Nel bene e nel male se ne parla sempre tantissimo: il Festival di Sanremo è l’evento più chiacchierato dell’anno per una serie di motivi che spaziano dalla scelta del direttore artistico alla kermesse, dalle performance dei cantanti agli abiti indossati, dai comportamenti che generano meme al fatto che se si esibisce il terzo cantante in gara, vuol dire che sono già le due di notte.
Le avete già composte le vostre squadre al Fantasanremo? Come lo state vivendo il ritorno di Paola e Chiara? E perché proprio in trepidante attesa e già in piedi sul divano? E i Cugini di campagna invece? Si travestiranno da Måneskin? Ci saranno proposte di matrimonio? Cantanti squalificati? Dov’è Bugo? Chissà.
Iniziamo quindi il conto alla rovescia della 73esima edizione del festival della canzone italiana, diretto per il quarto anno consecutivo da Amadeus. Per l’occasione diamo una spolverata all’albo d’oro di tutti i vincitori di Sanremo, cantanti che hanno segnato la storia della musica italiana.
1. Nilla Pizzi (1951)
La prima edizione è donna ed è proprio Nilla Pizzi a sbaragliare la concorrenza con “Grazie dei fiori”. La cantante si presenta con un brano raffinato ed efficace che la renderà una dei vincitori di Sanremo più ricordati della storia del Festival.
2. Nilla Pizzi (1952)
Doppietta per la poco più che trentenne Nilla Pizzi, che conquista ancora il primo posto. Il secondo. E anche il terzo.
Le prime edizioni erano differenti da quelle recenti: ad esempio in questa vediamo la partecipazione di soli cinque artisti che si sono distribuiti venti canzoni. Il brano che trionfa è “Vola colomba”, improntato sulla contesa di Trieste tra Italia e Jugoslavia.
3. Carla Boni e Flo Sandon’s (1953)
A partire dal 1953 viene introdotta l’esibizione doppia delle canzoni: ogni brano viene presentato da due artisti diversi. Trionfa l’accoppiata Carla Boni-Flo Sandon’s, con “Viale d’autunno” un brano romantico e malinconico.
4. Giorgio Consolini e Gino Latilla (1954)
Sarà “Tutte le mamme” il brano trionfante in questa quarta edizione condotta da Nunzio Filogamo, cantato da Giorgio Consolini e Gino Latilla che entreranno nell’albo d’oro dei vincitori di Sanremo. Qui la mamma è vista come la madonna che veglia su suo figlio.
5. Claudio Villa e Tullio Pane (1955)
“Buongiorno tristezza” è un brano di grande impatto emotivo che con le sue note malinconiche trascina tutti in un vortice di amarezza e speranza insieme. Inizia il grande percorso di Claudio Villa che, ricordiamo, sarà più volte tra i vincitori di Sanremo.
6. Franca Raimondi (1956)
In questa edizione si decide di aprire il Festival a cantanti esordienti, per far sì che venga data rilevanza alle sole canzoni senza ridurla a una disputa tra interpreti già famosi.
Il 1956 è l’anno di esordio dell’Eurovision Song Contest, in cui l’Italia viene rappresentata, sia Franca Raimondi con “Aprite le finestre”, ma anche dalla seconda classificata Tonina Torrielli con “Amami se vuoi”.
7. Claudio Villa e Nunzio Gallo (1957)
Nel 1957 la conduzione ritorna a Nunzio Filogamo e sulle note spagnoleggianti di “Corde della mia chitarra” Claudio Villa continua a lasciare il segno con la bellezza e l’armonia della sua voce.
8. Domenico Modugno (1958)
Tra i vincitori di Sanremo, il più ricordato è proprio Domenico Modugno. “Nel blu dipinto di blu (Volare)” è l’essenza della canzone italiana per eccellenza: il nostro vero inno nazionale apprezzato anche in tutto il mondo. Ricordiamo che come Claudio Villa, Modugno ha collezionato ben quattro vittorie al Festival di Sanremo, record tutt’oggi imbattuto.
9. Domenico Modugno e Johnny Dorelli (1959)
Condotta da Enzo Tortora, la nona edizione del Festival conferma la vittoria di Domenico Modugno e consacra Johnny Dorelli con “Piove (ciao ciao bambina)”. Alcuni pensano che la canzone sia rivolta ad una ragazza conosciuta in una casa di tolleranza e che a causa della legge Merlin che ne impone la chiusura, i due non si sarebbero mai più rivisti.
10. Tony Dallara e Renato Rascel (1960)
In questa edizione vince “Romantica” con Tony Dallara e Renato Rascel: una vera e propria dichiarazione d’amore. Questa decima edizione del Festival ha un enorme successo perché viene vista in eurovisione da circa 30 milioni di persone. Edizione da ricordare quella del 1960 che vede l’esordio in gara della diciannovenne Mina, appena agli inizi della sua carriera.
11. Betty Curtis e Luciano Tajoli (1961)
A trionfare è la semplicità del brano “Al di là”, che riesce a sbaragliare la concorrenza come Adriano Celentano e Little Tony che arrivano solo alle spalle dei vincitori di Sanremo con “24 mila baci”.
12. Domenico Modugno e Claudio Villa (1962)
Due mostri sacri della musica, impossibile non accreditargli la vittoria. “Addio… Addio…” è la fotografia perfetta della fine di una relazione.
13. Tony Renis e Emilio Pericoli (1963)
Prima edizione di Mike Bongiorno per un totale di undici, “Uno per tutte” parla di un ragazzo innamorato di tante donne, brano abbracciato da una musica così adorabile da risultare orecchiabile fin dal primo ascolto.
14. Gigliola Cinquetti e Patricia Carli (1964)
Con “Non ho l’età (per amarti)” Gigliola Cinquetti appena sedicenne, non solo entra nell’Olimpo dei migliori vincitori di Sanremo, ma andrà a stravincere persino l’Eurovision Song Contest doppiando il britannico alle sue spalle. La Cinquetti canta il sogno di un amore romantico e platonico, sperando che, quando finalmente raggiungerà la maggiore età, potrà amare ed essere ricambiata.
15. Bobby Solo e The New Christy Minstrels (1965)
“Se piangi se ridi” è una vera e propria ballata romantica in cui il vero amore è condividere gli stessi sentimenti del proprio partner. Questa è l’ultima edizione in cui i cantanti possono portare in gara più canzoni, ad eccezione degli stranieri.
16. Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti (1966)
In “Dio come ti amo” Domenico Modugno ha la fortuna di poter contare sulla seconda esibizione di Gigliola Cinquetti giungendo a quattro edizioni vinte nell’arco di nove anni. Qui Modugno lascia il segno di una interpretazione leggendaria accompagnato da una melodia dolce e drammatica. È anche la stessa edizione in cui Caterina Caselli cantando “Nessuno mi può giudicare” si classifica solo alle spalle della coppia vincitrice.
17. Claudio Villa e Iva Zanicchi (1967)
Con “Non pensare a me”, Claudio Villa in coppia con Iva Zanicchi giunge come Modugno, al quarto trionfo, diventando uno dei più grandi vincitori di Sanremo. Edizione un po’ turbolenta quella del 1967, proprio perché a fare da sfondo alla manifestazione c’è il suicidio di Luigi Tenco.
18. Sergio Endrigo e Roberto Carlos Braga (1968)
“Canzone per te” parla di un amore finito accompagnato da una melodia struggente che comunque riesce a imporsi su nomi importanti come Adriano Celentano, Milva e Ornella Vanoni. Quella del 1968 è la prima delle tredici conduzioni affidate a Pippo Baudo.
19. Bobby Solo e Iva Zanicchi (1969)
“Zingara” è un evergreen della musica italiana, soprattutto nella versione cantata dalla Zanicchi. Edizione, quella del 1969, di un Festival che ha risentito dei moti rivoluzionari dell’epoca. È anche l’esordio di Lucio Battisti con il brano “Un’avventura”: prima e ultima partecipazione al Festival del cantautore più amato di tutti i tempi.
20. Adriano Celentano e Claudia Mori (1970)
Altro pezzo indimenticabile tra i vincitori di Sanremo è “Chi non lavora non fa l’amore”, un classico italiano da cantare al karaoke con almeno due litri di birra in corpo. Un brano che è proprio una ventata d’aria fresca rispetto ai vincitori precedenti. Questa edizione è accompagnata da un aneddoto curioso: il “Molleggiato” dimenticò o finse di dimenticare più volte le parole del testo suscitando disappunto da parte di alcuni colleghi, soprattutto Sergio Endrigo.
21. Nada e Nicola Di Bari (1971)
Ultima edizione in cui i brani in gara vengono presentati da una coppia di interpreti. Anche in questo caso la performance di Nada de “Il cuore è uno zingaro” sarà più amata di quella interpretata da Nicola Di Bari. Una canzone forte e spensierata in cui al cuore vengono attribuiti i poteri magici delle fattucchiere, dotate di forza oscura e magia nera. Il fatto più sconvolgente per noi oggi? Un giovane Lucio Dalla si classifica solo terzo con 4/3/1943.
22. Nicola Di Bari (1972)
“I giorni dell’arcobaleno” inizialmente viene bloccata dalla censura perché troppo esplicita a descrivere la prima volta di un’adolescente costringendo Di Bari a modificarne il testo. Anno molto interessante il 1972, in quanto vede l’esordio del già noto Gianni Morandi, Alice e Alberto Camerini.
23. Peppino di Capri (1973)
“Un grande amore e niente più”, una canzone dalle parole semplici e sincere in cui la maggior parte degli ascoltatori riesce a immedesimarsi. Quella del 1973 è un’edizione che vede la partecipazione di Milva, Ricchi e Poveri, Wess e Dori Ghezzi, Roberto Vecchioni e Umberto Balsamo.
24. Iva Zanicchi (1974)
Con “Ciao cara come stai?” Iva Zanicchi riesce a battere sia Modugno che Orietta Berti, diventando la prima cantante donna ad aver trionfato per ben tre volte tra i vincitori di Sanremo. Tra gli esordienti del 1974 troviamo Riccardo Fogli, Donatella Rettore e Orchestra Spettacolo Casadei.
25. Gilda (1975)
Con “Ragazza del sud” l’esordiente Gilda si aggiudica la vittoria del Festival. Nella storia di Sanremo è da considerarsi tra quelle di minor successo a causa di disaccordi tra il Comune della città ospitante e organizzatore della manifestazione e le case discografiche, che decidono di boicottarla escludendo i cantanti celebri dalla gara.
26. Peppino di Capri (1976)
È “Non lo faccio più” a vincere l’edizione del 1976, una canzone in cui l’uomo osserva una giovanissima al suo primo spogliarello. Questa è l’ultima edizione a svolgersi nel salotto del Casinò di Sanremo che solo dall’edizione successiva viene spostata al teatro Ariston, dove si svolge tutt’oggi.
27. Homo Sapiens (1977)
Ed ecco che con un pezzone intramontabile come “Bella da morire” gli Homo Sapiens diventano la prima band a vincere Sanremo. Un aneddoto molto divertente riguarda Donatella Rettore che, alla sua seconda partecipazione, lancia caramelle al pubblico durante la sua esibizione.
28. Matia Bazar (1978)
È il brano “…e dirsi ciao” ad aggiudicarsi la vittoria di questa 28esima edizione. Il podio? Seconda classificata con “Un’emozione da poco” l’ esordiente Anna Oxa, all’epoca sedicenne che calca il palcoscenico con un look scandalosamente androgino per l’epoca; terzo posto invece per “Gianna” di Rino Gaetano a cui si deve il primato nella storia della kermesse in cui viene pronunciata e cantata la parola “sesso”.
29. Mino Vergnaghi (1979)
Inaspettato invece il trionfo di “Amare” di Mino Vergnaghi, per il semplice fatto che tutti danno per scontati come vincitori di Sanremo i Camaleonti, che però si classificano solo terzi. Edizione, quella del 1979, gremita di artisti esordienti.
30. Toto Cutugno (1980)
Dopo “Solo noi” Cutugno non vincerà mai più, collezionerà sei secondi posti acquistando l’appellativo di “eterno secondo”. Questa trentesima edizione del Festival viene condotta da Claudio Cecchetto e un determinante Roberto Benigni grazie al quale, si registra un forte incremento dell’audience. Debuttano i Decibel, gruppo punk guidato dal ventiduenne Enrico Ruggeri con “Contessa”, forse rivolto a Renato Zero, con il quale avrebbero avuto una diatriba per problemi editoriali. Sono uno dei pochi gruppi a suonare dal vivo perché, quasi tutti si esibiscono su basi pre-registrate visto che l’organizzazione non prevede la presenza dell’orchestra. Tra i vari partecipanti non possiamo non citare Pupo con “Su di noi” che si piazza solo terzo e quarto Gianni Morandi che torna alla ribalta dopo un lungo periodo di silenzio (aveva studiato contrabbasso e composizione).
31. Alice (1981)
Edizione, quella del 1981, piena di segnali innovativi a partire da Alice che vince con “Per Elisa”, che diventerà una pietra miliare della musica italiana tra i vincitori di Sanremo, ma non solo. Ci sono altri gioielli che tutt’oggi vengono ricordati: Loretta Goggi che con “Maledetta primavera” si piazza seconda, o con “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri solo quinti oppure “Ancora” di Eduardo De Crescenzo. Tra gli esordienti vi è Fiorella Mannoia con il femminismo che trasuda in “Caffè nero bollente”. La sigla di Sanremo 1981? “Gioca jouer”, animata da Claudio Cecchetto. Andate a ripescarvelo perché merita.
32. Riccardo Fogli (1982)
State pensando tutti la stessa cosa: sono i Pooh. E invece no, è Riccardo Fogli da solista. “Storie di tutti i giorni” è un brano di successo, movimentato e quasi rock, ma non dimentichiamo che a questa edizione Al Bano e Romina Power con “Felicità” si piazzano solo secondi. Il 1982 è anche l’anno d’oro di esordienti del calibro di Mia Martini, Zucchero e Vasco Rossi (quest’ultimo con “Vado al massimo”).
33. Tiziana Rivale (1983)
“Sarà quel che sarà” è la canzone che si aggiudica la vittoria della kermesse: peccato che la carriera di Tiziana Rivale non andrà oltre. Urge segnalare la partecipazione dei Matia Bazar che con la splendida “Vacanze romane” li porta al quarto posto e solo al quinto troviamo Toto Cutugno con quella perla miliare che è “L’italiano”. A destare scalpore è Vasco Rossi che con “Vita spericolata” è penultimo (davanti a Pupo). Come si ribella il “Blasco”? In finale lascia il palco mentre il suo brano è ancora in esecuzione, rivelando al pubblico che gli artisti si stanno esibendo in playback.
34. Al Bano e Romina Power (1984)
Finalmente vediamo vincitori di Sanremo Al Bano e Romina Power con “Ci sarà” e, nella sezione “Nuove proposte” un giovanissimo Eros Ramazzotti trionfare con “Terra promessa”. Tra gli ospiti stranieri spiccano i Queen, che si esibiscono con “Radio Ga Ga”. Freddie Mercury, per protestare all’imposizione del playback, si esibisce per gran parte della canzone tenendo il microfono lontano dalla bocca: la regia tenta di nascondere la cosa abbassando l’audio della canzone ma fallisce miseramente.
35. Ricchi e Poveri (1985)
Con “Se m’innamoro” i Ricchi e Poveri vincono la kermesse anche se non sarà il loro brano di maggior successo. Tra gli altri partecipanti ricordiamo Eros Ramazzotti, sesto con “Una storia importante”; terza Gigliola Cinquetti che ritorna sul palco dell’Ariston dopo ben 12 anni; a seguire Riccardo Fogli, Fiordaliso, Matia Bazar, Banco del Mutuo Soccorso, Eugenio Finardi e nella parte più bassa della classifica, Zucchero. Ospiti della serata finale i Duran Duran, portatori di scene di isteria collettiva tra svenimenti e urla.
36. Eros Ramazzotti (1986)
“Adesso tu”, è LA canzone del matrimonio, il primo lento che gli sposi devono ballare, sennò è statisticamente provato che divorzieranno. Di questo splendido brano ricordiamo la cover magistralmente cantata da Elodie a Sanremo 2020. Lo scandalo di questa edizione è legato a Loredana Bertè che si presenta in gara sul palco simulando una gravidanza con una pancia finta. Solamente nel 1986, quindi dopo ben trentasei anni, vi è una donna a ricoprire il ruolo di conduttrice principale della kermesse: Loretta Goggi.
37. Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi (1987)
“Si può dare di più” è una canzone potentissima, dotata di una forza incredibile che solamente il trio Morandi, Ruggeri e Tozzi possono esprimere. Tra le altre performance vi segnaliamo che Fiorella Mannoia si piazza solamente ottava con “Quello che le donne non dicono”.
38. Massimo Ranieri (1988)
Un’interpretazione molto sentita, un’intonazione perfetta e un testo che resta subito impresso, non possono che essere gli ingredienti perfetti non solo per vincere la kermesse, ma anche per rimanere nella memoria del pubblico ancora oggi. Ed ecco che tra i vincitori di Sanremo, Massimo Ranieri con “Perdere l’amore” è l’artista che meglio di chiunque altro è stato capace di trasmettere il dolore della fine di un amore quando si è troppo in avanti con gli anni per potersi rifare una vita e ricominciare. Per quanto riguarda gli altri partecipanti, ricordiamo Fausto Leali che con “Mi manchi” arriva solo quinto e settima Anna Oxa con “Quando nasce un amore”.
39. Anna Oxa e Fausto Leali (1989)
Un duetto indimenticabile quello formato dalla coppia Oxa-Leali che con “Ti lascerò” vincono la competizione. Una canzone forte e d’impatto che trasuda consapevolezza e sincerità. Peccato che fosse lo stesso anno in cui Mia Martini presenta “Almeno tu nell’universo” classificandosi solo nona.
40. Pooh (1990)
I vincitori di Sanremo di questa edizione sono i Pooh con “Uomini soli”, canzone profonda che tratta di solitudine umana con una melodia struggente. L’edizione segna una vera svolta per il Festival col ritorno dell’orchestra (assente da dieci anni). Debutta come esordiente Marco Masini e alle spalle dei vincitori troviamo la coppia Mietta-Minghi con “Vattene amore”. A presentarsi all’Eurovision Song Contest però, sarà Totò Cutugno che con “Insieme: 1992” si aggiudica la vittoria della kermesse a Zagabria portando ancora una l’Italia sul tetto d’Europa.
41. Riccardo Cocciante (1991)
“Se stiamo insieme” colpisce per la sua schiettezza: c’è ancora qualcosa che ci unisce, è il momento di fare il punto della situazione. Il tutto cantato con un tono graffiante e grintoso, tipico di Cocciante. Tra tutta la kermesse ci preme segnalare che Jo Squillo e Sabrina Salerno con “Siamo donne” arriveranno solo tredicesime.
42. Luca Barbarossa (1992)
È “Portami a ballare” ad aggiudicarsi la kermesse del 1992. Canzone molto tenera, dedicata alla mamma, che vorrebbe invitarla a uno di quei balli antichi che ormai non si fanno più. Ennesima sconfitta di Mia Martini, questa volta solo seconda con “Gli uomini non cambiano”; al terzo posto troviamo Paolo Vallesi con “La forza della vita”.
43. Enrico Ruggeri (1993)
Con “Mistero” Enrico Ruggeri si impone come il primo vincitore di Sanremo ad aver presentato e vinto con una canzone dichiaratamente rock. I secondi a farlo saranno solo i Måneskin nel 2021. A trionfare tra le “Nuove proposte” non possiamo non citare Laura Pausini con “La solitudine” e Nek, terzo classificato, che presenta una canzone contro l’aborto dal titolo “In te” suscitando l’ira delle femministe.
44. Aleandro Baldi (1994)
“Passerà” è un vero e proprio inno alla musica, intesa come medicina per l’anima. Laura Pausini è solo terza con “Strani amori” e Michele Zarrillo quinto con la celebre “Cinque giorni”. Tra gli esordienti spicca il nome di Andrea Bocelli che va a vincere tra le “Nuove proposte”; altri nomi importanti della stessa sezione sono Irene Grandi, Giorgia e Giò Di Tonno.
45. Giorgia (1995)
“Come saprei” è una delle più belle e profonde dichiarazioni d’amore eterno che si possa dedicare al proprio partner. Bocelli è solo quarto con la famosissima “Con te partirò”. Tra gli esordienti della sezione “Campioni” troviamo gli 883, Fiorello, Ivana Spagna, Lorella Cuccarini; nelle “Nuove proposte” c’è un vero e proprio segnale di cambiamento con: Daniele Silvestri, Massimo di Cataldo, Gianluca Grignani e i Neri Per Caso.
46. Ron e Tosca (1996)
Tra i vincitori di Sanremo del 1996 troviamo Ron e Tosca con “Vorrei incontrarti fra cent’anni”, una promessa di un amore che va oltre i limiti imposti dal tempo. Peccato che il coronamento di questa vittoria viene accusata di brogli: per molti dovevano essere Elio e le Storie Tese, secondi classificati, a vincere con “La terra dei cachi”. Nella sezione delle “Nuove proposte” trionfa Syria, ma non dimentichiamoci che una giovanissima Carmen Consoli presenta quel gioiello di canzone “Amore di plastica” che nonostante l’ottava posizione sarà destinato a essere il cavallo di battaglia dell’intera produzione musicale dell’artista.
47. Jalisse (1997)
Ed eccoci all’undicesima e ultima edizione condotta da Mike Bongiorno che vede i Jalisse vincere a sorpresa la kermesse con “Fiumi di parole” che però non basterà a far decollare bene la carriera del duo, anzi: la canzone verrà bistrattata così tanto che Striscia La Notizia la utilizzerà per farne un jingle. Il vero successo commerciale è di “Laura non c’è” di Nek che si piazza solo settimo. Nella sezione “Nuove proposte” troviamo Alex Baroni, Niccolò Fabi, un tal Mikimix (oggi CapaRezza) e Paola & Chiara che vincono il primo posto con “Amici come prima”, nonostante imbarazzanti errori durante la performance.
48. Annalisa Minetti (1998)
Col brano “Senza te o con te” Annalisa Minetti ottiene una doppia vittoria con entrambe le categorie: inizia ad esserci la possibilità di far gareggiare i primi tre classificati della sezione “Nuove proposte” includendoli nella sezione “Campioni”. Da ricordare che il Financial Times stronca la kermesse definendola come una sagra del kitsch per le canzoni eccessivamente sentimentali.
49. Anna Oxa (1999)
Ed ecco che dieci anni dopo la vittoria con Fausto Leali, Anna Oxa ritorna da solista e trionfa con “Senza pietà”, altra pietra miliare della musica italiana. Tra le nuove proposte, due nomi importanti sono quelli di Max Gazzè e Alex Britti che con “Oggi sono io” si aggiudica la vittoria.
50. Piccola orchestra Avion Travel (2000)
Ed ecco che la cinquantesima edizione di Sanremo si apre con “Sentimento”, canzone sulla libertà, aggiudicandosi non solo la kermesse, ma anche il premio della critica, imponendosi su brani come “La tua ragazza sempre” di Irene Grandi o “Non dirgli mai” di Gigi D’Alessio o ancora “Tutti i miei sbagli” dei Subsonica che si aggiudicano rispettivamente secondo, decimo e undicesimo posto. Per il secondo anno consecutivo torna la conduzione di Fabio Fazio.
51. Elisa (2001)
Tra i vincitori di Sanremo Elisa è l’artista che viene ricordata più volentieri. In questa edizione condotta da Raffaella Carrà “Luce (Tramonti a Nord Est)” trionfa non solo per il volere del pubblico, ma ottiene anche il consenso della critica. Ricordiamo che alle sue spalle, troviamo Giorgia con “Di sole e d’azzurro” e che entrambi i brani sono stati scritti in collaborazione con Zucchero Fornaciari. Per la sezione “Nuove proposte” è impossibile non citare i Gazosa con il brano “Stai con me (Forever)” che conquistano il primo posto.
52. Maria Bazar (2002)
È proprio “Messaggio d’amore” a vincere la manifestazione canora, canzone sul rimpianto di aver amato troppo qualcuno che non ci ha ricambiato. Tra i vari titoli che sono rimasti tutt’oggi nelle nostre playlist non possiamo non citare “Salirò” di Daniele Silvestri che ottiene solo il quattordicesimo piazzamento. Per quanto riguarda “Le nuove proposte”, possiamo dire che l’unico nome degno di nota e che va a vincere la categoria, è Anna Tatangelo.
53. Alexia (2003)
Canzone lenta e romantica che cresce sempre di più, “Per dire di no” vince Sanremo 2003. A seguire troviamo Alex Britti al secondo posto con “7000 caffè” e nella parte bassa della classifica gli Eiffel 65 con “Quelli che non hanno età”.
54. Marco Masini (2004)
In quest’edizione, condotta da Simona Ventura, viene abolita la suddivisione dei cantanti tra “Big” e “Giovani” includendo i partecipanti in un’unica categoria. È proprio “L’uomo volante” di Masini a sbaragliare la concorrenza e aggiudicarsi il premio tanto ambito con una canzone autobiografica di un uomo maturo che desidera tanto avere un figlio. Tra i vari partecipanti spicca il nome di Paolo Meneguzzi, Neffa, DJ Francesco, Adriano Pappalardo, Pacifico e Piotta.
55. Francesco Renga (2005)
Edizione condotta da Paolo Bonolis vede vincere Francesco Renga con “Angelo”. In questa annata il regolamento prevede la divisione dei partecipanti in cinque distinte categorie (Uomini, Donne, Gruppi, Classic e Giovani) e la reintroduzione delle eliminazioni. Troviamo anche degli evergreen come “Ragazza di Periferia” di Anna Tatangelo, “Mentre tutto scorre” dei Negramaro oppure “Non capiva che l’amavo” di Paolo Meneguzzi.
56. Povia (2006)
“Vorrei avere il becco” si aggiudica il primo posto in classifica, ma non sono da meno anche le altre canzoni che contribuiscono ad animare la kermesse: “Essere una donna” di Anna Tatangelo che arriva terza e poi a seguire Dolcenera con “Com’è straordinaria la vita” e gli Zero Assoluto con “Svegliarsi la mattina”. La gara è suddivisa in quattro categorie: Uomini, Donne, Gruppi e Giovani: in quest’ultima categoria spiccano L’Aura e Simone Cristicchi. Tra gli ospiti internazionali non possiamo non citare la sensualissima Christina Aguilera.
57. Simone Cristicchi (2007)
Tra i vincitori di Sanremo il brano “Ti regalerò una rosa” è quello che presenta un tema nettamente differente rispetto alle edizioni precedenti: un rap accompagnato da una melodia elegante e malinconica. Il punto di vista è quello di un uomo con problemi psichiatrici che sta scrivendo una lettera alla sua amata anch’essa rinchiusa in manicomio. Per la sezione “Nuove Proposte” è Fabrizio Moro a vincere con il brano “Pensa”, canzone contro la mafia e la violenza in genere che non passa inosservata alla critica che decide quindi di premiarne il testo così come per Cristicchi.
58. Giò Di Tonno e Lola Ponce (2008)
È “Colpo di fulmine” con Giò Di Tonno e Lola Ponce a vincere la kermesse sanremese del 2008, canzone dalla netta impronta romantica, scritta da Gianna Nannini. Tra gli altri brani memorabili citiamo: Fabrizio Moro al terzo posto con “Eppure mi hai cambiato la vita”, quinti i Finley con “Ricordi”, ottavo Gianluca Grignani con “Cammina nel sole” e a seguire Max Gazzè con “Il solito sesso” e Tricarico con “Vita tranquilla”. Per le “Nuove proposte” vincono la competizione i Sonohra con “L’amore”.
59. Marco Carta (2009)
C’è chi la sta cantando e chi mente: “La forza mia” trionfa a Sanremo nel 2009, trionfando su “Luca era gay” di Povia, Marco Masini, Francesco Renga e Patty Pravo. Ma occorre puntare i riflettori sulle “Nuove proposte”: a vincere è una giovanissima e occhialuta Arisa con la celebre “Sincerità”, seguita da Malika Ayane con “Come foglie”… due voci incredibili dei nostri tempi.
60. Valerio Scanu (2010)
Valerio Scanu che come Marco Carta, proviene dal mondo dei talent show (Amici di Maria De Filippi) riesce a vincere la kermesse canora con “Per tutte le volte che…”, brano memorabile e di forte impatto emotivo. Tra gli altri partecipanti troviamo Marco Mengoni con “Credimi ancora”, Noemi con “Per tutta la vita” (entrambi provenienti da X Factor) e a seguire Irene Grandi e Arisa. È Antonella Clerici, quarta donna in sessant’anni, a condurre l’ edizione di Sanremo del 2010.
61. Roberto Vecchioni (2011)
Con “Chiamami ancora amore”, canzone profonda che trasuda forza, ottimismo e futuro, Roberto Vecchioni si aggiudica la vittoria. Tra gli altri partecipanti troviamo: al secondo posto Emma e i Modà con “Arriverà”, solo nona Anna Tatangelo con “Bastardo”.
62. Emma (2012)
Tra i vincitori di Sanremo spicca Emma con “Non è l’inferno”, brano energico e graffiante, che riesce ad imporsi su brani come: “La notte” di Arisa, classificatasi seconda; “Sono solo parole” di Noemi, subito dopo; a seguire Loredana Bertè in coppia con Gigi D’Alessio, Nina Zilli, Francesco Renga, Samuele Bersani ed Eugenio Finardi.
63. Marco Mengoni (2013)
Il brano che consacra definitivamente Marco Mengoni nel panorama musicale italiano è sicuramente “L’essenziale”, canzone romantica ed emozionante in cui emerge tutta la fragilità e il cuore dell’artista. Mengoni riesce ad imporsi su Elio e le Storie Tese, secondi con “La canzone mononota” e, a seguire Malika Ayane, Daniele Silvestri e Annalisa.
64. Arisa (2014)
Meritatissima la vittoria di Arisa con “Controvento”, brano efficace e sincero: andare avanti nonostante le difficoltà con l’aiuto di qualcuno. In gara troviamo anche Francesco Renga, Noemi, Giusy Ferreri e Giuliano Palma. Tra le “Nuove proposte” ci preme segnalare Rocco Hunt e Diodato.
65. Il Volo (2015)
“Grande amore” presenta una grande novità: tre giovani voci liriche che cantano su una melodia moderna. Ecco che i tre tenori riescono ad avere la meglio su Nek che con “Fatti avanti amore” arriva secondo e, a seguire i Dear Jack, Gianluca Grignani, Lorenzo Fragola, Nesli, Moreno e Biggio e Mandelli.
66. Stadio (2016)
“Un giorno mi dirai” è un brano in cui molti papà si possono riconoscere: tratta di sacrifici, ma anche di errori e del forte senso di responsabilità verso i figli. A proseguire la classifica abbiamo Francesca Michielin, Patty Pravo, Clementino, Rocco Hunt Arisa ed Elio e le Storie Tese. Tra le nuove proposte vince Francesco Gabbani con “Amen”, ma un certo Mahmood con “Dimentica” nonostante la sua quarta posizione, inizia comunque a farsi strada.
67. Francesco Gabbani (2017)
Tra i vincitori di Sanremo, Francesco Gabbani è di certo il più divertente: “Occidentali’s Karma” ha un testo ricco di riferimenti culturali, che spaziano dalla civiltà orientale alla filosofia greca. A proseguire la classifica troviamo Fiorella Mannoia con “Che sia benedetta”, Michele Bravi con “Il diario degli errori”, Elodie, Samuel dei Subsonica (come solista) e Michele Zarrillo.
68. Ermal Meta e Fabrizio Moro (2018)
“Non mi avete fatto niente” vince Sanremo nel 2018 portando sul palco più famoso d’ Italia, un argomento di forte attualità: il terrorismo e la paura che causa. Tra i brani memorabili di questa edizione impossibile non citare quei pazzi scatenati de Lo Stato Sociale con “Una vita in vacanza” o Elio e Le Storie Tese che con “Arriverdorci” danno il loro addio al pubblico.
69. Mahmood (2019)
Tra i vincitori di Sanremo più amati, non possiamo non citare Mahmood, che con “Soldi”, un rap accompagnato da una melodia esotica, riesce a consacrare anche al grande pubblico la sua indole artistica. Tra gli altri partecipanti segnaliamo: Achille Lauro che con “Rolls Royce” inizia già a far parlare di sé, i Boomdabash, Ghemon con la toccante “Rose viola”, Motta con “Dov’è l’Italia” e infine The Zen Circus che con “L’amore è una dittatura” hanno un buon consenso da parte del pubblico.
70. Diodato (2020)
Diodato con “Fai rumore” si aggiudica la settantesima edizione di Sanremo e di fatto il diritto di rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest: peccato che proprio nel 2020 scoppia la pandemia e quindi la manifestazione viene annullata. Interpreterà comunque la canzone da solo in una suggestiva arena di Verona completamente deserta. Tra i brani che hanno ottenuto più successo troviamo “Ringo Starr” dei Pinguini Tattici Nucleari, “Gigante” di Piero Pelù, “Andromeda” di Elodie, “Me ne frego” di Achille Lauro e “Musica (e il resto scompare)” della nostra twerking queen Elettra Lamborghini. E poi? Dov’è Bugo? E perché ricordiamo con più facilità il pezzo che inizia con “Le brutte intenzioni, la maleducazione”? “Sincero” è una canzone che è diventata un meme vivente così grande da sovrastare l’intera edizione della kermesse, nonostante la squalifica. Bugo e Morgan, vi amiamo, grazie.
71. Måneskin (2021)
Dritti dritti dal loro secondo posto di X factor “Zitti e buoni”, i Måneskin hanno stravinto con una canzone rock non solo la kermesse italiana, ma sbaragliando tutti anche all’Eurovision Song Contest. Ma questo è solo il punto di partenza della giovane band romana, che andrà a vincere numerosi premi anche all’estero giungendo persino a cantare i titoli di coda del film “Elvis” del grande regista Baz Luhrmann. Tra i brani più ascoltati in radio e in streaming non possiamo non citare: “Chiamami per nome” di Francesca Michielin e Fedez, “Musica leggerissima” (vi vediamo che la state ballando) di Colapesce e DiMartino, “Mai dire mai (la locura)” di W. Peyote, “Voce” di Madame che vince anche come miglior testo, “Amare” dei La Rappresentante di Lista, “Fiamme negli occhi” dei Coma_Cose e “E invece sì” di Bugo, questa volta in gara da solo. Quindi l’abbiamo trovato.
72. Mahmood e Blanco (2022)
Tra i vincitori di Sanremo, quasi già previsti fin dall’annuncio al tg1 di Amadeus, sono stati proprio Mahmood e Blanco, due artisti molto amati dai giovani che non hanno affatto faticato a trovare il consenso anche del pubblico un po’ più maturo. “Brividi”, oltre ad essere interpretata da due mostri sacri della musica contemporanea, ha un testo profondo, capace di emozionare con la delicatezza che lo contraddistingue dal resto della kermesse. Altri grandi successi di questa edizione sono: “Apri tutte le porte” di Gianni Morandi, “Farfalle” di Sangiovanni, “Ciao ciao” dei “La Rappresentante di Lista”, “Dove si balla” di Dargen D’Amico, “Domenica” di Achille Lauro e Harlem Gospel Choir, “Chimica” con Ditonellapiaga e Donatella Rettore, “Insuperabile” di Rkomi, “Duecentomila ore” di Ana Mena e, ultimo, ma non ultimo nella nostra classifica personale “Sesso occasionale” di Tananai.