Milanese del 1972, il poeta maledetto Gianluca Grignani è tra i più importanti cantautori nel panorama italiano della sua generazione, collezionando anche numerosi premi tra cui dischi d’oro e platino.
Grignani avrà anche una breve parentesi cinematografica: lo vediamo recitare nel ruolo di protagonista in “Branchie” un film di Francesco Ranieri Martinotti, tratto dal primo romanzo di Niccolò Ammaniti e nel 2002 compone, in collaborazione con Andrea Guerra, la colonna sonora del film “Che ne sarà di noi” di Giovanni Veronesi con Silvio Muccino.
Gli anni 2000 sono molto turbolenti per l’artista a causa dell’eccesso uso di cocaina e comportamenti violenti: verrà addirittura coinvolto in un’indagine della magistratura denominata “Operazione Paradiso” volto a colpire un grosso spaccio di cocaina, ma risulterà soltanto un cliente abituale e gli sarà anche tolta la patente di guida per stato di ebbrezza. Anni dopo verrà persino arrestato per violenza e resistenza al pubblico ufficiale: il tutto si concluderà con patteggiamento e risarcimento delle parti lese.
Negli anni successivi scriverà soprattutto testi per altri artisti finché ritornerà sul palco di Sanremo prima con Irama nel 2022 nella serata dei duetti e l’anno seguente in gara con “Quando ti manca il fiato”, una rock ballad dedicata al padre. Ecco quindi una selezione delle canzoni di Gianluca Grignani, le più famose, le più rock e le più romantiche del poeta maledetto che ha fatto la storia del cantautorato rock italiano.
Gianluca Grignani inizia la sua carriera col botto: “Destinazione Paradiso”. Metafora di un viaggio di sola andata, un suicidio, su un treno che conduce in un posto migliore. Tra le canzoni più famose di Gianluca Grignani, è d’obbligo cantare col cuore in mano.
Tra le migliori canzoni di Gianluca Grignani, “La mia storia tra le dita” è quella che ci ha fatto perdere la testa per questo cantante pazzesco. Trasuda l’essenza dell’artista: scritto di getto in una notte in cui i ricordi di gioventù hanno preso il sopravvento. È il ricordo di un amore ingenuo, dolce e malinconico e proibito che è finito.
Brano che troviamo sempre nel primo album “Destinazione Paradiso”, “Falco a metà” è un altra canzone molto suggestiva: il protagonista, mentre vive in una condizione che non gli appartiene, vorrebbe vedere dall’alto che cosa succede mettendosi nei panni di un falco, qui “a metà” perché gli sta stretta la sua vita, la sua esistenza.
Tra le canzoni più famose di Gianluca Grignani, impossibile non citare “La fabbrica di plastica” in cui viene osato rappresentare il tentativo di un artista di denudarsi mostrandosi per quello che è davvero: un ragazzo tormentato, debole, e sempre in bilico tra le sue personalità. Non a caso nel video de La fabbrica di plastica indossa anche la maschera del Jocker.
Canzone dal sapore un po’ più rock delle precedenti, che si presenta come un pop sgraziato, segato da chitarre elettriche distorte, sul filo dell’hard rock.
Brano apripista di “Campi di popcorn”, “Baby revolution” è una canzone rock a tutti gli effetti, molto amata dai fan più sfegatati di Grignani.
“The Joker” è un pezzo molto particolare e strettamente autobiografico perché, come sappiamo, fin dall’inizio della sua carriera, Gianluca Grignani ci dice di sentirsi molto vicino alla personalità del villain.
Tra le canzoni più famose di Gianluca Grignani, “Le mie parole” è un brano dal sapore rock che parla di un uomo davanti alla propria donna, poco dopo averle confessato di averla tradita a letto con un’altra.
Tra le più famose di Gianluca Grignani, “Speciale” è una vera e propria rock ballad romantica, in cui lui si rende conto di essere stato davvero speciale per lei, solo dopo essersi lasciati.
“L’Aiuola” è, tra le più famose di Gianluca Grignani, quella più audace e schietta: non è certo un segreto che ci sia un chiaro riferimento alla zona pelvica femminile.
Qui Grignani si mostra un vero cantautore: un uomo con l’anima tormentata che anziché darsi delle risposte, si fa delle domande.
Tra le più famose di Gianluca Grignani, “Bambina dallo spazio”, racconta di un uomo che è rimasto stravolto da una donna di cui è innamorato. È talmente preso da lei da considerarla extra terrestre.
Come si può facilmente intuire dal titolo, il brano “Chi se ne frega” è uno sfogo e un invito a vivere la vita senza imposizioni.
Tra le più famose di Gianluca Grignani e anche tra le più romantiche, “Arrivi tu” è certamente da citare. Una donna testarda che lui vuole a tutti i costi non solo perché la ama da morire, ma anche perché è la sua cura.
In “Cammina nel sole” Grignani mette da parte la sua anima rock giovanile per lasciare spazio a un ritmo più lento e riflessivo con sfumature country.
Un duetto dolcissimo quello di L’Aura e Grignani in “Vuoi vedere che ti amo”, un auspicio a staccare una spina da tutto il resto per dedicarsi all’altro, soprattutto per fare del bene a sé stessi.
In “Ciao e arrivederci” iniziamo a risentire il ritmo incalzante e rock degli inizi. Tra le canzoni più famose di Gianluca Grignani, questa è una di quelle che le radio tramettono ancora oggi.
Un rock leggero e romantico che parla di un amore difficile e tormentato, che non ti abbandonerà mai.
“Il più fragile” è un brano graffiante che parla d’amore per la vita e tormento per la separazione da una persona amata.
Un pezzo che è una dichiarazione d’amore sincera e dolcissima: “Sei unica” è un grido d’amore da dedicare alla propria anima gemella.
Tra le più famose di Gianluca Grignani è impossibile non citare “Natura Umana”, in cui non solo c’è il grande ritorno del rocker italiano, ma troviamo anche un tentativo di mostrare l’essere umano in tutte le sue forme, senza catalogarlo in alcun modo, libero.
In “Non voglio essere un fenomeno”, ritorna la schiettezza e sincerità tipici del Grignani degli inizi, regalandoci una intensa ballate rock e un brano da un sound decisamente graffiante.
In “A volte esagero” c’è tutta la voglia di raccontare storie che non sono la sua: la canzone è una vera e propria ballad che ricorda molto Vasco Rossi.
Direttamente da Sanremo 2023, con “Quando ti manca il fiato” Grignani ritorna a calcare il palcoscenico dopo anni di silenzio e ci abbaglia con questo splendido pezzo scritto per suo padre: un blues che in un climax discendente racconta le insicurezze del cantante.
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