Attivo sin dal lontano 1964, in quasi 60 anni di carriera Steven Spielberg ha diretto un totale di 35 film, compreso The Fabelmans, la sua ultima fatica, in uscita nei prossimi mesi. Difficilmente si può dire che abbia realizzato pellicole di scarsa qualità, anzi, l’impresa ardua è quella di decidere quali siano le sue meglio riuscite.
Noi, però, abbiamo deciso di provarci e questo articolo, abbiamo deciso di stilare una lista dei migliori film di Steven Spielberg, dai grandi cult come Lo squalo ai più recenti come The Fabelmans.
1) Lo squalo (1975)
Nell’acqua marina dell’Isola di Amity gira uno squalo. Dopo aver fatto la prima vittima, lo sceriffo (Roy Scheider) sostiene che le spiagge debbano essere chiuse, mentre il sindaco (Murray Hamilton) vuole continuare a lasciarle aperte. Solo dopo che lo squalo ha fatto la sua seconda vittima capiscono che devono risolvere la situazione.
In questo modo, lo sceriffo, assieme ad un cacciatore di squali (Robert Shaw) e un oceanografo (Richard Dreyfuss), si avventurano in barca nel tentativo di uccidere il grosso pesce.
Non il primo film di Steven Spielberg, ma il primo ad aver ottenuto un grandissimo successo, che ha consacrato Spielberg come uno dei registi più importanti di sempre. La pellicola ha vinto tre premi Oscar: al miglior montaggio, alla miglior colonna sonora e al miglior sonoro.
2) E.T. l’extra-terrestre (1982)
Un’astronave atterra sulla Terra. Da essa esce un gruppo di alieni che hanno lo scopo di studiare la vegetazione circostante. Quando uno di loro si allontana, arrivano alcuni uomini del governo degli Stati Uniti che iniziano ad inseguirlo. Gli altri extra-terrestri rientrano nella navicella e scappano, mentre colui che si è allontanato rimane sulla Terra. In seguito fa la conoscenza di un ragazzino di nome Elliot (Henry Thomas), che lo aiuta a tenerlo nascosto.
Oltre ad essere una pellicola che ha ottenuto un ottimo incasso, E.T. l’extra-terrestre è un buon film di formazione per ragazzi e, con il passare del tempo, è entrato nell’immaginario collettivo, diventando un vero cult. La pellicola si è aggiudicata quattro premi Oscar: alla migliore colonna sonora, ai migliori effetti speciali, al miglior sonoro e al miglior montaggio sonoro.
3) Schindler’s List (1993)
Schindler’s list racconta la vera storia di Oskar Schindler (Liam Neeson), un industriale tedesco che, durante la Seconda Guerra Mondiale, mise a rischio la propria carriera e la propria vita per mettere in salvo migliaia di ebrei, assumendoli nella propria azienda.
Si tratta forse di quello che potrebbe essere considerato il migliore mai realizzato da Spielberg, per via delle tematiche affrontate e del periodo storico in cui è ambientato. Se Lo Squalo aveva iniziato a farlo conoscere al mondo, quest’opera lo consacra definitivamente come uno tra i migliori registi della sua generazione (e della storia del cinema). La pellicola ha conquistato ben dodici nomination agli Oscar, vincendone sette: miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura non originale, miglior fotografia, miglior scenografia, miglior colonna sonora, miglior montaggio.
4) La trilogia di Indiana Jones (1981, 1984, 1989)
Questa trilogia (composta da I predatori dell’arca perduta, Indiana Jones e il tempio maledetto e Indiana Jones e l’ultima crociata) racconta le vicende dell’archeologo Henry Walton Jones Jr., noto principalmente con il nome Indiana Jones – interpretato dall’intramontabile Harrison Ford – durante le avventure che intraprende per recuperare importanti manufatti storici.
Si tratta di una serie di film che è entrata nell’immaginario collettivo e che ha influenzato tantissime generazioni e film maker. Numerosi sono i personaggi nati ispirandosi a questa figura, come l’archeologa Lara Croft della serie videoludica a lei dedicata o come Nathan Drake, cacciatore di tesori nei videogiochi di Uncharted.
Da non dimenticare anche il tema musicale composto da John Williams, che si potrebbe quasi considerare ancora più iconico del personaggio stesso.
5) The Fabelmans (2022)
Sammy Fabelman (Gabriel LaBelle) è un ragazzino che una sera va per la prima volta al cinema, a vedere Il più grande spettacolo del mondo di Cecil B. Mille, accompagnato dai propri genitori. Da quel momento si innamora della settima arte: inizialmente ricrea con la sua cinepresa le scene cinematografiche che più gli sono piaciute, per poi arrivare a decidere che, di mestiere, avrebbe fatto il regista.
Nonostante abbia spesso raccontato storie familiari e di formazione, questo è in assoluto il film più intimo diretto dal regista, poiché è in larghissima misura una pellicola autobiografica.
Un concetto molto simile a quello che è stato Roma per Alfonso Cuàron o Belfast per Kenneth Branagh, con la differenza che, questi due film, si concentrano principalmente sul quartiere o sulla città in cui i cineasti sono vissuti; Spielberg, invece, porta in scena il suo rapporto con il cinema, sin da quando era bambino.
The Fabelmans sta raccogliendo numerose recensioni positive, in seguito alle sua presentazione in anteprima al Toronto Film Festival, dove ha vinto il premio “People’s choice award.
6) Jurassic Park (1993)
Il paleontologo Alan Grant (Sam Neill), la paleobotanica Ellie Sattler (Laura Dern), l’avvocato Donald Gennaro (Martin Ferrero) e il matematico Ian Malcolm (Jeff Goldblum) hanno la possibilità di fare un giro su Isla Nublar dove, l’industriale miliardario John Hammond sta realizzando qualcosa di mai visto prima: un parco preistorico con dinosauri in carne e ossa, tornati in vita grazie alla clonazione.
Un altro cult intramontabile che ha segnato più di una generazione, diventando un caposaldo della storia del cinema, anche e soprattutto grazie ai suoi effetti speciali, straordinari per l’epoca.
7) Salvate il soldato Ryan (1998)
Le vicende sono ambientate poco tempo dopo lo sbarco in Normandia quando, ad una madre, viene comunicata la notizia che tre dei suoi quattro figli sono morti durante i combattimenti. Il capo di stato maggiore dell’esercito, George Marshall, apprende questa notizia, oltre a quella che il quarto fratello (interpretato da Matt Damon) risulta disperso. Decide, così, di organizzare una spedizione, capitanata da John Miller (Tom Hanks) volta a cercare il soldato Ryan affinché arrivi a casa sano e salvo.
Una pellicola in cui Spielberg presta una grandissima attenzione ai dettagli e al realismo storico, dando vita ad un’esperienza cinematografica quasi unica ed incredibilmente immersiva.
Molti critici gli hanno fatto notevoli elogi, come Roger Ebert (che lo ha definito “un’esperienza vigorosa”) e Janet Maslin del The New York Times (che lo reputa “il miglior film di guerra della nostra epoca”).
8) A.I. – Intelligenza artificiale (2001)
Nell’anno 2125, una società di nome Cybertronics è in grado di realizzare robot con le fattezze di bambini, realizzati talmente bene da non sembrare nemmeno dei robot. Il primo prototipo, di nome David (Haley Joel Osment), viene affidato ai coniugi Swinton, già genitori in realtà di un figlio che però è stato ibernato poiché affetto da una malattia senza cura. La madre, Monica (Frances O’Connor), attiva, così, un imprinting con David, che inizia a volerle bene come un bambino vero. La cura per la malattia di Martin viene però trovata e, poiché quest’ultimo non riesce ad andare d’accordo con il fratello robot, David viene abbandonato. Il piccolo androide inizia così la sua ricerca per ritrovare quella madre a cui si era tanto affezionato.
Il progetto era stato inizialmente avviato da Stanley Kubrick, con l’obiettivo di farlo uscire a metà degli anni 90 ma decidendo, in seguito, di posticiparlo in attesa di un adeguato sviluppo delle tecnologie per la creazione degli effetti visivi. Kubrick lasciò però incompiuto il lavoro, che è stato completato qualche anno più tardi proprio dal collega Spielberg, dando vita a un’opera che molti critici considerano come un ibrido tra lo stile dei due registi.
9) Il colore viola (1985)
Una donna afroamericana (Whoopi Goldberg), dopo aver subito abusi da parte del padre per oltre quarant’anni, cerca di liberarsi di questa figura per ritrovare la sua identità.
Ancora prima di Schindler’s list, ci fu un altro film diretto da Spielberg che ottenne un elevatissimo numero di nomination alla notte degli Oscar: Il colore viola. Con l’unica sostanziale differenza che, purtroppo, quest’opera di statuette non ne ha ottenute. Rimane però una pellicola nella quale si parla di tematiche molto importanti e delicate come la violenza domestica, il razzismo, gli abusi sessuali, l’incesto e il coraggio di ribellarsi a tutto questo.
10) The Terminal (2004)
Viktor Navorski (Tom Hanks) è un cittadino dell’immaginario stato di Krakozhia. Un giorno atterra all’aeroporto di New York e, in quel momento scopre, che nel suo paese è appena avvenuto un colpo di stato. Si ritrova quindi in possesso di un passaporto senza validità, motivo per cui non può muoversi dall’aeroporto.
Forse non è personale come The Fabelmans, però in The Terminal Spielberg inserisce comunque l’elemento familiare e il rapporto con i genitori, con il proprio padre, nello specifico. Questo perché il protagonista si ritrova in una situazione alquanto particolare, in cui deve portare a termine lo scopo per cui è approdato negli Stati Uniti: quello di completare la collezione di autografi del padre. L’aeroporto diventa, quindi, un piccolo mondo in cui iniziare a vivere e conoscere persone, come il personaggio interpretato da Catherine Zeta-Jones. Tramite questi espedienti, il regista costruisce un’opera che suscita forti sentimenti, in cui si esplora in maniera più approfondita l’animo umano.
11) The Post (2017)
Nel 1971, i giornalisti Katharine Graham (Meryl Streep) e Benjamin Bradlee (Tom Hanks) si ritrovano tra le mani dei documenti che certificano una serie di azioni negative portate avanti da quattro precedenti governi degli Stati Uniti e fanno di tutto per permettere che queste informazioni arrivino anche alla gente comune.
Una delle pellicole di Spielberg che meno è rimasta impressa nel pubblico, ma che non è comunque da sottovalutare, perché parla di due tematiche molto importanti: il potere della stampa e quanto sia fondamentale disporre della libertà di espressione. Temi piuttosto attuali, in quanto viviamo in un mondo dove chiunque può dire la propria opinione e venir ascoltato, oltre ad esistere il fenomeno sempre più presente delle fake news.