Una serie tv è un po’ come un’opera d’arte. Non si crea di certo dall’oggi al domani e richiede tempo, dedizione e grande lavoro per essere perfezionata.
Alcune serie impiegano più tempo a calibrare, mentre altre riescono già dal pilot a catturare l’attenzione dello spettatore, mostrando fin da subito l’atmosfera, lo stile e la forza dello show.
L’episodio pilota di una serie tv è molto importante, in quanto la sua buona riuscita determina se il network deciderà di confermare la serie con un ordine completo di episodi. Il pilot è importante anche subito dopo la messa in onda: se cattura il pubblico, gli ascolti saranno più alti e di conseguenza ci saranno più possibilità di un rinnovo.
Questo successo potrebbe essere anche un’arma a doppio taglio: se un pilot è un capolavoro, diventerà difficile per gli sceneggiatori essere all’altezza delle aspettative, rischiando di perdere ascolti molto in fretta. Al contrario, non stupisce che un pilot non molto convincente possa essere la base per una serie che migliora invecchiando, episodio dopo episodio.
Ecco quindi la lista di quelli che secondo noi sono i 7 migliori episodi pilota delle serie tv!
1. LOST (2004)
L’occhio di Jack si apre e con quel semplice gesto inizia una serie che ha fatto la storia della televisione.
Il finale di serie suscita ancora il malcontento tra molti dei fan, che ritengono che lo show non abbia dato una degna conclusione alla sua corsa impregnata di mistero. Non si può certo dire la stessa cosa per il suo incipit, che invece è partito col botto.
Il pilot di Lost, infatti, diviso in due parti, conduce fin da subito lo spettatore al centro dell’azione, mostrando già il suo uso caratteristico dei flashback per approfondire le storie dei personaggi che diventerà il tratto distintivo della serie. In questo episodio si assiste a una sorta di “caos controllato”: ogni tassello sembra essere esattamente al proprio posto, nonostante ci sia già traccia dei misteri dell’isola, della confusione dei passeggeri in seguito allo schianto del volo Oceanic 815 e dei flashback dei singoli personaggi.
L’episodio pilota di Lost è un gioiellino ben studiato e calibrato da J.J. Abrams e Damon Lindelof, che introducono l’affascinante mondo di Lost in modo coinvolgente, stabilendo già regole e mostrando già i conflitti interiori dei personaggi. Il cliffhanger finale è solo il primo di tanti altri, che lascerà lo spettatore con la voglia di vedere ancora altri episodi.
2. TWIN PEAKS (1990)
L’episodio pilota di Twin Peaks rimane indiscutibilmente l’esordio più efficace mai visto in televisione. Quando i telespettatori decisero di guardare l’episodio nel 1990 non sapevano esattamente cosa aspettarsi. Certo, alcuni conoscevano David Lynch e il suo stile criptico, ma la campagna pubblicitaria fu un grande successo, invitando il pubblico a guardare in prima serata il classico drama con omicidio. “Se lo perderete stanotte, non saprete di cosa staranno parlando tutti domani”, stuzzicava la pubblicità.
Ecco quindi un’atmosfera uggiosa montana tipica della zona Nord-Ovest degli Stati Uniti, con alberi, nebbia, segherie e cascate, le musiche sognanti di Angelo Badalamenti come accompagnamento e poi, d’improvviso, Laura Palmer, reginetta del liceo locale, viene ritrovata nel lago “morta, avvolta nella plastica”. Inizia così il mistero centrale di Twin Peaks, serie poliedrica, criptica ed enigmatica che mischia mistero e soap opera con lo stile di Lynch, destinata a diventare un’opera così originale da non avere eguali anche al giorno d’oggi.
3. WESTWORLD (2016)
Il pilot di Westworld, diretto da Jonathan Nolan, serve da perfetta introduzione a quella che si rivelerà essere una delle serie distopiche sull’intelligenza artificiale meglio concepite nella storia della televisione. L’estetica della serie colpisce fin da subito: le lande sconfinate e aride del mitico Far West si contrappongono visivamente ai freddi e futuristici laboratori in cui si costruiscono gli androidi. Lo spettatore viene fin da subito proiettato all’interno del luna park popolato da androidi molto simili agli umani, dove i clienti a caccia di emozioni forti possono dare sfogo alle loro fantasie proibite.
L’episodio pilota centra in pieno il senso profondo di Westworld: è una riflessione sul più intimo senso della vita e sulla vera origine della coscienza umana.
Il cast di tutto rispetto contribuisce a rendere tutto questo possibile, dalla brillante interpretazione di Evan Rachel Wood a quella già consolidata del bravissimo Anthony Hopkins.
4.BREAKING BAD (2008)
Il pilot di Breaking Bad potrebbe benissimo fungere da film a sé stante, anche se in realtà è solo l’inizio di una storia incredibile. La sequenza iniziale vale da sola l’inserimento in questa classifica: gran parte dello stile visivo di Breaking Bad viene infatti fissato e stabilito qui. C’è il deserto del New Mexico, il camper, la maschera antigas e Walter White con addosso solo camicia verde e mutandoni sporchi e cadenti. Questo inizio serve proprio a presentare quello che diventerà uno dei più affascinanti protagonisti di una serie tv.
Proprio Walter White (interpretato brillantemente da Bryan Cranston) da timido e inetto professore, inizierà a produrre metanfetamina insieme al suo ex studente Jesse Pinkman, che compare anche lui in questo primo episodio.
Il pilot introduce anche la dinamica che diventerà ricorrente nell’intera serie, con i due alle prese con situazioni estremamente pericolose dalle quali sembra non esserci via d’uscita, per poi riuscire a scamparla grazie all’ingegno del professore.
5. THE LEFTOVERS (2014)
The Leftovers non è certamente per tutti. Lo show arriva dalla mente di Tom Perrotta in collaborazione con Damon Lindelof (una delle menti dietro a Lost) e la sua impronta si trova ovunque. Il ritmo è particolarmente lento, il mistero ha delle sfumature religiose e la realtà si alterna a sogni assurdi e surreali.
Il pilot inizia con una donna e il suo bambino in lavanderia. La donna si lamenta e il bambino piange. Tutti questi banali fastidi stanno per essere svuotati di significato poiché, in un battito di ciglia, suo figlio scompare. Non solo lui, circa il 2% della popolazione svanisce nel nulla. Questo è solo l’inizio di un viaggio all’interno della psiche di diverse persone, che cercano di colmare il vuoto lasciato nei modi più disparati. Visivamente i toni sono freddi e le musiche sempre cupe e drammatiche. Portare in televisione un episodio pilota come questo è sicuramente anticonvenzionale e controcorrente, in un panorama televisivo ampio per un pubblico che tendenzialmente preferisce i misteri più intriganti e meno riflessivi. The Leftovers si prende il suo tempo per raccontarsi a modo suo, già nel pilot, ma anche nell’intera serie e sa farlo in modo estremamente originale.
6 THIS IS US (2016)
All’apparenza This Is Us potrebbe sembrare il classico family drama, ma già dal pilot si smentisce, prendendo una direzione del tutto inaspettata. Il creatore della serie Dan Fogelman fa centro fin da subito introducendo personaggi ben scritti e caratterizzati, con dialoghi incalzanti e mai stucchevoli. Inizialmente vengono mostrate le vite di persone diverse, che vivono in luoghi diversi, in momenti di vita diversi, accumunati semplicemente, unicamente e apparentemente dal giorno di nascita. Poi arriva a fine episodio quel plot twist (esatto, un plot twist in un family drama!) che rimescola tutte le carte in gioco stravolgendo quanto visto nel pilot. La serie seguirà infatti le vicende della famiglia Pearson, composta da mamma Rebecca, papà Jack e dai figli Kate, Kevin e Randall: tutti quei tasselli che erano già davanti agli occhi degli spettatori acquistano finalmente un senso in un gioco ad incastro meravigliosamente studiato.
Il pilot è stato visto negli USA da più di 10 milioni di telespettatori e la serie intera è una delle più viste ancora oggi.
7.THE HANDMAID’S TALE (2017)
Neppure il romanzo di Margaret Atwood (dal quale la serie è tratta) poteva preparare il pubblico alla potenza di uno dei migliori episodi pilota delle serie tv. Fin dal suo incipit, The Handmaid’s Tale catapulta lo spettatore al centro di un intero universo distopico, Gilead, basato sullo sfruttamento delle donne e dei loro diritti. Molta della credibilità è dovuta alle interpretazioni magistrali dei protagonisti, prima fra tutte Elisabeth Moss (già osannata dalla critica in Mad Men) che con la sua mimica facciale riesce a far percepire ogni sfumatura del suo personaggio. La serie non è per i deboli di cuore ed è molto forte, sia concettualmente che visivamente. Fin dal primo episodio emerge la disturbante estetica dello show, ben costruita grazie alla cura dei dettagli e dell’ambientazione. Quello che più stupisce è ritrovarsi completamente catturati dalla vicenda, dal contesto e soprattutto dell’empatia generata nei confronti delle protagoniste.