Mercoledì 22 giugno arriverà nelle sale italiane Elvis, la nuova pellicola diretta da Baz Luhrmann, film biografico che racconta l’ascesa al successo della leggenda della musica americana Elvis Presley. Un’occasione perfetta per rispolverare vecchi e nuovi biopic che hanno saputo raccontare, con passione ed originalità, la vita pubblica e privata di alcune delle star musicali di ieri e di oggi. Non tutti i film biografici degli ultimi anni hanno saputo cogliere in maniera adeguata le menti geniali dietro ad alcuni dei brani musicali più celebrati ed amati di sempre, ma i titoli che abbiamo selezionato per voi, vi faranno cambiare idea e venire voglia di recuperarli tutti d’un fiato.
Per questo motivo abbiamo scelto per voi i biopic musicali più belli di sempre, quelli che, non soltanto sono stati capaci di lasciare un segno nella storia del cinema del presente e del passato, ma che hanno saputo raccontare, in maniera inedita ed assolutamente indimenticabile, le storie dei più grandi artisti musicali di tutti i tempi.
1. Io non sono qui (2007)
Il film di Todd Haynes che ha sbancato al Festival di Venezia 2007 è uno dei film biografici più atipici di sempre. Al Lido di quell’anno, Io non sono qui si è portato a casa due riconoscimenti importanti (Premio Speciale della Giura e Coppa Volpi femminile a Cate Blanchett). Unico film a lui dedicato e ufficialmente riconosciuto da Bob Dylan, il film ripercorre le tappe fondamentali della carriera del Premio Nobel americano alla letteratura attraverso attori differenti che incarnano diverse fasi della discografia e della vita privata di Dylan. Todd Haynes ha definito il suo biopic come “ispirato dalla musica e alle molte vite di Bob Dylan”. Nel cast, a vestire i panni del multiforme artista (che non viene mai citato per nome nel lungometraggio) ci sono, tra gli altri, una strabiliante Cate Blanchett, Heath Ledger, Christian Bale e Richard Gere.
2. Love & Mercy (2014)
Love & Mercy è la biografia di Brian Wilson, co-fondatore e leader vocale del gruppo storico dei Beach Boys, arrivata nelle sale italiane nel 2016 con il sottotitolo fuorviante di Tutto per la musica. Il film di Bill Pohlad merita un posto privilegiato in questa classifica perché riesce a raccontare la malattia mentale del protagonista in maniera delicata, onesta e senza ruffianerie. Merito anche della doppia performance di Paul Dano e John Cusack, che vestono i panni di Brian Wilson in differenti piani temporali, regalando al musicista americano il film che meritava. Da recuperare su Netflix, attualmente.
3. La Vie en Rose (2007)
La storia dell’ascesa e della caduta della più grande stella musicale della cultura francese; stiamo parlando di La Vie en Rose, biografia diretta da Olivier Dahan che racconta con passione, senso non ruffiano del melodramma ed intensità nella messinscena, la vita di Edith Piaf, una delle voci più riconoscibili e commoventi della storia musicale di sempre. Se il film del 2007 sembra non essere particolarmente verosimile in alcuni dettagli privati e storici legati alla figura della cantante francese, ciò che lo rende praticamente imperdibile è la sua protagonista, un’incredibile Marion Cotillard che dona tutta se stessa per trasformarsi in Edith Piaf, sia nella fase della sua adolescenza che in quella del decadimento fisico e mentale. Una performance indimenticabile che le è valso il premio Oscar.
4. Last Days (2005)
Assieme a Gerry (2022) ed Elephant (2003), Last Days compone un’ideale “trilogia della morte” nella mente creativa del regista americano Gus Van Sant. L’atipico film biografico che racconta gli ultimissimi giorni di vita di Kurt Cobain, leader della band grunge dei Nirvana, è stato presentato al 58° Festival di Cannes ricevendo un’accoglienza tiepida a causa della sua natura narrativa che rifugge dagli stilemi del biopic classico. I nomi dei personaggi reali non vengono, innanzitutto, mai citati nel lungometraggio e il film di Van Sant si presenta al suo pubblico con un ritmo particolarmente dilatato, a cavallo tra presente del racconto e passato. Molti sono usciti confusi alla fine del film, ma nel tempo si è guadagnato un posto di tutto rispetto nel cuore dei fan del musicista e negli estimatori del cinema di Gus Van Sant.
5. Bird (1988)
“Se avessi dovuto raccontare la storia secondo l’ordine cronologico, il film sarebbe dovuto durare parecchie ore!” Così si era espresso Clint Eastwood a Cannes quando ha presentato al mondo, nel lontano 1988, il suo Bird, racconto non lineare del più grande sassofonista jazz della storia della musica americana, Charlie “Bird” Parker. Il musicista, che qui è interpretato da Forest Whitaker, viene raccontato dietro la macchina da presa di Eastwood in un film-fiume di tre ore, senza continuità temporale e dominato da un’abbondanza di flashback sulla vita di Parker. Per lo straordinario ruolo da protagonista, Forest Whitaker ha vinto, nel 1988, la Palma d’Oro attoriale per quello che, ad oggi, rimane senza dubbio uno dei film più sottovalutati di Clint Eastwood regista.
6. Amadeus (1984)
Nel 1984 ha vinto ben otto premi Oscar, tra cui miglior film, regia e attore protagonista (F. Murray Abraham), imponendosi come uno dei migliori film biografici dedicati alla vita di musicisti classici. Stiamo ovviamente parlando di Amadeus, diretto da Milos Forman (Qualcuno volò sul nido del cuculo) e con una doppietta di interpreti d’eccezione: se Tom Hulce veste i panni di un Wolfgang Amadeus Mozart capriccioso, volgare ed inedito, Abraham conquista tutti con il suo ritratto di Antonio Salieri, compositore della corta austriaca eroso dall’invidia e dalla frustrazione. Un vero e proprio pamphlet cinematografico sulla competizione artistica che, però, sul piano della verosimiglianza storica, si prende moltissime libertà, adattato com’è dall’omonima pièce teatrale di Peter Schaffer, qui anche sceneggiatore dell’intramontabile classico.
7. 8 Mile (2002)
Il film di Curtis Hanson (L.A. Confidential) è l’unico biopic cinematografico dal carattere spudoratamente autobiografico di questa lista. 8 Mile racconta, infatti, seppur con i nomi dei personaggi differenti, l’ascesa e la lotta per arrivare al successo musicale di Eminem, qui anche protagonista dello stesso film, nonché autore delle canzoni originali. Un progetto cinematografico audace che, però, nel 2002 ha incassato negli Stati Uniti più di 100 milioni dollari e in Italia oltre 7 milioni di euro. Eminem stesso ne è uscito vittorioso dal lungometraggio di Hanson, portando a casa l’Oscar per la miglior canzone originale, la hit “Lose Yourself”.
8. Rocketman (2019)
Biografia in chiave musical della vita pubblica e privata di Elton John, qui nella veste di produttore esecutivo e autore della canzone originale alla fine dei titoli di coda, “I’m Gonna (Love Me Again)”. Diretto da Dexter Fletcher (Bohemian Rhapsody), Rocketman merita un posto d’onore in questa lista di biopic musicali imperdibili perché ha avuto l’ardire di narrare l’ascesa del cantautore britannico come se la sua vita fosse un vero e proprio musical, con i più grandi successi di Elton John interpretati magnificamente da Taron Egerton; per il ruolo, l’attore inglese ha vinto un meritatissimo Golden Globe. Rocketman è un film semplicemente imperdibile.
9. Sid e Nancy (1986)
Il provocatorio film di Alex Cox, presentato poi con grandissimo successo di critica al 39° Festival di Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, ha contribuito a lanciare definitivamente la carriera attoriale di Gary Oldman, ad oggi uno degli interpreti europei più amati e camaleontici di sempre. Oldman qui veste i panni dello sregolato ed emaciatissimo Sid Vicious, secondo bassista della band punk dei Sex Pistols, a fianco di Chloe Webb, qui nei panni di Nancy Spungen, groupie che si innamora perdutamente del bassista ed intraprende con lui una relazione tossica e pericolosa. Un film che, negli anni, ha acquisito sempre di più l’aura di cult movie, che tutt’ora mantiene intatta.
10. La ragazza di Nashville (1980)
Questo film poco ricordato di Michael Apted possiede, in realtà, un’importanza decisamente capitale per il genere biografico, all’interno della narrativa del cinema americano. La ragazza di Nashville ha debuttato nelle sale di tutto il mondo a partire dal 1980, riscuotendo un buon successo di pubblico e critica, tanto che la giovane protagonista (una splendida Sissy Spacek reduce dal successo post-Carrie) ha vinto l’Oscar per il ruolo di Loretta Lynn, stella indiscussa della musica country. Un film ad oggi considerato piuttosto lineare, agiografico e senza particolari guizzi narrativi ma che, invece, ha dato silenziosamente il via ad un modello di biopic sia cinematografico che televisivo, che ancora oggi fa scuola nel bene e nel male.
11. Funny Girl (1968)
Questo pregevole film musicale del 1968 diretto dalla leggenda William Wyler (il regista premio Oscar per Ben-Hur, per intenderci) è entrato nella storia per due motivi: ha dato il là alla sfolgorante carriera da attrice cinematografica di Barbra Streisand ed è stato l’unico film ad aver ricevuto un Oscar femminile (quello alla protagonista) ex-aequo. La Streisand, infatti, ha dovuto “condividere” la vittoria con Katharine Hepburn nel 1969. Al di là di questi primati, Funny Girl è un ottimo film biografico ispirato allo show omonimo di Broadway che racconta, con piglio frizzante ed energico, l’ascesa al successo di Fanny Brice, stella della compagnia di varietà Ziegfiled Follies che andava molto in voga a Broadway tra le due guerre mondiali. Vale la pena recuperarlo.
12. Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line (2005)
Ultimo, imperdibile titolo di questa ideale classifica è Quando l’amore bruca l’anima – Walk the Line, film biografico che ha debuttato nelle sale di tutto il mondo a partire dal 2005. Diretto dal bravo James Mangold, Walk the Line adotta il suo titolo da una delle più celebri canzoni di Johnny Cash, icona maschile indiscussa della country music americana; il ruolo del cantante tormentato è di un credibilissimo ed intenso Joaquin Phoenix (che per il ruolo ha ricevuto un Golden Globe e una nomination all’Oscar) mentre, a vestire i panni della cantante e compagna di vita June Carter, è Reese Witherspoon, che per il ruolo ha ottenuto, invece, l’Oscar femminile. Un ritratto cinematografico commovente ed intenso di una delle coppie più idolatrate della musica statunitense e che, senza dubbio, merita un posto in questa lista.