Settimana di Sanremo, settimana dedicata (inevitabilmente) alla musica italiana. Accordi, cori, voci che si sovrappongono in perfetta armonia creando talvolta capolavori. Le canzoni diventano la colonna sonora della nostra esistenza. Ogni momento che viviamo ha un brano di riferimento, segnando un attimo, un momento, e portandosi dietro il potere di far riemergere tutto quel bagaglio di sensazioni all’occorrenza. Funziona più o meno così, quantomeno per tutti noi inguaribili romantici. E funziona così perché le canzoni sono un perfetto equilibrio di poesia adagiata su note, scale musicali che celebrano testi scritti da parolieri a cui dobbiamo gran parte di questo vortice di emozioni.
Così oggi vogliamo dedicare uno spazio a cinque parolieri, consapevoli però che ne avremmo potuti elencare a decine: da Cristiano Minellono a Enrico Riccardi, da Cristiano Malgioglio a Stefano Jurgens, passando poi per Giancarlo Bigazzi e Claudio Cavallaro. Ecco quelli che secondo noi sono i migliori parolieri della musica italiana.
Mogol
“E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere
se poi è tanto difficile morire
e stringere le mani per fermare qualcosa che è dentro me
ma nella mente tua non c’è
Capire tu non puoi
Tu chiamale se vuoi emozioni”
Mogol, all’anagrafe Giulio Rapetti, è uno dei più grandi parolieri della storia della canzone italiana e probabilmente anche il più celebre. Un artista nato e cresciuto immerso nella musica, tenendo conto che il padre era dirigente della casa discografica Ricordi. La passione per la musica diviene quasi subito anche un lavoro per lui e a 19 anni intraprende la carriera di paroliere. Ci sono gli anni con Mina, Fred Bongusto, Bobby Solo, Nicola Arigliano, Ornella Vanoni, i Dik Dik e molti altri ancora. E poi ci sono gli anni del sodalizio, quelli del matrimonio del mondo della musica più famoso e amato d’Italia, Mogol & Battisti. Unione, amicizia e lavoro destinati a tramontare nel 1980, quando i due si separano a causa di questioni economiche.
Per approfondire: i libri Scrivere una canzone e Il mio mestiere è vivere la vita e i tanti CD e vinili.
Franco Migliacci
“Penso che un sogno così non ritorni mai più
Mi dipingevo le mani e la faccia di blu
Poi d’improvviso veniva dal vento rapito
E incominciavo a volare nel cielo infinito”
Trasferitosi da Firenze a Roma, Franco Migliacci muove i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo partendo dal cinema. Ma è nel 1957 che avviene la svolta, quando ha un lampo di genio e propone a Domenico Modugno di “volare nel blu dipinto di blu”. Paroliere e produttore, Franco Migliacci è una delle certezze della musica italiana, contribuendo ad arricchire il panorama con le sue collaborazioni con Fred Bongusto, Jimmy Fontana, Mina, ma anche Gianni Morandi, Nada, Patty Pravo e altri ancora.
Per approfondire: le discografie di Domenico Modugno e Gianni Morandi, ma anche il libro per bambini Pasqualino Marajà.
Maurizio Costanzo
“Ma non so spiegarti
che il nostro amore appena nato
è già finito”
Sì, d’accordo. Fermandoci per un attimo a riflettere sui maggiori parolieri italiani, Maurizio Costanzo non è il primo nome che probabilmente vi sarà venuto in mente. Innegabile infatti che analizzando questo personaggio i primi elementi che vengono a galla sono solo le tende rosse del Maurizio Costanzo Show, o la sua lotta alla mafia o il matrimonio con la regina della televisione italiana, Maria De Filippi. Ma Signori vogliamo ricordarci cosa è nato dalla sua penna? Brani celebri come Se telefonando di Mina, scritto assieme a Ghigo De Chiara nel 1966 e contenuto nell’album Studio Uno 66, non dimenticando le tantissime altre collaborazioni, come quelle con Toto Cutugno, Mino Reitano, Alex Britti.
Per approfondire: il mitico album di Mina Studio Uno ’66 e i tanti libri scritti da Maurizio Costanzo.
Guido Morra e Maurizio Fabrizio
“Stringimi forte che nessuna notte è infinita”
Se vi riportassimo la lista di tutte le canzoni scritte da questi due parolieri (e non solo) probabilmente fareste fatica a crederci. Tantissimi, infiniti testi che hanno segnato la storia della musica di questo Paese nascono dalla penna di Guido Morra e Maurizio Fabrizio. Ognuno con la propria carriera e storia, fortunatamente il loro destino a un certo punto si incrocia dando vita a capolavori senza tempo e trovandosi spesso a lavorare a quattro mani. Donatella Rettore, Massimo Ranieri. Al Bano, Renato Zero, Mia Martini, ma anche Gianni Togni, Riccardo Fogli e molti altri ancora. Parte del Festival di Sanremo potremmo quasi azzardare a dire che è loro, considerando il numero cospicuo di volte in cui sono state presentate canzoni concepite da questi due autori.
Per approfondire: le discografie di Gianni Togni e Riccardo Fogli.