Ultimamente due paroline si sentono spesso nel mondo del cinema: “legacy sequel”. Per chi non lo sapesse, con questa espressione si indicano quei seguiti realizzati a distanza di parecchi anni dal primo film o dall’ultimo capitolo di una saga, che mirano a rinvigorire un franchise del passato e farlo conoscere alle nuove generazioni. Il più delle volte queste pellicole vedono ritornare gli interpreti originali, affiancati da nuove leve pronte ad ereditare il ruolo di protagonisti; non è raro però imbattersi anche in semi-reboot dal cast completamente rinnovato, o quasi.
Chiare operazioni nostalgia, pensate per richiamare in sala il pubblico più anziano e al contempo attirare i giovani, tali film possono rivelarsi dei degni omaggi alle pellicole della nostra infanzia così come mediocri tentativi di capitalizzare su un brand molto amato. A seguire abbiamo deciso di elencare quelli che riteniamo essere i 14 migliori legacy sequel da vedere assolutamente.
1. Mad Max: Fury Road (2015)
Catturato dal crudele tiranno Immortan Joe, l’ex poliziotto Max Rockatansky (Tom Hardy) si allea con la ribelle regina Furiosa (Charlize Theron) e accetta di aiutarla a scortare le mogli dell’uomo verso la libertà; quest’ultimo però smuoverà un esercito di motori e uomini per riprendersele. A distanza di trent’anni da Oltre la Sfera del Tuono, George Miller torna nel mondo postapocalittico di Mad Max nel modo migliore possibile, con un quarto capitolo a dir poco fenomenale. Tom Hardy eredita da Mel Gibson il ruolo del protagonista in quello che non solo è il miglior legacy sequel mai fatto a mani basse, ma anche uno degli action movie più belli di sempre. Una corsa sfrenata di 2 ore, ricca di inseguimenti automobilistici, sangue ed esplosioni, che cattura dal primo all’ultimo fotogramma e nasconde al suo interno un potente messaggio femminista. Vincitore di 6 premi Oscar, tutti strameritati.
2. Top Gun: Maverick (2022)
Nonostante sia da molti considerato uno spudorato spot dell’esercito statunitense, Top Gun è un cult indiscutibile. Farne un seguito a 30 anni di distanza poteva sembrare un azzardo, invece Top Gun: Maverick non solo è uno dei migliori “legacy sequel” mai fatti, ma è addirittura superiore all’originale. Riuscito omaggio agli anni ’80 e al classico di Tony Scott (di cui riprende struttura, musiche e intere scene), il film di Joseph Kosinski trova il suo più grande punto di forza nelle numerose sequenze di volo, girate come Dio comanda e rese ancora più incredibili dal fatto di essere realizzate dal vero, con poca CGI e gli attori veramente a bordo dei jet. Un impianto spettacolare che fa da cornice a una toccante storia di padri e figli surrogati e seconde occasioni, il cui nucleo è il rapporto tra il ritrovato Maverick (Tom Cruise) e l’inquieto Rooster (Miles Teller), unico erede del compianto Goose.
3. Blade Runner 2049 (2017)
30 anni dopo gli eventi del primo film, il poliziotto replicante K (Ryan Gosling) è incaricato di dare la caccia agli androidi considerati fuorilegge; in seguito all’ennesimo “ritiro”, verrà a conoscenza di un segreto che rischia di stravolgere l’ordine costituito e che coinvolge il Blade Runner originale Rick Deckard (Harrison Ford). Realizzare un degno seguito per quello che è riconosciuto da tutti come un classico della fantascienza pareva una missione impossibile. Invece, pur non raggiungendo i livelli del predecessore, Blade Runner 2049 è un successo su tutta la linea. Merito senz’altro del regista: Denis Villeneuve subentra a Ridley Scott e imprime la sua visione autoriale su tutta la pellicola, firmando un’opera affascinante e meditativa, impreziosita dalla suggestiva fotografia di Roger Deakins (premiata giustamente con l’Oscar) e dalle evocative musiche di Hans Zimmer.
4. Creed (2015)
Adonis (Michael B. Jordan), figlio illegittimo del compianto campione di boxe Apollo Creed, decide di seguire le orme del padre e diventare un pugile professionista; per riuscirci chiede aiuto al leggendario Rocky (Sylvester Stallone), il quale accetta di fargli da allenatore. A nove anni da quel magnifico commiato che era Rocky Balboa (già quello una sorta di legacy sequel), la saga del pugile più famoso della storia del cinema rinasce e si rinnova con uno spin-off emozionante e pieno di cuore, che ripropone quella parabola di rivalsa sociale che aveva fatto amare l’originale, immergendola però nella comunità nera di Philadelphia. Arricchito da ottime coreografie di combattimento, dalla sapiente regia di Ryan Coogler e dalle splendide prove di Jordan e Stallone, Creed è un vero classico moderno, il cui successo ha dato vita ad altri due sequel.
5. Doctor Sleep (2019)
Circa 40 anni dopo gli eventi di Shining, Danny Torrence (Ewan McGregor) è cresciuto, ma è costantemente perseguitato dai traumi del passato, dai fantasmi dell’Overlook Hotel e dal demone dell’alcolismo; quando scopre che una ragazzina, dotata come lui dalla “luccicanza”, è inseguita da una setta intenzionata a rubarle il dono, l’uomo decide di accorrere in suo aiuto. Pensare di fare un seguito di un’opera di Stanley Kubrick suona quasi come una bestemmia, anche quando esiste già un romanzo su cui basarsi. In effetti adattare Doctor Sleep pareva un’impresa impossibile, specie per via delle enormi differenze tra il film Shining e il libro di Stephen King. Ciononostante Mike Flanagan ha trovato il modo, firmando un horror autoriale e contemplativo, che riesce ad omaggiare sia King che Kubrick allo stesso tempo, rimanendo comunque “flanaganiano” fino al midollo.
6. Tron: Legacy (2010)
Seguito di uno dei cult di fantascienza più amati degli anni ’80, Tron: Legacy segue le avventure di Sam Flynn (Garrett Hedlund), figlio del vecchio protagonista Kevin Flynn (Jeff Bridges), il quale è scomparso misteriosamente nel nulla da tempo; un inaspettato messaggio, inviato all’apparenza dal padre, spingerà il ragazzo ad addentrarsi nel mondo virtuale della Rete, dove dovrà combattere contro il programma dittatore CLU con l’aiuto della coraggiosa Quorra (Olivia Wilde). Malgrado una sceneggiatura non originalissima, il lungometraggio d’esordio di Joseph Kosinski è una vera e propria opera d’arte audiovisiva: un tripudio di neon, incredibili effetti speciali e movimentate scene d’azione, accompagnato da una trascinante colonna sonora elettronica dei Daft Punk, il cui successo ha trasceso quello del film. Ampiamente divisivo ai tempi dell’uscita, negli anni Tron: Legacy è diventato un titolo di culto al pari del suo predecessore.
7. 2010 – L’anno del contatto (1984)
Siamo abituati a pensare ai legacy sequel come a una moda recente, eppure è possibile trovarne esempi anche andando più indietro con gli anni. E’ il caso di 2010 – L’anno del contatto, sequel del capolavoro di Kubrick 2001 – Odissea nello Spazio. Basato sul romanzo di Arthur C. Clarke 2010 : Odissea Due, il film di Peter Hyams è incentrato su una spedizione, frutto della collaborazione tra americani e sovietici, che viene mandata nello spazio per indagare sul disastro della nave Discovery; giunti sul posto, gli astronauti si imbatteranno in una forza misteriosa e aliena. Nonostante non sia all’altezza dell’originale e il sottotesto politico lo renda tremendamente datato, 2010 è un’opera sci-fi coinvolgente e di gran fascino, che può contare su validissimi effetti speciali e sulle convincenti performance di Roy Scheider ed Helen Mirren.
8. Matrix Resurrections (2021)
A quasi vent’anni da Matrix Revolutions e dopo diversi tentativi di revival, nel 2021 Lana Wachowski ha ripreso in mano la saga che ha reso famose lei e sua sorella Lily, firmando un quarto capitolo a dir poco divisivo. Nella suddetta pellicola troviamo il redivivo Neo (Keanu Reeves) intrappolato in una nuova simulazione, dove lui è uno sviluppatore di videogiochi e Matrix solo uno dei tanti titoli che ha creato; strani sogni e l’incontro con misteriose persone lo aiuteranno a comprendere la falsità della propria realtà, da cui fuggirà per combattere ancora una volta le crudeli macchine. Malgrado le scene d’azione deludenti, il finale anticlimatico e una storia che non raggiunge mai il pieno potenziale, Matrix Resurrections resta un film originale, ambizioso, anarchico e sorprendentemente autoreferenziale, che a colpi di metacinema si diverte a demolire l’ossessione di Hollywood per i sequel e a riflettere sullo stato del cinema contemporaneo.
9. Halloween (2018)
Dopo un’infinità di sequel e remake perlopiù mediocri, il regista David Gordon Green ha preso in mano la saga di Halloween realizzando un seguito diretto del primo indimenticabile capitolo firmato John Carpenter. Ignorando tutto ciò che è stato realizzato tra le due pellicole, il nuovo Halloween riprende la storia a 30 anni di distanza dagli eventi dell’originale, mostrando una Laurie (Jamie Lee Curtis) ancora traumatizzata dalla brutta esperienza con Michael Myers, tanto da essersi addestrata alla guerra per tutta la vita in caso di ritorno del killer; quando quest’ultimo riesce a evadere dall’ospedale psichiatrico in cui era rinchiuso, la donna cercherà in tutti i modi di salvare la sua famiglia e uccidere il brutale assassino. Teso, violento e guidato da una straordinaria interpretazione della Curtis, il film di Green non brillerà per originalità (alcune scene sono dei copia-incolla dell’opera di Carpenter), ma resta un horror rispettabile che riesce a rendere giustizia a uno dei mostri più iconici del genere slasher. Primo capitolo di una trilogia, purtroppo conclusasi in maniera mediocre.
10. Ghostbusters: Legacy (2021)
Dopo un reboot al femminile che è riuscito a scontentare chiunque, la saga di Ghostbusters è tornata recentemente alla ribalta con un terzo capitolo ufficiale sottotitolato Legacy (Afterlife, in originale). Protagonisti della storia sono la figlia e i nipoti di Egon Spengler (il compianto Harold Ramis), i quali si trasferiscono nella fattoria dello scienziato in Oklahoma dopo averla ricevuta in eredità; scopriranno che il posto è infestato dai fantasmi. Jason Reitman eredita dal padre Ivan (anch’egli scomparso) la guida della serie, dirigendo un sequel rispettoso degli originali e al contempo dotato di una propria identità, che abbandona le atmosfere da Saturday Night Live per proporre un’avventura adolescenziale dal sapore spielberghiano, con un occhio di riguardo anche al fenomeno Stranger Things (non è un caso la presenza di Finn Wolfhard nel cast). Malgrado l’eccesso di fan service e un terzo atto troppo simile a quello del primo film, l’esperimento può dirsi riuscito.
11. Star Wars: Epsodio VII – Il risveglio della Forza (2015)
30 anni dopo gli eventi de Il ritorno dello Jedi, la galassia lontana lontana creata da George Lucas è minacciata da un nuovo nemico, il Primo Ordine; per contrastarlo, la mercante di rottami Rey (Daisy Ridley), l’ex stormtrooper Finn (John Boyega) e il pilota Poe (Oscar Isaac) dovranno andare alla ricerca di Luke Skywalker (Mark Hamill) con l’aiuto di Han Solo (Harrison Ford) e Leia (Carrie Fisher), cercando al contempo di sfuggire al crudele Kylo Ren (Adam Driver). Primo film di Star Wars prodotto dalla Disney dopo l’acquisizione di Lucasfilm, Il risveglio della Forza all’uscita è stato un evento cinematografico senza precedenti, capace di incassare oltre 2 miliardi di dollari. Rivisto oggi, alla luce di come è terminata la trilogia sequel, ha perso parte del suo fascino. Eppure, al di là del fan service esagerato e della scarsa originalità, resta una gradevolissima avventura sci-fi che ha saputo rimanere fedele allo spirito della trilogia classica e ha introdotto nella serie nuovi e amabili personaggi (molti dei quali avrebbero meritato un destino migliore nei film successivi).
12. Jurassic World (2015)
Anni dopo il disastro del Jurassic Park, su Isla Nublar viene aperto un nuovo parco a tema pieno di dinosauri riportati in vita con la clonazione; le cose però prendono una brutta piega quando l’Indominus Rex, un feroce ibrido geneticamente modificato, fugge dal suo recinto scatenando il panico. A tre lustri dal terzo capitolo, Colin Trevorrow riesuma la saga “preistorica” creata da Michael Crichton e Steven Spielberg e confeziona un semi-reboot più virato all’azione che alla riflessione, pieno di spettacolari effetti speciali e valorizzato dalle interpretazioni di Chris Pratt e Bryce Dallas Howard. Non tutti gli aspetti della trama funzionano e i personaggi talvolta agiscono in maniera stupida, ciononostante Jurassic World è un blockbuster che intrattiene, diverte e, a sorpresa, lancia diverse stoccate meta alla tendenza degli studios ad attrarre gli spettatori con prodotti sempre più roboanti ed esagerati.
13. Superman Returns (2006)
Dopo aver passato 5 anni alla vana ricerca dei resti del pianeta natale Krypton, Superman (Brandon Routh) torna sulla Terra solo per scoprire che l’amata Lois Lane (Kate Bosworth) è fidanzata con un altro uomo e ha avuto un figlio; nel frattempo Lex Luthor (Kevin Spacey), rilasciato di prigione, trama per eliminare l’eroe e costruire un intero continente fatto di kryptonite. Mentre Christopher Nolan riavviava le avventure del Cavaliere Oscuro con Batman Begins, Bryan Singer andava nella direzione opposta con l’Uomo d’Acciaio, proponendo un sequel ideale (e al contempo uno pseudo-remake) della saga con Christopher Reeve, in particolare dei due capitoli diretti da Richard Donner (e Lester). Forse proprio questa decisione, unita alla scarsezza di scene d’azione e alla recitazione legnosa di Routh e Bosworth, ha allontanato il pubblico dalle sale all’epoca. Tuttavia, riguardandolo oggi, Superman Returns risulta un esperimento molto più interessante di quanto si creda: un’opera elegantemente nostalgica e piena di cuore, che si pone come celebrazione definitiva del mito e dell’immagine del potente Kal-El. Senza contare che contiene la miglior rappresentazione di Lex Luthor di sempre.
14. Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo (2008)
Verso la fine degli anni ’50, un Indiana Jones un po’ invecchiato (Harrison Ford) viene coinvolto dal giovane Mutt Williams (Shia LaBeouf) nella ricerca di un antico manufatto alieno, il teschio di cristallo di Akator; i due dovranno impedire che finisca nelle grinfie dei sovietici, interessati a usarne i poteri psichici a proprio vantaggio. Fin dalla sua uscita, Il regno del teschio di cristallo si è attirato l’odio e le risate dei fan della saga dedicata all’archeologo più famoso della storia del cinema. Forse però è arrivato il momento di rivalutare questo quarto bistrattato capitolo, specie alla luce dei deludenti risultati de Il Quadrante del Destino. Certo, la CGI è invecchiata male e alcune parti sono semplicemente imbarazzanti (su tutte, la scena in cui Mutt si dondola sulle liane circondato da scimmie). Eppure, a differenza della pellicola di James Mangold, questo è un vero film di Indiana Jones, realizzato da chi il personaggio lo ha creato e quindi lo conosce bene (Steven Spielberg e George Lucas): un’avventura briosa e ironica, con un Harrison Ford sempre carismatico e una bravissima Cate Blanchett nei panni della villain Irina Spalko. Opinione impopolare: la famigerata sequenza del frigorifero è talmente scema da fare il giro e diventare geniale.