Da diversi anni, prima su Rai 3, poi su La7 e ora sul Nove, il comico genovese Maurizio Crozza è parte integrante della satira televisiva italica, grazie a ottimi monologhi e, soprattutto, micidiali imitazioni che non risparmiano nessuno, anche se c’è chi apprezza gli sfottò crozziani (come vedremo in questo articolo).
Quando va in onda il suo programma, il venerdì sera (o i giorni successivi su YouTube, per chi non ha modo di seguire la trasmissione in diretta) è un appuntamento imperdibile per chi vuole ridere davanti al meglio del peggio di ciò che sta accadendo in Italia, e talvolta anche nel resto del mondo. Ecco, quindi, la nostra classifica delle migliori imitazioni di Maurizio Crozza, da guardare o rivedere per divertirci.
1. Antonio Razzi
“Amico caro…” Impossibile pensare all’ex-Senatore senza passare immediatamente alla versione di Crozza, a base di “Fatti un po’ li cazzi tua” e “No, questo non creto”. Un capolavoro di storpiature lessicali al servizio di quello che è un ritratto caustico e feroce dell’opportunismo politico (a Razzi interessa solo il vitalizio, tutto il resto è irrilevante). È anche, insieme ad altri due personaggi che appaiono altrove in questo pezzo, quello che tira fuori il meglio del sodalizio fra Crozza e la sua spalla Andrea Zalone, che nel corso delle interazioni con Razzi diventa vero e proprio co-protagonista, inquadrato quando l’interlocutore cerca di fargli capire che forse è meglio farsi un po’ gli affari propri.
2. Vittorio Feltri
Talmente azzeccato che lo stesso Feltri, solitamente a letto alle 21.30, ammette di fare uno strappo alla regola quando va in onda il programma del comico ligure. La dimostrazione di quanto sia strepitosa l’imitazione del controverso giornalista, le cui uscite a base di sessismo, xenofobia e diffamazione sono il materiale perfetto per creare una maschera grottesca senza peli sulla lingua, al punto da mettere in seria difficoltà la poker face di Zalone con alcuni dei suoi pensieri più assurdi, come quando commentò l’avvenenza fisica di Hope Hicks, consigliera alla Casa Bianca che contagiò Trump durante la pandemia: “Io da questa qui non solo mi farei contagiare, ma se me lo chiedesse mi farei fare anche una colonscopia. Ma anche un’ispezione alla prostata, perché no?”
3. Pier Luigi Bersani
“Porco boia, ragazzi…” L’uomo dalle mille metafore, da anni uno dei cavalli di battaglia di Crozza nonché uno dei più grandi fan dell’imitazione stessa, al punto da prestarsi a uno spettacolo dove i due Bersani si fanno deliziosamente surreali con diverse variazioni sul tema “Siam mica qui per…” (vedi video sopra). Da recuperare anche le varie volte che Crozza, in occasione della copertina di Ballarò o DiMartedì per l’amico Giovanni Floris, è riuscito a far sganasciare dalle risate Bersani, il cui senso dell’umorismo rimane impareggiabile tra le tante figure oggetto di satira da parte del comico.
4. Vincenzo De Luca
“Chi non è capace di ironia è capace di qualunque delitto”, ha detto Vincenzo De Luca commentando la sua approvazione del lavoro di Crozza, che già prima delle uscite sui lanciafiamme durante il lockdown aveva trovato pane per i propri denti grazie al politico campano. Alla dimensione istrionica del vero De Luca aggiunge un filtro di simpatica megalomania (“Il greco in Grecia l’ho portato io”), condito con occasionali sprazzi della storica rivalità fra due città italiane quando si rivolge a Zalone: “Lei è di Torino, vero?” Da applauso il recente sketch (vedi sopra) in cui si propone come protagonista per il prossimo film di Mario Martone, invece del “primo Servillo che passa”.
5. Carlo Calenda
Un’imitazione fatta in modo “sèrio”, come direbbe il diretto interessato, divenuto uno dei volti ricorrenti di Crozza soprattutto in occasione delle elezioni romane, con esilaranti siparietti sulla campagna elettorale di Calenda. Piccole, deliziose tragedie di un uomo ridicolo, consapevole dei propri limiti, tant’è che ogni volta che parla di una sua idea puntualizza che la moglie avrebbe commentato “Ma sei scemo?”, per poi aggiungere qualche descrizione surreale della sua incompatibilità con le più semplici situazioni ordinarie: “Quando parto in aereo, imbarco la valigia e vado io nella stiva.”
6. Red Ronnie
Tra le più recenti aggiunte al repertorio crozziano, il giornalista e conduttore televisivo Red Ronnie, al secolo Gabriele Ansaloni, ha subito conquistato il pubblico con un mix surreale di realtà (il diretto interessato gode di nuova fama grazie alle sue posizioni vicine a quelle dei no-vax) e fantasia (il Red Ronnie di Crozza sostiene di essere in comunicazione con vari cantanti morti in diverse dimensioni parallele). Maschera grottesca per eccellenza dei tempi in cui viviamo, al punto da essere stato usato come volto del trailer per la nuova stagione di Fratelli di Crozza, attualmente in corso.
7. Luca Zaia
Tra le figure politiche impersonate da Crozza, poche fanno ridere quanto il veneto Luca Zaia, doppiamente oggetto di satira per il suo desiderio di secessione dal resto dell’Italia (“Noi del regno del Veneto…”) e per la gestione non ottimale della pandemia a livello regionale, con la strepitosa gag ricorrente sulla sua incapacità di interpretare correttamente i numeri legati ai contagi (“Camìa, me fai una tabèa…?”). A questo aggiungiamo la recente storyline della sua dichiarazione di guerra alla Croazia, rea di aver calpestato il credo religioso veneto: il prosecco!
8. Mauro Corona
Bisogna tutelare la madre Terra, anzi, la madre “Téra”, come dice Mauro Corona, scrittore, alpinista e personaggio televisivo le cui visioni ambientaliste nella versione di Crozza diventano effetti collaterali di un rapporto morboso con alcolici di ogni tipo. Una performance “sporca” e irresistibile.
9. Roberto Saviano
In questo caso la corrispondenza vocale non è al 100%, ma è comunque strepitoso il modo in cui Crozza si avvicina all’autore di Gomorra, tratteggiandolo come figura cupa che riconduce tutto alla camorra e a una visione pessimista della vita, sin dall’infanzia (una volta scrisse alla Mattel chiedendo che facessero una Barbie Vedova di Mafia). Un ritratto preciso e deliziosamente surreale di una delle figure più affascinanti e discusse del panorama culturale italiano contemporaneo.
10. Matteo Salvini
Anche qui la voce non è interamente corrispondente a quella del vero Salvini, ma tutto il resto – la mimica, la retorica, il “Bacioni” – è la copia sputata del leader leghista, di cui Crozza mette a nudo le contraddizioni con brio e ferocia. Impareggiabile, come potete vedere qui sopra, lo sketch sulla lingua italiana, dove Salvini evita qualunque parola di origine straniera, inclusi i nomi delle persone, come quando guarda un film con “Tommaso Crociera e Nicoletta Bimbouomo.”