Pensiamo di parlare a nome di tutti quando affermiamo che gli ultimi due anni non sono stati decisamente una passeggiata. L’emergenza Covid ha sconvolto le nostre vite in maniera impressionante, togliendoci molte libertà, limitando le interazioni sociali e minando un’economia già precaria (per non parlare delle centinaia di migliaia di vittime in tutto il mondo). E se il 2020 è stato deprimente, il 2021 non sembra aver fatto nulla per migliorare la situazione. Ora più che mai, quindi, abbiamo bisogno di distrarci un po’, di ritrovare la gioia di vivere, di ridere a crepapelle. E in questo il cinema può venirci in aiuto. La Settima Arte è ricca di opere spensierate capaci di metterci il buonumore e farci dimenticare per un paio d’ore gli affanni del mondo reale.
Ecco dunque i migliori film che fanno ridere di più, i più divertenti di sempre (in ordine cronologico) e quindi perfetti da vedere in compagnia, per farsi grosse risate.
1. Operazione sottoveste (1959)
Quello dei “film di sottomarini” è praticamente un genere a sé, che vanta innumerevoli opere, perlopiù (ovviamente) a sfondo bellico. Se vi dicessi però che uno dei titoli più rappresentativi del filone è una commedia? Diretto dal Blake Edward di Colazione da Tiffany e La Pantera Rosa, Operazione Sottoveste è ambientato poco tempo dopo i fatti di Pearl Harbor e racconta le stravaganti avventure dello scalcinato sommergibile Sea Tiger, alle prese (tra le altre cose) con il salvataggio di alcune ufficiali donne e un’improbabile riverniciatura rosa dello scafo. Capitanato (è proprio il caso di dirlo) dall’azzeccato duo Cary Grant/Tony Curtis, il film di Edwards è un piccolo grande cult che regala quasi due ore di ininterrotta comicità, quasi tutta giocata sulle difficoltà di convivenza tra l’universo femminile delle naufraghe e quello maschile dell’equipaggio.
2. A qualcuno piace caldo (1959)
“Sono un uomo!” “Beh, nessuno è perfetto”. È con queste due memorabili battute che si conclude una delle pietre miliari della commedia americana. Tony Curtis, Jack Lemmon e la splendida Marilyn Monroe sono i protagonisti di un autentico capolavoro del genere, in cui due musicisti che hanno assistito al “massacro di San Valentino”, per nascondersi dai sicari di Al Capone, decidono di travestirsi da donna e unirsi ad un’orchestra femminile. Firmato dal maestro Billy Wilder, A qualcuno piace caldo è una pellicola frizzante, spiritosa e “piccante”, che mette comicamente in discussione i ruoli di genere e non si risparmia velate allusioni (coraggiose per l’epoca) all’omosessualità.
3. Frankenstein junior (1974)
Cominciamo con Frankenstein Junior, il capolavoro di Mel Brooks. Un divertentissimo e rispettoso omaggio/parodia alla creatura di Mary Shelley (e in particolare alla versione cinematografica di James Whale) capace di entrare di prepotenza nell’immaginario collettivo. Igor con la gobba intercambiabile, Frau Blűcher e i cavalli che nitriscono, la performance ballerina del Mostro, A.B. Norme, “lupo ululà, castello ululì”, “SI-PUÒ-FARE!”, l’enorme Schwanstucker… non c’è un singolo elemento del film che non sia fonte di risate incontrollabili.
4. Brian di Nazareth (1979)
Non poteva mancare nell’elenco un film del celeberrimo gruppo comico inglese Monty Python. Tra tutti abbiamo deciso di segnalare il controverso (ma divertentissimo) Brian di Nazareth, rivisitazione ironica della vita di Gesù. Il quale, in realtà, rimane sullo sfondo, mentre assistiamo invece alle disavventure appunto di Brian, nato il medesimo giorno a Betlemme, che crescendo finirà per essere scambiato per il Messia. Accusato dai più di blasfemia, Brian di Nazareth è in realtà una brillante satira che, pur rispettando la figura di Gesù, mette alla berlina il fanatismo religioso e la perdita di raziocinio delle persone troppo legate alla fede. Il tutto inanellando una serie di sketch comici uno più esilarante dell’altro (memorabile la scena di Marco Pisellonio).
5. Il principe cerca moglie (1988)
Prima del Wakanda (almeno al cinema) c’era Zamunda, fittizio regno africano il cui erede al trono, il principe Akeem, mal sopporta le nozze combinate a cui è destinato. Intenzionato a trovare una moglie che lo ami per quello che è, decide di partire per l’America insieme al fidato servitore Semmi; e quale posto migliore per cercare una regina se non il Queens, a New York? Anche se non è popolare come The Blues Brothers e Una poltrona per due, Il principe cerca moglie resta una delle commedie più divertenti di John Landis. Merito soprattutto della parlantina svelta e del trasformismo di Eddie Murphy, ben coadiuvato da un esilarante Arsenio Hall.
6. Una pallottola spuntata (1988)
Chissà se Leslie Nielsen immaginava che, dopo aver recitato in tanti film drammatici, sarebbe diventato famoso per i suoi ruoli comici. Tra questi, il più celebre è senz’altro quello del tenente Frank Drebin in Una pallottola spuntata. Basata sulla serie tv Police Squad!, la pellicola firmata dal trio Zucker-Abrahams-Zucker (gli stessi de L’aereo più pazzo del mondo) è una spassosa parodia dei film noir e polizieschi, capace di conquistare tutti a suon di gag verbali e comicità slapstick.
7. Un topolino sotto sfratto (1997)
Due fratelli sul lastrico intendono vendere una preziosissima casa che hanno ereditato; prima però devono liberarsi di un topo che vi abita. I tentativi di disinfestazione saranno maldestri ed esilaranti, specie per via della spiccata intelligenza del roditore. Un topolino sotto sfratto, esordio alla regia di Gore Verbinki (The Ring, Pirati dei Caraibi) è di fatto un cartone animato con interpreti in carne ed ossa. Una slapstick comedy surreale e piena di umorismo nero, che sembra il risultato di una notte brava tra Tim Burton e i fratelli Coen. Da riscoprire.
8. Tre uomini e una gamba (1997)
Facciamo un salto in Italia con il primo (e ancora oggi il migliore) film di Aldo, Giovanni e Giacomo, Tre uomini e una gamba. Un greatest hits dei più celebri sketch del gruppo comico presentato sotto forma di road movie, immediatamente assurto a classico della commedia nostrana. Siamo sicuri che tutti, almeno una volta nella vita, abbiano seguito le disavventure del trio, in viaggio da Milano verso il Meridione per consegnare il mitico Garpez al futuro suocero, ridendo come matti dalla prima all’ultima scena. Neanche il mio falegname con 30.000 lire avrebbe fatto meglio.
9. Il grande Lebowski (1998)
I fratelli Coen (di cui si parlava poco prima) si sono fatti una carriera decostruendo i generi cinematografici e ridicolizzandone (più o meno sottilmente) i cliché. Nessun loro film però è così divertente come Il Grande Lebowski. Una rilettura ironica e intelligente dei romanzi hard boiled di Raymond Chandler, capace di creare un personaggio iconico come il Drugo (Jeff Bridges), con il suo look trasandato, la passione per il White Russian e la sua (pienamente condivisibile) filosofia di vita dello “scialla”.
10. Le follie dell’imperatore (2000)
Sapevate che in origine Le follie dell’imperatore doveva essere un musical epico e serio (tipo Il re leone) intitolato Kingdom of the Sun? Continue riscritture l’hanno però trasformato nell’opera che noi tutti conosciamo. E meno male, altrimenti non avremmo avuto il classico Disney più spassoso di sempre. Un piccolo grande cult, fonte infinita di gag e battute, pieno di personaggi irresistibili come il viziato imperatore Kuzko, il mite Pacha, la perfida Yzma e il tontolone Kronk. Senza contare che è uno dei pochi casi in cui il doppiaggio italiano non ha nulla da invidiare a quello originale (merito anche di Luca e Paolo).
11. Scary Movie (2000)
È possibile fare la parodia di una parodia? Se Scream era già una geniale autocritica al genere slasher e dell’horror in generale, Scary Movie (il cui titolo tra l’altro riprende quello scartato del film di Wes Craven) va ancora oltre e butta tutto in farsa, prendendo in giro senza ritegno pure So cosa hai fatto, The Blair Witch Project, Matrix e I soliti sospetti. Pieno zeppo di scene “epiche” entrate subito nell’immaginario collettivo (qualcuno ha detto “Bellaaaaaa!”?), il film dei fratelli Wayans è un autentico cult della comicità, che ha dato avvio ad una fortunata saga di cui soprattutto il secondo e terzo capitolo meritano attenzione.
12. Shrek (2001)
Doveva essere un vicolo cieco, un progetto nato morto a cui Dreamworks destinava i dipendenti licenziati da Il Principe d’Egitto. E invece le avventure dell’orco Shrek, del logorroico Ciuchino e della principessa Fiona (liberamente ispirate a un racconto di William Steig) sono diventate un fenomeno mondiale, capaci di dare avvio a una saga di quattro film e uno spin-off. Tra i primi film d’animazione realizzati in CGI, Shrek è una brillante e divertentissima decostruzione delle fiabe e dei loro tòpoi, impreziosita da spassosissimi riferimenti alla cultura popolare e da un umorismo semplicemente perfetto (e in cui non mancano doppi sensi comprensibili solo agli adulti).
13. Trilogia del Cornetto (2004-2007-2013)
Ok, qui bariamo un po’ perché parleremo di tre film in una volta sola. Però come si fa a scegliere il miglior capitolo della Trilogia del Cornetto, firmata dal trio Edgar Wright / Simon Pegg / Nick Frost? Dalla commedia romantica a base di zombie de L’alba dei morti dementi alla fantascienza à la Douglas Adams de La fine del mondo, passando per il buddy cop movie di Hot Fuzz, ogni pellicola è un piccolo classico della cinematografia inglese, diviso in maniera bilanciata tra presa in giro e amore incondizionato per il rispettivo genere. L’ex aequo è automatico.
14. Scoop (2006)
Scoop, una delle commedie più sottovalutate di Woody Allen. Un’aspirante giornalista americana (Scarlett Johansson) in vacanza a Londra si imbatte nel fantasma di un reporter (Ian McShane), il quale le rivela che un giovane e affascinante miliardario (Hugh Jackman) potrebbe essere un serial killer. L’indagine, condotta insieme a uno strampalato prestigiatore (lo stesso Allen), diviene un pretesto per mettere alla berlina la classe nobiliare inglese e le differenze culturali tra britannici e statunitensi. Le risate sono assicurate.
15. Idiocracy (2006)
Un archivista dell’esercito e una prostituta vengono scelti per un esperimento di ibernazione. Per errore, però, rimangono congelati per più tempo del previsto e si svegliano cinquecento anni dopo; scopriranno che il quoziente intellettivo medio si è abbassato drasticamente e che il mondo è letteralmente popolato da idioti. Partorito dalla mente del Mike Judge di Beavis and Butt-head, Idiocracy è una scorrettissima ma arguta satira fantascientifica che prende in giro il progressivo istupidimento della società, arrivando quasi a predire le derive del prossimo futuro. L’unico difetto? Considerato che la storia è ambientata nel 2505, il film è stato fin troppo ottimista.
16. Borat – Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan (2006)
Quell’adorabile folle di Sacha Baron Cohen negli anni ha dato vita ad innumerevoli bizzarri personaggi, da Brüno ad Ali G, fino al dittatore Aladeen. Nessuno però ha battuto in popolarità l’infantile, sessista e antisemita giornalista kazako Borat. Nel primo film a lui dedicato (il secondo è uscito nel 2020) lo vediamo intraprendere un reportage sugli Stati Uniti, che degenererà quasi immediatamente in un improbabile viaggio per raggiungere e “conquistare” Pamela Anderson. A metà tra fiction e documentario (le persone intervistate per la maggior parte non erano attori), Borat sfrutta la (falsa) ingenuità e inadeguatezza del protagonista per mettere a nudo le (vere) ipocrisie, le intolleranze e i pregiudizi della società americana. Il risultato fa ridere tantissimo, ma anche riflettere.
17. Una notte da leoni (2009)
Prima di riscrivere le origini del cattivo di Batman per antonomasia con il cupo e autoriale Joker, Todd Phillips ha firmato una delle commedie vietate ai minori di maggior successo di tutti i tempi, primo capitolo di una fortunata (seppur altalenante) trilogia. Protagonisti di Una notte da leoni sono quattro amici che si recano a Las Vegas per festeggiare l’addio al celibato di uno di loro. A seguito però di una sbronza micidiale, il gruppo si sveglia una mattina senza alcun ricordo della notte precedente e con il futuro sposo sparito senza lasciare traccia. Per ritrovarlo, gli altri tre dovranno ripercorrere i loro passi, rimanendo invischiati in una serie di folli ed esilaranti disavventure, coinvolgendo bizzarri spacciatori, stripper dal cuore d’oro, neonati abbandonati, una tigre domestica e… Mike Tyson!
18. Notte folle a Manhattan (2010)
Un’annoiata coppia sposata di mezza età decide di dare una scossa alla propria routine andando a cena in uno dei locali più esclusivi di New York. Non trovando posto, i coniugi “rubano” la prenotazione di qualcun altro. Così facendo però rimangono vittima di uno scambio di persona, che li porta ad essere inseguiti per tutta la notte da mafiosi, politici e poliziotti corrotti. Steve Carell e Tina Fey sono le irresistibili star del sottovalutato Notte folle a Manhattan, una commedia scatenata e movimentata in cui battute e momenti comici si susseguono senza sosta dall’inizio alla fine. La gag migliore? Sicuramente quella di Mark Wahlberg senza camicia.
19. Cattivissimo Me (2010)
Chi ha detto che i cattivi non possono essere buoni? Nel lungometraggio animato che ha lanciato la Illumination, il supercriminale Gru si mette in testa di compiere il furto più spettacolare di sempre, ovvero rubare la Luna; l’arrivo di tre orfanelle però potrebbe fargli cambiare idea. Cattivissimo Me non sarà arguto o profondo come i film Pixar e Dreamworks, però offre un sacco di divertimento adatto a grandi e (soprattutto) piccini. Merito anche dei Minions, gli adorabili aiutanti gialli e combinaguai di Gru, diventati talmente famosi da guadagnarsi uno spin-off tutto loro.
20. Ted (2012)
Da bambini abbiamo tutti sognato che il nostro orsetto di peluche prendesse vita e diventasse nostro amico. Immaginiamo che ciò accada davvero. E se quel giocattolo, col passare degli anni, si trasformasse in un tizio alcolizzato, sessuomane, cinico, con il vizio del fumo e la bocca sempre piena di parolacce? Dopo aver dato vita ai Griffin, Seth MacFarlane con Ted porta al cinema la sua tipica vena satirica per parlare della sindrome di Peter Pan e della necessità di crescere, firmando una delle più geniali e spiritose commedie per adulti degli ultimi anni.
21. The Wolf of Wall Street (2013)
Oltre ad essere un attore straordinario, Leonardo Di Caprio è una fonte inesauribile di meme. Metà di essi provengono da questo film, l’ennesimo capolavoro del grande Martin Scorsese. Basato sull’autobiografia del broker Jordan Belfort, The Wolf of Wall Street racconta l’ascesa e caduta di uno dei più spregiudicati e controversi squali della finanza di sempre. Tra sesso, droga, eccessi e (tanto) turpiloquio, Scorsese mette in scena una graffiante e sarcastica presa in giro del mondo della borsa, in una girandola di episodi grotteschi e ai limiti dell’assurdo a cui si ride per non piangere. E in tutto ciò, a far la parte del leone è proprio un divertito Di Caprio (affiancato da un altrettanto vulcanico Jonah Hill) nei panni di Belfort. C’è chi pensa che meritasse l’Oscar per questo ruolo e chi mente.
22. The Lego Movie (2014)
Chi da piccolo (ma anche da grande) non ha mai giocato con i mattoncini Lego? Dopotutto stiamo parlando di una delle linee di giocattoli più popolari di sempre. Il salto sul grande schermo non poteva che essere inevitabile, ma avrebbe funzionato? Phil Lord e Christopher Miller, i geniali autori dietro Spider-Man: Un nuovo universo e 21 Jump Street, hanno dimostrato di sì. Lungi dall’essere un mero veicolo commerciale, The Lego Movie è un film d’animazione tecnicamente notevole e scritto con intelligenza, dove battute pungenti, gag riuscitissime e citazioni alla cultura pop (da Batman a Star Wars) si alternano in un mix di follia e divertimento. Ciliegina sulla torta è la canzone-tormentone “È meraviglioso!”.
23. The Interview (2014)
Può un film causare una crisi diplomatica? Può se quella pellicola è The Interview, scorrettissima commedia per adulti firmata dal duo di Suxbad e Facciamola finita Seth Rogen e Evan Goldberg. Protagonisti dell’opera due giornalisti sui generis (James Franco e lo stesso Rogen) a cui capita l’opportunità, più unica che rara, di intervistare nientemeno che il presidente della Corea del Nord Kim Jong-un; la CIA però, cogliendo al volo l’occasione, li recluta per assassinare il dittatore. I due, totalmente inadatti al ruolo, daranno avvio ad una lunga sequela di eventi folli e divertenti, tra tigri siberiane, carri armati e cerotti alla ricina, che culmineranno in un finale pirotecnico sulle note di Katy Perry. Visto il soggetto del film, non sorprende che i nordcoreani se la siano presa così tanto.
24. Deadpool (2016)
Scorretto, sboccato, violento, sessualmente ambiguo… ma ha anche dei difetti. Con Deadpool Ryan Reynolds si prende la rivincita per come hanno trattato il suo personaggio in X-Men: Le origini – Wolverine e porta finalmente in maniera degna sul grande schermo il mercenario chiacchierone della Marvel. Tra azione, commedia e rotture della quarta parete, uno dei punti più alti della saga dei mutanti targata Fox e un piccolo capolavoro di metacinema.
25. Thor: Ragnarok (2017)
Vi prego, non chiamatelo Natale ad Asgard! Lungi dall’essere un banale cinepanettone, il terzo film di Thor è il migliore omaggio possibile ai B-movie d’avventura degli anni ’80, da Flash Gordon a Grosso guaio a Chinatown. Diretto da quel geniaccio di Taika Waititi, sorretto da un Chris Hemsworth finalmente autoironico e impreziosito dalla presenza di Jeff Goldblum nei panni dell’eccentrico Gran Maestro, Ragnarok è un cinecomic epico, spettacolare, visivamente affascinante e sorprendentemente politico. E sì, Thor: Ragnarok fa ridere, ma in maniera naturale e per nulla volgare. Non si merita affatto le critiche che ha ricevuto.