bayern.
L’ultimo tassello, in ordine di ufficialità, è un vero e proprio strappo alla storia recente del calcio mondiale. Dopo sedici gloriose stagioni nelle fila dei Blancos, Sergio Ramos non rinnova il contratto con il club più titolato al mondo e saluta Madrid da capitano e con 22 titoli all’attivo, che ne fanno il calciatore maggiormente titolato nella storia delle merengues (insieme a Marcelo).
Sin dall’ufficialità dell’addio al Real, Ramos è stato accostato all’unica squadra che avrebbe potuto conferirgli il mostruoso ingaggio richiesto. L’avventura in Francia sarà anche la prima all’estero per Ramos, dopo la crescita al Siviglia e l’approdo al Bernabéu.
3. Nuno Tavares dal Benfica all’Arsenal
Il nome Nuno nell’Italia calcistica non riporta alla mente chissà quali ricordi. L’ultimo Nuno degno di nota a calcare i nostri è ovviamente un altro portoghese; Nuno Gomes venne giunse in Italia proprio dal Benfica per sostituire un certo Gabriel Batistuta. Le cose non andarono benissimo ma lasciò in ogni caso il segno su una Coppa Italia vinta in finale contro il Parma, grazie ad una rete decisiva per conquistare il trofeo.
Nuno Tavares di mestiere è invece un terzino e seppur provenga anch’egli dalle Aquile recentemente passate nelle mani dell’ex Fiorentina e Milan, Manuel Rui Costa, non proseguirà la sua carriera nel Belpaese.
Nonostante l’interesse paventato dal Napoli nei giorni scorsi, Tavares si è accasato ufficialmente all’Arsenal di Mikel Arteta, giù piuttosto in affanno in queste primissime battute di pre-campionato.
Nazionale Under-21 di grande prospettiva, Nuno Tavares è stato pagato poco più di 8 milioni di euro più bonus dai Gunners, pronti a farne il perno della fascia sinistra nel medio lungo termine.
4. Rodrigo de Paul dall’Udinese all’Atlético Madrid
Aspettava questo momento da tanto tempo. Rodrigo de Paul ha fatto in tempo a conquistare la Copa América con l’Argentina di Leo Messi, a distanza di quasi trent’anni dall’ultimo successo, per scoprire che finalmente la sua carriera ha preso una di quelle svolte che l’argentino non vedeva l’ora di poter vivere.
Inseguito dal Milan alla ricerca di un nuovo 10 dopo l’addio di Çalhanoğlu, de Paul è stato strappato con forza alla Serie A da Simeone, dopo il rinnovo sempre legato alla panchina dei Colchoneros e condottò per mano nella Liga.
I campionati da metà classifica della squadra friulana da tempo stavano un po’ troppo stretti al centrocampista sudamericano. Saranno (presumibilmente) cinque anni in rojiblanco dopo cinque anni in terra friulana; è il momento giusto per tornare in Spagna, dopo la precedente brevissima esperienza a Valencia dal 2014 al 2016.
Un argentino dotato di enorme talento in terra spagnola; la combo potrebbe essere devastante e nel frattempo sarà interessante sapere in che modo il Cholo ha intenzione di inserirlo negli schemi tattici di una squadra che dell’agonismo ha fatto un marchio di fabbrica.
5. Rui Patrício dal Wolverhampton alla Roma
Uno dei primi tasselli del nuovo corso di José Mourinho non poteva che provenire dalla terra natia dell’ex tecnico dell’Inter. Dopo i flop di Olsen e Pau López, i giallorossi ci riprovano e questa volta garantisce Mou. Rui Patrício è uno dei portieri maggiormente esperti a livello internazionale e dopo tre ottime stagioni stagioni passate in Premier League nelle fila dei Wolves, l’estremo difensore portoghese si appresta a difendere i pali della Roma, che ha sborsato quasi 12 milioni di euro per accaparrarselo.
Ottimo para rigori, Patrício fa parte della storica rosa portoghese che nel 2016 ha conquistato i campionati europei di calcio.
Come Donnarumma per gli azzurri, Rui Patrício fu decisivo per la vittoria finale, entrando anche a far parte dell’11 ideale della competizione. Ora una nuova sfida, non semplice, viste le vicissitudini dei capitolini negli ultimi anni nel ruolo del portiere.
La speranza è che possa conferire quella continuità di cui necessità una squadra ambiziosa e vogliosa di trionfi.