Volto granitico di tanto cinema action e non solo, recentemente la famiglia di Bruce Willis ha comunicato il ritiro dalle scene dell’attore a causa dell’afasia di cui soffre. Icona del franchise di Die Hard, nel corso delle decadi ha saputo interpretare ruoli variegati in diversi generi. Per omaggiare la sua carriera, riscopriamo quali sono i migliori film con Bruce Willis, le pellicole più belle da vedere con questo attore protagonista.
1. Appuntamento al buio (1987)
Una delle pietre miliari di Blake Edwards, Appuntamento al buio narra le vicende del consulente finanziario Walter Davis il quale, invitato a un’importante cena d’affari dal suo capo, cerca in tutti i modi di trovare un’accompagnatrice da portare con sé. La sua spalla per quella sera è Nadia, donna con un piccolo problema: non regge l’alcol e, ciò, comporta un susseguirsi di imprevisti che porteranno al licenziamento di Walter. Con un Bruce Willis ancora poco conosciuto se non per il serial televisivo Moonlighting, la commedia di Edwards garantisce grotteschi momenti permeati da risate assicurate.
2. Trappola di cristallo (1988)
Primo capitolo di un fortunato franchise inaugurato da John McTiernan, Trappola di cristallo oltre a essere diventato nel corso degli anni un cult assoluto, ha il doppio merito di aver lanciato definitivamente la carriera di Willis e contemporaneamente aver riscritto le coordinate del cinema d’azione. Raggiunta la moglie per il party natalizio nel grattacielo della Nakatomi, importante società d’affari con sede a Los Angeles, l’agente del NYPD John McClane diventa l’uomo giusto al momento sbagliato: infatti un gruppo di terroristi guidato da Hans Gruber si infiltra nell’edificio con l’obiettivo di rapinarlo. Azione senza sosta, momenti claustrofobici, violenza e tanto, tanto umorismo nero fanno di Trappola di cristallo il film par eccellenza nella filmografia di Bruce Willis.
3. L’ultimo boy scout – Missione: sopravvivere (1991)
Diretto dal compianto Tony Scott L’ultimo boy scout – Missione: sopravvivere si conferma come un ulteriore cult nel panorama del cinema d’azione interpretato da Bruce Willis: ex agente dei Secret Service riciclatosi come investigatore privato Joe Hallenbeck vede affidarsi il compito di proteggere la spogliarellista Cory. Ma durante un agguato, Joe fallisce nella sua missione e la donna viene uccisa. Coadiuvato da Jimmy Dix, ex quarterback di football con problemi di droga e ragazzo di Cory, Joe decide di indagare scoperchiando, così, una rete di corruzione e intrighi inimmaginabili. Al pari di Trappola di cristallo anche L’ultimo boy scout vive di un’anima granitica che ha contraddistinto molto cinema action tra anni Ottanta e Novanta: iperviolenza, adrenalina senza sosta, umorismo nero e una coppia di protagonisti che funziona.
4. La morte ti fa bella (1992)
Sagace miscela tra commedia nera, grottesco e un pizzico di fantasy-horror La morte ti fa bella di Robert Zemeckis è un ulteriore gioiello nella carriera di Bruce Willis che qui interpretata il brillante chirurgo Ernest Menville, il quale tradisce la fidanzata Helen con una ex compagna di scuola di lei, Madeline, attrice di fama. Vent’anni dopo Ernest si trova in serie difficoltà con la sua carriera, Madeline si è imbruttita sotto il segno del tempo mentre Helen è diventata una scrittrice di successo. Non accettando il suo tracollo Madeline si rivolge a Lisle, una misteriosa quanto affascinante donna che le propina un elisir di lunga vita: è l’inizio di una sequela di situazioni fino all’inverosimile. Perla della produzione cinematografica degli anni Novanta, La morte ti fa bella è una gran prova d’attore in un ruolo tragicomico per Willis.
5. Pulp Fiction (1994)
Tra i capolavori di quel folle genio chiamato Quentin Tarantino Pulp Fiction è, senza ombra di dubbio, il non plus ultra di un (sotto)genere cinematografico (anche letterario) insito nel titolo stesso. All’interno di un cast corale vi è anche il nome di Bruce Willis che, nell’episodio dell’orologio d’oro, interpreta Butch, pugile destinato a perdere un incontro per volontà del gangster Marsellus Wallace. Ma Butch non ci sta, vince l’incontro e uccide, sul ring, l’avversario innescando così l’ira di Wallace che gli dà la caccia dando vita a una inevitabile serie di conseguenze. Violenza stilizzata, iperbolici dialoghi tarantiniani, black humour e situazioni al limite, sono gli aspetti portanti di Pulp Fiction, un titolo ritenuto oramai un classico negli annali del cinema.
5. Die Hard – Duri a morire (1995)
Terzo capitolo del franchise iniziato nel 1988 con Trappola di cristallo con alla regia nuovamente John McTiernan (dopo il passaggio di testimone con Renny Harlin che ha diretto il secondo episodio ossia 58 minuti per morire), Die Hard – Duri a morire cambia rotta è si trasforma in un action che fa della città di New York l’intero terreno di scontro tra il tenente John McClane e il bombarolo Simon, psicopatico che affronta il poliziotto e il suo alleato per cazo Zeus a suon di indovinelli. Se Trappola di cristallo ha avuto il merito di creare il genere d’azione claustrofobico Die Hard – Duri a morire, invece, vira verso l’agorafobico con Willis/McClane intento a disinnescare bombe e ad affrontare sparatorie da una parte all’altra della città. Ancora una volta il riuscitissimo mix di violenza, humour e scene memorabili innalzano il terzo capitolo della saga a cult senza tempo.
7. L’esercito delle 12 scimmie (1995)
La popolazione mondiale è stata decimata fino al 99% per via di una pandemia di un misterioso virus. Nel 2035 all’ergastolano James Cole viene proposta la grazia a patto di viaggiare indietro nel tempo per raccogliere indizi e capire, così, cosa è veramente successo. Ma un errore invece che nel 1996 lo riporta nel 1990. Creduto pazzo, viene arrestato e portato in un manicomio in cui fa la conoscenza di Jeffrey Goines e della psichiatra Kathryn Railly la quale, dapprima titubante, successivamente inizia a credere sempre più a ciò che Cole le racconta. Dalla geniale mente di Terry Gilliam L’esercito delle 12 scimmie è un imperdibile thriller sci-fi in cui distopia, apocalissi e scenari complottisti fanno da padrone in un susseguirsi di colpi di scena inaspettati.
8. Ancora vivo – Last Man Standing (1996)
Libero rifacimento di La sfida del samurai di Akira Kurosawa che aveva già ispirato, a sua volta, Per un pugno di dollari di Sergio Leone, Ancora vivo del veterano Walter Hill segue le vicende di un pistolero di nome John Smith che nel Texas degli anni Trenta arriva nella cittadina di Jericho, remoto avamposto urbano che è il terreno di scontro tra due famiglie criminali rivali. Inizialmente non ben accetto John dimostra la sua freddezza nel far fuori chi ha avuto il coraggio di ostacolarlo e, fiutato l’affare, inizia a lavorare come braccio armato per entrambi i clan, facendo il doppio gioco. Western metropolitano a base di ipercinetiche e violentissime shootout che sfidano le leggi della fisica, Ancora vivo può annoverarsi tra i cult d’azione di quel maestro di Hill, esperto nel mettere in scena sequenze da antonomasia.
9. Il quinto elemento (1997)
Luc Besson o si ama o si odia eppure, nella sua carriera altalenante, è riuscito a mettere a segno dei veri colpacci a suon di cult come, appunto, Il quinto elemento, scatenato sci-fi della seconda metà degli anni Novanta. Nel 2263 un grandissimo pericolo sta raggiungendo la Terra: è il Male Supremo e l’unico modo per contrastarlo e fermarlo è il Quinto elemento, un essere supremo reincarnato in Leeloo, giovane ragazza che, in fuga, viene aiutata dal tassista Korben Dallas, un marine in congedo e dall’esistenza incasinata che si trova a vivere una incredibile avventura. Kolossal fantascientifico senza sé e senza ma Il quinto elemento fa egregiamente ciò che deve fare: intrattiene lo spettatore divertendolo con una storia, nel suo insieme, complessa e di buona resa grazie soprattutto alle mirabilia degli effetti speciali.
10. Armageddon – Giudizio finale (1998)
Uno sciame di meteore colpisce la Terra, causando grossi danni dalla Finlandia fino alla costa est degli Stati Uniti. È il preludio a un pericolo molto più devastante: un enorme asteroide è in rotta di collisione con il pianeta. L’unico piano della NASA è quello di perforare nello spazio la meteora, inserire delle testate nucleari e farla così brillare. Vengono arruolati e addestrati Harry Stamper e il suo team, esperti trivellatori petroliferi. Il tempo stringe sempre più e la missione inizia. Inutile negarlo: anche se Armageddon – Giudizio finale fa parte di quel cinema di puro entertainment a firma di Michael Bay, il pubblico si è affezionato a tale lungometraggio e in particolare al protagonista interpretato da Bruce Willis, uomo e padre coraggioso che sa di andare incontro a qualcosa di ben più grande di lui e dal quale potrebbe non tornare.
11. The Sixth Sense – Il sesto senso (1999)
Capolavoro assoluto di M. Night Shyamalan The Sixth Sense – Il sesto senso annovera una delle più belle e convincenti performance attoriali di Bruce Willis in un ruolo drammatico. Scampato all’agguato in casa propria teso da un suo ex paziente che lo ha ferito per poi suicidarsi, lo psicologo Malcolm Crowe si occupa del caso di Cole, bambino che vive nel terrore più assoluto. Difatti, il piccolo paziente dice di essere perseguitato dalle anime dei defunti che gli appaiono di continuo. Inizialmente titubante, Crowe pian piano inizia a capire che non si tratta di voli pindarici legati alla psiche bensì di qualcosa più reale della realtà stessa. Thriller paranormale che tiene la tensione altissima e regala brividi di inquietudine, The Sixth Sense è passato alla storia per l’inimmaginabile plot twist.
12. Unbreakable – Il predestinato (2000)
Primo capitolo di quella che nel corso degli anni è diventata una trilogia per la regia di M. Night Shyamalan, The Unbreakable – Il predestinato vede al centro della trama David Dunn, unico sopravvissuto a una tragedia ferroviaria. Un po’ di giorni dopo, uscendo dalla chiesa in cui ha partecipato alla commemorazione delle vittime, Dunn trova sul parabrezza della sua auto un messaggio a lui diretto: è stato scritto da Elijah Price, uomo affetto da osteogenesi imperfetta e soprannominato L’uomo di vetro. Elijah spiega a Dunn la sua teoria secondo la quale è rimasto incolume nell’incidente. Primo ruolo per Bruce Willis nel genere supereroistico Unbreakable è un prodotto accattivante, non convenzionale che intrattiene e fa riflettere al tempo stesso. Seguito da Splice e Glass.
13. Bandits (2001)
Barry Levinson firma una commedia con sprazzi d’azione e humour che ne fanno un lungometraggio che non passa inosservato. Terry e Joe sono una coppia di “soci in affari”: rapinatori dai metodi alquanto sui generis, la sera prima di un colpo in banca i due trascorrono la notte insieme ai direttori e alle loro famiglie per poi farsi portare, l’indomani, presso la filiale per poterla svaligiare. Però, l’unione tra i due viene messa a dura prova dalla conoscenza di Kate, donna complicata che inizia a provare un sentimento per entrambi gli uomini. Sprazzi di grottesco accompagnati da risate in questa black comedy di Levinson in cui, Willis, è spalleggiato dagli ottimi comprimari Billy Bob Thornton e Cate Blanchett.
14. Sin City (2005)
Tratto dall’omonimo graphic novel di Frank Miller che qui, insieme a Robert Rodriguez e Quentin Tarantino, è anche regista, Sin City è uno dei più belli esperimenti cinematografici di inizio anni Duemila. Film a episodi che si intrecciano tra di loro, il più notevole e nostalgico è proprio quello che ha come protagonista Bruce Willis che interpreta il detective della polizia John Hartigan che, da tempo, dà la caccia al figlio pedofilo di un importante uomo politico. In un bianco e nero in cui esplodono macchie di colori accesi Sin City è un vero e proprio tableau vivant in cui iperviolenza e anche momenti di puro orrore fanno da padrone: un noir fuori dai canoni tradizionali.
15. Slevin – Patto criminale (2006)
Un pulp che richiama alcune atmosfere alla Tarantino seppure in maniera totalmente diversa per stile, Slevin – Patto criminale è un altro titolo formidabile nel curriculum di Bruce Willis. Lo sfortunato e atarassico Slevin Kelevra viene scambiato per un’altra persona e diventa il fantoccio dei due gangster rivali Boss e Il rabbino. Nel frattempo, l’agente di polizia Brikowski tiene d’occhio il ragazzo che, a sua volta, è sorvegliato dal sicario Goodkat. Ritmi lenti alternati ad altri più sincopati, scoppi di violenza e doppi giochi sono gli ingredienti di Slevin – Patto criminale.
16. Solo 2 ore (2006)
Diretto dal compianto Richard Donner, papà de I Goonies e della saga di Arma letale, Solo 2 ore vede Bruce Willis in un ruolo di perdente che ritorna alla ribalta. Il detective della polizia di New York Jack Mosley, con evidenti problemi di alcolismo, vede assegnarsi un incarico alquanto facile: scortare fino in tribunale il delinquentello Eddie Bunker per una testimonianza di un omicidio commesso da un poliziotto corrotto. Ma durante il tragitto, diversi killer nonché alcuni colleghi di Jack cercano di far fuori i due. Il poliziotto, risvegliatosi dal suo torpore esistenziale, inizia a vendere cara la pelle. La particolarità di Solo 2 ore, oltre al personaggio sul viale del tramonto di Willis, è quella di essere un action-thriller in tempo reale: difatti, il tempo narrativo coincide con la durata del film nonché a quello che ci si impiega a raggiungere il tribunale dal distretto di polizia a cui è assegnato Jack Mosley.
17. Disastro a Hollywood (2008)
Barry Levinson colpisce ancora con una commedia al vetriolo su vizi e virtù di Hollywood e dintorni. Ben, produttore di mezza età già provato da problemi personali e sentimentali, riceve un ulteriore affondo durante la proiezione di prova di Fiercely, film in programma nell’imminente festival di Cannes, per via delle reazioni degli spettatori selezionati i quali disapprovano il finale che vede l’uccisione del protagonista, interpretato da Sean Penn, nonché del suo cane. Il regista dell’opera, però, non vuole cambiare il finale e a complicare ancor di più l’esistenza di Ben ci pensa Bruce Willis che si è presentato sul set del suo nuovo film con qualche chilogrammo in più e con una lunga barba non presente nel copione. Dissacrante e brillante Disastro a Hollywood è una bomba a orologeria degna degli annali del cinema, con un Robert De Niro mattatore e impreziosita ancor di più dalla geniale trovata di far recitare Bruce Willis e Sean Penn nel ruolo di… se stessi.
18. Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore (2012)
Da quel genio che regala meraviglie visive chiamato Wes Anderson Moonrise Kingdom vede nel già ricco cast la presenza di Bruce Willis nelle vesti del capitano Sharp. Il piccolo boy scout orfano Sam Shakusky è innamorato di Randy Ward, ragazzina conosciuta l’estate precedente. Così, ricongiunti al campo scout per la nuova stagione calda, i due decidono insieme di fuggire e coronare il loro sogno d’amore su un piccolo isolotto che battezzano Moonrise Kingdom. Ma presto, una bizzarra quanto variegata “armata Brancaleone” si mette sulle tracce dei due piccoli fuggitivi. Poetico e surreale come tutta la sua filmografia, Moonrise Kingdom è una ulteriore pietra miliare firmata da Wes Anderson.
19. Looper (2012)
Sci-fi complesso e originale, Looper è un altro, grande titolo in cui Bruce Willis ha prestato il suo physique du rôle. Nell’anno 2044 Joe lavora come looper ossia un killer su commissione che elimina persone mandate dal futuro nel presente. Omicidio dopo omicidio Joe diventa sempre più vittima delle droghe. Un giorno, di fronte all’ennesima vittima inviata dal futuro, quest’ultima riconosce nell’assassino il se stesso giovane e, dopo una colluttazione, riesce a fuggire. Il Joe del presente non sa il perché di questa reazione e si lancia all’inseguimento della sua vittima. Paradossi temporali, scene dal forte impatto visivo e sviluppi imprevedibili sono i punti forti di Looper, opera fantascientifica che ha tutte le carte in regola per essere considerata un cult del genere.
20. Il giustiziere della notte – Death Wish (2018)
Remake firmato da Eli Roth, padre di quel torture porn anni Duemila inaugurato con il suo Hostel, al netto di qualche libera modifica per adattarlo ai tempi, Il giustiziere della notte – Death Wish è un convincente rifacimento avente Bruce Willis come protagonista. Il chirurgo Paul Kersey vede andare la sua vita in frantumi quando, una notte, tre delinquenti entrano in casa con lo scopo di rapina uccidendo sua moglie e ferendo gravemente sua figlia. La polizia brancola nel buio e Paul è assetato di giustizia e vendetta. Decide, così, di comprare una pistola e aggirarsi per le strade di Chicago per aiutare chi è in difficoltà e trovare gli assassini di sua moglie. Durante uno dei suoi salvataggi sfociato in sparatoria ai danni di un criminale, incappucciato, viene filmato e messo sulla rete. Una parte dell’opinione pubblica inizia, così, a esaltare le gesta di questo irriconoscibile giustiziere soprannominandolo Tristo Mietitore. Rifacimento ben riuscito e in grado di intrattenere, Il giustiziere della notte – Death Wish rispetto all’originale diretto da Michael Winner e interpretato da Charles Bronson, è ancora più cupo e violento con momenti anche splatter.