Prima di iniziare a stilare una classifica di quelli che sono i migliori album dell’indie italiano degli ultimi anni, è bene fare un passo indietro. Cosa intendiamo per musica indie? Il significato più immediato e, al tempo stesso, più scontato, è quello di musica indipendente: tutti quegli artisti che appartengono al mondo underground e che autoproducono i propri lavori, supportati da etichette discografiche di importanza minore. Una definizione estremamente generica che racchiuderebbe al suo interno gruppi e generi totalmente differenti tra loro. Ma l’indie di cui parliamo in questo articolo prende come riferimento un determinato stile compositivo e di scrittura che accomuna anche gli album e gli artisti che andremo a trattare: arrangiamenti musicali semplici, che spesso attingono alle sonorità del britpop anni ‘90, testi che richiamano la quotidianità, senza tabù e con uno slang riconoscibile, a volte ricchi di metafore e termini nonsense.
Tra gli anni ‘90 e gli anni 2000, la nascita e la diffusione di numerose etichette indipendenti, ha fatto sì che la scena indie crescesse in modo esponenziale. Come in tutte le “rivoluzioni” che si rispettino, anche l’esplosione dell’indie italiano ha avuto i suoi, spesso inconsapevoli, pionieri: Baustelle, Afterhours, I Tre Allegri Ragazzi Morti, Marlene Kuntz, solo per citarne alcuni. Secondo la critica, il vero spartiacque tra questo indie degli inizi e quello che spopola oggi, il cosiddetto itpop, è stato Il sorprendente album d’esordio de I Cani, disco di cui parleremo in maniera più approfondita all’interno della nostra classifica. Da quel momento, si è assistito all’esplosione di un vero e proprio fenomeno, e alla nascita di un numero sempre maggiore di artisti raggruppabili sotto l’etichetta di indie italiano. Di questi, noi abbiamo voluto selezionarne dieci, con i loro dischi più belli e rappresentativi, almeno secondo la nostra opinione. Ecco allora quali sono i migliori album dell’indie italiano dell’ultimo decennio.
12 . Scudetto – Galeffi
Al dodicesimo posto della nostra classifica dei migliori album dell’indie italiano degli ultimi anni troviamo Scudetto, album d’esordio del cantante romano Marco Cantagalli, in arte Galeffi, uscito il 24 novembre 2017 per Maciste Dischi. Lontani anni luce dalla scena romana che abbiamo imparato a conoscere con Carl Brave, i dieci brani che compongono il disco sono caratterizzati da una scrittura diretta e al passo con i tempi, sonorità semplici ma mai banali e ritornelli che ti rimangono letteralmente appiccicati addosso. Anche grazie alla splendida voce di Marco. Un album che, nonostante sia uscito ormai da più di tre anni, rimane sempre attuale.
Canzone da ascoltare: Occhiaie
11. Hype Aura – Coma_Cose
Quello del duo milanese Coma_Cose, composto da Fausto Lama (Fausto Zanardelli) e California (Francesca Mesiano), è uno stile assolutamente personale, a volta difficile da catalogare: la loro musica è un mix ben amalgamato di influenze, dall’elettropop, all’hip hop, fino ad arrivare alla musica elettronica. Approcciarsi a Hype Aura, primo album registrato in studio nel 2019, potrebbe risultare un po’ spiazzante all’inizio, soprattutto a causa dei numerosi doppi sensi e giochi di parole che spesso richiedono un secondo ascolto; ma una volta fattoci l’orecchio, non potrete più fare a meno di mettere in loop i 9 brani che compongono il disco.
Canzone da ascoltare: Mancarsi
10. Natura Viva – Eugenio In Via Di Gioia
Gli Eugenio In Via Di Gioia sono quattro ragazzi di Torino che, dalle strade del capoluogo piemontese, hanno scalato le classifiche dell’indie italiano grazie al loro ritmo irresistibile e a un sound pungente e interessante. Natura Viva, terzo album registrato nel 2019, rappresenta la piena espressione di questo scalmanato quartetto che cerca di scardinare le regole della musica inventandosi le proprie. Un disco che merita di essere ascoltato soprattutto se siete alla ricerca di qualcosa di veramente nuovo.
Canzone da ascoltare: Altrove
9. Senontipiacefalostesso Uno – L’Officina della Camomilla
L’Officina della Camomilla è di certo uno di quei gruppi che ha maggiormente contribuito alla nascita del panorama indie italiano come lo conosciamo oggi. Fondata a Milano nel 2008, la band si è però sciolta nel 2017, quando il suo frontman Francesco De Leo ha preferito intraprendere una carriera da solista. Restano comunque i meriti, come Senontipiacessefalostesso Uno, nome che è tutto un programma per questo primo loro album in studio, edito nel 2013 per Garrincha Dischi. Infatti, il disco potrebbe non piacere a tutti (così come la voce di De Leo): discordante e forse eccessivamente lungo, Senontipiacessefalostesso Uno presenta numerose contaminazioni (dal rock, al reggae al post-punk) e porta nei suoi testi un buon connubio tra tematiche condivisibili, ironia e logiche di mercato mainstream.
Canzone da ascoltare: Un fiore per coltello
8 . Deluderti – Maria Antonietta
Con il suo quarto album in studio, Deluderti (2018), Maria Antonietta, nome d’arte della pesarese Letizia Cesarini, si scrolla di dosso l’indole giovanile e un po’ ribelle che aveva caratterizzato i suoi primi lavori per vestire i panni di una trentenne che dimostra di aver maturato una sicurezza artistica (e introspettiva) non indifferente. Un disco dalle sonorità pop, pungente e intelligente, dove non mancano i momenti di profonda malinconia. I nove brani che lo compongono costituiscono le tappe di un intenso viaggio sonoro alla scoperta delle mille sfaccettature del mondo femminile.
Canzone da ascoltare: Pesci
7. Terra – Le luci della centrale elettrica
In settima posizione troviamo il disco di un altro gruppo che, da un paio d’anni, non esiste più: Le luci della centrale elettrica, progetto musicale del cantautore italiano Vasco Brondi, avviato nel 2007 e terminato nel 2019. Terra, uscito nel 2017 per La Tempesta Dischi, rappresenta il loro quarto e ultimo album in studio nonché, probabilmente, il loro lavoro più completo, capace di non perdere mai di qualità lungo tutte le dieci tracce che compongono il disco. Un mix di sonorità ben amalgamate che affonda a piene mani dalla musica balcanica, dalle melodie arabe, dai tamburi africani e dalla canzone popolare italiana. I testi, invece, spaziano dalle vicende intime a temi più generali, sfruttando sempre l’utilizzo di immagini metaforiche, caratteristica peculiare de Le luci della centrale elettrica.
Canzone da ascoltare: A forma di fulmine
6. A casa tutto bene – Brunori Sas
A casa tutto bene è l’album che ha il merito di aver consacrato definitivamente Brunori Sas, pseudonimo del cantautore cosentino Dario Brunori. Dopo tre album da solista alle spalle, Brunori Sas dimostra non solo di aver raggiunto la piena maturità artistica ma anche di essere uno dei pochi veri cantautori del panorama indie italiano. A casa tutto bene, uscito nel 2017 per Picicca Dischi, è un disco che riflette e fa riflettere, capace di mettere a nudo la società in cui viviamo e le nostre paure. Per farlo, si libera un po’ da quell’ironia tipica dei lavori precedenti e si dirige verso una dimensione più nostalgia e disincanto, mettendo l’ascoltatore di fronte al dolore ma anche alla sua elaborazione.
Canzone da ascoltare: La verità
5. Il sorprendente album d’esordio de I Cani – I Cani
Lo abbiamo già citato nella nostra introduzione: Il sorprendente album d’esordio de I Cani non poteva certo mancare nella classifica dei migliori album dell’indie italiano degli ultimi anni. Proprio come dice il nome, questo disco rappresenta il sorprendente debutto de I Cani, progetto musicale del cantautore e produttore romano Niccolò Contessa. Uscito nel lontano 2011 per l’etichetta 42 Records, l’album stravolse molti dei paradigmi dell’epoca, con le sue sonorità synth-pop e i suoi testi virali. Certo, riascoltato oggi non appare più così fresco, ma ciò non toglie che abbia saputo narrare alla perfezione le generazione che, in questo decennio, è passata dai venti e trent’anni, diventando un vero e proprio manifesto sociale.
Canzone da ascoltare: Hipsteria
4. Cosmotronic – Cosmo
Inquadrare Cosmo, pseudonimo di Marco Jacopo Bianchi, non è certo un’impresa facile: personalità versatile e in continua evoluzione, non può essere classificato solamente nel panorama itpop ma, di certo, il suo ascolto è fondamentale per comprendere appieno l’indie italiano. E se parliamo di Cosmo non possiamo certo non parlare di Cosmotronic, suo terzo album da solista pubblicato nel 2018. L’autore stesso ha definito il suo lavoro come una dichiarazione d’amore ideale e utilizzabile da tutti. E dedicabile a chiunque, aggiungiamo noi: donna, uomo, famiglia o, addirittura, alla propria città. Quindici tracce attraverso le quali Cosmo ci porta nel suo mondo, finendo immediatamente per parlare di noi. Ritrovarsi nei suoi testi, infatti, è tanto semplice quanto inevitabile.
Canzone da ascoltare: Sei la mia città
3. DIE – Iosonouncane
Quando DIE vide la luce, nel 2015, la gente gridò al capolavoro. E, in effetti, questa è proprio la definizione che meglio rappresenta il secondo album in studio del cantautore sardo Iosonouncane, pseudonimo di Jacopo Incani. Un concept album di soli 38 minuti che sorprende, da un lato per la sua capacità di miscelare così sapientemente tante suggestioni musicali differenti, dall’elettronica al folk, dall’altro per il suo non essere simile o anche solo paragonabile a nessun altro disco. Sei tracce di pura sperimentazione poetica che ci prendono per mano e ci accompagnano nello strabiliante mondo interiore di Iosonouncane.
Canzone da ascoltare: Stormi
2. La fine dei vent’anni – Motta
Medaglia d’argento per La fine dei vent’anni di Motta, album d’esordio del cantautore pisano di nascita ma livornese di origini che risponde al nome di Francesco Motta. Il disco, uscito nel 2016, si rivela, fin dalle prime tracce, capace come nessun altro di raccontare il disagio contemporaneo e una generazione che si appresta ad affacciarsi all’età adulta. E che, forse, non è ancora pronta per farlo. Uno splendido disco di formazione da ascoltare tutto d’un fiato, in ordine dal primo all’ultimo brano. Catarsi assicurata.
Canzone da ascoltare: La fine dei vent’anni
1. Mainstream – Calcutta
Al primo posto della nostra classifica dei migliori album dell’indie italiano degli ultimi anni non poteva che esserci Mainstream, secondo album in studio del cantautore di Latina Calcutta (Edoardo D’Erme) nonché pietra miliare della scena musicale indie. Mainstream, degno del suo nome, ha il merito di aver cambiato per sempre la fruizione musicale di questo genere, rendendola meno di nicchia e più vicino alle sonorità pop e alla portata di un pubblico più vasto. Un album impossibile da non cantare, tanto i suoi testi si dimostrano capaci di entrare a gamba tesa in qualsiasi cosa tu stia facendo e di stamparsi a fuoco nella mente. A questo si aggiungono un incredibile talento istintivo e una capacità di scrittura strabiliante.
Canzone da ascoltare: Cosa mi manchi a fare