Nata nel 1979 e composta (ad oggi) da quattro film ufficiali, due prequel e due cross-over con la serie “rivale” costituita dai sette film di Predator, Alien è senza mezzi termini la saga fanta-horror più famosa e apprezzata di sempre. Al centro vi è la figura dello xenomorfo, una mostruosa creatura extraterrestre che non ha bisogno di presentazioni: di aspetto biomeccanico, con attitudini da insetto, sangue acido e lingua dentata, lo xeno è un parassita che infetta malcapitati ospiti ed emerge violentemente dai loro toraci, per poi crescere a dismisura e seminare morte e distruzione dovunque vada. Ridley Scott, James Cameron, David Fincher: sono molti i registi che hanno fornito il proprio contributo alla creazione di questa grande saga, il cui successo in parte si deve anche al carisma della sua protagonista principale: l’altrettanto iconica Ellen Ripley di Sigourney Weaver.
In attesa di scoprire come proseguirà il franchise – al momento sono in programma una nuova pellicola diretta da Fede Álvarez e una serie tv sviluppata da Noah Hawley – rivediamo insieme tutti i film di Alien, ordinati dal peggiore al migliore.
8. Aliens vs. Predator 2 (2007)
Considerato all’unanimità il capitolo peggiore di entrambe le saghe, il secondo crossover tra Alien e Predator segue le vicende di una cittadina che si trova a fronteggiare un’invasione di xenomorfi, il tutto mentre un Predator arriva sulla Terra per risolvere la situazione e cancellare le tracce. I fratelli Strause, qui al loro esordio alla regia, si approcciano alla materia trattata con il rispetto tipico dei fan. Peccato che tutti gli omaggi e gli easter egg non riescono a compensare una trama piena di cliché, dei personaggi tremendamente dimenticabili, una violenza eccessiva al limite della gratuità e una fotografia talmente scura da rendere incomprensibile quasi ogni scena. Tra i pochi pregi di Aliens vs. Predator 2, la prima apparizione in live action del Predalien (incrocio tra le due specie) e gli ottimi effetti speciali pratici.
7. Alien – La clonazione (1997)
200 anni dopo gli eventi di Alien 3, gli scienziati di un’astronave militare clonano Ellen Ripley allo scopo di recuperare la regina aliena che la donna portava in grembo al momento della morte; le cose però prendono una brutta piega quando alcuni xenomorfi si liberano, seminando il caos a bordo del velivolo spaziale. La saga originale si conclude con un quarto capitolo ambizioso nelle intenzioni, ma deludente nel risultato. Malgrado gli spunti intriganti, lo script da onesto B-movie di Joss Whedon si sposa male con l’estetica e il tono grotteschi e sopra le righe (pure troppo) del regista Jean-Pierre Jeunet. Proprio lo stile autoriale di quest’ultimo contribuisce a rendere Alien – La clonazione una scheggia impazzita all’interno del franchise, eccessivamente lontana dal “realismo” dei film precedenti (a qualcuno però potrebbe piacere proprio per questo). Memorabile comunque la scena dell’inseguimento sott’acqua.
6. Alien vs. Predator (2004)
Diretto dal regista di Resident Evil Paul W.S. Anderson, il primo Alien vs. Predator ha come protagonisti alcuni studiosi (tra cui il nostro Raoul Bova!) recatisi in Antartide per indagare sul ritrovamento di un’antica piramide; una volta sul posto però, scopriranno di essere nel terreno di caccia di tre giovani Predator, mandati a uccidere orde di xenomorfi come rito di iniziazione. Per quanto la storia non manchi di originalità e risvolti interessanti, questo spin-off della saga fallisce nel restituire un’atmosfera veramente spaventosa. Non solo limita considerevolmente il tasso di violenza (tanto da essere stato classificato PG-13 invece che R), ma predilige altresì un’azione esagerata e fumettosa, con una sovrabbondanza di CGI estranea al genere, che avvicina la pellicola più ai blockbuster hollywoodiani che all’horror fantascientifico.
5. Prometheus (2012)
Concepito inizialmente come prequel diretto di Alien e poi evolutosi in spin-off dedicato agli Ingegneri (razza aliena responsabile della nascita della vita sulla Terra), Prometheus ha segnato il ritorno di Ridley Scott alla saga che l’ha lanciato a più di trent’anni di distanza dal primo capitolo. Riciclando alcuni spunti da Alien vs. Predator (e forse cancellandolo dal canone), il regista di Blade Runner racconta le vicende di un gruppo di scienziati che viaggiano su un altro pianeta per indagare sulle origini dell’uomo, salvo imbattersi in una minaccia di proporzioni apocalittiche. Ben diretto, visivamente spettacolare, con ottimi effetti speciali e una colonna sonora suggestiva, Prometheus purtroppo risulta insoddisfacente sul versante della sceneggiatura, la quale, nel goffo tentativo sia di suscitare riflessioni esistenziali che di gettare le basi per eventuali sequel, semina mille domande ma fornisce poche risposte. Quel che funziona è invece il personaggio di David, androide algido e ambiguo interpretato magistralmente da Michael Fassbender.
4. Alien: Covenant (2017)
Sequel di Prometheus ambientato una decina di anni dopo, Alien: Covenant narra le vicissitudini dell’equipaggio di una nave in missione colonizzatrice che, rispondendo ad un messaggio di soccorso, atterra su un pianeta alieno dove incontra l’androide David; quest’ultimo però cova secondi fini molto più inquietanti di quanto si possa immaginare. Ridley Scott prosegue la rielaborazione della saga in chiave filosofica inaugurata dal predecessore, confezionando un film decisamente più centrato, solido e avvincente, ingiustamente sottovalutato da molti. Acute riflessioni sui concetti di creatore e creazione si accompagnano a una più marcata componente orrorifica, garantita dal ritorno degli xenomorfi: tra gustose scene splatter e tocchi da body horror, Covenant è senz’altro uno dei capitoli più violenti e “cattivi” della serie. A rovinare il quadro purtroppo è la pessima gestione dei personaggi, i quali il più delle volte agiscono in maniera decisamente troppo stupida. Fa eccezione il sempre magnifico David di Michael Fassbender, qui elevato a vero villain della situazione.
3. Alien 3 (1992)
Criticato, odiato, ripudiato dal suo stesso regista (un David Fincher agli esordi), Alien 3 è senza dubbio il film più controverso della saga. Frutto di una produzione a dir poco travagliata, tra riscritture del copione, tagli e reshoot dell’ultimo minuto, il terzo capitolo della serie vede Ripley letteralmente precipitare su un pianeta-prigione popolato da stupratori e assassini; presto scoprirà che insieme a lei è arrivato anche uno xenomorfo. Lungi dall’essere un pessimo prodotto, la pellicola di Fincher rappresenta al contrario un’ottima aggiunta al franchise, specialmente nella sua versione estesa. Malgrado alcune scelte narrative discutibili (la morte di certi personaggi all’inizio della storia) e una CGI purtroppo invecchiata malissimo, Alien 3 è un thriller cupo e pessimista di buona fattura, che lascia già intravedere il talento del futuro autore di Seven e Fight Club. Coinvolgente e ricco di sequenze indimenticabili (tra tutte, il faccia a faccia tra Ripley e l’alieno in infermeria), Alien 3 si fa ricordare anche per l’inedito design dello xenomorfo, dalle forme più animalesche rispetto agli altri.
2. Aliens – Scontro finale (1986)
Dopo aver trascorso per errore 57 anni in criostasi, Ellen Ripley viene risvegliata ed invitata ad unirsi ad una spedizione militare diretta sul pianeta del primo film, su cui nel frattempo si è insediata una colonia terrestre; lei e i militari scopriranno che il posto è infestato da un’orda di xenomorfi. Reduce dal successo di Terminator, a metà degli anni ’80 James Cameron viene chiamato a proseguire gli eventi di Alien e realizza semplicemente uno dei sequel più belli di sempre. Il futuro regista di Avatar riesce a rimanere fedele allo spirito del capostipite e allo stesso tempo a proporre qualcosa di originale, abbracciando un tono più action ed espandendo brillantemente la mitologia della saga con l’introduzione dell’alveare e della Regina aliena. Impreziosito da incredibili effetti speciali (opera di Stan Winston) e dall’ottima prova di Sigourney Weaver (candidata all’Oscar), Aliens è un capolavoro sci-fi che, al di là del puro e riuscitissimo intrattenimento, contiene al suo interno interessanti considerazioni sullo stress post-traumatico e sottili riferimenti alla guerra in Vietnam.
1. Alien (1979)
Stabilire quale sia il film migliore tra Alien e Aliens è un po’ come rispondere alla domanda: “Vuoi più bene a mamma o a papà?”. Alla fine abbiamo deciso di piazzare al primo posto la pellicola di Ridley Scott perché è quella da cui ha avuto origine tutto. Scritto da Dan O’Bannon e Ronald Shusett, Alien racconta le vicende dell’equipaggio dell’astronave Nostromo che, rispondendo a un misterioso segnale proveniente da un velivolo extraterrestre, entra in contatto con la mortale creatura del titolo. Al suo solo secondo film, Scott entra nella storia del cinema firmando una sorta di Dieci piccoli indiani in salsa sci-fi, dai toni lovecraftiani e pieno di sottotesti sessuali. Un horror teso e claustrofobico, che pur saccheggiando da Terrore nello spazio di Mario Bava e dal Dune mai realizzato di Alejandro Jodorowsky, ha saputo trovare una propria identità, imprimendosi di prepotenza nell’immaginario collettivo. Merito ovviamente di uno dei mostri più spaventosi e affascinanti mai visti sullo schermo, frutto del lavoro di H.R. Giger e del nostro Carlo Rambaldi. Ma non solo, perché con il personaggio di Ripley Alien ha regalato al pubblico una delle più grandi eroine della Settima Arte, modello imprescindibile per tutte quelle venute dopo.