“Questa è Berk. È dodici giorni a nord di disperazione e pochi gradi a sud di morire di freddo, si trova esattamente sul meridiano della miseria. Il mio villaggio, in una parola: solido, ed è qui da sette generazioni, ma ogni singola costruzione è nuova. Abbiamo la pesca, la caccia e un’incantevole vista del tramonto, l’unico problema sono le infestazioni: in molti posti hanno topi, zanzare… Noi abbiamo… i draghi!”
Con queste parole il giovane Hiccup in Dragon Trainer ci introduceva alla rustica Berk e soprattutto ai suoi abitanti più invasivi: i draghi. Leggendari, testimoni di antiche guerre ed estinzioni, custodi di poteri segreti e ancestrali, ammirati e temuti, pericolosi e ammalianti, mastodontici, buoni e cattivi, spesso incompresi, sono creature che non possono non affascinare fin dagli albori la letteratura prima e le altre arti poi, anche per l’enorme impatto visivo che possiedono, oltre ai poteri, il cui principale rimane essere degli sputafuoco micidiali.
Ora che su Disney+ è arrivato Raya e l’Ultimo Drago, quale miglior occasione per andare a risputare fuori… ops, ripescare i draghi visti al cinema che più sono entrati nell’immaginario collettivo. Vediamoli insieme in questo excursus sui 10 migliori draghi del cinema (con un’eccezione).
10. La draghessa – Shrek (2001 e successivi)
Shrek ha rivoluzionato, preso in giro e celebrato il mondo delle favole in modo dissacrante come nessun altro. E uno dei suoi meriti resta non solo aver scardinato l’idea della principessa in pericolo con un’orchessa verde, dando nuovo significato al concetto de La Bella e la Bestia “Chi avrebbe mai potuto amare una bestia?” ma aver fatto altrettanto col drago che teneva in cattività la principessa Fiona. Drago che si è rivelata una draghessa, e ha per di più iniziato una love story con Ciuchino, il fidato compare del protagonista, aprendo il ponte levatoio a inclusività e rapporti fra specie (elemento visto anche nei seguiti di Madagascar, ad esempio), dato che la coppia avrà dei piccoli drughini (ovvero muli sputafuoco). Cosa chiedere di più a una favola moderna?
9. Sisu – Raya e l’ultimo drago (2021)
E a proposito di draghesse, quant’è meravigliosa, longilinea e dal manto affascinante Sisudatu, detta Sisu, l’ultimo drago rimasto nel classico Disney che ha dato il via a questa classifica? Si tratta di una draghessa acquatica, che quando entra in contatto con i frammenti della Gemma del Drago scopre poteri diversi, come quello ditrasformarsi in un’umana. Sisu ha quattro fratelli: Pengu, Pranee, Jagan, Amba, ognuno con poteri diversi che verranno momentaneamente trasferiti in lei dopo la loro morte: Amba può illuminarsi, Pranee è una mutaforma, Jagan genera la nebbia e Pengu governa la pioggia. I loro poteri, combinati attraverso l’ultimo sacrificio per salvare Kumandra dai Druun, creò la Gemma del Drago attraverso i cui frammenti Sisu riscoprirà la propria storia familiare.
8. Mushu – Mulan (1998)
Restiamo in campo disneyano con uno dei sidekick più amati, che purtroppo non è apparso nel recente adattamento live action. Stiamo parlando di Mushu, che rappresenta perfettamente il contraltare della voglia di riscatto e del bisogno di dimostrare il proprio valore alla propria famiglia della protagonista Mulan. Mushu è un piccolo draghetto rosso, apparentemente chiacchierone e buono a nulla, ma che si dimostrerà non solo un valido alleato e fido consigliere per la principessa guerriera, ma anche un degno Dio da affiancare agli altri suoi antenati. Sono già storia il doppiaggio originale di Eddie Murphy e quello italiano di Enrico Papi.
7. Haku – La città incantata (2002)
Rimaniamo tra le “Notti d’Oriente” per fare un salto tra gli anime giapponesi e più precisamente quelli dello Studio Ghibli. In una delle opere più apprezzate del Maestro Hayao Miyazaki, La città incantata, tra creature mitiche e legate a diverse leggende nipponiche appare anche il drago bianco Haku, che la piccola Chihiro incontra lungo la strada del proprio viaggio e che scoprirà essere l’incarnazione del giovane amico. Una relazione tra umani e draghi intensa, intima e complementare come in altre opere di questa classifica, e che prova che i draghi custodiscono gelosamente moltissimi segreti, anche degli umani.
6. Elliott – Il drago invisibile (1977)
Torniamo in casa Disney ma questa volta con uno dei classici che meglio hanno mescolato animazione e live action insieme a Roger Rabbit. Protagonista è ovviamente un drago, animato e buonissimo, con il potere inedito dell’invisibilità a piacimento. Elliot è buffo, fedele, dal cuore grande, il perfetto migliore amico per il giovane orfano Pete. Il loro rapporto darà vita a un’amicizia di quelle pure e uniche che sfida ogni credenza, umana e soprannaturale, per sopravvivere. Quasi un libro per bambini pop-up sfogliabile.
5. Draco – Dragonheart (1996)
A proposito di “cuore di drago”, quale film più commovente e sentito racconta il rapporto fra un uomo (cavaliere e cacciatore di draghi) e un drago (Draco, per l’appunto) di Dragonheart? Uomo e bestia, un legame di sangue dal sapore ancestrale. Praticamente un classico che mescola atmosfere fantasy medievali alle leggende sulle creature di questa classifica, con Dennis Quaid perfettamente in parte, e un drago parlante potente e saggio. Anche in questo caso il doppiaggio è già storia, nella versione originale grazie alla voce di Sean Connery e in quella italiana di Gigi Proietti (una combo micidiale se pensiamo che i due interpreti ci hanno lasciato a pochi giorni di distanza).
4. Falkor – La storia infinita (1984)
Una favola, un’avventura, un coming of age, un classico dell’infanzia per tanti spettatori, mondi fantastici inesplorati, una principessa bambina, un cane volante che in realtà è un FortunaDrago. Tanti elementi che hanno reso La storia infinita la perfetta storia della buonanotte per grandi e piccini. Il nome del “drago” dalle lunghe orecchie penzolanti è Falkor e sarà decisivo per il protagonista Atreyu nel più classico senza tempo dei viaggi dell’eroe: il volo in groppa al FortunaDrago rimane una delle sequenze più memorabili nell’immaginario collettivo della storia del cinema.
3. Viserion, Rhaegal e Drogon – Il Trono di Spade (2011 – 2019)
Eccezione televisiva che non potevamo non mettere in questa classifica, per la fattura assolutamente alta di questa serie TV che, tratta da Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R. R. Martin, ha avuto il merito di portare il fantasy in TV rivalutandolo, come Il Signore degli Anelli aveva già fatto al cinema. “Io sono il sangue del drago” dice Daenerys della Casa Targaryen “nata dalla tempesta” proprio alla Roccia del Drago, portata in esilio appena nata insieme al fratello Viserys, col quale inizialmente progetta la riconquista di Westeros; dopo la del marito khal Drogo, si autoproclama Regina dei Sette Regni e nel frattempo inizia una crociata contro la schiavitù nelle terre di Essos. Tra i regali di nozze tre uova di drago pietrificate dal magistro Illyrio, che si schiuderanno dando vita a tre potentissimi sputafuoco, creduti estinti: Viserion, Rhaegal e Drogon, in onore dei suoi fratelli e del marito. Celebre il suo grido di battaglia “Dracarys” che significa in valyriano “fuoco di drago” e, per traslato, “bruciateli tutti”. Un monito che è anche una promessa di vendetta e di riscatto. Celeberrima la sequenza della morte di uno dei tre, uno dei pochi momenti davvero riusciti nella parte finale dello show.
2. Sdentato – Dragon Trainer (2010 e successivi)
A proposito di rapporti migliori fra draghi e umani, fra cacciatori e prede che diventano amici, che dire di Dragon Trainer, la trilogia tratta dal libro Come addestrare un drago scritto nel 2003 da Cressida Cowell che ha generato anche una serie TV? L’animazione 3D aiuta moltissimo in questo caso a dare corpo e forma a draghi tanto adorabili quanto minacciosi. Il co-protagonista è Sdentato, che a seguito di una menomazione fisica si ritrova ad essere accudito da Hiccup, il ragazzo con la cui citazione abbiamo iniziato questo articolo, in un’ambientazione ancora diversa, nel mondo e nell’epoca dei Vichinghi. La trilogia cinematografica si conclude con una delle sequenze più d’impatto per rappresentare come il tema dell’accettazione e dell’inclusività vada mostrato agli spettatori fin da piccoli, affinché non temano il diverso, ma esso sia subito un loro vicino e, magari, amico.
Inoltre in un crossover pubblicitario azzeccatissimo, ricordiamo quando Kit Harrington (Jon Snow di Game of Thrones) doveva fare uno spot insieme a Sdentato, con risultati disastrosi… e spassosissimi.
1. Smaug – Lo Hobbit: La desolazione di Smaug (2013)
Chiudiamo la nostra classifica con la saga che ha rivoluzionato e fatto rivalutare il fantasy al cinema (beh, in realtà più la trilogia originale che quella prequel). Quest’ultima però si pregia della presenza di Smaug, il drago che minaccia tanto con l’intelletto e l’uso sapiente delle parole quanto con la forza e con il fuoco. Le pagine di J.R.R. Tolkien e la messa in scena di Peter Jackson hanno dato vita al drago per antonomasia, anche visivamente. Per concludere il nostro giro di storiche voci di doppiaggio, a prestargli “corpo” non poteva che essere Benedict Cumberbatch (e in Italia il veterano Luca Ward). Un drago non solo muscoli ma anche cervello insomma: quello con Bilbo è uno scontro memorabile anche dal punto di vista della dialettica. Un annusarsi e studiarsi a vicenda fra preda e predatore. Draghi e umani, ancora una volta.